DATEGLI CORDA E SI IMPICCHERANNO DA SE’

 

DATEGLI CORDA E SI IMPICCHERANNO DA SE’ 

Nella Gran Bretagna della seconda metà del XIX secolo, nel corso della seconda rivoluzione industriale, l’establishment oligarchico (aristocrazia più finanza) dovette gestire l’azione sempre più energica e organizzata, sindacalmente e politicamente, delle classi lavoratrici duramente sfruttate, che si mettevano a lottare, con grandi scioperi ed energici moti di piazza, per migliori condizioni di vita, per una meno iniqua redistribuzione del reddito, per condizioni di lavoro più sicure, per  orari meno massacranti, contro lo sfruttamento dei bambini, etc., contestando la stessa struttura di potere politico e il suo fondamento etico. 

Per gestire questo problema, l’establishment adottò una strategia “fabiana” – da Quinto Fabio Massimo, il generale romano che, nel corso della II Guerra Punica, scelse di non affrontare in battaglie frontali il potente esercito invasore cartaginese, ma di lavorarlo ai fianchi, colpire le sue linee di rifornimento, fargli terra bruciata davanti. Una strategia temporeggiatrice (da qui il soprannome Cunctator), che lasciò che i cartaginesi arrivassero nella pingue Campania, dove si diedero all’ozio e ai piaceri, al vino e al cibo fino a perdere l’attitudine e la capacità combattive che li avevano portati di vittoria in vittoria. Dopo di ciò, Roma  poté ripetutamente affrontarli e batterli, vinse la guerra ed eliminò il problema dei cartaginesi per sempre. 

La strategia fabiana è stata presa a modello per la gestione della protesta popolare e della rivendicazione sociale, dapprima in Gran Bretagna, poi negli USA e in altri paesi industrializzati. Alle masse fu lasciata una controllata libertà sindacale, politica, di sciopero, di parola – però avendo cura di spuntarne (con la repressione, con la cooptazione, con campagne di informazione) le forme e gli esponenti più efficaci, più intelligenti. Furono fatte concessioni nei salari, nella sicurezza, nell’assistenza, nella previdenza, così da produrre consenso immediato assieme a un progressivo, e tendenzialmente schiacciante, indebitamento pubblico, quindi dipendenza del settore pubblico dal settore finanzario privato, così da preparare il corporate take-over delle funzioni e degli assets pubblici. Fu concessa anche una rappresentanza parlamentare, formale più che sostanziale. Fu concessa alle classi inferiori la possibilità di studiare, ma la scuola pubblica fu organizzata in modo da dare una formazione non critica, non creativa, non libera, bensì conformista. Furono impiantate le mode e i piaceri consumistici, così da incoraggiare la spesa facile, e il progressivo indebitamento privato. 

Mediante questa strategia di lungo termine, le classi subalterne sono state rese incapaci di ribellarsi, sono state portate a una condizione dapprima di integrazione nel sistema capitalistico, di perdita della loro rappresentanza politica e sindacale (cooptata nella casta di regime) e ora di passività, che consente all’oligarchia di toglier loro, gradualmente, con la loro stessa collaborazione, e la collaborazione dei loro intellettuali, la coscienza di classe, la specificità politico-sindacale, i “diritti” precedentemente concessi, le “conquiste del lavoro”: ormai gli stessi lavoratori firmano e votano le rinunce ai loro diritti salariali e normativi, nonché al welfare, perché “vedono” che, altrimenti, l’industria andrebbe fuori mercato e la finanza pubblica violerebbe i vincoli di bilancio.  La strategia fabiana di contenimento e fiaccamento progressivo sta vincendo ancora una volta. 

Soprattutto, questa vittoria brilla in Italia. In Italia ai lavoratori si è concesso,  in questa strategia, tutto, ma in modo tale che finissero intrappolati dai loro stessi apparenti successi. Dategli abbastanza corda, e si impiccheranno da sè – insegna un fabianissimo proverbio inglese. 

Si è concesso loro, specie nel settore pubblico, il posto fisso, il diritto di non rendere, la facoltà di fingersi malati, i posti di lavoro inutili, la quasi non licenziabilità, la scala mobile, il pensionamento da giovani, livelli pensionistici non coperti dai contributi, le finte invalidità, etc. – ed il risultato, a qualche decennio, è la disoccupazione e la precarietà giovanili, le enormi ritenute previdenziali, l’insostenibilità del pagamernto delle pensioni in essere con i sempre più magri versamenti contributivi dei giovani precarizzati e sottopogati, la disoccupazione e sottooccupazione, la recessione – quindi la necessità di accettare condizioni di lavoro, di welfare e trattamento pensionistico sempre più grame, e redditi in declino. 

Hanno voluto la scuola non discriminante, non selettiva, democratica, diritto a tutto senza sforzo, e gliela si è data molto volentieri: tutti promossi, ventisette politico, interrogazioni di gruppo – e insegnanti sempre meno preparati, spesso nominati senza concorso. E ora abbiamo una scuola che non consente più ai capaci e meritevoli di elevarsi socialmente, che non qualifica più per il mercato del lavoro, che è a livelli di terzo mondo. Una scuola tale che, se si vuole dare ai propri figli una preparazione competitiva, bisogna mandarli all’estero. Una scuola, insomma, che fa esattamente ciò cui voleva arrivare il potere, e l’opposto di ciò che promettevano gli intellettuali (ingenui o venduti) delle “sinistre”: garantire e irrigidire la separazione di classe, il blocco della mobilità verticale, la distanza culturale tra governati e governanti. 

Hanno voluto la sanità e il welfare a spesa facile, glieli si è concessi, e così si è prodotto un indebitamento pubblico tale, che lo Stato ora deve obbedire ai dettami del cartello bancario internazionale per non fare default, e a quel cartello, nelle sue incarnazioni di BCE e BIS e FMI, ha ceduto la sovranità finanziaria ed economica, quindi pure delle scelte politiche di fondo. Così, anche se il popolo elegge maggioranze parlamentari di “sinistra”, queste hanno le mani legate e devono seguire le direttive della BCE, della BIS e del FMI. 

Hanno voluto libertà e divertimenti, ed è stata data loro una serie di cose utili a fiaccarle nella mente, nel corpo, nei rapporti umani, nella cpacità di organizzare una lotta sociale: televisione di rimbecillimento, droga, un certo tipo di musica, promiscuità, sesso facile, nessun dovere o sacrificio – il tutto veicolato dalla cultura del piacere per il piacere e  dello sballo, soprattutto attraverso la rivoluzione morale del 1968. 

Hanno voluto credito facile, al consumo, e glielo si è dato, persino per le vacanze; hanno voluto i mutui al 120% del valore della casa, e glielo si è dato; così li si è indebitati per bene, e ora sono costretti a erodere i loro risparmi, mentre vedono le loro case andare all’asta per pochi soldi, oppure le devono cedere alla banca che gliele ha finanziate, restando dentro come inquilini. 

Si sono fregate e inertizzate le classi lavoratrici semplicemente assecondandole, accontentandole nelle loro richieste miopi, spingendole a sentirsi borghesi e a coltivare bisogni, gusti e aspirazioni borghesi. Le si è accontentate nelle rivendicazioni di vantaggi particolari e immediati, ben contenti che dimenticassero quelle di classe, di sistema  e di lungo termine. L’operaio, l’impiegato, vedono e vogliono i benefici immediati, e non considerano le loro conseguenze, non problematizzano la loro sostenibilità nei decenni, le ricadute sui loro figli delle apparenti conquiste di oggi. Non considerano gli interessi e i bisogni delle generazioni future, e scaricano su di esse il debito e le distorsioni strutturali comportate dal soddisfare oggi le aspirazioni della loro generazione, la generazione presente. Il sindacalista e il politico ragionano e decidono nella logica del breve termine e del particolare delle loro elezioni e nomine, quindi neanch’essi si curano dell’insieme e del lungo termine. Inoltre, invariabilmente tendono verso la parte che ha i soldi, finiscono per sentirsi parte di essa, offrendo, in cambio della loro cooptazione in casta, di procurare la compliance delle classi che loro si affidano. Analogo discorso vale per gli intellettuali, i giornalisti e i pubblici funzionari. E anche se così il sistema in futuro si guasterà, saranno sempre loro a cavalcarlo e ad arricchirsi gestendo i sacrifici che si renderanno necessari allora. 

Dagli anni ’90 la suddescritta fase, la fase delle concessioni mirate al popolo, è finita in tutto il mondo occidentale od occidentalizzato: le condizioni delle classe subalterne e delle finanze pubbliche hanno preso a peggiorare, mentre migliorano quelle delle classi privilegiate (i redditi si concentrano sempre più nelle mani di pochi), ed aumentano, con le disparità sociali, anche gli strumenti di controllo dei privilegiati sui governati: strumenti tecnologici e giuridici. Vengono tagliati i diritti civili e le garanzie del cittadino rispetto al fisco, alla polizia e al potere giudiziario, soprattutto negli USA. I centri decisionali sono sempre più lontani e opachi: non riesci più a dialogare con chi decide sui tuoi soldi, sul tuo lavoro, etc. Strumenti tecnologici impediscono la resistenza e radicalizzano l’asimmetria tra governanti e governati.

Insomma, la fase “generosa”, di benessere e di libertà, in cui la vita era abbastanza buona per molti, è finita, e ora la vita si fa brutta o pessima per la grande maggioranza. E’ finita perché ha raggiunto il suo scopo, ossia di domare le classi subalterne e di predisporle a una radicale sottomissione e sfruttabilità, con perdita dell’illusione di borghesia, di consumismo, di welfare, di garantismo, di partecipazione politica. Poiché non serve più trattare bene la gente, poiché è stato raggiunto lo scopo strategico di ridurla all’impotenza o all’inerzia, ora la gente, la popolazione generale, continuerà ad esser trattata male, sempre peggio, comunque voti e chiunque sia al governo, e anche se insorgerà nelle piazze, anche se voterà plebisciti contro alcune privatizzazioni, niente cambierà, perché i limiti sono esterni, sono posti dai palazzi del cartello bancario, ben protetti da trattati internazionali che escludono qualsiasi controllo sia politico che giudiziario, e qualsiasi responsabilità: BCE, BIS, WB, IMF. E così anche quando questi poteri e le persone che li detengono  causano disastri socio-economici, non è che i responsabili possano venir sostituiti come si sostituirebbe un cattivo amministratore, perché essi gestiscono il sistema e la società da fuori e da sopra di essi. I popoli colpiti non hanno un mezzo politico per sostituirli. Non hanno nemmeno una possibilità di farlo attraverso una rivoluzione, perché non vi è qualcosa di fisico, di circoscritto, da attaccare. Soprattutto non hanno la possibilità di agire su questi poteri esterni perché non hanno nemmeno la nozione di essi, o, se la hanno, credono che si tratti di organismi utili, sani, garanti del libero mercato e della buona economia. Ma anche quando aprono gli occhi, che cosa possono fare? Che cosa possono fare i cittadini greci, se non gridare e tirar sassi, mentre il Pireo viene venduto al capitale cinese, il loro reddito tagliato, il loro fisco rilevato dai burocrati dell’UE? I centri del potere sono al di fuori della loro portata, a Basilea, Londra, New York, Brussel, Francoforte. Ma, soprattutto, sono centri immateriali, informatici. 

Per essere più chiari, per dire ciò che gli ignoranti od opportunisti intellettuali della sinistra non hanno mai spiegato alle classi che li consideravano maestri, aggiungiamo che in un mondo di mercati finanziariamente e monetariamente interdipendenti, domina il cartello che gestisce la finanza e la moneta, quindi non c’è tutela delle classi lavoratrici se non c’è trasparenza e controllo sull’ordinamento finanziario e monetario globale (e non ci sarà mai), assieme a un coordinamento globale delle stesse forze lavoratrici (che egualmente non ci sarà mai). Ma gli intellettuali e i politici della sinistra non hanno mai organizzato lotte per la riforma del sistema monetario e finanziario mondiale. Non hanno mai marciato contro Bretton Woods! Farlo sarebbe stato contrario alla loro carriera. Anzi, in molti paesi, anche in Italia, si sono resi fautori e garanti dei “mercati”, della finanza speculativa che ha portato ai disastri recenti e a quelli incombenti. 

Diciamo anche che il potere finanziario, oramai globalizzato, possiede e usa strumenti, anche militari, che governano dall’esterno le varie nazioni, e contro i quali non vi è possibilità di resistenza, sia perché non è prevista giuridicamente, sia perché se un paese si ribella gli viene tagliato il rating del debito pubblico, e quel paese va a rotoli, perché la sua moneta crolla, perché non riesce più a collocare i titoli del suo debito pubblico, o perché i capitali escono da esso. Questi strumenti esterni sono la regolazione del money supply (ossia della quantità di denaro e credito disponibile nel mercato), la fissazione del tasso di sconto e dei criteri di merito creditizio, la imposizione di vincoli di bilancio, il rating dei bond di Stato e privati, la liquidità degli assets finanziari, la regolazione dei dazi. Con i primi due strumenti si più mettere a secco l’economia, e comperarne poi gli assets sottocosto. Col terzo e col quarto si può costringere una nazione a tagli di welfare e di investimenti, a privatizzazioni, a inasprimenti fiscali – quindi alla recessione, alla soppressione de facto delle classi intermedie, e a una svolta liberista in politica. Col quinto si possono azzerare i risparmi e gli investimenti. Col sesto, si può impedire a un paese di difendere un proprio settore produttivo, nascente o già consolidato, e i diritti dei suoi lavoratori, col semplice togliergli i dazi sulle importazioni così da esporlo alla concorrenza sleale di paesi che sfruttano senza limiti il lavoro e l’ambiente, come la Cina; mentre si può impedire che quel paese sviluppi il suo potenziale produttivo di determinate merci col semplice consentire ai paesi acquirenti di quelle merci di porre barriere doganali alla loro importazione (così si è schiacciata l’agricoltura argentina consentendo a USA, UE e Giappone di porre barriere doganali ai prodotti argentini, e di sovvenzionare le proprie produzioni interne). 

Quando si hanno questi controlli esterni sui vari paesi, al loro interno si può concedere alle classi popolari tutto ciò che reclamano, ogni illusione di democrazia, di diritti inalienabili, di conquiste del lavoro, di eguaglianza, di progresso. Le classi popolari, con l’aiuto dei loro politici e sindacalisti, si impiccheranno da sole, e poi imploreranno in ginocchio di poter lavorare per un pezzo di pane. 

In un tale contesto, credere che cose come la riuscita di un’inchiesta o anche una campagna giudiziaria contro la corruzione, oppure la caduta di questo o quel premier, possano avere effetti sostanziali, è da sciocchi, se non da deficienti. Magistrati, politici, faccendieri nazionali non hanno forza di incidere su quel contesto, ma ne sono semmai una ricaduta.

Le teste delle classi subalterne pensano ai vantaggi immediati e si appagano di essi, non lottano per ottenere che, per pagarli, sia costruito un sistema economico e finanziario in grado di alimentarsi senza produrre un indebitamento pubblico a interessi passivi che, componendosi nel corso degli anni, crescono esponenzialmente, ingessano l’economia e alla fine impongono rinunce maggiori dei vantaggi inizialmente conseguiti. Non pensano agli effetti a lungo termine di questo sulla società. Lottano per i posti di lavoro, per trasformarli in posizioni di rendita, ma non per strutturare l’economia in modo che rimanga competitiva nel tempo e preservi i posti di lavoro. Lottano per le pensioni presto e a tutti e indipendenti dai versamenti effettivi, ma non si curano di accertare se gli enti erogatori siano adeguatamente capitalizzati per pagarle nel tempo. Esistono metodi matematici per farlo, per calcolare le riserve necessarie: si chiama matematica attuariale. L’Inps aveva già negli anni ‘90 una sottocapitalizzazione del 30%.  E nel 2010 la spesa pensionistica è cresciuta di oltre il 5% rispetto al 2009. Assorbe oltre il 16 della spesa pubblica. E andrà sempre peggio dati l’invecchiamento della popolazione e il peggioramento qualitativo medio dei contratti di lavoro.

I pensatori e i leaders dei lavoratori, della sinistra, opportunisticamente e realisticamente, non li hanno mai avvisati e diretti in  tal senso, anzi hanno guidato sia loro che la politica monetaria e finanziaria in modo tale che ora essi debbono rinunciare alle loro “conquiste” o a quelle dei loro padri, e consegnarsi nelle mani di un capitalismo anonimo e apolide – che debbano sottomettersi, asservirsi, per debiti – pubblici e privati.

Gli interessi diffusi, popolari, non sono soltanto molto meno efficaci e organizzati di quelli concentrati, ma pure molto meno consapevoli e molto facilmente abbindolabili. Le sinistre italiane hanno alcuni dei loro migliori uomini al servizio di banche speculative della finanza predona internazionale, anche di quella che ha organizzato, per lucro, l’attuale disastro della Grecia.

Ma le rinunce in fatto di lavoro e di welfare non sono le sole a cui i popoli occidentali sono  sapientemente indotti: vi sono anche le rinunce in fatto di privacy, garanzie processuali e libertà di espressione a cui soprattutto i cittadini americani sono stati portati, sull’altare della guerra contro il terrorismo internazionale e della difesa preventiva. Sono tappe concrete verso la costruzione di uno stato orwelliano.

Intanto, crisi economiche e finanziarie potranno portare a rinunce in fatto di redditi e risparmio. Ma il pezzo forte potrebbero presto essere rinunce sostanziali al tenore di vita, ai consumi, all’automobile, imposte da emergenze ecologiche, climatiche, energetiche e di esaurimento di materie prime. Il tempo della dolce vita è passato.

16.06.11

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16 risposte a DATEGLI CORDA E SI IMPICCHERANNO DA SE’

  1. LordBB scrive:

    @Eliseo

    …dimenticavo:
    http://www.etembassy.com/wp-content/uploads/2010/06/BluePlanetProject.pdf

    cmq in rete trova tanto di quel materiale…se poi lei vuole pensare e credere ancora a Darwin…..al “diavolo”, ai “santi” e’ libero di farlo. Nessuno glielo vieta, per ora 🙂
    Visto il suo interesse spirituale le consiglio di leggere di qualcosina un po’ piu’ reale “Il genio della genetica, Mendel Gregor”
    Cordialita’
    LordBB

  2. Eliseo scrive:

    Caro Lord BB
    Ahh!, adesso ho capito! Stanno lavorando alla creazione di umanoidi eh? Ma guarda un po’.
    Ma lo sa che lei ha ragione? Infatti, a ben guardare, di umanoidi, intorno a me, ne sto vedendo a bizzeffe. Anche gli animaloidi si stanno moltiplicando a ritmo sostenuto. Sono quei tipi che Leonardo (Da Vinci, non Di Caprio), definì: “Transiti di cibo” e cioè “percorsi per i maccheroni all’amatriciana”. Infatti di individui capaci di pronunciare frasi come: “Dall’alto scende Virtù, (Potenza Divina) che m’aiuta”, non credo ne nascano più.

  3. LordBB scrive:

    @ Eliseo

    Il sistema e’ composta da 4 sottosistemi collegati fra di loro:

    sistema religioso/spirituale+ sit. finanziario/legale + sistema didattico/educativo + sistema sanitario/terapeutico

    Io sono esperto di quello finanziario, mentre di quello legale in modo parziale: diritto societario e commerciale. Invece per quello sanitario possiedo delle conoscenze piu’ specialistiche. Degli altri due ho solo nozioni d base.

    Evidentemente queste persone non sono umani. Molto probabilmente sono degli umanodi= materiale genetico umano + materiale genetico non-umano.

    Ecco la mia risposta non spirituale, ma razionale. Lei se vuole allargare i suoi orizzionti, prima di scomodare “Cristo”, troppo facile e troppo “banale” riportare tutto all’Assoluto provi a domandarsi come mai ci sono persone (umanoidi) che provano
    desiderio, interesse per i bambini. Non sono esseri umani.

    Ora le suggerisco un strada di ricerca, solo se ha voglia di percorrerla, ma senza pregiudizi, o facili conclusioni spirituali (tipo la Terra e’ al centro dell’universo…):

    La elite e’ composta da persone conspevoli dell’esistenza della natura umana e non-umana. E’ della esistenza sul nostro pianeta di umanoidi…. E’ tengono ben segreta questo tipo di conoscenza “esoterica”. Che di esoterico c’e’ poco o niente. Le diro’ di piu’, cosi le puo’ allargare le se conoscenze, negli States c’e’ un progetto dedicato alla replicazione di proteine umanodi con vettori non-convenzionali. Ecco su cosa lavora la elite. Troppo facili le sue conclusioni, la varita’ e’ quasi sempre bene nascosta. Lo sa perche’? Perche’ e’ facile da comprendere (a livello razionale), ma e’ difficile da accettare (a livello emotivo). Anzi scrivero’ la prossima settimana un post introduttivo sugli umanoidi.
    Cordialita’
    LordBB

  4. Eliseo scrive:

    Caro Lord BB,
    i fenomeni reali che osserviamo hanno quasi sempre un contenuto immorale, illegale, sono cioè contrari ai principi religiosi, come i comandamenti e illeciti dal punto di vista del diritto, dei principi fondamentali del diritto romano e odierno: il “Neminem laedere” (non danneggiare nessuno). Contrari pure al diritto naturale alla libertà delle persone, secondo Tommaso d’Aquino.
    Se leggiamo la seguente notizia di un brillante saggista italiano: – La magistratura italiana non tutela la legalità. Piuttosto abusa dei suoi poteri per insabbiare, coprire l’illegalità, evitare di investigare …
    A questa lettura, come reagisce il suo spirito? Non ha voglia di dire: – Che cosa ci stanno a fare questi disgraziati? Sporca conventicola di adepti di società segrete e traditori del popolo italiano compiacenti manutengoli di un’elite privilegiata?
    E leggendo la seguente notizia pubblicata dall’Avv. Paolo Franceschetti: – Ogni anno in Italia spariscono nel nulla circa 2000 bambini… Bambini soprasvvissuti a sevizie innominabili e incredibili, miracolosamente scampati alla morte, rivelano una realtà da film dell’orrore.
    – Le denunce relative, presentate da un autorevole avvocato alle procure italiane vengono insabbiate e cadono nel nulla.
    Lei che cosa ne pensa? Non le sembra che le persone decenti abbiano il dovere di denunciare qiesti fatti, tentando di capire, e di fare qualcosa, e per cominciare denunciando il comportamento dell famosa elite occulta, quali sono i metodi adottati per riuscire ad ingannare impunemenete mediante truffe finanziarie, intere nazioni?
    Se come lei dice dobbiamo sfruttare il sistema, e non criticarlo secondo i dettami della sua scuola del realismo pratico, che cosa possiamo fare? Studiare diritto, fare il giudice di professione e godere dei privilegi a quello assegnati per burlare il diritto d’accordo con i dettami dell’elite? O dovremmo forse essere rapitori di bambini, manutengoli di ratto e assassinio di bambini?
    No, caro Lord BB, allarghi il suo orizzonte, esamini i fatti reali anche dal punto di vista spirituale. Potrà in questo modo conoscere di quali armi dispone il nemico e di quali armi possiamo e potremo disporre noi contro di lui.

  5. LordBB scrive:

    @ Eliseo

    non capisco il perche’ del suo commento. Cioe’ non riesco a capire il collegamento. Si puo’ spiegare meglio? La ringrazio.

    Puo’ darsi, come lei scrive, che ci sia una oligarchia dedita alle pratiche esoteriche/occulte. Sinceramente non posso confermarla ne’ sementire quanto scrive perche’ non ho dati concreti.
    Ma se anche fosse vero quello che lei scrive, non sarebbe molto utile. Mi spiego meglio. Il mio punto di vista appartiene alla scuola del “realismo pragmatico”, e tende a cogliere le inefficenze ed opportunita’ del sistema, per sfruttarlo a mio vantaggio. Anche suo, se si impegna a studiarlo ed a prendere quello che di buono le puo’ offrire. Secondo me, per agire nella dimensione reale, prefersico usare un punto di vista razionale, invece per altre dimensioni, come ad esempio quella spirituale, potrei essere, forse, d’accordo con lei, in quanto un approccio solo razionale puo’ non essere il piu’ adatto, pero’ ora stiamo analizzando la realta’. E quindi mi permetta, il suo punto di vista, per qunto rispettabile, non e’ quello piu’ adatto per dare un contributo…

    Io credo che se tutti fossero, ipoteticamente, concentrati a sfruttare le inefficenze sistemiche a proprio vantaggio il sistema collasserebbe e lei sarebbe felice (senza scomodare “Cristo”…). E questo lascerebbe spazio alla nascita di nuovo sistema, chissa’ magari piu’ equo…
    Quindi il mio augurio e’ che piu’ persone siano consapevoli del sistema, ma non per criticarlo, energia sprecata, ma per sfruttarlo fino in fondo. In modo da accellerare il cambiamento…
    Cordialita’ LordBB

  6. Eliseo scrive:

    A Lord BB
    La sua analisi della realtá finanziaria, somigliante a quella dell’Avv. Della Luna, non considera il lato spirituale dell’uomo, benchè straordinariamente importante, il bene e il male. Non considera il comando Divino inviato all’uomo. Non tiene conto della venuta di Cristo e del suo spettacolare e impressionante richiamo e esortazione a una condotta corretta che impressionò l’umanità durante venti secoli di storia. Così pure sfortunatamente una grande parte di popolazione sembra oggi obnubilata, stordita, dimentica del contenuto del messaggio di Cristo
    Invece una piccola parte di umanità, il vertice della piramide, non trascura una propria vita spirituale. Disposta ad infliggere a grande parte delle popolazioni ogni sorta di sofferenze, guerre, distruzione, fame e morte. Pare infatti che l’oligarchia occulta che dirige il mondo, sia adepta di pratiche esoteriche occulte, innominabili, coinvolta in liturgie e celebrazioni degli spiriti del male, e disposta in nome di quelli a sacrifici umani e atti innominabili verso bambini e innocenti sacrificati allo spirito di iniquità.
    Agì in questo modo, nel 1400, un personaggio reale della storia, Gilles de Rais, luiogotenente di Giovanna d’Arco.
    Non mi dica che lei, essendo Lord, non conosce questo lato dell’alta finanza.

  7. LordBB scrive:

    @ Eliseo
    la motivazione e’ socio-economica.

    Tecnicamente, all’interno del ciclo d’investimenti, siamo in un fase di contrazione economica. Quindi significa credit crunch. Ma in realta’ c’e’ abbondanza finanziaria nelle corporation e nei grossi fondi pensione. Quindi in questa fase di contrazione economica, sta spingendo a riversare private equity sul mercato dei capitali. In questo modo si “ritornera’” ad una situazione di equilibrio all’interno del ciclo degli investimenti, perche’ durante la contrazione economica, ancora in atto, si spazzano via le piccole imprese, inefficienti finanziariamente, e si lascia spazio a nuove iniziative imprenditoriali. Il sisitma finanziario e’ organizzato in modo ciclico, volutamente per controllare lo sviluppo economico e quindi sociale. Questa contrazione economica inoltre sta elimando la classe media. Perche’ altrimenti non riprende la ripresa economica. Mettiamola cosi’, all’interno del ciclo delgi investimenti, ci devono essere due classi nette: una povera ed una ricca. Questa assimetria di capitali crea la condizione per riavviare, lo sviluppo economico, e quindi la formazione di una nuova classe media. Ma creara’ nuovi sconti di classe, e quindi dara’ ossigeno alla nuoa classe politica per invetarsi nuovi sistemi politici per per intercettare questo disagio sociale e raccogliere consenso.
    Ora per fare riaprtire l’economia bisogna elminare la classe media, stressarla finanziariamente: paghe basse, inflazione, svalutazione della moneta, auento dei beni di prima necessita’, aumento del ore di lavoro a parita’ di stipendio, aumento di tasse nella busta paga…In questo modo la classe media sara’ costretta a consumare i risparmi o intaccare il patrimonio immobiliare o finanziario (bonds, stocks, etf, fondi…).
    E’ chiaro che per l’oligarchia finanziaria e socio-politica, questa contrazione economica e’ l’occasione per ridefinire nuovi equilibri di potere non solo finanziario, ma anche politico, non dimentichiamo che la guerra e’ anche economica: politica monetaria, apertura sedi diplomatiche, accordi commerciali, fondi sovranazionali… Diciamo che la partita e’ ancora aperta in quanto la parte dei leoni la fanno i BRIC – Brasile, Russia, India e Cina. Paesi con forte crescita e potenzialita’ di consumo elevate per le imprese dell’occidente.
    In teoria questa contrazione economica dovrebbe riequilibrare la ricchezza…in teoria, ma in pratica non accadra’, semplicmente come spiegavo sopra serve a fare ripartire il ciclo degli investimenti verso asset fondamentali: imprese, immobili e proprieta’ intellettuale. Invece quando ci sara’ abbondanza finanziaria, ci si spostera’ verso investimenti di finanza strutturata, come ora. Proprio perche’ non ci saranno piu’ opportunita’ sui fondamentali allora csi “lavora” sul debito.
    Chiaramente questo e’ una analisi sintetica scarna e veloce, giusto per dare l’idea delle opportunita’ finanziarie future.

    Io appartengo, a quel gruppo di persone che per ragioni puramente opportunistiche, crede che il sistema finanziario cambiera’ poco o niente. Perche’ e’ un sistema ciclico, volutamente progettato per mantenere un controllo sistemico.

    Invece quello che mi preoccupa come singolo, e persona, e’ lo stress sociale che stra creando nelle masse indigenti. Ed umanamente questo e’ un problema di non facile risoluzione.

    Su questo punto sono pessimista, anche piu’ dell’Avv. Purtroppo sono convinto che la massa dei poveri aumentera’ in modo esponenziale. In quanto, questo e’ il mio punto di vista, il sapere trasversale, che impone il nuovo ordine mondiale, non si puo’ inseganre a scuola, se non in istituti privati e acessibili per pochi privilegiati. Dato che il sistema finanziario e’ in forte accellerazione, anhe se non si vede, lo e’ vuol dire che rendera’ anche piu’ veloce molti processi economici transanazionali, in parole povere aziende aprono e chiudono da oggi a domani, e i dipendenti possono trovarsi senza lavoro, ma nello stesso tempo devono riqulificarsi con velocita’ per re-inserirsi…Ecco qui la vedo molta dura, molta dura.
    LordBB

  8. Eliseo scrive:

    L’illuminante, e sempre più allarmante, quadro della situazione economica internazionale, fa sorgere alcune domande: Qual’è il movente che spinge un gruppo di individui perversi a provocare un tale disastro? Perchè, con l’impiego di tanti miserabili trucchi, strangolare e distruggere intere nazioni, come la Grecia, culla della civiltà?
    Si delinea dietro a tali azioni la volontà malvagia e iniqua, di sottomenttere il mondo ad ogni tipo di soffrimento secondo i voleri di un’oligarchia occulta. Diceva bene il grande Salazar: “Senza una formazione etica, morale, dell’uomo, non esiste alcuna forma di governo decente.
    Si deve dunque ammettere che i piani di Weisshaupt hanno raggiunto il loro scopo? Il dominio dell’Anticristo sul mondo?
    Ma il dominio dell’anticristo sul mondo vi è sempre stato. La novità è invece l’aspettativa della seconda venuta di Cristo e della distruzione finale del male.

  9. Eliseo scrive:

    Manipolare l’opinione pubblica, cioè di altissime percentuali delle popolazione, quando si è padroni dei mezzi d’informazione, (oggi della televisione) e quando si ha il potere di creare a piacere crisi economiche (emissione dei mezzi di pagamento), è diventato un gioco da ragazzi. È diventato facile facile, come rubare le caramelle a un bambino.
    Durante la prima guerra mondiale il Royal Institute for International Affairs si incaricò di studiare la manipolazione delle informazioni di guerra. Insieme agli specialisti americani, Edward Bernays e Walter Lippmann, Lord Northcliffe, Lord Rothmere e Arnold Toynbee svilupparono tecniche di appoggio in massa alla guerra, specialmente tra la classe operaia, i cui figli, si sperava, sarebbero mandati a morire in massa ai campi di battaglia delle Fiandre. I registri dell’epoca mostrano che fino al 1917 alla vigilia dell’entrata in guerra degli USA , il 94% della classe operaia britannica, che stava sopportando tutta la sofferenza e le conseguenze della guerra, non aveva la minima idea dell’obbiettivo della guerra, tranne l’immagine creta dai manipolatori della stampa, secondo cui i tedeschi erano una razza orribile che voleva distruggere la monarchia e il loro paese e che per questo dovevano essere annichilati dalla faccia della terra.
    Nel 1991, non era cambiato niente. Successe la stessa situazione creata dagli organi di informazione, che permisero al Pres. Bush di violare flagrantemente la Costituzione montando una guerra genocida contro la nazione Iraq col consenso dell’ 87% del popolo americano.

  10. enea scrive:

    Marco hai fatto un lavorone, sei riuscito a dare una forma (in parole) ai concetti noti veramente a poche persone, ti ringrazio per questo e userò questo tuo sunto per comunicare il messaggio universale. thanks a lot

  11. LordBB scrive:

    tempeste finanziarie in arrivo, dall’Asia….questo non e’ bene.

  12. LordBB scrive:

    …bellissimo articolo…complimenti!

    Volevo sottolineare un punto molto importante, per me “non c’è trasparenza e controllo sull’ordinamento finanziario e monetario globale (e non ci sarà mai)” Qui, in questo passaggio c’e’ tutto quello che c’e da capire…

    Non esiste nessuna “trasparenza” sul sistema finanziario, in realta’ c’e’ ma e’ parzialmente vera, l’alltra meta’ non si vede e non si dice. Poi bisogna aggiungere che le persone sono ignoranti in matematica e finanza. Giocare con i numeri e piu’ facile che giocare con le parole. Il numero ha un potere magico, capace di raccogliere le masse “…vi garantisco 1.000.000 di posti di lavoro…”. Oppure “…stiamo raccogliendo 10 milioni di firme per mandare a casa…”

    Qualcuno ha per caso contato 1.000.000 di posti nuovi avoro?
    Dove sono queste 10 milioni di firme?

    Ora porvate immaginare un mondo finanziario disordinato, circondato da persone che ignorano la matematica, cosa puo’ accadere?

    Concludo che se ci fosse un minimo di educazione finanziaria tutto sarebbe un po’ piu’ semplice. Basterebbe poco. Provate voi a spiegare ad uno studente di ragioneria i flussi di cassa. O calcolare i diversi tipi di interesse. E ho detto studente di ragioneria…beh andate dallo studente di economia, non trovate risposta a questa domanda fino alla specialistica.

    La stessa domanda la ponete ad uno studente del primo anno di economia della Bocconi o Luiss vi risponde subito. Come mai?

    Parlavo con un collega che si occupa come me di investiment banking e ci si confrontava su alcune tecniche avanzate di finanza aziendale che rigurdano la valutazione delle imprese, dimenticavo e’ un ex-bocconiano che lavora all’estero, insomma e’ venuto fuori che quando in Italia si incontrva con i CFO, non capivono niente. O meglio molto di quello che aveva studiato per i direttori finanziari delle aziende erano cose “strane”. Siamo arrivati alla conclusione comunie che sono ignoranti dal punto di visto finanziario e matematico.

    Io sono convinto che sono poco le aziende pmi italiane che possono vantare dei direttori finanziari competenti, la maggior parte e’ specializzata a chiedere capitale di credito alle bance, e basta.

    Tutto questo discorso per dire:
    1) se il sistema finanziario e’ disordinato (io non mi fido delle agenzie di rating, c’e’ poco da credere alle loro valutazioni, molto sogettive…)
    2) se il popolo e’ ignorante in matematica e finanza
    3) se i CFO soo abili solo a lavorare per le banche: chiedere mutui

    Capite che chi fa numeri, ssi inventa numeri (agenzie di rating) ha un potere enorme sulla massa. La quale non ha nozioni di base per comprendere.

    LordBB

  13. Edoardo V Melaragna scrive:

    Caro Marco,
    dopo aver letto il quadro puro descrittivo , mi rimane solo la via di andare . . . in analisi . ( scherzo ).
    Le analisi le si fan noi , come si direbbe a Firenze. E si osserva sempre la presenza di colesterolo cattivo , ipoglicemia , scorbuto avanzato , neuroni : n.p. , sconnesione alla rete elettrica cerebrale . Un caro saluto.
    Edoardo V Melaragna

  14. alessio scrive:

    bellissimo articolo, vero dalla A alla Z.

  15. prippo scrive:

    Sbaglio o stiamo parlando dell’era dell’ottimismo?
    Comunque sia, penso che si stia dando corda anche in senso opposto: si strozzeranno da soli.
    Peccato. Si vivrebbe tanto bene in questo mondo se non ci fossero i soliti buffoni che per un po’ di caviale tolgono del pane ad altri 100 umani.
    Viva il re denaro.
    prippo 64 forever

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