LA COMPAGNIA DELLE INDIE EUROPEE
In tempi non lontani si diceva che bisognava andare a investire in Africa perché l’Africa era l’ultimo area non ancora economicamente occupata. Ora invece è occupata. Bisogna quindi liberare qualche altra area. Con la Russia è andata male. Tocca all’Europa. Non basta a Washington scaricarle addosso i costi e i mancati utili della sua proxy war russo-ucraina attraverso l’imposizione di comprare le sue armi e il suo gas.
È nozione ormai abbastanza diffusa che il progetto della unificazione europea fu concepito tra le due guerre e poi portato avanti da interessi statunitensi, e non per amore dell’Europa ma per costruire un recinto per popoli, un costrittivo contenitore giuridico, economico, finanziario e politico in funzione di svuotare le autonomie politiche nazionali e di dissolvere le identità culturali ed etniche degli europei omogeneizzandole a una nuova umanità transatlantica radicalmente meticciata attraverso incontrollabili ma pianificati flussi migratori che avrebbero, e in effetti hanno, completato l’opera di dissoluzione delle identità socioculturali e dello stesso tessuto sociale, nonché dello stato sociale mediante il sabotaggio dell’ordine pubblico e il sistematico sovraccarico delle sue strutture di assistenza e servizi, nonché giudiziarie e carcerarie.
L’operazione è stata portata avanti col massiccio intervento statunitense attraverso la CIA e prima ancora il suo precursore, lo OSS, per il quale anche un mio zio lavorava. Le idee guida erano già state enunciate nei libri scritti dal Conte Richard Coudenhove Kalergi in quanto alla dissoluzione etnico culturale, e dal giornalista economista nazista Walther Funk in quanto alla regola di concentrare capitali e competenze nelle aree a maggiore efficienza sottraendo gli uni e le altre ai paesi periferici. Durante la seconda Guerra mondiale questa regola si tradusse nel saccheggio di risorse produttive dai paesi conquistati per concentrarle in Germania, così come poi si è fatto sotto l’Unione Europea a danno dei paesi periferici, Italia in testa.
Ulteriore prova che il disegno integrativo Europeo non è mai stato inteso a beneficio degli europei e che si costruiva una struttura unificante per altri scopi, è il fatto che non si è mai cercato seriamente di mettere i popoli europei in condizione di superare le separazioni linguistiche, di capirsi tra di loro, di accedere alle pubblicazioni e trasmissioni, i mass media gli uni degli altri. Se ci fosse stata una vera volontà europeistica, la priorità sarebbe stata questa. La frammentazione linguistica, la babele, è uno strumento di separazione e controllo dall’alto, e viene preservato.
L’Europa di oggi tira avanti attraverso le macerie della globalizzazione e della dei industrializzazione, languendo sotto i costi moltiplicati comparativamente dell’energia e quelli imposti per il riarmo antirusso. La sua politica è ampiamente sganciata dalle popolazioni, appoggiata principalmente alla propaganda disinformante, e sottomessa alla NATO, che a sua volta è il braccio armato degli interessi e dei bisogni di una classe dominante, la quale si arricchisce oramai principalmente attraverso la creazione ed emissione di moneta in quantità enormi, generanti bolla dopo bolla, senza parallela che creazione di controvalore reale ma sfruttanti l’Effetto Catillon, e che pertanto esige una costante espansione della sua area nel mondo per reggersi. E questa espansione è stata affidata, in quanto all’Eurasia, all’azione espansiva della NATO, la quale però si è arrestato di fronte a una capacità militare e industriale multipla messa in campo dalla Russia assieme ai suoi alleati.
Come più volte ho già scritto la Russia, assieme alla Cina e all’india, costituisce una minaccia per la élite occidentale in quanto quest’ultima, con la sua economia incentrata sulle bolle monetarie, viene umiliata dall’economia di quei tre paesi, incentrata sulla produzione reale e sul partecipazione statale soprattutto nelle Industrie strategiche, abbastanza similmente al nostro rimpianto sistema di partecipazione statali, sulla cui svendita ha lasciato il suo nome Romano Prodi. E’ grazie a un sistema di partecipazioni statali che la Russia, con un prodotto interno lordo pari a un ventesimo dei suoi avversari occidentali, riesce, e senza eccessivi sacrifici per la popolazione, a produrre armamenti a un ritmo triplo e ad avanzare in Ucraina. È sempre grazie alle partecipazioni statali che la Cina e l’India hanno moltiplicato in pochi anni la loro economia reale e il benessere dei cittadini. La minaccia posta da questi paesi al potere costituito dell’Occidente è pertanto una minaccia in termini di sistema economico più efficiente, più stabile, più corrispondente ai bisogni della popolazione, quindi anche politicamente concorrenziale. Perché nel medio e lungo termine non solo il livello di vita materiale ma anche il livello di libertà e di diritti dei cittadini segue il tipo di sistema economico; e un sistema economico come il nostro, basato sull’arricchimento parassitario dell’oligarchia attraverso le bolle finanziarie e monetarie, inevitabilmente porta all’autocrazia, alla dittatura, alla depauperazione generale della popolazione, e alle guerre di espansione della sua sfera di mercato e di imposizione della sua moneta di riserva e dei suoi titoli di debito pubblico e privato.
Quali scenari futuribili per l’Europa, allora? Mandarla allo scontro/logoramento con la Russia (sperando che l’Armata Russa non ritorni a occupare Berlino come nel 1945 o Parigi come nel 1814!), demolirla economicamente, finanziariamente e civilmente; e poi ridottala a una disperazione affamata, darla in pasto a una Compagnia dell’Europa Occidentale, analoga alla Compagnia delle Indie, cioè un consorzio di capitali pubblici e privati (leggi: fondi sovrani, emettitori di CBDC e Stable Coins), dotato di sue forze armate e polizia, per la valorizzazione e lo sfruttamento economico e di questa area del mondo a beneficio delle dinastie bancarie che già ora lo dominano, da Londra e da Washington. Una bella distruzione con conseguente ricostruzione genera sempre opportunità di emissioni e collocamenti di moneta e di credito, ossia di nuova vita per l’economia su cui Esse si reggono.
In alternativa, la guerra interna.
In linea con le direttive del Coudenhove-Kalergi di dissoluzione identitaria e sostituzione etnica, vari governi dei tre paesi oggi volonterosi guerrafondai, cioè Francia, Germania e Regno Unito, negli anni hanno accettato una massiccia immigrazione islamica e la costituzione di insediamenti islamici violenti e organizzati per la violenza. La cosa continua anche oggi, nonostante a capo di questi tre paesi abbiamo altrettanti esponenti del mondo bancario israelita. Anzi, Starmer si è molto adoperato per punire duramente chiunque protesti o abbozzi un autodifesa, ha nominato ministro degli esteri una musulmana e protegge persino gli stupratori, tanto da suscitare manifestazioni di centinaia di migliaia di persone. In diverse capitali (Londra, Amsterdam, Bruxelles) gli immigrati sono già maggioranza e hanno già zone di dominio territoriale. Governi di destra e sinistra, anche in Svezia e in Italia, hanno fatto molto per compromettere l’ordine pubblico mediante i migranti. Dalla Germania mi giunge voce che il governo abbia dato armi a questi ultimi o tenga arsenali a loro disposizione.
È chiaro che, per l’Europa, è stata predisposta anche questa opzione, che prepara lo scoppio di una rottura sociale se non di una sorta di guerra civile, o meglio interna, tra cittadini e immigrati, che pure creerebbe condizioni idonee a quanto sopra, con un giro di vite alle libertà, al welfare e un’impennata della sorveglianza, in funzione di una profonda colonizzazione finanziaria.
Garanzia vivente della fattibilità di tali opzioni è Ursula, che in Germania come ministro della difesa finì sotto inchiesta per grossi appalti assegnati irregolarmente agli amici, ed Angela Merkel allora la mise a capo della commissione europea, dove ha assegnato irregolarmente agli amici appalti ancora più grossi, vedi i vaccini. Ursula è quindi tenuta a galla e protetta dal flusso costante di guadagni illeciti che assicura al grande capitale degli armamenti, dei farmaci del business Green. Ossia è legittimata dall’illegalità. Queste cose vengono dette e ripetute ai parlamentari europei, i quali però continuano a sostenerla. Fanno orecchie di mercanti, essendo mercenari. Pur sapendole, le nostre sinistre la hanno rivotata. Anche Giorgia ha detto che vuole lavorare bene con lei. Ursula raccoglierà e gestirà centinaia di miliardi per gli armamenti e l’Ucraina. Insomma, è la gallina dalle uova d’oro, e tutti se la tengono cara. Una gallina che spenna i popoli.
29.09.25 Marco Della Luna
P.S. La Compagnia delle Indie Italiane opera già da lungo tempo, e ora si appresta a saccheggiare il patrimonio immobiliare italiano, che noi non abbiamo i mezzi per adeguare agli standard imposti dalla mercenaria cricca burocratica.
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