MONETE ALTERNATIVE E RIFORMA MONETARIA IN ITALIA

Dal 5 al 7 Ottobre scorso si è tenuto a Bromsgrove, vicino a Birmingham, l’XI Convegno per la Riforma Monetaria, organizzato dal Money Reform Party (www.moneyreformparty.org.uk) e da altre formazioni di studiosi e attivisti per la riforma monetaria – ossia, essenzialmente, per passare da un sistema monetario in cui praticamente tutta la liquidità e prodotta dalle banche private mediante la creazione di un debito di pari importo a carico della società, gravato da interesse e a vantaggio delle banche stesse (le quali però non producono in cambio alcuna ricchezza reale), a un sistema in cui lo stato produce la moneta senza debito, e la immette nel sistema direttamente, liberandosi così dall’indebitamento pubblico, riducendo drasticamente quello provato e tagliando il fabbisogno di tributi. Questa riforma è nota anche come “riforma del signoraggio”  – espressione introdotta dai proff. J. Robertson e J. Huber nel loro recente saggio-proposta Creating New Money (che una casa editrice coraggiosa e intelligente come Macroedizione potrebbe un giorno  tradurre e pubblicare in Italia). Una tale riforma è sentita come sempre più urgente per sventare il collasso della bolla monetaria mondiale, consistente nel fatto che la ricchezza reale esistente al mondo è solo 1/30 circa dei titoli finanziari denominati in denaro. Una bolla insostenibile, destinata –si ritiene- a scoppiare; la crisi dei mutui subprime americani, presentata dai mass media in modo completamente riduttivo, è interpretata, assieme alla crisi di credibilità del Dollaro USA, come avvisaglia dell’esplosione della bolla vera e propria, le cui conseguenze sarebbero imprevedibili, ma sicuramente muterebbero il mondo. Queste anche le conclusioni del convegno di Bromsgrove, al quale sono intervenuti anche studiosi americani, canadesi, australiani.

Al convegno ha partecipato Marco Della Luna, autore di Euroschiavi (Arianna Editrice, 3° Edizione), di Neuroschiavi e di Basta Italia (Arianna, in corso di edizione). Pubblichiamo il testo della sua relazione.

 

 

 

 

 

BROMSGROVE, 6-7 OTT., 2007

Monete alternative e progressi della riforma monetaria in Italia

 

Signori e signore,

                       lasciate che mi presenti brevemente: Mi chiamo Marco Della Luna, ho una laurea in legge e una in psicologia, di professione sono un avvocato, scrivo anche saggi e articoli, soprattutto sulle tecniche e gli strumenti di dominio, ovvero i mezzi e le pratiche attraverso cui gli uomini dominano gli altri uomini. La scienza che studia questo argomento può essere denominata Cratesiologia, dalla parola greca “Kratesis”, dominio.

Passiamo adesso al nostro argomento. La questione monetaria e del signoraggio sta oggi godendo di una popolarità senza precedenti in Italia. Dopo la pubblicazione della 1° edizione del mio saggio Euroschiavi, che ha riscosso un successo oltre le aspettative con quasi 20.000 copie vendute – siamo adesso alla sua 3° edizione, quasi raddoppiata nelle dimensioni rispetto alla prima – sono stato invitato a parlare in televisione ben 15 volte da reti nazionali e locali e circa 5 volte alla radio, lasciando stare le conferenze, i discorsi, i dibattiti pubblici e privati e gli articoli su poche riviste.

Io e alcuni miei associati siamo quindi stati in grado di raggiungere  le masse, circa 500.000 persone, abbiamo stimato. Naturalmente, solo una minoranza di esse avrà capito ciò che abbiano tentato di spiegare e, di conseguenza, lo avrà ricordato. Ciò nonostante sembra essersi creata una massa critica, che ha reso possibile quanto segue.

Attualmente esistono molti gruppi che lavorano sul signoraggio e per una riforma monetaria a diversi livelli. Tre piccoli partiti politici ci sostengono fino a un certo grado: uno dei 3 partiti cristiano-democratici, uno dei tre partiti comunisti, il Partito fascista nazionale, più una parte della Lega nord. Il Vaticano non ci supporta. La Santa sede ha la propria banca di stato, la I.O.R. o Istituto per le Opere religiose, che pratica il signoraggio in modo intenso e sicuro, al riparo da tutti i tipi di indagini, grazie al fatto di essere la banca di un paese sovrano.

 

In Italia, sta per essere lanciata una grande campagna per l’introduzione di monete complementari da una rete di riforma monetaria, www.arcipelagomoneta.it, soprattutto nella fatidica Toscana, una regione le cui società finanziarie e bancarie in epoca rinascimentale ebbero grande influenza sui destini d’Europa e, in particolare, dell’Inghilterra, dove seminarono molta rovina, praticando saccheggi durante la guerra delle Due Rose e portando la Corona alla bancarotta, ossia al ripudio del loro ingente debito nei confronti delle banche.

Nel Rinascimento, i contabili toscani definirono i principi e gli standard di contabilità, che fino a oggi consentono alle banche di non inserire i profitto del signoraggio nei bilanci di esercizio e di dissimulare il meccanismo della creazione del credito nel nulla, rendendolo così sia non riconoscibili che fiscalmente inesistenti.

 

Segnatamente, due monete, il Fiorino e Tau, verranno introdotte il prossimo inverno rispettivamente a Firenze e a Lucca. Altre monete, il Cro e il Thyris, verranno emesse in sud Italia e altre ancora al nord.

Due di queste monete sono state già sperimentate e con successo: lo Scec, o sconto che cammina, a Napoli; e l’ Ecoroma ad Acilia, una città vicino a Roma.

Lo Scec in particolare, benché la sua riserva sia ancora molto limitata, si è rivelato utile, aumentando il potere di acquisto delle famiglie e il fatturato di  alcuni negozianti  e artigiani. Gli Scec sono stati regalati a persone in stato di necessità.

 

Per “moneta complementare” intendiamo una moneta che non è un sostituto della moneta legale, ma un rimedio alla scarsità della stessa e un aiuto ai produttori, artigiani e bottegai locali, attualmente minacciati, se non addirittura forzati a chiudere, dall’ascesa dei grandi centri commerciali e supermarket, la maggior parte dei quali di proprietà di capitali francesi.

 

Le principali e generali caratteristiche di queste monete complementari sono le seguenti:

Non sono denaro in senso proprio, ma buoni sconto che possono essere utilizzati un numero illimitato di volte. Ciò ha lo scopo di prevenire attacchi legali, poiché tali buoni imitano i buoni sconto emessi dalle grandi catene di supermercati che la magistratura e il governo non possono permettersi di competere, in quanto costituiscono il secondo maggiore mercato in Italia. Seguiamo la loro scia, per così dire.

Sono convenzionali, cioè si basano su accordi privati sottoscritti da commercianti e consigli comunali, che li hanno accettati per il pagamento di almeno 1/5 dei loro prezzi o tariffe.

Non sono convertibili in moneta legale, quindi non possono diventare uno strumento per accumulare valore.

Vengono creati e distribuiti gratuitamente, senza indebitamenti di qualsiasi tipo. Le condizioni secondo le quali verranno distribuiti, oltre agli altri dettagli, verranno discusse e se possibile definite in una riunione fissata per il 20 di questo mese si è deciso di fare un circuito Scec nazionale, cui si iscriveranno le singole associazioni provinciali che emetteranno uno Scec provinciale; gli Scec avranno su una faccia una grafica nazionale, e sull’altra faccia una nazionale].

Dopo alcuni dibattiti, abbiamo deciso che la moneta complementare deve essere priva di “demurrage” o tasso di interesse negativo – entrambi questi termini essendo mascherature della realtà, ossia che si tratta di una tassa sul denaro, ossia di una forma di signoraggio – e quindi sarebbe incompatibile con i nostri principi di base.

A tal proposito, i difensori del demurrage hanno subito abbandonato la rete di riforma monetaria, sbattendosi dietro la porta e gridando che il signoraggio è una mera illusione.

 

Ci aspettiamo che la moneta complementare allevii le terribili conseguenza della scarsità di denaro –   una scarsità che riteniamo creata intenzionalmente e premeditatamente. Come ha dimostrato il professor Richard Werner della University of Southampton in modo convincente nel suo recente saggio New Paradigm in Macroeconomics, la quantità di liquidità disponibile (money supply), lungi dall’essere regolata dalle leggi del libero mercato, in base al principio del libero mercato, nel mondo reale è regolata dalle strategie politiche attuate dal sistema bancario seguendo il principio della massimizzazione non del profitto, ma del potere in senso assoluto, ossia politico.

In particolare, ci aspettiamo che, oltre ad aumentare il potere di acquisto delle famiglie, le m.c. sosterranno la produzione locale, la vendita al dettaglio locale, le piccole imprese; e che rimarranno nel territorio locale, senza finire oltreoceano nelle mani di mercati remoti e a basso costo, dove si riforniscono le grandi catene di supermercati.

 

Ma riteniamo assai più importante il valore didattico delle m.c, in quanto esse danno modo alla gente comune di sperimentare di persona e direttamente nelle proprie vite quotidiane i segreti del denaro, altrimenti difficili da imparare e da accettare. Come, per esempio, il fatto che non è necessario che il denaro sia coperto dall’oro o da qualche altra materia prima, per avere un valore. E che non deve nemmeno comportare un indebitamento, ossia che può essere creato e immesso nel mercato senza la creazione di un debito. Per tutti coloro che la fanno, questa scoperta è straordinaria e incredibile. Una scoperta fondamentale. Una scoperta che ridefinisce l’intera concezione dell’economia, della ricchezza – e anche del credito e della politica. Ma anche una scoperta che può suscitare resistenze e sfiducia se non veicolata  e sostenuta da un’esperienza pratica in prima persona. Siamo dell’opinione che l’utilizzo della m.c. e la fruizione dei suoi vantaggi, condurranno gradualmente molti a questa intuizione cruciale in un modo molto più semplice ed efficace che non le rivelazioni teoriche o una conferenza, così da conquistare un numero significativo di cittadini alle idee e al movimento della riforma monetaria.

 

La scorsa domenica, dopo una conferenza che ho tenuto a Milano, un giovane mi si è avvicinato e mi ha detto: «Molte grazie per avermi aperto la mente. Se non fosse per i Suoi libri, vivrei ancora nel mondo delle favole.»

Ritengo che l’apertura delle menti dei nostri simili, uomini e donne, la loro “illuminazione”, il loro risveglio dall’inganno e dalla menzogna nei quali la classe dirigente e i mass media hanno tramato per tenere la maggior parte dell’umanità, sia già in se stesso un pregevole e nobile risultato. Obiettivi e valori esistono e vivono all’interno dell’uomo, non sono principi eterei.

L’accrescimento della consapevolezza, una migliore comprensione dei processi reali del mondo reale, il rifiuto delle illusioni – in una parola, l’allargamento della consapevolezza, sono conquiste memorabili nelle nostre vite, probabilmente le migliori. Il versetto più sacro dei libri sacri Hindu, i Veda, dice “allarghiamo la nostra coscienza” o “possa ampliarsi la nostra intuizione”.

 

Peraltro, le m.c. non rappresentano un rimedio strutturale ai problemi causati da un sistema di signoraggio privato né a quelli di un sistema monetario basato sull’indebitamento. Aiuteranno le persone a comprendere quale sia il sistema, quanto esso costa alla popolazione in generale e cosa garantisce a molto pochi. Esse non sono in grado di fare molto più questo, credo – proprio come la nazionalizzazione della banca centrale di emissione sarebbe inefficace di per sé, se vengono mantenute le attuali, false regole contabili, e se l’interesse privato e il capitale prendono possesso dello stesso stato.

 

Riteniamo che la diffusione della conoscenza sul sistema monetario e sul signoraggio sia uno strumento molto più potente delle per generare la domanda di una riforma monetaria, specialmente perché questi argomenti, insieme alla questione sulle tasse, fanno appello agli imprenditori, che ovviamente dispongono di molti più mezzi e sono molto più specializzati rispetto alla popolazione generale.

Consiglio di sollevare l’argomento delle attuali, false regole contabili per le banche – gli I.A.S., o Principi contabili internazionali – e di portarlo all’attenzione degli imprenditori, dei sindacati, delle associazioni di consumatori, degli economisti; che queste persone vengano informate sul fatto che tali principi sono stati architettati dolosamente al fine di far sparire nel nulla i profitti ottenuti con il signoraggio e col meccanismo della creazione del credito, che è praticamente senza costi e senza rischi per le banche. E di dire loro che se tali regole contabili verranno riformati, le banche dovranno pagare le tasse sui loro profitti altrimenti invisibili. E pure, che una delle principali funzioni del contorto Accordo di Basilea II è quella di creare una cortina di fumo per nascondere il fatto che il sistema della riserva frazionaria è finito; e che il credito, la liquidità, adesso viene creata senza la minima copertura in moneta contante o di qualsiasi altra natura.

 

Francamente, sono certo che il sistema esistente, per quanto cattivo e ingiusto sia, non possa essere riformato senza un cambiamento drastico delle condizioni generali e che, non solo perché i detentori e i beneficiari della sovranità monetaria non la cederanno mai, ma resisteranno con tutti i mezzi, inclusa la forza e la tecnologia per il controllo delle menti, contro qualsiasi serio tentativo di rovesciare il loro ruolo e di privarli dei propri privilegi, ma anche per altri motivi.

Dare alla nazione la sovranità monetaria equivarrebbe all’attuazione della democrazia. E la democrazia non è mai esistita nella storia. Tutte le società sono governate da oligarchie, indipendentemente dalla quella che è la loro forma costituzionale. Nessuno psicologo sociale o politico crede nella possibilità della democrazia, a meno che per questa parola non si intenda la produzione del consenso e della condiscendenza – a meno che non si intenda l’imbonire, il portare le masse ad accettare ciò che decide chi governa. Si pensi alla Guerra in Iraq per esempio, al modo in cui è stata fatta accettare alla popolazione generale attraverso la menzogna e l’alterazione dei fatti.

 

La democrazia non può essere applicata nel mondo reale per una varietà di ragioni pratiche. Una di esse è che essa presuppone che tutti o gran parte dei cittadini abbiano una conoscenza adeguata del funzionamento della società, dell’economia, delle questioni riguardo alle quali devono votare; e che non siano né manipolati, né ingenui. Ma in verità, le informazioni più importanti vengono mantenute segrete, vengono nascoste, alla popolazione generale – si pensi alla scienza monetaria: come può esistere la democrazia se solo una parte trascurabile delle persone è consapevole di fatti quali il signoraggio? Sarete anche d’accordo con me sul fatto che sono molto poche le persone che si prendono la briga di documentarsi a sufficienza su quello che c’è da sapere per votare o per dibattere in modo competente. Dall’altro lato, la popolazione generale viene manipolata in massa attraverso i media e tramite mezzi più sottili di indottrinamento e di controllo delle menti.

 

L’attuale forma di governo, di fatto può essere descritta come un’autocrazia distante, irresponsabile, invisibile, che commette crimini invisibili e che si nasconde dietro a istituzioni formalmente democratiche – le quali sono messe lì a contrarre debiti e prendersi la responsabilità di tutto ciò che va storto. Il vero potere è rivestito dai monopoli e dalle trust aziendali, quale il monopolio bancario della creazione e della distruzione di denaro e credito. O i monopoli delle materie prime o di Internet o di alter tecnologie. Avrete sicuramente sentito parlare del corporate take over, ossia dell’acquisizione, da parte delle multinazionali private, delle funzioni e dei poteri dello stato. Le banche centrali, le commissioni del WTO, IMF, WB, dell’UE e così via, sono enti gestiti privatamente, se non posseduti da privati – di fatto, se non di diritto, irresponsabili. Il potere è loro, i parlamenti vengono soppiantati, oltrepassati, ridotti a un ruolo amministrativo, a fare da ‘gastaldi’ o fattori del vero padrone.

 

L’intera Terra è come avvolta in una rete di enti finanziari la cui attività può essere paragonata a quella dell’industria mineraria – solo che essi, invece di estrarre minerali dal sottosuolo, estraggono il valore e acquistano il potere dalla società inconsapevole, dai lavoratori, dall’economia produttiva.

Il signoraggio sulla moneta legale e sul credito non rappresentano l’unico mezzo per perpetrare tale estrazione – altre procedure mi sono recentemente state rivelate dagli uomini d’affari che, dopo aver letto Euroschiavi, hanno deciso di discutere questo argomento con me e con certi miei clienti.

 

In questa struttura di potere oligarchica ed elitaria, la punta della piramide – che si identifica, dal mio punto di vista, con i signori del signoraggio – sta letteralmente distaccandosi, decollando dalla massa, dagli strati inferiori, dal grosso della piramide; e sta riuscendo ad allargare il distacco sempre più, sino a renderlo tanto largo, smantellando la classe media, che la separazione diventerà irreversibile a definitiva. Dobbiamo sempre ricordare che, per noi stessi siamo persone, ma per l’elite al governo, siamo bestiame da allevare, sfruttare e infine liquidare.

Un giorno, questo sistema probabilmente giungerà a una fine – ma non grazie ai nostri sforzi. Piuttosto si deteriorerà o crollerà da sé, a causa delle proprie contraddizioni. Tuttavia tali sforzi non vanno evitati, poiché determinano, come effetti collaterali, una meravigliosa espansione della nostra coscienza.

Molti non vorranno sentire tutto questo, alcuni potrebbero trovarlo paradossale, ma stiamo combattendo una battaglia che potrebbe essere persa prima di iniziare, se la intendiamo in termini di ottenimento effettivo di una riforma monetaria e di libertà dal signoraggio. Ma è anche una battaglia che stiamo vincendo giorno dopo giorno, in termini di “illuminazione” individuale e realizzazione personale.

 

Concordo con ciò che è stato detto durante la sessione di ieri, che la causa sia lo stesso sistema presente, non gli individui o le scelte individuali. Ciò che non abbiamo ancora analizzato, è perché venga mantenuto nonostante sia autodistruttivo e come possa essere realisticamente cambiato in un sistema giusto, equo ed efficiente. Di conseguenza, dobbiamo rivolgerci alla prasseologia, dal greco “praxis”, azione – la scienza che studia le cause, le leggi naturali che governano il comportamento dei gruppi umani, sia formale che informale, delle società, delle organizzazioni, delle multinazionali, dei corpi politici, ecc.

 

Quando trattiamo questioni economiche e il signoraggio, ci occupiamo principalmente dei comportamenti più importanti – i comportamenti aggregati – i comportamenti delle aziende, dei sistemi bancari, dei partiti e delle istituzioni politiche, del mercato.

Tali comportamenti, molto più radicalmente dei comportamenti individuali, sono determinati dal denaro e dal perseguimento del profitto patrimoniale, poiché le scelte economiche sono scelte tra allocazioni alternative di risorse; l’allocazione che garantisce il maggior ritorno di utili, attrae i fondi, togliendoli alle altre.

Il confronto è un calcolo quantitativo ed è quindi basato sulla misura, sulla misurabilità dei costi, dei rischi e dei ritorni previsti. Tutto ciò che non è misurabile, che non può essere confrontato, che non può essere scomposto in fattori, non può essere inserito nei conti, nei bilanci di esercizio, nei piani aziendali. È il caso dei valori e dei sentimenti umani, delle bellezze naturali, dell’inquinamento, della solidarietà, della giustizia. Di conseguenza, nessuna di queste cose può influenzare la politica aziendale e perciò la politica delle nostre società commerciali. Per questo motivo, il comportamento e la struttura della società sono determinati dal denaro e non, o solo marginalmente, dai valori umani.

 

Una volta che l’uomo identifica la realtà con la quantità, con le cose che vengono definite dalla quantità e che sono limitate, come lo spazio, la materia, il tempo, l’energia, il lavoro – una volta che l’uomo fa questo, e l’uomo lo ha fatto, più o meno consapevolmente – allora, di conseguenza, il suo ovvio scopo è di possedere la maggior parte di queste quantità possibile, togliendole agli altri e persino di acquistare potere sugli altri uomini, poiché anche questi rappresentano una quantità. Di conseguenza, il conflitto viene generato automaticamente ed intrinsecamente da questo paradigma della realtà.

Per questa ragione, non ci sarà mai un riforma monetaria come quella che ambiamo a ottenere, senza una riforma precedente dell’uomo e del proprio paradigma della “realtà”, per così dire.

Le religioni possono fare poco al riguardo, perché tutte sostengono che la materia, il tempo, ecc., sono la realtà, o almeno, la parte terrena di essa. Esse fanno parte di questo paradigma. Quello che fanno effettivamente, è impiantare nelle persone altri valori altruistici, contrari all’interesse personale, aggiungendo così colpe, inibizioni e conflitti, invece di liberarle dal conflitto.   Ciò di cui ha bisogno l’uomo, è invece una critica razionale e una confutazione del sopraccitato paradigma, nonché di tecniche pratiche per potersi liberare da esso.

 

 

Grazie per la vostra attenzione.

 

 

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Avvocato, autore, scrittore
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