KALERGI E LA FINANZA “EBRAICA”

KALERGI E LA FINANZA “EBRAICA”

Riflessioni su

Kalergi – La Prossima Scomparsa degli Europei

di Matteo Simonetti – Nexus Edizioni, 2018

 

Nel suo saggio sul c.d. Piano Kalergi e sui pamphlets del conte Richard Coudenhove Kalergi (Idealismo pratico, Paneuropa), Simonetti fa risaltare bene come quest’autore, che scrive negli anni venti del secolo scorso, argomenta in modo semplicistico e senza alcuna pretesa scientifica nel descrivere e far proprio quello che pare non un piano ideato da lui, ma piuttosto un piano che egli ha creduto di riconoscere come strategia generale di lungo termine negli ambienti cosmopoliti, politici, massonici che frequentava.

Il piano – nella esposizione di Kalergi – ha alcune premesse, estremamente grossolane. Innanzitutto l’umanità occidentale si dividerebbe in due tipi di uomo:

– il tipo cittadino, aperto, elastico, moralmente labile, identitariamente pure labile, incostante, adattabile, manipolabile;

-il tipo rurale, che l’autore definisce chiuso, identitario, conservatore, moralmente rigido, tenace.

L’autore auspica l’eliminazione sia degli stati nazionali che di questo secondo tipo attraverso una trasformazione soprattutto etnica e valoriale, da ottenersi mescolando la razza bianca con le razze africane onde produrre una miscela caffelatte, simile a quella che egli ritiene fosse predominante dell’Antico Egitto, privata di identità etnica, di coscienza storica, di valori, riferimenti e confini nazionali – cioè di oikos, di polis, di civitas -, entro un super stato paneuropeo e domani probabilmente panoccidentale.

Come tutti i popoli, anche questo popolo amorfo, questa massa, non avrà, secondo Kalergi, le capacità mentali per governarsi; perciò dovrà essere governata dall’unica razza saggia e capace di reggere il mondo, perché selezionatasi e perfezionatasi attraverso molte prove e difficoltà, che l’hanno resa unita e dotata di una coscienza nazionale collettiva: la razza ebraica, e particolarmente i finanzieri ebrei (già il filosofo Auguste Comte aveva preconizzato una società retta dai banchieri). L’autore sposerà un’ebrea, pur non essendo egli stesso ebreo.

Kalergi si inscrive così nel novero di coloro che vorrebbero rifare gli uomini con lo stampino per uniformarli e conformarli a un progetto socio-antropologico elaborato a tavolino, per standardizzarli. Alcuni ci hanno anche provato con grande impegno: Stalin, Hitler, Pol Pot e altri. I loro sforzi di ingegneria sociale hanno prodotto tutti un forte degrado della civiltà e immense sofferenze, senza generare una nuova umanità, perché – a quanto pare – la coartazione può soltanto peggiorare l’uomo.

Dal nostro osservatorio storico del 2018, rileviamo, assieme a Simonetti, che il piano di eliminazione delle identità etnico-storico-culturali, degli stati nazionali, dei valori e dei riferimenti etici, è stato ormai in buona parte eseguito, all’insegna del mercatismo liberale globalizzante, esportato anche militarmente sotto il nome di democrazia, e che è stato eseguito proprio coi mezzi e dagli attori internazionali previsti dal “Piano Kalergi”, scritto negli anni ’20 del secolo scorso.

Ma ciò (il fatto che questa pianificazione fosse descritta già quasi 100 anni fa) implica – attenzione! – che già all’inizio dello scorso secolo era stato progettato quello che poi, sotto la simulazione di un processo spontaneo, democratico e idealistico, nonché necessitato da leggi economiche, è stato eseguito e viene completato ai nostri giorni. I padri della c.d. Europa Unita non sono quelli dichiarati. Lo scritto di Kalergi, pertanto, è una prova storica illuminante che delegittima e smaschera come non genuini e come miranti a un altro e subdolo scopo, rispetto a quello dichiarato, il c.d. processo di integrazione europea e altri processi trasformativi in atto, dalla finanza alla globalizzazione, all’immigrazionismo, alle riforme della famiglia e della sessualità nell’ideologia del gender e nei suoi prodotti legislativi.

 

In questo valore di prova storica sta la principale utilità politica dell’opera di Simonetti, il quale ricostruisce le vicende storiche afferenti all’attuazione del piano (descritto da) Kalergi, evidenziando alcuni tratti portanti, smascherano la suddetta mistificazione “buonista” e ciò che dietro di essa si nasconde. E’ nel suddetto progetto, non per un’esigenza di pace e fratellanza, che gli stati nazionali e le identità nazionali e storiche europee sono stato abbattuti in favore del super stato burocratico e autocratico dell’Unione Europea.

Altri fondamentali attori del piano Kalergi sono stati l’ONU, la CIA, gli organismi bancari internazionali. Oggi nel mondo il potere effettivo ultimamente è in mano a dinastie familiari finanziarie sovranazionali. Noi tutti conosciamo i nomi di queste famiglie. Sappiamo che portano avanti piani politici multigenerazionali cavalcando i cicli economici e le guerre, mentre la classe politica sottoposta al voto popolare lavora su termini brevi o brevissimi e non ha capacità di pianificazione di lungo termine. ONU, USA, UE, FMI sono loro strumenti.

C’è chi fa notare, spesso con intento di vieta istigazione antisemita, che i nomi di quelle grandi famiglie bancarie sono nomi ebraici, quasi tutti. Ma è ingiusto, stolto e superficiale prendersela con gli ebrei accusandoli di essere i soliti spietati strozzini manipolatori e di ordire un complotto mondiale. Infatti, non solo percentualmente sono pochissimi gli ebrei dediti alla grande finanza sul totale degli ebrei, ma soprattutto sono ebrei proprio i più validi demistificatori, i più implacabili analisti critici di questo regime oligarchico finanziario – filosofi, economisti, sociologi, psicologi, naturalisti -, contro l’oppressione capitalista sull’uomo, e non solo oggi, ma perlomeno dai tempi di Karl Marx, cioè dai tempi in cui il capitalismo finanziario sorgeva come potenza politica dominante!

La realtà statistica e scientifica è che il popolo ebraico, intellettualmente, ha una prominenza generale sugli altri popoli. Basti guardare a quanti Premi Nobel ha raccolto, nella sua esigua consistenza numerica. Esso, o meglio la sua componente ashkenazita – la quale geneticamente non è nemmeno semitica ma caucasica, quindi niente ha a che fare con gli ebrei della Bibbia –  ha un quoziente intellettivo medio di 112 contro il 104 dei bianchi occidentali, il 108 dei gialli orientali, il 90 degli indiani, l’85 dei nordafricani, il 70 circa degli altri africani e di alcuni paesi caraibici, tra cui scende fino al 56. Per la psichiatria, da 70 in giù siamo nella debolezza mentale – e qui un pensiero va all’immigrazione di massa che viene in gran parte dalle aree con la media intorno al 70. Si noti che i tests per il Q.I. sono culture fair, ossia non sono influenzati dal livello di istruzione. E’ vero che i tests che misurano il Q.I. non misurano tutte le molteplici facoltà della psiche, e che probabilmente non rilevano alcune delle più sottili, elevate, creative, mistiche – se vogliamo; però misurano le capacità razionali, che sono le più importanti all’atto pratico, nelle scienze come nell’economia applicata.

È pertanto automatico che gli ebrei primeggino in tutte o quasi le umane attività, compresa la finanza e la politica. Se combinate inoltre la superiore intelligenza con la superiore solidarietà etnica, quindi efficienza, basata su un più forte senso identitario, allora il primato anche economico e politico degli ebrei sarà un risultato automatico, come pure le controreazioni difensive antiebraiche in molti popoli e periodi storici. Più coesione e più social capital (nel senso di R. Putnam, di senso civico interno) consentono agli ebrei non solo maggiore efficienza, ma anche migliore democrazia e giustizia sostanziale entro le loro comunità, e in generale uno stile sociale più cooperativo, più libero dall’individualismo competitivo e dal malthusianesimo che dominano il modello socioeconomico per gli altri popoli. A questi altri popoli, conformemente al Piano Kalergi, viene imposta una massiccia immigrazione di altre culture, così da abbassare il loro social capital e da condannarli al modello competitivo darwinista, diminuendo la capacità di attuare una collaborazione solidale, quindi la loro efficienza.

Aggiungiamo che gli ebrei, a seguito della diaspora, hanno per primi sviluppato una cultura, un networking e una capacità operativa globali e sovranazionali – pensate alla rete bancaria della famiglia Rothschild.

Essi sono, infine, l’unica etnia che abbia guadagnato il diritto di preservarsi dalla commistione con le altre etnie, persino nei nostri tempi di grande mescolamento, senza subire la terribile accusa di razzismo.

Tutto ciò però non implica affatto che il popolo ebraico, o meglio ashkenazita, oppure la comunità finanziaria internazionale, sia capace di governare efficacemente il sistema globale – credo che nessuno abbia le capacità per farlo. Di fatto, la grande finanza che dirige la politica e l’economia, non sta certo brillando in questo còmpito, nonostante i potentissimi strumenti di condizionamento economico, politico e culturale di cui dispone, e l’uso spesso brutale che ne fa. Essa è un’élite scadente, volgare, ossia abile e tecnologica ma, a quel che appare, priva di una visione che vada oltre il basso utilitarismo, lo sfruttamento, la manipolazione, la bramosia di sopraffazione. Soprattutto, è un’élite mossa dagli appetiti medesimi che muovono le masse sprovvedute e degradate che essa unilateralmente e irresponsabilmente gestisce. E non riesce a governare il mondo in un modo bilanciato, anche perché molti mangiano la foglia, non bevono la propaganda e votano in qualche modo contro il mainstream calato dall’alto.

 

In chiusura, faccio presente che tutti coloro che hanno fatto studi e scoperte nel campo della genetica, soprattutto se correlata all’intelligenza e alla delinquenza in relazione alle varie etnie, sono stati perseguitati con accuse morali di diverso tipo, e lo sono stati anche i due scopritori del DNA, Crick e Watson, ossia di quella cosa che lega a un fattore biologico ereditario, almeno per una parte di esse, le capacità e le inclinazioni delle persone, dimostrando con ciò false le tesi morali(stiche) secondo cui tutto è appreso e costruito socialmente, comprese le capacità superiori o inferiori.

La prevalente sensibilità morale, come si è costruita negli ultimi decenni tra cristianesimo, socialismo e politically correct, reagisce con rabbia automatica e rifiuto preconcetto ad ogni evidenza scientifica di caratteristiche biologicamente determinate, e non socio-culturalmente prodotte, negli esseri umani.  Ultimamente questo rifiuto viene espanso e diretto, con forte impegno e investimento anche “europeo”, verso i caratteri biologici sessuali, per “sostituirli” con quelli socio-culturali del “genere”.

30.04.18 Marco Della Luna

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2 risposte a KALERGI E LA FINANZA “EBRAICA”

  1. ahfesa scrive:

    Leggere pf prima il mio post in « governo per FMI »

    In esso facevo facili previsioni sull`evoluzione degli intrighi per la formazione del nostro « nuovo » governo.
    Adesso continuando il discorso da bar la sitazione é la seguente :
    a) i grilliti infoiati dal miraggio degli appannaggi dei potenti pensavano di fagocitare a prezzo di sconto i pidini e per questo hanno tirato alle ortiche i gagliardi programmi con cui avevano imbonito il popolo bue, per rendersi accetti non tanto ai pidini stessi o al Notabile al Colle, quanto ai veri padroni del vapore siti a Berlino.
    Il disinganno del popolo bue era un male scusabile, poichè andando al potere ci sarebbe stato tutto il tempo di inventarsi un altro più tartufesco imbonimento, magari farcito con qualche legnata a chi avesse troppo sottilizzato. E poi le plebi hanno la memoria molto corta anche in epoca globale e di crisi perpetua.
    b) i pidini aspettavano le profferte grillite come l`etilista in astinenza il liquore al metanolo. Ovvero, come i confratelli germanici, avrebbero attuato la mirabolante metamorfosi elettorale trasformandosi mercé gioco di palazzo, da straperdenti in prebendati vincitori. Ed il capace (non scherzo) Martina stava con cura preparando il terreno (coinvolgendo boninazzi, grassotti, boldriniti & procacciatori di « risorse ») per arrivare a tempo debito ad un « merging » dove i due movimenti si sarebbero fusi in un bel polentone eurogarantito e ben sdoganato. Ovviamente con paritetica eurogaranzia delle prebende ai capi. Ed io – benché scettico per i motivi che poi si sono realizzati – non mi sentivo di escludere la riuscita di cotale meraviglia, che per altro avrebbe potuto anche soddisfare quelli che contano davvero. Difatti i berluscones ed i meloniti avrebbero fatto l` »opposizione » i verdecornuti leghisti sarebbero stati esclusi e sommersi da opportuna campagna anti fake e da ben mirate inquisizioni giudiziarie, ed i capi a Bruxelles/Berlino avrebbero avuto comodi Quisling da dirigere. Le plebi meridionali avrebbero avuto il loro miraggio assistenziale e il nord « populista » sarebbe stato giustamente punito come gli arroganti catalani ed i merdosi svizzerotti . Noi popolo bue contribuente invece sommersi da « riprese » e da « risorse » avremmo avuto « più Europa », più fame ed il sottocoda spelato, esauritasi la vasellina nelle farmacie.
    c) ma la cuccagna non é arrivata per eccesso di ingordigia ed ambizione. Da un lato il Di Maio & sodali vogliono monetizzare ed acquisire, S U B I T O, una solida posizione di potere reale che eviti loro il rischio di regredire causa l`incostanza delle plebi ed il bastone di Berlino, alla condizione di subalterna penuria da dove provengono. Dall`altro il Renzi mica si può prestare a fare il vice-gallo nello stesso pollaio, pure col rischio di far poi la fine di quelli amburghesi. E credo pure in alto loco oltralpe, qualche muso pesante, magari Bilderberg, avrà avuto qualche dubbio sulla riuscita dello spettacolo del circo Barnum che si andava preparando.
    d) Il Notabile invece non dispera, poichè il suo programma si sta puntulamente realizzando. Difatti allo stato attuale né il Salvini, né il Di Maio (sparatee farneticazioni a parte) possono più « legittimamente » arrivare con potere reale nella stanza dei bottoni, poichè « entrambi bocciati » in sede di costituzionalissima consultazione. E questo per i capi veri mica é poco. Al massimo i due ruspanti « vincitori » potrebbero giungervi facendo parte di una annacquatissima coalizione, dove beninteso il vero comando spetterebbe « ad un terzo di garanzia » ben affidabile. E già si avanzano nomi sicurissimi, come i simpatici Cottarelli, Severino e qualche altro molto disponibile e deferente, come ben quotato a Bruxelles. Magari un altro notabile siciliano per star sul sicuro, come quel professore amico personale del nostro silente ed ombroso Presidente. Naturalmente il pasticciatissimo risultato sarà a beneficio del popolo bue chiamato « governo di tregua » « governo del presidente » « governo transitorio » certamente finalizzato a presentare ed a far eseguire l`indispensabile « legge di bilancio » con relativo carico di legnate subito ed ai soliti, per tacitare gli usurai di Bruxelles e di Berlino e poi « naturalmente » a preparare una nuova legge elettorale e magari anche una « adeguata riforma costituzionale », così dura più tempo, che risolva tutti i problemi. E quindi il « provvisorio » durerà 5 anni e magari poi la « riforma » finalmente approvata abolirà le elezioni in quanto inutili, costose e fonte di disordine, bastando un capo nominato da chi é onnisciente, non dice fake, e sta a Berlino. E certamente il popolo bue batterà le mani come nella compianta Unione Sovietica.
    Ed un risultato consimile io penso sia quello che andrà ad accaderci, e pure come male minore. Ovviamente i grilliti « acceteranno per responsabilità » e per salvare le prebende, mentre i verdecornuti saranno fuori come sopra.
    e) Tuttavia, acquisito quanto sopra purtroppo, resta una verità ineliminabile. Come dice l`avvocato il paese é spaccato in due : il sud vede in un regime assistenziale, primariamente a spese del nord, e pure gestito e tollerato dai tedeschi la soluzione dei propri problemi. Il nord che invece pur al momento accantonando toni secessionistici (vedi le legnate ai catalani) spera in qualcuno di qualsiasi estrazione e colore che allenti l`eurocapestro, e freni l`emorragia di risorse nazionali (quelle vere), la svendita del residuo patrimonio pubblico e privato e l`arresto dell`invasione degli stranieri indigenti.
    Come vedete entrambe le idee sono pericolosissime : la prima perchè craxianamente illude che si possa vivere senza lavorare e facendo i furbastri, la seconda perchè ci vorrebbe affidare anche al diavolo in persona pur di liberarsi della schiavitù di Berlino. Entrambe le parti dimenticano che loro stesse hanno nel tempo causato questo disastro permettendo per 30 anni a dei furfanti da loro stessi votati eprotetti di distruggere la patria comune. Ed adesso pretender un Messia che ovviamente gratis matta tutto a posto non é fantasia, bensì follia pericolosissima.
    f) La logica ed il buon senso o se preferite il vero male minore, sarebbe ridare la parola agli elettori prima possibile e senza pasticci in mezzo. Difatti oltre ai desideri, tutti hanno capito che i « vecchi » capi da Renzi a Berlusconi & Sodali ci hanno svenduto e mai saranno in grado di riscattarci, anzi ci affosseranno ancora di più per durare e mungere. Quindi credo che si affermeranno come forze di larga maggioranza grilliti (sia pure con qualche ridimensionamento data la loro disinvoltura programmatica) e verdecornuti salviniani. Questo se non altro permetterebbe un ricambio di facce e creerebbe un sistema governo/opposizione reale e funzionante, soprattutto senza la necessità del sostegno delle eurobaionette di Francoforte e Bruxelles. Ciò non ci farebbe liberi restando euro, debito, fiscal compact ed altre meraviglie, ma sarebbe un importante inizio, poichè per adesso siamo ancora qualcosa più dei greci e tacitare un governo nuovo a leggittimazione popolare reale e che opera (o tenta di farlo pure se punito da Berlino) non é proprio facilissimo. E poi oltre oceano non c`é più l`onnisciente Obama, ma il Trump che certamente ha molti difetti, si fà per primo i suoi affari ed é imprevedibile, ma sicuramente non ama i tedeschi,e l`UE intesi come il IV Reich ovviamente.
    Ma temo che queste mie riflessioni siano veramente da bar, poichè queste cose le sanno anche a Berlino e le sa il Notabile e quindi dovremo nostro malgrado accontentarci del « governo di tregua » con tutto il carico di legnate che ne seguirà. Ma attenzione che salvo un nuovo e definitvo colpo di stato il processo di disaffezione del popolo bue non sarà fermato dai palliativi di palazzo ed un giorno o l`altro, magari causa la fame dilagante, espoloderà.

  2. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e stimati lettori,

    Nel merito premetto di non avere diretta conoscenza della vita ed opere del personaggio citato, quindi il mio dire sarà necessariamente empirico.

    In generale io sono molto diffidente quando si presentano due situazioni : a) il supporre con complicate argomentazioni l`esistenza di complotti segreti, operati da minoranze più o meno oscure e dotate di grandi capacità e larghissimi mezzi ed entrature, volti a modificare radicalmente la storia dell`umanità all`insaputa della stessa. b) il formare complicate e speciose regole di vita e sistemi di valori (ovviamente da imporre agli altri) da parte di chi nel corso della propria esistenza é sempre vissuto in ambienti fuori dal contatto con la realtà della gente comune, né ha mai esercitato diretto governo di persone e/o attivita. E ciò non per sfiducia nelle capacità dell`interprete, né nella sua preparazione dottrinale ed accademica, bensì per mancanza di reale sperimentazione pratica. Un po`come quei professoroni di medicina che sanno tutto e non di rado hanno anche fatto importantissime scoperte teoriche, ma non sono in grado personalmente di operare un`appendicectomia.

    Ciò però non toglie che esita una volontà precisa da parte di una élite apolide costituita da soggetti con svariata formazione, mezzi e cultura, ma accomunati da finalità comuni, tendente ad modificare l`assetto economico, sociale, politico e culturale dei senza potere. Ma cotale élite, benche non sempre individuabile a livello di singolo, esiste ed agisce in modo palese, anche tramite propri membri o collaboratori ben individuati e scoperti. Come pure normalmente prescinde da provenienze etniche, religiose, etiche e persino censuarie.

    Io, sempre parlando da « empirico » credo che l`attuale situazione derivi da più generali sopravvenute motivazioni di carattere economico, sociale e tecnologico e non da volontario complotto. Mi spiego in parole povere. Una volta nell`epoca « analogica » la stratificazione sociale del mondo occidentale era assai semplice. Vi era un`élite di grandi industriali, banchieri, professionisti, politici ed accademici, che per merito, cooptazione e/o eredità occupavano la gran parte dei posti di potere sulle masse, o ne influenzavano l`attribuzione. Poi vi era la c.d. classe media, che per semplicità di esposizione considero compresa tra l`operaio generico, ma con posto fisso e relative garanzie, e l`industriale, il professionista, il burocrate importante ed abbiente, ma con valenza locale, passando per i quadri intermedi, gli specializzati, gli insegnanti non accademici ecc.. Infine vi era la minoranza degli emarginati e disadattati, quali gli addetti ai lavori più umili e faticosi, i disoccupati volontari non abbienti, i malati perché dediti a vizi, i membri di minoranze che rifiutavano l`integrazione, i criminali ecc. Se era raro il passaggio dalla classe media ai disadattati, era più frequente quello dal medio all`alto, mercé fortuna, merito ed entrature.
    Caratteristica basilare del sistema era che pur essendo vero che l`élite di fatto esprimeva i posti di potere, essa non era onnipotente, avendo imprescindibile necessità della classe media. E ciò spiega anche perchè in tutti i paesi occidentali vigeva una forma più o meno compiuta ma sostanziale di reale democrazia. Tentativi di regimi personali e/o autoritari, venivano prima o poi cassati proprio dalla classe media che nel suo insieme deteneva la sovranità politica. Vedasi l`esempio di De Gaulle negli anni 60. O se si preferisce l`avv. Agnelli ai suoi tempi potentissimo, poteva condizionare governi ed isitituzioni, ma soltanto nei limiti dei propri personali interessi, e pure con costosa contropartita, ma non poteva sostanzialmente modificare la forma di governo o le regole basilari di rappresentanza politica.

    Ma con l`avvento del « digitale » dagli anni 80 la struttura del lavoro, della produzione, delle comunicazioni e dell`economia é radicalmente cambiata. Ovvero alle élites per governare i loro patrimoni ed i loro sudditi semplicemente non serviva più la classe media, anzi era di grosso intralcio. Per esempio ai banchieri internazionali Rothschild non serviva più un esercito di impiegati e di attenti contabili per far funzionare le loro banche, ma bastavano semplicemente poche ma sofisticatissime macchine, programmate, gestite, costruite da preparatissimi ingegneri ed economisti. Non solo la potenzialità delle macchine permetteva di moltiplicare per ultipli di mille il giro di affari, i clienti, i fondi e gli affari. Quello che invece non poteva essere eliminato, né sostituito con una macchina perché economicamente sconveniente era il lavoro umile di bassissimo livello : lo scopino, il manipolatore di rifiuti, il sorvegliante ecc.. Inoltre moltiplicandosi il giro e l`area di affari diveniva imperativo l`abbattere le barriere doganali, i vincoli ai movimenti di capitale, uniformare la legislazione e naturalmente mantenere a livello globale e non più per singola giurisdizione il controllo della stessa.
    Ed ecco spiegata l`esigenza di sovranazionale e la necessità di un controllo autocratico di ogni legislazione e fiscalità.
    Ma questi obbiettivi sarebbero impossibili se alla classe media fosse lasciata la propria autonomia politica, fiscale e giuridica. Da qui le norme liberticide sia sui diritti individuali (dei sudditi ovviamente, poiché l`élite ha un`altra giurisdizione speciale) che dei diritti politici ed economici.
    Infine l`immissione massiccia e protetta di stranieri indigenti é necessaria sia per creare terrore negli indigeni e poterli meglio assoggettare e sia per avere pronta e conveniente manodopera di basso livello. Ed infine per attuare un controllo totale ed instaurare un regime assoluto é stato opportuno anche distruggere ed inficiare il sistema dei valori, partendo dalla famiglia, al fine di lasciare l`individuo solo davanti al potere autocratico ed ai propri incontrollati, ma letali, istinti.

    Ma anch`io per via differente arrivo alla stessa conclusione dell`avvocato, ovvero che questo costruendo regime porta in sé i germi della propria distruzione.
    Ho già parlato di questo argomento, qui ricorderò solo l`esempio delle scarpe di Vigevano.
    Una volta a Vigevano vi erano tanti calzaturifici che oltre a far ricchi i loro azionisti pagavano dei salari. Le scarpe erano care e costavano 100 talchè ogni operaio poteva permettersene solo un paio all`anno.
    Poi é arrivata la globalizzazione digitale. Le scarpe si fanno ora in Malesia e sono addirittura più belle di prima e costano solo 25 al paio. Che cuccagna per i poveri dicono i globalisti ! Ma per far scarpe in Malesia i calzaturifici a Vigevano hanno chiuso. Alcuni sia per legami coi proprietari, sia per bravura, sia perchè disposti ad emigrare hanno salvato il posto di lavoro, sia pure all`estero ed a salari e tutele più basse. Ma la maggioranza, soprattutto gli specializzati resi inutili dalle macchine e gli impiegati hanno perso il posto di lavoro. E quindi anche se le scarpe costano solo 25 vanno in giro a piedi scalzi e lo stato li deve sfamare aumentando a tutti le tasse. E così quella che sembrava una nuova età dell`oro (lo diceva Ciampi) é diventata miseria per tutti. Anche per i vecchi padroni, espulsi da nuovi superabbienti che hanno rilevato a prezzo vile le loro fabbriche benchè delocalizzate.
    Quindi per queste distonie il nuovo sistema diventa costosissimo perché deve opprimere e collaborazionisti, burocrati, polizie politiche e tributarie e relativi delatori sono costosissime. Conseguenza per tenere in piedi il carrozzone si brucia più ricchezza reale di quanta se ne produca. E prima o poi come per l`URSS arriverà l`implosione.

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