REQUIEM IRREQUIETO PER L’IMPERO DEL DOLLARO E PROGETTO SUPRANEXT
Tanti pensieri, poca vita, alta tassazione, qualche condono. Al netto della componente PNRR, il PIL italiano quest’anno fa – 0,4%. Il PNRR maschera i danni strutturali da sanzioni alla Russia. Produzione automobilistica caduta ai livelli del 1956. Redditi reali fermi da 30 anni. Non si possono fare progetti di vita, con queste prospettive. Non se ne può più, ridateci la Lira e Tangentopoli! Altrimenti bruciamo le vostre fotografie.
La liberal democrazia da un lato ti fa vivere sulla corda, tra debiti e precariato, dall’altra ti offre il sollievo di Netflix, dello sballo e dello psicofarmaco sociale. Sullo sfondo, ti toglie ogni prospettiva oltre il domani. Un grande debito pubblico assicura ai banchieri il controllo politico del paese indebitato, perciò il debito pubblico non viene mai ridotto. A Montecarlo sono in vendita appartamenti per 120 mila euro al metro quadro. Sono non per chi il denaro non lo guadagna, ma lo crea dal nulla. Il trinomio del saccheggio del popolo da parte dell’élite: privatizzazioni, ipertassazione, inflazione.
L’Unione Europea fu progettata negli Stati Uniti per realizzare, attraverso una graduale concentrazione di poteri decisionali burocratici, finanziari e legislativi, un pressoché totale distacco di tali poteri dai popoli e dai loro rappresentanti, in favore di organi decisionali direttamente controllati dalle lobbies finanziarie, Banca Centrale Europea in testa, così da poter anche comandare a questa Europa di fare o sostenere guerre per conto di chi conta. Il presidente della commissione europea è un garante di questa obbedienza così come il presidente della Repubblica è garante dell’obbedienza italiana ai poteri stranieri. Il potere politico vero, nascosto dal teatrino dei partiti, delle mazzette e delle elezioni, si basa su una rete di dipendenze finanziarie da una comunità di banchieri sovranazionale, padroni della monetazione e del credito. Intanto, per quanto mi consta, i soldi del PNRR, quelli che non rimangono attaccati alle mani di politici e amministratori, vengono usati malissimo e non produrranno aumento della produzione e della produttività, sì che quando ci sarà da restituirli, in una condizione di stagnazione o recessione, sarà un disastro finanziario. E siamo di già in recessione, al netto delle spese a debito del PNRR. Draghi ora critica strutturalmente la politica che prima imponeva. Voltano gabbana, come i gerarchi fascisti dopo la “liberazione”. Sanno che il loro sistema sta per cedere.
Per i governanti, la cosa più importante è evitare la rendicontazione. Se si dovesse verificare come hanno speso i soldi dei contribuenti, quanti ne hanno rubati, quanti ne hanno sprecati, che utilità hanno prodotto, rischierebbero il linciaggio. Tutti. Perciò i mass media, che vivono di sussidi politici e di inserzioni pubblicitarie, evitano accuratamente di fare i controlli a posteriori sulla loro gestione e sulle loro promesse e rassicurazioni. Perderebbero immediatamente i contributi governativi per la libera informazione. Così la politica sfugge alla rendicontazione. Con gentaglia politica che vuole alzare lo stipendio ai ministri di oltre €7000 mentre alza le pensioni minime di €1 e mezzo e un quinto della popolazione sopravvive a fatica, con questa gentaglia non ha senso discutere.
L’Italia ha necessità di una moneta come la lira, che possa periodicamente svalutarsi per recuperare la competitività internazionale che il nostro Paese strutturalmente perde perché in essa il potere si basa su obbedienza alle potenze straniere verso l’esterno, e, verso l’interno, su corruzione e clientelismo parassitario incompetente, accettati, praticati e praticati da tutti i poteri dello stato e malamente nascosti dalla retorica di democrazia, antifascismo, giustizia eccetera. Adottare l’euro bloccando il cambio e indebitandosi in una moneta forte, con un Paese che (mal)funziona così, è stato un suicidio, come commentavo in Euroschiavi (2005-2021): deindustrializzazione, recessione, disoccupazione, svendite agli stranieri, fuga dei cervelli, indebitamento senza uscita. Tutto era preventivato. Credere che il sistema paese Italia, imponendogli un cambio stabile e rigide regole di bilancio, sarebbe diventato efficiente, è stato come credere che dimezzare l’olio di lubrificazione a un motore che ne mangia molto perché è vecchio, farebbe ringiovanire quel motore. Anche questo governo si vanta di aver tolto più denaro con le tasse al Paese di quanto gliene ha dato con la spesa pubblica, cioè si vanta di aver ridotto la liquidità disponibile, ridotto le risorse per gli investimenti e i mezzi per i pagamenti, quindi aumentato le insolvenze, il fallimenti, i pignoramenti. Sono molti anni che si va avanti così. Ce lo chiede l’Europa. Finora stiamo vendendo i nostri asset migliori per pagare gli interessi sul debito pubblico, e quando avremo finito gli asset, il governo si prenderà i nostri beni privati. Da decenni lo Stato italiano ostacola e tartassa le piccole imprese perché il compito affidatogli è appunto di consegnare l’economia italiana al capitale straniero, e le piccole imprese sono più difficili da rilevare rispetto a quelle grandi. Non dipende da questo o quel governo, lo fanno tutti, perché sono sotto il medesimo padrone. O voi credete che possano esistere governi sovranisti, in un mondo o mezzo mondo in cui ogni governo dipende dai grandi banchieri che acquistano il suo debito?
Vorrei introdurre, a questo punto, un pensatore economico non solo critico, scientificamente critico, e senza riserve, del sistema anglo-americano, ma anche propositivo, e non solo propositivo, ma anche fattivo, nel senso che ha capitalizzato già oltre 16 miliardi in assets (valori già esistenti, non banalmente attesi) intorno a un progetto di rilancio su basi diverse dell’intero sistema socio-economico e giuridico-politico, iniziando dall’Italia, che egli vede, soprattutto nel suo passato romano (in realtà sempre immanente) come il fulcro della civilizzazione occidentale: David Baccini, quarantottenne, finanziere, ravennate di origine, residente da oltre 20 anni negli USA, fondatore e titolare di Supranext. Nel presente articolo introdurrò divulgativamente la sua analisi critica. In un futuro articolo presenterò la sua soluzione già in atto e il suo invito a tutte le forze sane del mondo. Un appello lanciato mentre siamo, con le sue parole, “Ai confini del Nullistan” (locuzione che mi ha intrigato e che ho adottato come titolo del mio nascente libro), ossia del regno del nichilismo compiuto, verso cui ci sta precipitando il sistema economico qui in esame. Anche in Italia, che, entrando nell’Euro, ha scelto di distruggere la propria economia per pagare interessi più bassi sul debito pubblico., e ora si ritrova con più debito e meno produzione.
Il suo pensiero è molto tecnico, complesso, articolato, ma lo si afferra agevolmente se si parte da questo: l’impero del dollaro, o sistema anglo-americano, si regge sulla continua creazione e immissione di moneta per sostenere le borse, i titoli OTC, i debiti pubblici, le spese militari, il livello innaturalmente alto dei prezzi in Occidente rispetto ai prezzi assoluti delle grande economie manifatturiere orientali. In sostanza, il potere d’acquisto delle classi dominanti occidentali. Ma tale politica realizza la sicurezza e la moltiplicazione delle rendite solamente di coloro che beneficiano della creazione di moneta senza restarne indebitati (banchieri centrali e loro associati), mentre soffoca la produzione e schiaccia i redditi della popolazione, perché esige che, al fine di tener alto il potere d’acquisto e il cambio, si faccia scarseggiare la moneta – scarseggiare per gli investimenti, per i servizi e per i redditi. E che la si faccia scarseggiare anche mediante l’ipertassazione, rastrellandola dal mercato. Quindi per sua essenza è un sistema destinato a crollare. Può tirare avanti divorando le sue creature, come il conte Ugolino, e rapinando in giro per il mondo valore reale per dare sostanza al profluvio di moneta che produce, cioè per trasformarla in capitale – ma prima o poi crolla, perché il combustibile finisce. Intendeva prendersi le risorse dell’Ucraina, stimate in 34.000 miliardi di dollari, ma la Russia lo ha impedito, con una operazione militare che pare stia vincendo. Il pericolo per noi, per l’Italia, a questo punto, è che gli USA si rifacciano sull’Europa e su altri “alleati” subalterni dei mancati introiti dall’Ucraina. Invero, questa pare la linea di Trump: gli USA già si stanno rifacendo con l’imporre sanzioni che ci costringono a comperare il loro gas a prezzi multipli di quelli russi, perdendo competitività, nonché col sabotaggio del Nordstream e ora pure con la chiusura del gasdotto attraverso l’Ucraina.
Più estesamente, Baccini ritiene che chi ha la potestà di creare moneta o di attingere direttamente dalla sua fonte, si mette con ciò al riparo delle crisi economiche e finanziarie, scaricandone gli effetti e i soprassalti sul resto della società, e anzi approfittando di esse per rastrellare i beni reali delle aziende e delle persone cadute in difficoltà. La più grande economia del mondo da qualche decennio consuma molto, molto più di quanto produce, e si sostiene quindi come un enorme parassita, spillando ricchezza dai paesi che ha sottomesso. La più grande economia del mondo è molto pericolosa: per sostenere le sue enormi spese militari, il disavanzo commerciale, Il debito interno, la montagna di titoli tossici, essa crea moneta per un valore nominale multiplo della ricchezza reale che produce, quindi deve coprire la differenza andando a prendere ricchezza reale nel resto del mondo: l’oppio in Afghanistan, il petrolio in Iraq, le risorse agricole e minerarie dell’Ucraina, l’imposizione dell’accettazione del Dollaro mediante minacce di sanzioni o peggio a chi non ci sta – praticamente, una sorta di pizzo mafioso in cambio della “protezione”. Ora che diversi paesi gli scappano, medita di sostituirli prendendo sotto la sua moneta il Canada e il Messico, due notevoli esportatori di ricchezza. Ma sarebbero soluzioni provvisorie, non strutturali.
Oggi la Francia, azzoppata dalle sanzioni Nato, scacciata dall’Africa, spaccata al suo interno, viene tenuta a galla dalla Banca Centrale Europea che compera il suo debito pubblico: una buona dimostrazione del potere politico dei banchieri centrali, superiore a quello dei parlamenti e presidenti. Nella primavera del 2011, Gheddafi stava introducendo una valuta africana alternativa al Franco Coloniale Francese, e coalizzava gli stati africani per liberarli dallo sfruttamento imperialistico francese. Allora la Francia, appoggiata da Londra e Washington, tramite il Quirinale indusse Berlusconi, che aveva appena firmato vantaggiosi accordi di collaborazione con la Libia per l’energia, a partecipare a una assurda e illegittima guerra coloniale contro la Libia e l’interesse dell’Italia. Gli si fece presente che, siccome il Franco Coloniale Francese trasferiva risorse dall’Africa all’Euro, bisognava difenderlo. Risultato: 13 anni dopo i francesi sono stati scacciati dall’Africa con l’aiuto dei Russi, che ora si prendono il petrolio libico a cui noi abbiamo rinunciato. Mentre la Francia, economicamente azzoppata, minaccia scioccamente di mandare truppe in Ucraina. Ecco i nostri alleati e i valori occidentali.
L’Impero del Dollaro produce montagne di dollari, ribadisce Baccini, ma non il valore ad essi corrispondente, necessario per comperare all’estero ciò che non produce, quindi va in giro per il mondo a prenderlo da altri paesi. Dai Paesi “amici” lo prende attraverso il controllo politico diretto (e la minaccia di dazi se non comprano) vendendogli armi e gas a prezzo multiplo rispetto a quello russo, oppure mandando al potere i governi di collaborazionisti. Dagli altri paesi lo prende con la minaccia o la forza delle armi. Una notevole differenza tra i democratici e Donald Trump è che i primi usano perlopiù i paesi vassalli per conquistare le risorse di altri paesi, mentre il secondo, come si è detto, vuole mangiare direttamente le risorse dei paesi vassalli quali il Canada, il Messico, l’Unione Europea. Quando Trump dice che moltiplicherà l’estrazione di shale gas e imporrà agli alleati di spendere di più per le armi, intende proprio questo. Non facciamoci illusorie aspettative.
Dal punto di vista USA, i paesi liberi sono quelli che si aprono ai capitali USA e permettono al dollaro di agire liberamente. Trump minaccia l’Europa di ritirarle la copertura difensiva (che non esiste) se non porta al 5% le spese militari, la minaccia anche di imporre dazi se non compra il suo gas costosissimo, minaccia Panama di prendersi il Canale se non taglia i pedaggi alle navi USA. In quanto all’Italia, gli Stati Uniti possono usarla in due modi: per aiutarli a prendersi le risorse di altri paesi, come Afghanistan Jugoslavia, Iraq, Libia, Ucraina; e per prendersi direttamente le nostre risorse, facendoci comprare le loro armi e il loro gas a prezzo moltiplicato rispetto a quello russo. Col conflitto in Ucraina, stanno usando in entrambi i modi contemporaneamente. Le minacce di dazi contro l’Europa e di “annessione” di Canada e Messico sono proclami deleteri per l’immagine morale di Washington, spiegabili forse con la disperazione di star perdendo la signoria monetaria globale e di star patendo un profondo sgretolamento socio economico interno. O forse ancora con il contagio di quello Zeitgeist messianico-espansionista, che sta spingendo in Medio Oriente le carneficine per il Grande Israele e, oltre Atlantico, i progetti di una Grande America.
Il signoraggio monetario del dollaro è stato l’asse e il motore non detto della storia del dopoguerra: comperare in giro per il mondo e pagare proxy wars mediante l’imposizione dell’accettazione del dollaro e dei t-bonds, e così mantenere l’American Way of Life e l’apparato militare necessario per l’imposizione. Ma ora il gioco si sta rompendo, perché sempre più paesi rifiutano il dollaro, passano ad altri sistemi di pagamento internazionale, aderiscono ai Brics.
L’Europa è l’Eden dei grandi parassiti, dei senzamerito, dei nullafacenti, dei pavidi, degli incapaci, di corrotti che — per il Cantillon Effect — collegano le loro bocche alle sorgenti delle banche centrali e vengono cosi pagati, finanziati, aiutati. L’Unione Europea, amministrata dagli irresponsabili eurocrati, si sta velocemente evolvendo in un mandarinato collettivista autoreferenziale, nemico della libertà, gestito da mandarini al servizio del grande Imperatore bancario centrale.
Il Cantillon Effect è l’effetto paradossale della scoperta di nuove fonti di oro, da usare come moneta – per il passato, o, ai nostri giorni, delle nuove emissioni monetarie che non vanno ad alimentare l’economia produttiva. La maggiore disponibilità di moneta (aurea o fiat) causa dapprima un periodo di forte crescita economica, ma presto esso impoverisce il paese, perché induce inflazione e rende perciò conveniente importare prodotti dall’estero, il che fa chiudere molte aziende nazionali, e spinge la gente produttiva ad emigrare. Gradualmente, per conseguenza, tutta la moneta dovrà essere mandata all’estero in pagamento delle merci non più prodotte in patria, e questa resterà impoverita, deindustrializzata e totalmente dipendente dalle importazioni – così avvenne con la Spagna e il Portogallo per effetto dello sfruttamento delle miniere d’oro e argento in Sudamerica. Alla fine, gli unici beneficiari dell’aumento di produzione monetaria sterile, cioè del signoraggio monetario, come già ho detto, restano quelli che la producono, cioè oggi i banchieri centrali (in passato, la Corona che era proprietaria delle miniere d’oro e d’argento), oltre ovviamente a quelli che la ricevono in pagamento dei loro prodotti (oggi, gli imprenditori cinesi), i quali però rischiano che essa si svaluti radicalmente se il gioco si ferma. Il resto del paese si degrada, l’economia produttiva si desertifica e delocalizza. Invero, l’America in cui Baccini vive e opera, oggi, versa in pieno declino, economico, sociale, civile, politico. Leggiamo le sue annotazioni di osservatore critico:
«Hanno cancellato le luci natalizie sul palazzo di Saks, i fuochi d’artificio a capodanno, e cosi andranno avanti fino a spegnere acqua, luce, gas, aeroporti, luce pubblica nelle strade, polizia, ambulanze… senza conquiste militari, il sistema anglosassone divora se stesso perché la moneta vuota gli permette di attualizzare e anticipare, antedatare, i possibili flussi futuri, i quali però sono destinati ad abortire, siccome si troveranno intorno un futuro reso già desertico. Già oggi, quando tale futuro diviene per qualche verso e a qualche effetto presente, palesa la sua consunzione già avvenuta e collassa verso lo zero che tutto disintegra. Le monete, tutte, vivono per un po’, facendo credere di essere li da sempre e di rimanere li per sempre. Chi può, le emette, le prende, compra cose prima che esse tornino allo zero, dal vuoto, da cui giungono. Ecco a cosa sarebbe servito rubare 34 trilioni di materie prime ucraine: solo a durare un altro po’, fino a quando poi si sarebbe dovuto derubare un’altra nazione, e così avanti fino alla consunzione del pianeta, quando non sarebbe rimasto più nessuno da saccheggiare.
Hanno allestito un capitalismo senza mercato, oligopoli e cartelli senza competizione, montagne di rifiuti monetari, ossia di carta che non trova un valore. “URSS failed because without market, there couldn’t be a pricing system; now, central banks through Blackrock (lapis niger) & Co define prices regardless of and sometimes against the market, because they start from the ultimate geopolitical target i.e. retain an illusory supremacy even if reality doesn’t agree with. URSS failed by implosion = people stop working because they couldn’t buy anything anyways due to a lack of inventory // USA EU are failing by explosion = people stop working because they cannot buy anything anyways due to excessive prices. Stop working OR emigrate, divest, leave cities for countryside = drop in capital assets, trigger for unsustainable bank losses and tax harvesting. The head of Moody’s Analytics, Mark Zandi, noted, “High-income households are fine, but the bottom third of US consumers are tapped out,” adding, “Their savings rate right now is zero. Before URSS failed, top elite brought its capital abroad /// before USA EU fail, bottom workers bring their workforce abroad. Today the result will be THE SAME.” Per chi non lo avesse capito, il motivo per cui l’élite fece entrare 15 milioni di disgraziati in USA e lo stesso in UE è proprio per sostituire quelle decine di milioni di proletari che escono dal sistema; o fuggendo all’estero, o nelle campagne, o astenendosi da ogni consumo commerciale e di fatto facendo collassare i prezzi relativi su quelli assoluti orientali (cosa che chi vive in cima al castello di carte non vuole). Invece la nostra soluzione – Supranext – prevede la ricapitalizzazione delle masse, la catalizzazione dei talenti a prescindere dal censo, la prevenzione di emorragie egoistiche di capitale formato nel sistema che deve altresì permanere nel sistema. »
04.01.2025
Marco Della Luna