BANCAROTTIERI AL GOVERNO

BANCAROTTIERI AL GOVERNO

Il modo più rapido di guadagnare gestendo una banca? Estrarne tutti i soldi comperando cose che non valgono nulla e prestandoli ad amici che non li restituiranno, lasciando il conto da pagare ai contribuenti.

La crisi bancaria italiana in quattro parole? L‘onesta cricca politica, attraverso le fondazioni bancarie, ha messo a gestire le banche i suoi onesti amministratori, che le hanno spolpate facendo prestiti clientelari a soggetti che non li avrebbero rimborsati. La medesima cricca politica, adesso, spende i soldi dei contribuenti per colmare i buchi così creati, per evitare i fallimenti delle banche che essa ha saccheggiato.

Attenzione: la cricca immette in esse i soldi pubblici senza prima chiudere le falle, in modo di poter continuare a estrarre soldi.

Al contempo, cerca di impedire l’uso del contante in modo che la gente sia costretta a tenere tutti i soldi in banca, cosicché altri onesti amministratori, che essa nominerà, potranno prendersi anche quelli.

Le autorità di controllo non hanno impedito queste pratiche. Anzi, la banca centrale era intervenuta con una diffida per bloccare l’operazione che poi portò alla rovina di MPS, cioè l’acquisto di Antonveneta per 9 miliardi in più di quanto valeva; ma il suo allora governatore, Mario Draghi, male informato, intervenne per sbloccare la ferale acquisizione.

Ora, per effetto di tutto ciò, la situazione dell’Italia è drammatica e pericolosissima, anche se non viene resa nota all’opinione pubblica.

Nella graduatoria di solidità delle banche europee, quelle italiane, anche le più grosse, stanno verso il fondo. MPS è l’ultima.

Il decreto salva-MPS è a rischio di bocciatura perché, secondo le regole “europee”, lo Stato può intervenire con soldi pubblici a salvare un’impresa privata solo se non si prevede che questa avrà ulteriori perdite. E MPS ha altre perdite sui crediti in emersione.

Due giorni fa l’ultima agenzia di rating che manteneva una A al debito pubblico italiano gliela ha tolta, e ciò probabilmente renderà più costoso finanziarsi per il settore pubblico e quello privato, banche comprese.

Il debito pubblico, intanto, continua a salire.

Se salta MPS, salta tutto il sistema bancario, dati i rapporti tra le banche – e allora…

Meglio uscire prima dall’Euro.

15.01.17  Marco Della Luna

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Avvocato, autore, scrittore
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1 risposta a BANCAROTTIERI AL GOVERNO

  1. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e miriadi di stimati lettori,

    Non serve certo esser esperti di economia o fini statisti per comprendere la sempre più oscura e catastrofica situazione in cui senza sosta precipita l`Italia.
    La crisi bancaria non é che un aspetto conseguente di una situazione negativa che vige da decenni e che sta arrivando all`epilogo.

    Come ho già detto altrove quando ci piangiamo addosso per le nostre crescenti disgrazie dimentichiamo di aver affidato a dei furfanti dichiarati per oltre 30 anni la gestione del nostro paese illudendoci che ladri rapaci e tartufeschi sperperatori, non solo riuscissero a riempire le loro tasche rubando “ad altri”, ma pure riempissero le nostre permettendoci di vivere da subito e per sempre senza fatica e reale sacrificio. Ovviamente le cose sono andate molto diversamente poichè I nostri capi lungi dal rubare agli altri più potenti, prima si sono impinguati con I nostri soldi e poi per continuare a mungere e comandare hanno svenduto a stranieri predatori il nostro paese.

    E così la piccola/media industria, la classe media e le professioni liberali, basi irrinunciabili del nostro benessere e della reale capacità contributiva, sono scomparse a vantaggio di grandi gruppi semimonopolisti. I servizi strategici sono stati trasformati in altri costosissimi monopoli privati con la scusa di “privatizzarli” e la burocrazia é diventata un mostro clientelare per garantire a prezzi sempre più esorbitanti per I superstiti contribuenti attivi quel serbatoio di voti necessario al perpetuarsi della classe dirigente parassitaria.

    Successivamente lo stato ha perduto la sua sovranità, prima economica, poi monetaria, poi fiscale e legislativa ed ha dovuto aderire, non senza dure spremiture fiscali preventive, a trattati capestro quali fiscal compact ed euro. E noi sudditi abbbiamo perduto I nostri diritti economici, civili e politici.

    Siamo dunque entrati a far parte di un organismo sovranazionale autocratico, veicolo degli interessi tedeschi, in cui vi sono la nazione leader, i suoi alleati di livello inferiore, ma tutelati ed infine le colonie da sfruttare. Noi siamo una colonia tedesca, con cointeressenza francese e tutti sanno che l`unica colonia che la storia moderna ricordi che é diventata ricca sono gli USA, per la sola ragione che si sono ribellati e sono diventati indipendenti da re Giorgio, che appunto come I tedeschi oggi, imponeva tassazione a testatico senza diritto di rappresentanza.

    Quindi I nostri capi pro tempore sono periodicamente obbligati a cessioni a prezzo sempre più vile della residua ricchezza nazionale ed a prelievi sempre più duri ed arbitrari del residuo patrimonio privato. Oramai non si punisce più il reddito poichè é vanificato, surrogato con artifici fiscali e/o diventa sempre più difficile da accertare perchè I sudditi ricorrono a sempre più arditi trucchi per occultarlo o convertirlo in beni meno colpibili. Come pure chi può cerca rifugio all`estero, ma sovente anche lì in condizioni di sottoccupazione e precariato. Salvo naturalmente il far parte della classe dirigente o il disporre di entrature clientelari. O l`essere dei novelli Fermi ovviamente.

    I palazzi dell`UE somigliano sempre di più alla corte di Versailles sia per costi esorbitanti, sia per clientele e lobbies innominabili, sia per il sempre più abissale distacco dalla realtà dei sudditi.

    Mi viene da ridere leggendo I resoconti del forum di Davos, dove miliardari nuotanti nell`oro, parlano di “crescenti diseguaglianze” di “imposizione diretta e progressiva e non a testatico”, non senza dispensare ai poveri senza potere potenti consigli e risolutrici utopie. Peccato che siano solo parole, poichè I predetti miliardari I loro soldi se li tengono ben stretti, e l`imposizione diretta e progressiva su reddito e patrimonio al vero la temono come la peste, come pure non mollano la macchinetta per crear denaro solo per loro e a loro piacere. Difatti sarò ignorante ma non mi risulta che nessuno sia mai andato sazio di sole ottime parole senza companatico.

    Non sorprende quindi che le banche non riescano più a svolgere il loro compito istituzionale, sia per carenza di depositanti, sia per la scomparsa dei naturali e sani prenditori di prestiti. Restano solo portatori di denaro aleatori e precari, e richiedenti credito con elevatissimo rischio di insolvenza. Oppure depositanti facenti parte dell`élite dirigente, a cui però bisogna in qualche modo garantire laute remunerazioni, e debitori o clientelari di dubbia solvibilità o sempre facenti parte dell`élite sovranazionale e quindi solvibili, ma corrispondenti compensi molto modesti. E dunque per quadrare (si fa per dire) I bilanci e corrispondere le esosrbitanti sicumere agli altri dirigenti, sempre facenti parte dell`élite dominante, non resta che la speculazione finanziaria fine a sé stessa e senza sottostante reale. Ovvero come giocare in un gigantesco casinò che stampa lui stesso I soldi da prestare ai giocatori perchè possano poi riperderli nei suoi giochi truccati. E naturalmente se il giocatore perdente é parte dell`élite le sue perdite vengono tranquillamente ripianate stampando altri soldi che non son altro che carta di giro virtuale, ma se lo stesso é parte dei sudditi allora viene escusso e messo sulla strada senza pietà.

    A questo contesto già esiziale si aggiungono I guasti dell`immigrazione incontrollata, che se contribuisce a tener in rispetto I sudditi ed creare comoda manodopera servile, oramai genera danni sociali e costi esorbitanti ed ingestibili.

    A riprova del mio modesto dire, come già anticipato in tempi non sospetti, ecco che gli usurai di Berlino e Bruxelles improvvisamente “scoprono” che I nostri conti non sono in ordine e vogliono nuove tasse e nuove requisizioni. Tra l`altro implicitamente sbugiardando il loro stesso impiegato Renzi che prometteva mance e “riprese”. Ed ovviamente il nuovo carro di legnate deprimerà ancora di più la nostra economia e patrimonio. Non parlo di crescita perchè anche un cretino sa benissimo che quella esisteva solo nella fantasia del dr. Renzi e nella penna dei di lui agiografi.

    A questo punto temo non basti “uscire dall`euro” ma se non si vuol morire di fame, dopo esser stati svenduti agli immigrati che ci stanno per altro già di loro conquistando, occorre ribellarsi e riprendersi la perduta sovranità nazionale ed indipendenza.

    Cose queste molto difficili da realizzare e non certo indolori.

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