EURO MACHT FREI: PERCHE’ NON E’ TRADIMENTO

EURO MACHT FREI:

PERCHE’ NON E’ TRADIMENTO

Non si è semplicemente gridato alla democrazia sospesa, o interrotta, e al colpo di stato. Media nazionali ed esteri hanno raccolto molti elementi ed indizi che l’impennata dello spread, la deposizione di Berlusconi, la nomina di Monti, l’instaurazione-lampo del suo governo, le manovre annunciate prima agli stranieri che ai cittadini, etc., siano l’esecuzione di un piano internazionale preordinato,verticistico-antidemocratico-occulto, in cui la Germania ha giocato un ruolo chiave, da un lato mettendosi a vendere massicciamente i btp per farne impennare il rendimento, e dall’altro esigendo la sostituzione di governo mediante  un colpo di palazzo. Un’estorsione politica internazionale, insomma. Molti vanno accusando Monti, e talvolta anche Napolitano come suo mentore e spalla, di tradire gli interessi nazionali perché fa una politica recessiva, diretta all’avvitamento fiscale, insostenibile già nel medio termine, e di tutto favore della Germania.  Mi giunge persino voce che qualcuno abbia sporto denunce penali contro Monti e forse anche contro Napolitano, vagheggiando addirittura l’alto tradimento.

Vorrei qui chiarire le ragioni per le quali non ho mai aderito a tali accuse né a tale prospettazione dei fatti, che reputo insieme ingenue e ingiuste, perché non tengono conto dei reali (sia pur non pubblicamente riconoscibili) rapporti di forza internazionali, tra paesi “amici”. E dell’assenza di libertà di scelta. E del ruolo obbligato che il capo dello stato di un paese a sovranità limitata (perché vinto e occupato da 130 basi militari) svolge, nell’ordinamento internazionale, soprattutto in quello militare e finanziario, ossia quello di assicurare che il paese a sovranità limitata ottemperi ai suoi doveri verso paesi e potentati finanziari gerarchicamente sovrastanti. Un ruolo che va svolto per garantire l’unica forma realmente possibile di relativa autonomia e relativo benessere o non malessere. E soprattutto per  preservare la pace, la stabilità in primis rispetto al rischio di  una destabilizzazione interna.

In effetti la Germania è ben contenta che l’Italia resti nell’Euro, che si sveni per raggiungere i parametri che essa stessa le pone come condizione per restare nell’Euro. “Restate nell’Euro, poveri macaroni, e per farlo tagliatevi i redditi, colpitevi il risparmio, svenatevi l’economia reale, andate in recessione, come gli altri popoli inferiori, mentre noi alle nostre imprese diamo credito a basso costo per fare investimenti, espansione, innovazione, occupazione, e prenderci le fette di mercato che le vostre imprese lasciano libere, cessando l’attività per eccesso di tasse, di insoluti, di interessi passivi. La Germania resterà l’unica potenza industriale del continente, controllando anche l’industria francese che essa finanzia col suo attivo commerciale. Bravo Monti, hai fatto fare all’Italia salti davvero mortali, torna presto a Berlino, quando tutto sarà finito ti daremo la Croce di Ferro. Intanto ti diamo un poco di ossigeno per il Fondo Salvastati, ti abbassiamo un poco lo spread, ti esoneriamo dall’obbligo di ridurre del 20% l’anno la quota di debito pubblico eccedente il 60% del pil, così resti in sella e porti avanti l’opera di risanamento; però in cambio le nostre banche, finanziandosi all’1% presso la BCE, comperano i btp che rendono a noi, e costano a voi, il 5,6, 7 %, così vi dreniamo tutto il reddito che altrimenti potreste usare per risollevare la testa, voi popolo inferiore, negri bianchi! Però tu continua a dire agli italiani che devono diventare come noi, per mettersi a posto.”

La virtuosità di bilancio è appunto questo: pagare ai tedeschi alti interessi salassando l’Italia e, insieme, cedere loro i mercati – cioè il Lebensaraum , lo spazio vitale – deindustrializzandola . Per finanziare questa virtuosità leggermente contraddittoria, non c’è altro mezzo che prendere il risparmio dei cittadini e vendere i beni pubblici. Euro macht frei: la logica dell’Euro è la medesima dei campi di lavoro del Terzo Reich, kapò inclusi: ti fanno lavorare a consumazione, finché c’è qualcosa da spremere, ti tengono a stecchetto, e tu dimagrisci, dimagrisci…

Eh già, proprio questo è il risultato dell’incontro berlinese Monti-Merkel: il Nostro, con la sua manovra, ha tagliato i garretti all’economia italiana, così che la Germania è rassicurata che essa non possa risollevarsi e farle concorrenza o semplicemente recuperare una qualche autonomia strategica. Ottenuto ciò, la Merkel concede  fondi per sostenere il btp, e insieme solleva la mannaia del vincolo di riduzione forzata del debito. In questo modo tiene in vita il governo italiano, evita che la situazione precipiti, ossia che lo spread rimanga troppo alto, insostenibile,  e che Monti debba fare manovre da 40 – 45 miliardi l’anno per ottemperare all’obbligo di riduzione del debito.  La Merkel non ha concesso un aiuto all’Italia, ma ha semplicemente dato ossigeno al governo per consentirgli di portare a termine una politica che, col pretesto del rigore di bilancio, sta deindustrializzando l’Italia e così fa gioco alle mire di Berlino. E presto, per far cassa, dovrà aggredire ulteriormente i risparmi delle categorie non forti. Perché l’Italia in recessione potrà tirare avanti entro l’Euro solo mangiandosi il risparmio con le tasse, e vendendo i beni e le aziende di pubblica proprietà.

 L’aiuto accordato dalla Merkel a Monti è molto interessato: se si fosse andati avanti con lo spread in salita nonostante i tagli e le tasse, e in più con un’ulteriore manovra di 40 – 45 miliardi, in fase già recessiva, il paese si troverebbe, in pochi mesi, sottoposto a tali traumi e a tali minacce, che potrebbe svegliarsi, insorgere ed esigere l’uscita dall’euro prima che sia ultimato il processo di eliminazione dell’industria nazionale, esigere il ritorno alla sovranità monetaria nazionale nel senso di una Banca d’Italia come era prima del 1982, ossia tenuta a comperare il debito pubblico a rendimenti modici e sostenibili, proteggendoci sia dall’aggiotaggio (speculazione ribassista) internazionale, come quello fatto da banche tedesche per scatenare l’impennata dello spread, che dal peso di tassi come quelli che paghiamo adesso. E potrebbe spingersi a pretendere che la banca centrale nazionale fosse pubblica, anziché privata. E poi naturalmente potrebbe fare come gli islandesi, ossia imporre di non pagare i debiti verso gli speculatori stranieri. Islanda e Argentina sono in forte ripresa economica… si parla dell’8% di pil. Al contrario, le nostre imprese stanno chiudendo a raffica, mandano una pioggia denunce di cessazione ai Comuni… dall’Euro usciremo in ogni caso, ma se usciamo adesso, usciamo con una struttura produttiva abbastanza consistente, in grado di ripartire e crescere; mentre se ci sottoponiamo alla chemioterapia di Monti per restare nell’Euro, tireremo avanti ancora per un anno o due, poi ne cadremo fuori senza più un tessuto produttivo decente e vitale.

Ma lo sapete quale sarebbe la rata annuale di pagamento (ammortamento) del debito pubblico di 2.000 miliardi in 20 anni al tasso del 5%? Sarebbe di circa 160 miliardi! E se volessimo ammortizzare solo la metà del debito, sarebbe 130 miliardi. Cercate nel web un sito che faccia il calcolo del piano di ammortamento di un mutuo, e fate la prova. E’ questo che non i media e le istituzioni non dicono MAI: che rimborsare il debito pubblico è impossibile – a meno di una brutale svalutazione dell’Euro. Il debito sovrano dell’eurozona non può essere ridotto, ma solo trasferito su paesi più deboli, che dovranno dar fondo ai loro redditi e ai loro risparmi per pagare non il capitale, ma gli interessi – per far quadrare i conti. Fino ad esaurimento. L’unica via di uscita è il ripudio del debito pubblico (e privato) detenuto dagli speculatori, in quanto ingiusto.  Tutte le pompose storie di virtuosità, di rigore di bilancio, di tasse eque, vanno in pezzi, come frottole, davanti alla verità matematica. E con essa va in pezzi la credibilità delle “Autorità” che le gabellano.

Monti potrebbe fare altro da ciò che sta facendo? Napolitano poteva fare altro? Semplicemente, no. Il vertice della piramide dei poteri aveva già deciso e pianificato: la Fed (vedi audit GAO) aveva già messo a disposizione delle banche che ne sono proprietarie molte migliaia di miliardi di dollari a tasso pressoché nullo e senza scadenza di rimborso, in modo da consentire loro di comperare a costo zero gli asset (anche) europei, (anche) italiani, come confermava che stanno facendo il N.Y. Times del 26.12.11. Ossia, possono comperare a costo zero beni reali, redditizi, come aziende, impianti, immobili, btp, che a noi sono costati lavoro e tasse. E poi ne ricavano un reddito, in parte pagato da noi. Comperano a costo zero, per esempio, i nostri btp che rendono il 7%. Quindi si prendono una parte del nostro reddito nazionale. La Germania domina le istituzioni comunitarie, in cui ab origine la maggioranza assoluta dei funzionari sono tedeschi. Le sue banche sono in grado di mettere in ginocchio e ricattare ogni governo italiano alzandogli i rendimenti e agendo via BCE. Ecco: di fronte a questi evidenti rapporti di forza, del tutto impari e irresistibili, e di fronte a tali volumi di fuoco monetario, a simili piani di potenza e – diciamolo pure – di imperialismo, come si può pensare che un governo o un capo dello stato italiano abbia la possibilità di opporsi, o abbia un’autonomia? Al massimo potrà cercare di ottenere un minimo.  Un paese come la Germania può ottenere qualcosa di più, ossia di collocarsi, nella catena alimentare, due scalini sopra paesi come l’Italia, la Grecia, e uno sopra la stessa Francia. E questo appunto è ciò che succede.

Certo, in teoria Monti poteva tagliare i grandi sprechi della spesa pubblica, i carrozzoni inutili, l’assistenzialismo, le 25.000 poltrone di amministratori di società partecipate, gli sprechi della politica, di grande elusione fiscale, dei 250 cacciabombardieri, delle guerre conto terzi, etc.; poteva destinare una parte del recuperato a ridurre lo stock di debito, e una parte a finanziare la ripresa, lanciando in tal modo un segnale forte e strutturale – ma nella realtà ciò non si può fare perché altrimenti si perde il consenso, il sostegno e il voto di milioni di elettori e della partitocrazia, tutta o quasi.  Potrebbe farlo soltanto un vero dittatore, che non avesse bisogno del consenso o non-dissenso partitico, clericale, mafioso, e che si appoggiasse direttamente al popolo e alle forze armate. Ma questo è impensabile che avvenga. Nella morsa dei due vincoli – quello dei potentati stranieri dominanti, e quello delle caste interne condizionanti – l’Italia e i suoi governanti non hanno scelta né colpa, e il paese, irriformabile, è destinato al marasma e alla liquidazione.

12.01.12

Marco Della Luna

 

 

 

 

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19 risposte a EURO MACHT FREI: PERCHE’ NON E’ TRADIMENTO

  1. TONI scrive:

    Euro: ci hanno sempre truffato
    di Francesco Filini – tratto da http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=13903

    Finalmente arriva la risposta all’interrogazione presentata dall’Europarlamentare Marco Scurria sulla natura giuridica dell’euro, e finalmente arriva la conferma: ci stanno truffando. Ci hanno sempre truffati. Ma andiamo per ordine.
    Marco Scurria aveva chiesto chiarimenti sulla risposta data dalla commissione europea alla prima interrogazione sulla proprietà giuridica dell’euro presentata dall’On. Mario Borghezio, nella quale si affermava che nella fase dell’emissione le banconote appartengono all’Eurosistema, mentre nella fase della circolazione appartengono al titolare del conto sulle quali vengono addebitate. Attenzione perché le parole negli atti ufficiali e nel linguaggio tecno-eurocratico vanno soppesate per bene. Quindi il commissario Olli Rehn rispondeva a Borghezio che la proprietà delle banconote cartacee (dove troviamo ben impressa in ogni lingua dell’Unione la sigla della Banca Centrale Europea) è dell’Eurosistema.
    Ma cos’è quest’Eurosistema?
    “L’Eurosistema è composto dalla BCE e dalle BCN dei paesi che hanno introdotto la moneta unica. L’Eurosistema e il SEBC coesisteranno fintanto che vi saranno Stati membri dell’UE non appartenenti all’area dell’euro.” Questa è la definizione che si legge sul sito ufficiale della BCE. Quindi le Banche centrali nazionali stampano le banconote e si appropriano del loro valore nominale (ad Es. se stampare un biglietto da 100 ha un costo fisico per chi lo conia di 0,20 centesimi – valore intrinseco – le BCN si appropriano anche del valore riportato sul biglietto stampato). E l’On. Scurria chiedeva quali fossero le basi giuridiche su cui poggiava l’affermazione del Commissario Olli Rehn:

    Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000302/2012
    alla Commissione Articolo 117 del regolamento
    Marco Scurria (PPE)
    Oggetto: Natura giuridica della proprietà dell’euro
    In risposta ad un’interrogazione scritta sul medesimo tema presentata dall’on. Borghezio fornita il 16 giugno 2011, la Commissione informa il collega che “al momento dell’emissione, le banconote in euro appartengono all’Eurosistema e che, una volta emesse, sia le banconote che le monete in euro appartengono al titolare del conto su cui sono addebitate in conseguenza”.
    Può la Commissione chiarire quale sia la base giuridica su cui si basa questa affermazione?
    Nei tempi stabiliti dal Parlamento Europeo arriva la risposta:
    IT – E-000302/2012 – Risposta di Olli Rehn
    a nome della Commissione (12.3.2012)
    L’articolo 128 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea costituisce la base giuridica per la disciplina dell’emissione di banconote e monete in euro da parte dell’Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali). La proprietà delle banconote e delle monete in euro dopo l’emissione da parte dell’Eurosistema è disciplinata dalla legislazione nazionale vigente al momento del trasferimento delle banconote e monete al nuovo proprietario, ossia al momento dell’addebito del conto corrente bancario o dello scambio delle banconote o monete.
    Olli Rehn non fa altro che ribadire che dopo l’emissione, ossia dopo la creazione fisica delle banconote o più verosimilmente dell’apparizione in video delle cifre sui terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo zero, se si esclude l’energia elettrica che mantiene accesi i computers…) la proprietà dei valori nominali appartiene al nuovo proprietario, ovvero a chi ha accettato l’addebito, a chi ha accettato di indebitarsi. Non solo. Olli Rehn, per giustificare l’affermazione secondo la quale rispondeva a Borghezio che l’Euro appartiene nella fase dell’emissione all’Eurosistema, cita l’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, dove nel comma 1 si legge:
    La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione.
    E’ chiarissimo. Non c’è scritto da nessuna parte che la proprietà giuridica dell’euro emesso appartiene alla BCE o alle BCN. C’è soltanto scritto che la BCE può autorizzare l’emissione di euro a se stessa e alle BCN, dovendo controllare l’inflazione nella zona euro, così come stabilito dal Trattato di Maastricht. Ribadisce che solo l’Eurosistema può stampare le banconote o creare elettronicamente i valori nominali. Ma nessun riferimento giuridico, nessun trattato, nessuna legge, nessuna deliberazione, niente di niente ci dice che l’Eurosistema ha la facoltà di addebitare la moneta. E’ evidente che si appropria di questo grande ed esclusivo privilegio.
    Ciò che diceva il prof. Giacinto Auriti trova finalmente conferma in un atto ufficiale della Commissione Europea: le Banche Centrali si appropriano del valore della moneta perchè emettono solo addebitando, prestando, e il prestare è una qualità esclusiva del proprietario. Auriti chiamava questo meccanismo la truffa del signoraggio, parola sulla quale oggi si fa volutamente grande confusione, essendo per la massa direttamente associabile alla farfallina di Sara Tommasi e a qualche improbabile personaggio del mondo della politica che fa avanspettacolo che le si accompagna.
    Non a caso l’indomito professore dell’Università di Teramo aveva denunciato la Banca d’Italia (organismo privato in mano per il 94% a banche commerciali e fondazioni bancarie) per truffa, associazione a delinquere, usura, falso in bilancio e istigazione al suicidio (grave piaga dei tempi nostri). Infatti la moneta, essendo il mezzo di scambio con il quale i cittadini riescono ad interagire tra loro dando vita al mercato, ovvero riuscendo a scambiarsi reciprocamente beni e servizi prodotti grazie al loro lavoro, deve appartenere esclusivamente a chi lavora, ovvero al popolo. Chi si appropria indebitamente del valore della moneta non fa altro che sfruttare il lavoro del popolo, lucrare sulle fatiche e sulla produzione altrui chiedendo che gli vengano pagati gli interessi sul prestito erogato. Questa è la gigantesca distorsione del nostro tempo, questa è la Grande Usura. E sotto il giogo di questa malefica piaga, sono finiti tutti i popoli d’europa che oggi pagano sulla propria pelle una crisi sistemica e indotta, figlia di un paradigma che dal 1694 (anno di costituzione della prima Banca Centrale, la Bank of England) si è imposto sulla vita dell’uomo.
    Il meccanismo dell’indebitamento degli Stati da parte di organismi privati quali sono le Banche Centrali Nazionali è presente quasi ovunque. La Federal Reserve conia negli USA il dollaro, la Bank of England conia nel Regno Unito la Sterlina, la BCE conia l’Euro. Ma per quanto ci riguarda, esiste un’abissale differenza, che rende il sistema ancora più perverso: gli Stati dell’Unione non possono ricevere il credito direttamente dalla BCE (cosa che invece accade in modo diretto e subordinato negli altri paesi, ed Es. negli USA dove il Congresso ordina di stampare e la FED esegue) ma devono finanziarsi sul mercato, la parolina magica con cui ci prendono per i fondelli. In poche parole funziona così: la BCE crea denaro a suo piacimento, lo da in prestito alle banche commerciali (Draghi ha recentemente creato circa 1000 miliardi di euro prestandoli all’1%) e queste possono decidere se acquistare o meno i cosiddetti BOND, i titoli del debito (con tassi che vanno dal 5 al 7%). Non è possibile, quindi, per i paesi della UE attuare una propria politica monetaria, pur volendo accettare il meccanismo dell’indebitamento pubblico.
    Tutto è nelle mani della Grande Usura. I signori della Goldman Sachs, banca d’affari targata USA, siedono vertici delle grandi istituzioni bancarie, Mario Draghi ne è l’emblema. Ora hanno deciso di gestire direttamente anche le Istituzioni politiche, Mario Monti e Papademos sono i primi alfieri al servizio della Goldman.
    La politica è messa sempre più all’angolo, ostaggio del sistema finanziario che controlla partiti, sindacati e mondo dell’informazione.
    L’unica soluzione che abbiamo è quella di informare il più possibile. Questi meccanismi perversi devono essere conosciuti da tutti, nonostante il boicottaggio del sistema dell’informazione del regime usurocratico. Lo sforzo deve essere titanico, la volontà e la determinazione non devono piegarsi di fronte a niente.
    A tutti noi un in bocca al lupo.

    http://rapportoaureo.wordpress.comEuro

  2. LordBB scrive:

    ITALIA SOVRANA, ITALIA LIBERA.

    ONORE ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI TRANI.

    Quelli che non si piegano ai poteri forti, quelli che fanno sqadra, e fanno l’interesse del proprio paese.

    Avevo letto questa notizia ad Agosto 2011 su Repubblica: ” L’inchiesta del magistrato Michele Ruggiero è partita nel 2010. Le ipotesi di reato sono market abuse, la manipolazione del mercato finanziario, e l’aggiotaggio, la divulgazione di notizie false o non completamente vere che turbano il mercato azionario. Delle due l’una, fanno sapere fonti di procura: o sbagliano le agenzie di rating che esprimono giudizi negativi sul sistema bancario italiano, oppure i vertici politici ed economici del Paese che parlano di sistema solido. In attesa di una superconsulenza che sciolga questi dubbi, la procura di Trani attende dalla Consob una relazione su un’indagine dell’Alta corte di Madrid a cui si rivolsero alcune associazioni di consumatori perché valutasse se le informazioni diffuse da Moody’s sul debito sovrano in Spagna avessero determinato manipolazioni del mercato. Potrebbe costituire un precedente, tanto che la procura di Trani potrebbe chiedere alla Consob di intervenire impedendo alla multinazionale di formulare giudizi in Italia. Da parte sua S&P “ritiene che l’indagine non abbia alcun fondamento”. “Difenderemo strenuamente il nostro operato – si legge in una nota dell’agenzia di rating – la nostra reputazione e quella dei nostri analisti. Nel frattempo continueremo come sempre il nostro lavoro quotidiano consistente nel fornire valutazioni indipendenti sul merito di credito degli emittenti, tra cui gli Stati sovrani, che noi valutiamo seguendo la nostra metodologia pubblica e trasparente.”

    Ero molto contento che il magistrato Michele Ruggiero avesse aperto le indagini, perche’ sentivo puzza di bruciato….e inoltre ammiravo il suo corraggio.

    Oggi 24 gennaio leggo su Repubblica: “I militari della Guardia di Finanza di Bari, per ordine della procura della Repubblica di Trani, stanno compiendo accertamenti e verifiche nella sede di Milano della società di rating Fitch”

    La scorsa settimana, in un programma televisivo, David Tiley analista capo del rating sul debito sovrano dell’agenzia ( ndr. se lo vedo in strada lo prendo a calci sul culo…….) rispondendo a una domanda se anche Fitch declasserà l’Italia ha risposto “temo di sì. Dopo il vertice dell’Ue a dicembre abbiamo pensato che non era stato fatto abbastanza per affrontare la crisi europea. Noi siamo convinti che l’Italia, così come altri paesi, tipo la Spagna, siano ad elevato rischio finanziario. Stiamo rivedendo il rating, c’è il timore di un declassamento più avanti nel corso del mese”.

    La procura della Repubblica di Trani da tempo ha in corso una inchiesta nei riguardi di Standard & Poor’s e Moody’s accusate di aver manipolato il mercato con “giudizi falsi, infondati o comunque imprudenti” sul sistema economico-finanziario e bancario italiano. Gli inquirenti hanno esteso gli accertamenti al recente downgrade di due gradini del debito sovrano dell’Italia deciso da S&p venerdì scorso. Nell’inchiesta vi sono già sei indagati: tre analisti “con funzioni apicali” di S&P (Eilen Zhang, Frank Gill e Moritz Kraemer), uno di Moody’s e i responsabili legali per l’Italia delle due agenzie”.

    Per chi e’ fuori dal mondo dell’investment banking questo e’ un segnale forte, molto importante che va sostenuto. Perche’ penso che quando ci sono battaglia costruttive, positive vadano sostenute. Qui c’e’ l’interesse dell’Italia.

    Inoltre, sono molto contento che un magistrato del sud Italia, abbia aperto un indagine.

    Questa e’ la pubblica amministrazione che amo, questo sono i funzionari pubblici del quale ho stima.

    MONTI DEVE FARE GLI INTERESSI DELL’ITALIA, DEVE DIFENDERE L’ITALIA, GLI IMPRENDITORI E LE IMPRESE ITALIANE, E NON DELLE BANCHE.

    Oggi sono felice, per me, questa notiza e’ un segnale, anche se debole, ma molto importante: io credo in una finanza al servizio della libera economia, della libera impresa e delgi imprenditori. Io credo in uno stato che protegga la liberta’ d’impresa, che sostenga il processo di creazione della ricchezza individuale e pubblica.Ho rispetto dei soldi perche’ sono (dovrebbero) essere il risultato di questo processo di trasformazione economico.

    Voglio che l’Italia riprendi la sua sovranita’ monetaria.

    Voglio una Italia Ricca: ricca d’imprese, ricca di lavoro, ricca di felicita’.

    Forse, forse qualcosa si sta muovendo…. ITALIA LIBERA!

  3. toni scrive:

    Ragazzi,
    O adoriamo Dio, o Mammona tramite la quale stiamo adorando una elite spregiudicata.
    Il prof. Della Luna è chiarissimo sulla differenza.
    Dio ci ordina, tramite la nostra intelligenza, i nostri sensi, e la Storia, di trovare la “misura giusta”.
    Creare i soldi con oro, argento e rame, non fu la misura giusta dato che scatenò guerre e saccheggi tra tutti i popoli del mondo per derubare l’oro e conquistare le miniere fin dai tempi dei faraoni.
    Permettere soltanto alle Banche Centrali private di creare i soldi dal nulla ed emetterli in circolazione in forma di DEBITO, non è la misura giusta, dato che crea allo stesso tempo:
    1) USURA, che da vantaggio a pochi individui e svantaggio a molti.
    2) INTERESSI sul debito, che devono essere aggiunti ai costi di produzione di beni.
    3) INFLAZIONE, che sbilancia sia la produzione e sia il potere d’acquisto in rapporto ai salari.
    4) RECESSIONE, che riduce la produzione di beni generando disoccupazione e rivolte.
    5) TASSE, che creano le caste, la burocrazia, i monopoli industriali, il degrado sociale di oggi.
    6) SPECULAZIONE, che tramite le Borse private crea uno strato crescente di parassiti.
    7) INGIUSTIZIA, che vara leggi a doppio taglio per battere cassa, e a vantaggio dell’elite.
    8) CORRUZIONE, evidente in tutti i ceti, in tutte le istituzioni, in tutti i monopoli industriali.
    9) SOVRANITÁ delle Banche Centrali private sui Governi legittimamente eletti dai popoli.
    Il prof. Della Luna ha spiegato eloquentemente ogni effetto che scaturisce dalla pratica del DEBITO forzato (riserva frazionaria bancaria) esortando persino la Chiesa ad opporsi, con quel poco che rimane del la sua autorità, a tale pratica, ma sembra che anche la chiesa sia costretta ad elemosinare per soldi.
    Questa crisi finanziaria di oggi deve essere la più grande truffa virtuale mai inventata dall’uomo, come uno di quei NINTENDO giochi elettronici che si fanno al computer o sugli schermi televisivi e che sono diventati così realistici da sembrar veri, e che purtroppo la truffa sta avendo effetti veri.
    George Orwell, oltre a scrivere “1984” dove descrive il potere del Grande Fratello (il dio Banchiere) che vede e controlla tutti, scrisse pure Animal Farm (la fattoria degli animali) dove alla fine del libro i “porci” presero controllo sul resto degli animali nella fattoria varando leggi che davano vantaggi e privilegi ai “porci” e non al resto degli animali, alludendo al fatto che “La Legge NON è uguale per tutti”, per cui “alcuni animali sono più uguali degli altri”.

    Ci sono individui che hanno dovuto sacrificare lunghi anni della loro vita ricercando nella Storia e seguendo giorno per giorno il disegno di questi “animali” totalmente incoscienti del nesso tra causa-effetto, tra azione-reazione e che in completa segretezza e con intrighi hanno usato il credito e la valuta innanzi tutto per i loro vantaggi personali.
    Di fatto, il meccanismo finanziario può essere paragonato ad un automobile che obbedisce soltanto i comandi del guidatore e non dei passeggeri. Ecco perché cresce il divarico tra ricchi e poveri.
    La Storia, quella scritta dall’archeologia e non dagli uomini, ci insegna ripetutamente che i guidatori del passato, investendosi del VICARIATO di un dio o dell’altro per celare le dinamiche insite nel denaro, hanno sempre portato qualsiasi ordinamento governativo alla totale rovina, esigendo sempre più tasse dai loro popoli. Gli imperatori del passato si dichiaravano “figli di dio” e persino “divini”, imponendo tasse sui loro popoli e scatenando guerre tra imperi , massacrando o assoggettando intere popolazioni alla schiavitù. Crollato questo ordinamento imperiale in frammenti, i governatori delle province dell’impero romano si dichiararono vicari di dio e per “Dei Gratia Rex” o per “Dei Gratia Regina” formarono l’ordinamento monarchico-aristocratico imponendo ancora tasse sui loro sudditi (altra parola per -schiavi) e scatenando guerre tra reami. Lo stesso accadde quando diversi reami si sbriciolarono in “città-stato” durante il periodo feudale e le famiglie signorili presero controllo del denaro imponendo tasse ai loro sudditi, istituendo questo sistema bancario.
    Poi ci furono le grandi rivoluzioni, francese, americana, sovietica e cinese, finanziate dagli stessi banchieri che crearono il concetto di “Stato”, VICARIO del popolo, massacrando centinaia di migliaia di gente in Francia e Stati Uniti. Oggi si riconosce ufficialmente che 50 milioni di persone furono massacrate in Russia, e 20 milioni in Cina. Susseguirono poi le guerre numerate, Prima e Seconda Guerra Mondiale, di nuovo coordinate e finanziate dagli stessi banchieri, dove furono massacrate ufficialmente23 milioni di persone nella prima, e 55 milioni nella seconda. Queste due guerre mondiali servirono principalmente per stabilire, concentrare e consolidare il presente sistema monetario mondiale nelle mani di una dozzina di famiglie apolidi ed internazionali, imponendo sui popoli l’intero costo per il mantenimento dei LORO Stati, non dei NOSTRI Stati, e logicamente l’intero costo per il mantenimento di questo sistema bancario imponendo sempre più tasse e più usura.
    A questo fatto si citano le parole del generale americano George Patton:
    “Abbiamo combattuto la guerra del 1776 per l’indipendenza. Abbiamo combattuto la guerra civile per abolire la schiavitù e per la libertà. Abbiamo combattuto la guerra del 15 – 18 per rendere il mondo sicuro nella democrazia. Abbiamo combattuto questa guerra per perdere tutto ciò che avevamo guadagnato nelle altre tre”.

    Seguirono poi altre guerre in Corea, Vietnam, Afganistan, Iraq, … tra le più durature, accompagnate, ogni anno, da una trentina di conflitti minori intorno al mondo, tutti disegnati per il solo proposito di destabilizzare interi paesi, vendere loro armamenti, distruggere le loro proprietà, affondarli quindi nel debito bancario, impossessarsi delle loro risorse naturali a vantaggio di monopoli industriali internazionali legati direttamente al sistema monetario, ed istituire governi servili a questo sistema bancario.
    L’Iraq è l’ultimo esempio di tale tattica ormai usata ripetutamente da secoli in tutti i conflitti.
    Ė inutile protestare per abbassare le tasse, bisogna eliminarle completamente.
    Pareggiare il bilancio o ripagare il debito pubblico o lottare contro l’evasione sono lavaggi del cervello.
    Liberalizzare le licenze, che sono un’altra forma di tassa, serve solo a batter cassa per il loro Stato e per le loro banche e non per creare più occupazione.
    Dobbiamo tutti capire che sono le TASSE e l’USURA ad alimentare matematicamente queste caste di ricchi e super ricchi, e finché ci sarà un solo CENTESIMO di tassa e di usura, si ripeterà lo stesso ciclo distruttivo che si è ripetuto in tutti gli ordinamenti governativi del passato e di oggi.
    Il prof. Giacinto Auriti capì perfettamente che il denaro può SOLTANTO essere creato ed emesso tramite i lavori e servizi pubblici, cioè tramite la vera “RES PUBLICA” che non abbiamo mai istituito in nessun paese del mondo.
    Solo questa è LA MISURA GIUSTA voluta dal vero Dio e non da Mammona.
    Il prof. Della Luna ci descrive tutte le decisioni prese in segreto e che affliggono i popoli; il nostro vocabolario della lingua italiana definisce questo procedimento con una parola: CONGIURA.
    Sono secoli che il denaro viene usato come arma di distruzione di masse ed è ora di esporre all’aperto questi congiuratori e le loro organizzazioni e processarli per crimini contro l’umanità in un tribunale speciale composto da magistrati eletti dal popolo.
    Tale processo deve includere tutti i traditori che firmarono trattati deleteri al popolo, e tutte le media che continuano a celare volutamente la GRANDE TRUFFA nel presente sistema monetario.

    Ė ora di chiamare a convegno tutte le altre associazioni consapevoli e contrarie al presente caos politico-sociale per bloccare questo scempio, costi quel che costi.
    Accettare passivamente questo sistema monetario è uguale al suicidio, come predisse il prof. Auriti e come dettagliatamente descritto dal prof. Della Luna, e che sta già accadendo per l’ennesima volta nella STORIA.
    Cordiali Saluti

  4. Brumik scrive:

    @ MDL (admin)

    Io non pensavo minimamente che lei nel suo articolo avrebbe dovuto citare me con nome e cognome. Mi aspettavo solo un riferimento generico al blog per dimostrare che gli interventi dei lettori a volte possono essere anche “costruttivi”. Tutto qui.

    Per quanto riguarda il calcolo della rata di ammortamento di meta` del debito pubblico mi dispiace di aver frainteso quanto da lei scritto.

    Pero` devo precisare che, nella sua frase, il soggetto di “… sarebbe 130 miliardi” e` : “la rata annuale di pagamento (ammortamento) del debito pubblico…”. Il riferimento al calcolo come se fosse un “mutuo” viene immediatamente dopo.

    Per cui, non essendo stata esplicitata la sorte dell’altra meta` del debito, ne risulta l’equivoco in cui sono caduto.

    Con molta cordialita`,

    — Michele Brunati

    P.S.

    Il calcolo del piano di ammortamento di un mutuo (alla francese) me lo sono programmato in Excel io stesso, partendo delle relative formule della matematica finanziara. L’esattezza delle stesse e` confermata (anche) dal fatto che i risulati coincidono al cent con i valori segnati sul foglio inviatomi semestralmente dalla banca.

    Il mio nome lo trova in chiaro anche nell’indirizzo mail, quello che bisogna immettere per pubblicare i commenti in questo blog.

  5. Simone scrive:

    Se io ho un ladro in casa in cucina che mangia, non è che svendo i mobili e mando la moglie per strada e faccio conti e conticini per fare in modo di tenere la cucina rifornita. ELIMINO il ladro!! Troppe parole alla fine confondono. Qui bisogna cacciare politici e finanza internazionale, il Sud America insegna, o continuare a subire dai criminali. Ma non parliamo di economia o privatizzazioni, quei parassiti non hanno limiti.

  6. Pipponzo scrive:

    Sostanzialmente l’articolo spiega bene le dinamiche politico-economiche che ci costringono a tassare i soliti noti al fisco e a fare qualche riforma strutturale (pensioni) che ci possa permettere di galleggiare senza affondare. Certo la Germania non ha nessun interesse a farci fallire ma come dice l’articolo semmai ci costringe a drenare i nostri risparmi verso la loro economia fatta di esportazioni ed espansione economica.
    aggiungo che un pò ce lo meritiamo, abbiamo accumulato un debito insostenibile e l’unica strada alternativa sarebbe quella di svendere un 20% di patrimonio pubblico che comunque non rende nulla allo Stato. Si tratti di terreni o ex caserme o uffici demaniali che sono abbandonati o affittati per due lire su cui comunque è necessaria manutenzione. andando avanti così ripaghiamo gli interessi, andiamo in recessione e rischiamo di farci portare via tutto il nostro tessuto economico industriale privato che è l’unico nostro punti di forza.
    Se vogliamo ripartire non dobbiamo fare default ma dobbiamo far dimagrire la macchina statale iniziando dalla politica( devono dare l’esempio) fino ad arrivare ai ministeri, regioni, provincie, sanità, trasporti pubblici.

  7. Brumik scrive:

    Il giorno 10/01/2012, proprio su questo blog, io riportavo alcuni risultati del calcolo della rata annua che gli Italiani dovrebbero pagare per riscattare l’immane debito pubblico, visto come se fosse un mutuo. Due giorni dopo, lei (MDL) ha ripreso la stessa idea in questo suo articolo facendola passare per farina del suo sacco. Sarebbe stato più corretto da parte sua confessare che lo spunto le era venuto dal blog…, ma non è questo il punto, perché io avevo comunque pensato di abbozzare.

    Rifacendo però i calcoli con i suoi stessi dati, mi vedo costretto ad avvisare i lettori che la rata annua da lei riportata nel caso dell’ammortamento della sola metà del debito è sbagliata.

    Lei scrive “Ma lo sapete quale sarebbe la rata annuale di pagamento (ammortamento) del debito pubblico di 2.000 miliardi in 20 anni al tasso del 5%? Sarebbe di circa 160 miliardi! E se volessimo ammortare solo la metà del debito, sarebbe 130 miliardi”.

    Ebbene la rata annua per l’ammortamento della metà del debito (1.000mld) a parità delle altre condizioni da lei poste (20 anni al tasso del 5%) è di 80,24 miliardi e non 130 come lei afferma.

    Questo è quanto.

    — Michele

    • admin scrive:

      A BRUMIK: Come faccio a citarLa, se non conosco il suo nome, ma solo il nickname? Perché Lei e molti altri non usate il vostro nome e cognome? Peraltro, avrei dovuto ringraziare anche la direttrice di banca che, nel luglio scorso, facendo i conti di sostenibilità-ammortamento del debito pubblico in analogia al mutuo, mi aveva insegnato che ci sono siti che li fanno senza che uno debba impiegare il più complicato foglio di calcolo excel. In quanto al Suo rilievo sull’ammontare della rata, è sbagliato, perché non tiene conto che c’è da pagare l’interesse anche sui 1000 miliardi che non vengono ammortati. Grazie comunque.

  8. Peter scrive:

    Le opinioni del Dott. Della Luna sono la verità!!!
    Mi rammarico del fatto che siamo un popolo di COGLIONI, CI FACCIAMOINTORTARE DAI VARI TELEGIORNALI, TUTTI INTERESSATI, e non vediamo la realtà; l’importante è poter vedere il Grande Fratello o qualche altra atroce imbecillità.
    Con i problemi che abbiamo c’è qualcuno che mi spiega le ragioni per le quali siamo ancora in Afganistan ecc.?
    Siamo proprio un popolo di M***A!!!!

    Peter.

  9. Alfio200 scrive:

    Comunque, mi spiego meglio…

    Non ho detto che lo Stato deve mettere in vendita 2.000 Mld di immobili a metà prezzo. Lo Stato deve mettere in vendita 2.000 Mld di immobili.

    Ora, la situazione è la stessa di un normale cittadino che vende un immobile da 200.000 euro per necessità e dovrà, in genere, accontentarsi di ottenere un prezzo inferiore se ha poco tempo e vuole venderlo a tutti i costi. Diciamo che, in genere, riuscirà a venderlo piuttosto agevolmente a 150.000 euro, cioè il 25% in meno del suo valore di mercato.

    Quindi: lo Stato mette in vendita 2.000 Mld di immobili ottenendo quasi certamente di venderli a 1.500 Mld circa. “SE ANCHE” dovesse venderli a metà prezzo (e a questo punto li venderebbe sicuramente) il beneficio per noi sarebbe notevolissimo.

    Perchè i nostri politici non vogliono questo?

    Perchè sarebbe un’operazione alla luce del sole (almeno in buona parte).

    I nostri politici vogliono, ad esempio, vendere un bel po’ di caserme dismesse a una grande catena di supermercati, ma ATTENZIONE perchè questo è un concetto base, PIU’ BASSO SARA’ IL PREZZO A CUI SVENDERANNO LE CASERME ALLA MULTINAZIONALE, PIU’ ALTA SARA’ LA LORO TANGENTE. Ma per ottenre questo, occorre agire nell’ombra senza che i cittadini sappiano niente, se non anni dopo tramite la solita tardiva inchiesta giornalistica. In un’asta pubblica questo non si potrebbe ovviamente fare o comunque si potrebbe fare in maniera molto limitata.

  10. Alfio200 scrive:

    @ Simone

    Bene…allora non vendiamo e teniamoci il BBB+ di rating e, a seguire, il BB e cosi via…sensa contare la Mororchio-Aletta che ci farà “anticipare” con un prestito forzoso il “potenziale” utile che deriverà della vendita al “giusto prezzo” degli immobili che non avverrà mai o se avverrà vedrà i nostri politici tenersi sia i nostri soldi che i proventi della suddetta vendita a prezzi stracciati: non a metà ma un quinto del prezzo di mercato (vedi sopra) ad amici e amici degli amici, comprese multinazionali e imprese locali. Se a te sta bene così…

    E naturalmente continuiamo a pagare interessi insostenibili.

    I conti ora sono sotto controllo, il problema è il debito pubblico.

    Quelli che chiamiamo immobili di Stato all’atto pratico non sono nè miei nè tuoi nè dei nostri figli o nipoti. Sono dello Stato cioè (in Italia) dei politici e delle caste. Il debito pubblico invece è tutto sulle nostre spalle.

  11. Simone scrive:

    Chiaramente a meno della metà del loro valore!! Geniale, perchè non ci abbiamo pensato 20 anni fa, che il debito era più basso…

  12. Simone scrive:

    Sì, sì svendiamo TUTTO, per il bene dei TUOI figli……Poi per il bene dei MIEI figli mi tocca emigrare. Beni reali per pagare aria fritta, poi si ricomincia….e tra un po che gli dai???

  13. Alfio200 scrive:

    In effetti, Monti potrebbe vendere parte del patrimonio immobiliare pubblico. A questo punto, l’obiezione dei politici è che “si dovrebbe svendere”, quindi meglio la proposta Monorchio-Aletta che Della Luna ha ben spiegato in questo sito.

    Ora…gli immobili del patrimonio pubblico sono quelli che vengono venduti a politici e amici dei medesimi a un quinto del loro valore (vedi Scajola e Patroni Griffi) ovvero…casa da un milione di euro “svenduta” a 200.000 euro. E’ ovvio che questi casi sono la punta dell’iceberg. Sono convinto che, ben nascosti, ci siano casi di beni immobili venduti a società o a multinazionali a prezzi stracciati in cambio di bustarelle.

    In quesi casi, la “svendita” a un quinto del valore effettivo è “lecita”.

    Pensate ad esempio se su 4.000 miliardi di immobili se ne vendessero 2.000 a metà prezzo (anzichè a un quinto del loro valore). 1.000 miliardi di euro che dimezzerebbero il debito pubblico.

    Questo è “illecito” perchè (affermazione del direttore dell’agenzia delle entrate oggi su Class CNBC) una svendita del patrimonio pubblico “peserebbe sui nostri figli e nipoti”.

    Quello che pesa su di noi e peserà sui nostri figli e nipoti è il debito pubblico, non la svendita del patrimonio immobiliare che lo dimezzerebbe!

    Se ci fosse un premio per la faccia come il c**o, il nostro direttore delle agenzie per le entrate lo meriterebbe al 100%.

  14. Pingback: EURO MACHT FREI: PERCHE’ NON E’ TRADIMENTO

  15. michele scrive:

    Che tristezza tutto cio\’ Dr. Della Luna,siamo governati da traditori che cercano solo di salvare la loro pagnotta d\’oro a scapito di quella che rimane alle povere famiglie,nonostante cerci di postare ovunque i suoi interventi quasi nessuno li legge. Qua in Sardegna a breve chiude pure la societa\’ ALCOA che produce l\’alluminio ed i suoi derivati ,ed in tv a sardegna 1 gli assessori regionali ed i sindaci parlano di aria fritta dicendo che andranno dal governo e prima alla regione a far sentire la propria voce; questi rimbambiti non capiscono che siamo completamente fuori mercato;una multinazionale che ha perso l\’anno scorso 40 milioni di euro e paga in Sardegna un kw ora 70 euro a fronte degli 11 dell\’Islanda di certo non investe in Italia !!! In piu\’ c\’e\’ da dire che con circa 15 ore di tv al giorno la gente comune viene influenzata negativamente e buona parte della massaie d\’Italia son pienamente convinte che qualcuno verra\’ a salvarci…..Purtroppo e\’ vero che la troppa finta democrazia gli ha convinti che scioperando ,protestando e raccogliendo firme cambi qualcosa.Ed invece ieri il vero potere gli ha impedito di cambiare la legge elettorale !!! Così ora sanno esattamente da che parte stanno le istituzioni !!!!!

  16. michele scrive:

    Che tristezza tutto cio’ Dr. Della Luna,siamo governati da traditori che cercano solo di salvare la loro pagnotta d’oro a scapito di quella che rimane alle povere famiglie,nonostante cerci di postare ovunque i suoi interventi quasi nessuno li legge. Qua in Sardegna a breve chiude pure la societa’ ALCOA che produce l’alluminio ed i suoi derivati ,ed in tv a sardegna 1 gli assessori regionali ed i sindaci parlano di aria fritta dicendo che andranno dal governo e prima alla regione a far sentire la propria voce; questi rimbambiti non capiscono che siamo completamente fuori mercato;una multinazionale che ha perso l’anno scorso 40 milioni di euro e paga in Sardegna un kw ora 70 euro a fronte degli 11 dell’Islanda di certo non investe in Italia !!! In piu’ c’e’ da dire che con circa 15 ore di tv al giorno la gente comune viene influenzata negativamente e buona parte della massaie d’Italia son pienamente convinte che qualcuno verra’ a salvarci…..Purtroppo e’ vero che la troppa finta democrazia gli ha convinti che scioperando ,protestando e raccogliendo firme cambi qualcosa.Ed invece ieri il vero potere gli ha impedito di cambiare la legge elettorale !!! Così ora sanno esattamente da che parte stanno le istituzioni !!!!!

  17. webrasta scrive:

    Marco,
    sono quasi certo di non cogliere qualche sottile ma fondamentale sfumatura del tuo discorso perchè stimo molto la tua intelligenza e non posso credere a ciò che ho letto:
    “Monti potrebbe fare altro da ciò che sta facendo? Napolitano poteva fare altro? Semplicemente, no.”
    Ovvero, mandare al macello milioni di persone perchè ci si è costretti dal potere di occupazione è giustificato? Non ti sembra un insulto a tutti i partigiani e rivoluzionari della storia? Napolitano non poteva cogliere tutti di sorpresa e nel discorso alla nazione denunciare tutto il raggiro? Certo, saremmo andati comunque tutti al macello ma almeno con il coltello tra i denti… O no?
    Un saluto

    • admin scrive:

      A WEBRASTA: Il grosso della popolazione non vuole sapere né soffrire. Vuole credere, consolarsi, illudersi, divertisi finché possibile. Sta meglio così, comunque finisca. Perché far star male gli impotenti? Perché rovinargli lo smalto dei denti mettendogli in bocca i coltelli? E perché togliere ai rivoluzionari e ai partigiani il loro orgoglio di essere diversi e morire diversamente dal grosso del gregge? Facciamo felici tutti: i più, illudendoli; i pochi, lasciandoli sentirsi intelligenti ed eroici.

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