VIGILIA DI REFERENDUM
UOMO SOLO AL COMANDO = CONTROLLANDO UNA SOLA PERSONA, SI DIRIGE TUTTO LO STATO
Nei voti italiani prevalgono i no, ma la relativa vicinanza del sì rende possibile vincere il referendum spostando – ed è possibile – poche centinaia di migliaia di voti dall’estero. Già sono state segnalate operazioni in tal senso. I voti dall’estero sono 1.600.000, cioè circa il 7,5% del totale; se coi brogli si sposta il 25% di questi voti più l’1,5% dei voti italiani, si riesce a recuperare quasi il 3% sul no, quindi il sì può vincere se prende anche solo il 47 – 47,3% di voti reali contro il 53 – 52,7% del no.
Sarebbe il coronamento di un iter iniziato e condotto all’insegna dell’illegalità:
-Non è una revisione, che sarebbe consentito dall’articolo 138, ma una trasformazione profonda della Costituzione stessa, che non è consentita e che dovrebbe farsi mediante un’assemblea costituente.
-Il disegno di legge è stato portato avanti nelle due camere mediante ripetute violazioni del regolamento in un parlamento eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale perché viola il diritto dei cittadini alla rappresentanza.
-Il quesito referendario è stato formulato in modo propagandistico e non per singole norme ma cumulativamente.
-Il governo ha fatto campagna elettorale in proprio occupando un’enorme quantità di spazi sia in Italia che all’estero e violando sistematicamente la par condicio.
-Ha persino usato mancette elettorali.
-Interessi forti stranieri si sono ingeriti e hanno sostenuto la campagna del sì anche con intimidazioni finanziarie.
A prescindere dal merito, tecnicamente, la riforma Boschi contiene numerosi errori, contraddizzioni, incertezze, e probabilmente non riuscirebbe a funzionare bene, rendendo così necessaria un’ulteriore riforma – che, arrivando in una temperie economico-finanziaria sensibilmente aggravata, sarà ancora più dispotica.
Molti si stupiscono dei gravi e molti errori giuridici che il ddl Boschi contiene. Come spiegarseli? Come spiegarsi che non sono stati corretti in parlamento? La spiegazione più probabile è che essa è stata redatta rapidamente e autoritativamente da qualche sede bancaria, come il famoso papello della BCE che preparò la caduta di Berlusconi e fu poi eseguito dai tre govarni Napolitano, e poi passata a Renzi e alla bella ministra-testimonial sorridente per la doverosa e obbediente attuazione, senza margini di modificabilità.
Il merito della riforma è tale, come ho descritto in precedenti articoli, da abbattere lo Stato di diritto, democratico, costituzionale, in quanto:
-sopprime la divisione dei poteri (il premier nomina chi lo deve controllare!), la rappresentatività del parlamento rispetto al voto popolare (camera di nominati al 75%, senato di nominati al 100%, premio di maggioranza assoluta a una maggioranza relativa anche del solo 25%).
-Non c’è più una camera che rappresenti realmente e proporzionalmente il voto popolare e non c’è più possibilità di un reale dibattito né di una alternanza entro le istituzioni, data la precostituzione di una maggioranza parlamentare automatica e scontata in mano al segretario del partito di maggioranza relativa. Non che premier.
Questa riforma, se realizzata, eliminerebbe quindi, secondo i canoni di legittimità dell’Occidente, la legittimità dello Stato e del potere politico in esso costituito.
Quali le reazioni possibili?
-Emigrare, oppure
-Aspettare che arrivi qualcosa di peggio, ed emigrare allora.
-Passare al disconoscimento e alla disobbedienza civile.
-Votare, se e quando concesso, un partito che abbia la forza e il programma di abolire questa riforma mediante una riforma legittima della Costituzione.
Considerati la natura e gli intendimenti della Riforma Boschi, proporsi di sedersi al tavolo con loro dopo il referendum è assurdo, oppure complice.
02.12.16 Marco Della Luna