LA MANOVRA CHE INSEGNA AD EMIGRARE

Il rifacimento 30.08.11 della manovra-bis di risanamento dei conti pubblici conferma il mio già più volte enunciato teorema, secondo cui la classe politica italiana non può tagliare, nemmeno in situazioni di emergenza, nemmeno per rilanciare l’economia in recessione, la spesa improduttiva (inutile, parassitaria, clientelare), perché è quella da cui dipende per arricchirsi e ancor prima mantenere il potere, e ne dipende tanto più rigidamente, quanto peggio amministra – perché quanto peggio amministra, tanto meno riceve sostegno fisiologico, e tanto più deve procurarselo in via clientelare e ladresca.

Il caso Penati non è un’eccezione, ma la regola: ciò di cui lo si accusa è semplicemente ciò per cui e con cui operano i partiti. E’ la regola, non l’eccezione criminale. E’ lo strumento della produzione del consenso, quindi della legittimazione politica, anche se per la legge formale è illecito. Il rifacimento della manovra era stato, per l’appunto, imposto dalle esigenze degli apparati dei partiti, i quali non possono rinunciare alla spesa degli enti locali perché da essa mangiano e traggono le risorse per ottenere i voti e le sponsorizzazioni. La nuova e stravolta versione della manovra è stato un rifacimento per salvare la greppia della casta. Per la medesima ragione i partiti non possono rinunciare alle 25.000 poltrone di consiglieri di amministrazione di enti misti, dove mangiano ancora di più. Non è possibile, per la nostra classe politica e burocratica cessare queste pratiche, perché da esse dipende la sua stessa esistenza. Non è possibile che essa si metta ad amministrare bene, perché l’unica cosa per cui si è selezionata e formata è quella pratica, quindi manca delle necessarie competenze tecniche per fare buona amministrazione. Infatti, non sa nemmeno far quadrare i conti sulla carta. Davanti al mondo si comporta in un modo grottescamente contraddittorio, convulso, indecoroso. Accecata e indementita dalla sua avidità, angosciata dal rischio di perdere le sue posizioni, è completamente appiattita sulla divorante esigenza di assicurare a se stessa i soldi e le risorse pubbliche con cui preservarsi nell’immediato, e a tal fine spreme il paese con ulteriore pressione fiscale, a costo di precipitarlo nella recessione. Del rilancio economico e del medio-lungo termine neanche si dà pensiero. E ciò non vale solo per il centro-destra, ma pure per il centro-sinistra, la cui contro-proposta arrivava a 1/10 della copertura e, come quella del centro-destra, non aveva reali strumenti per il rilancio economico.  

E così il suddetto rifacimento, seguito all’ondata di proteste suscitata dalla sua prima versione, sta abortendo già il giorno stesso del suo esultante annuncio da parte di Berlusconi e Bossi: fallisce sia nel paese (perché l’ondata di rifiuto monta come contro la precedente versione), che sui mercati finanziari, perché lo spread Btp-Bund si è impennato e il FMI ha tagliato le previsioni sul pil (i mercati si sono accorti che la manovra non ha copertura, che tra qualche giorno bisognerà fare un’ulteriore manovra, che è incostituzionale, che consiste più di promesse lontane che di fatti tangibili, come il dimezzamento dei parlamentari e la soppressione delle province). Per non parlare delle palesi illegittimità del togliere diritti per i quali i cittadini hanno già pagato (riscatto degli anni di laurea) o del discriminatorio mantenimento del c.d. prelievo di solidarietà sui soli redditi degli statali. Mi chiedo se Tremonti avrebbe mai sottoscritto una manovra di tale livello, prima che l’affaire Milanese lo indebolisse e lo rendesse, come alcuni dicono, più disponibile all’ascolto delle ragioni degli altri.

A questo punto è chiaro a tutti – a tutti gli operatori stranieri, se non a tutti gli Italiani – che la vera stortura, il vero male da tagliare, è la stessa classe politico-burocratica italiana, e che se essa non viene eliminata il paese continuerà ad andare allo sbando e poi alla rovina. Poiché essa, internamente solidale nonostante gli scontri di facciata, detiene e domina tutti gli spazi politici e le istituzioni, non è possibile eliminarla per via elettorale – e in effetti non è mai stata eliminata, nonostante le molte elezioni e i molti cambi di maggioranza. In teoria, una simile casta dovrebbe essere eliminata con una rivoluzione popolare, che la tolga di mezzo fisicamente. Ma gli Italiani sono codardi, incapaci di organizzarsi e di fidarsi e di comportarsi lealmente, quindi non faranno alcuna rivoluzione – e in effetti non ne hanno mai fatte. E, ancora più importante, essi tradizionalmente concepiscono il rapporto con l’uomo politico di riferimento come una complicità, un allearsi per fare i propri interessi a spese della cosa pubblica. Mangiare insieme. Infatti le preferenze più numerose le prendevano i politici più bravi in quest’arte. Quindi la classe politico-burocratica italiana è un’espressione antropologica degli Italiani reali,  non un qualcosa di sovrapposto alla società italiana, che possa essere rimosso per liberare quella società da un parassita. Forse non bastano secoli per cambiare la mentalità di una popolazione. Diverse civiltà del passato si sono accorte di essere in decadenza, e hanno cercato di porvi rimedio, ma nessuna vi è riuscita. Hanno tutte continuato a decadere finché sono state spazzate via o sottomesse da altri popoli.

Di tutto questo, della deriva alla rovina, dell’impossibilità di correggere, dell’inutilità dello strumento elettorale, della infattibilità di una rivoluzione, la gente ha oramai una percezione diffusa. E questa percezione si traduce in comportamenti realistici, ossia emigrare, delocalizzare, preparare i propri figli per andare a studiare e lavorare all’estero. Anche a studiare, ovviamente, perché la scuola italiana, soprattutto l’università, è degradata e dequalificata come tutto il sistema-paese, quindi una buona formazione è, con poche eccezioni, possibile solo all’estero. Perché sforzarsi di cambiare le cose, di debellare la partitocrazia, di organizzare una rivoluzione o una secessione? Queste sono tutte opzioni incerte, lunghe, faticose, pericolose. Antieconomiche. Emigrare è molto più semplice, rapido, sicuro. Emigrare, ossia uscire non solo dall’Italia, ma anche e soprattutto da un popolo e da un sistema sociale programmati per stagnare e marcire.

31.08.11

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8 risposte a LA MANOVRA CHE INSEGNA AD EMIGRARE

  1. LordBB scrive:

    ….emigrate all’estero, chi puo’ ed e giovane lasci l’Italia.
    LordBB

  2. Il dovere d’essere intolleranti, intransigenti, inflessibili. di Gesualdo Gustavo

    L’epoca contemporanea italiana soffoca sotto il peso dei decenni di parassitismo fannullone ma intoccabile, perché raccomandato.

    Il buonismo di maniera, di stile e da salotto ha letteralmente massacrato il sistema paese, ormai asservito a moltitudini di scribi senza conoscenza e di praticoni senza intelligenza.

    Un innaturale quanto contorto pensiero buonista ha costruito corsie preferenziali per mediocrità altamente selezionate, la cui unica qualità essenziale sta nella manovrabilità, nella assoluta modellabilità ed asservibilità al pensiero unico buonista:

    dobbiamo campare tutti quanti.

    Io dico di no.

    Io dico che questa selezione durata per decenni ha tirato fuori il peggio possibile da un popolo, quello italiano, che avrà anche tutte le pecche peggiori ed avrà commesso le ignominie più incivili, ma che altrettanto certamente, non appare degnamente diretto, rappresentato e governato.

    La selezione nel passato delle classi dirigenti alla direzione, alla rappresentanza ed al governo del paese è stata infatti modulata su specifiche di mediocrità assoluta, di assenza totale di merito, di completo distacco dalla realtà effettiva del paese, creando così un insanabile dualismo fra il paese effettivo e reale ed il paese istituzionale e così selezionato ed ordinamentato.

    Uno sfacelo terribile, un fallimento totale, una catastrofe senza via d’uscita.

    Tutto è stato concesso alla classe dirigente che ha abusato del potere pubblico in questi decenni di falsa democrazia, di democrazia volontariamente bloccata e distorta:

    corruttele, connivenze con le organizzazioni mafiose, abusi di potere, arroganze e superbie di piccole miserie umane straordinariamente difese dalla loro organizzazione in casta, della loro chiusura corporativa autoreferenziale.

    Se si valutasse quanto di questo potere pubblico sia passato da genitori in figli e nipoti attraverso concorsi pubblici fasulli e distorti, si avrebbe un quadro maggiormente esemplificativo di questa realtà.

    Ma così non può essere, in quanto la casta politica e la casta burocratica, impediscono la diffusione di notizie ed informazioni che possano disegnare il quadro effettivo di come si sia costruito il potere personale di moltitudini di inetti e di incapaci attraverso l’abuso o l’uso distorto del potere pubblico.

    Se qualcuno provasse a pubblicare un libro contenente i dati di riferimento parentali nella pubblica amministrazione, si ritroverebbe in breve in una cella carceraria, quantomeno.

    La Parentopoli, come Tangentopoli e come ogni scandalo italiano, resta profondamente connesso alla intrinseca natura privata dell’uso e dell’abuso del potere pubblico non può essere pubblicamente esposta, pena la ritorsione dello stesso potere pubblico distorto ed abusato.

    In italia, come è ben noto, non vanno in carcere i politici corrotti o collusi con le mafie, ma possono finire in carcere persone assolutamente innocenti che, però, per poter dimostrare la loro innocenza, debbono obbligatoriamente disporre di risorse umane, economiche e finanziarie sufficienti a durare più a lungo di un processo, compresi i livelli successivi e superiori.

    Insomma, se siete poveri in canna e senza alcuna raccomandazione e siete nati in italia, sappiate che il vostro futuro non è affatto roseo, e men che meno sicuro.

    La chiave di tutto in italia è infatti la raccomandazione, l’essere tutelati e referenziati dalla casta del prepotere pubblico.

    In assenza, conviene omettere di pensare, perlomeno ad alta voce, come invece spesso capita di fare a me da questo angolo sperduto del web.

    Insomma, per un qualunque futuro migliore si voglia ipotizzare o immaginare per questo malnato e piuttos6to insano paese, l’unica certezza che posso offrire nella prosecuzione di una novazione migliorativa dell’intero sistema di vita reale è quella di un nuovo dovere, un antico ma dimenticato dovere civico e civile, la cui negazione o limitazione produce enormi sfaceli cui tutti noi stiamo assistendo, subendo e pagando.

    Noi tutti, oggi più che mai ed in compensazione di un passato incivilmente buonista e affatto buono abbiamo il dovere di essere:

    intolleranti,

    intransigenti,

    inflessibili.

    E se qualcuno per questi comportamenti tenuti e mantenuti dovesse stupidamente offendervi con epiteti di intollerante o peggio, di razzista e di fascista, rispondete pure a queste accuse con tutta la vostra intolleranza alla stupidità e alla mediocrità umana, con tutta la vostra intransigenza rispetto alla affermazione della idiozia umana come fatto benefico, con tutta la vostra inflessibilità di fronte alla ragione perduta di esseri umani devastati dall’eccesso di un benessere mai veramente guadagnato, rispondete pure a tutta questa maligna erba che invade e soffoca la esistenza stessa e la continuazione stessa della vita umana su questo pianeta, urlate pure a questa immonda deficienza inumana:

    me ne frego!

    Oggi più che mai, un tale atteggiamento è utile e doveroso.

    Forse sarà anche ingiusto, ma alla luce del risultato finale, esso assume la maggiore rilevanza possibile in termini di giustizia umana, sociale e civile.

    Dite loro che non hanno ragione sol perché son tutti chiacchiere, promesse da marinai e distintivo.

    Dite loro che sono stati malamente e abusivamente selezionati.

    Dite loro che non riconoscete a nessuno che non lo meriti, il diritto di sopraffare le vostre ragioni.

    Dite loro, senza alcuna vergogna e senza alcun atteggiamento servile od asservito che, oggi più che mai, voi manifestate volontariamente la univoca volontà di far valere il diritto-dovere di essere intolleranti, intransigenti ed inflessibili di fronte alla loro perduta umanità, certamente troppo costosa, e finanche troppo pesante da tollerare.

    Gustavo Gesualdo
    alias
    Il Cittadino X

  3. cumino scrive:

    Se li vada a vedere ONU, IMF, W.B., WTO trova sempre 5 membri “permanenti” E Si dia un’occhiatina al trattao di Lisbona. I criceti Europei voteranno per il Parlamento Europeo, che avrà meno potere della nipote della Sora Lella. Intanto qui c’è il signor Bianchi, impiegato, ma voteremo il signor Verdi, la prossima volta. Ancora qualche lustro, poi anche Verdi e Bianchi non serviranno più dovunque. Ci sarà il signor Bruni, ma solo quello però. Non investirei nel lungo termine su una casa di sondaggi io, se debbo dire la mia opinione. Nel breve va bene e nel medio speriamo. Ma talune cose han preso parecchia accelerazione rispetto a solo 5-6 anni fa.

  4. cumino scrive:

    1) Il popolo non ha mai fatto nessuna rivoluzione. Al massimo il popolo fa una rivolta. Prende un sacco di legnate e finita lì. Il popolo segue una nuova elite, un nuovo pdrrone e delle nuove parole d’ordine. Una volta erano più seri e chiamavano le cose col loro nome, congiure ad esempio. Le Rivoluzioni costano e hanno bisogno di teste che pensano, e di organizzazione, e inoltre di una parte di elite al potere disposta a tradire. E di un mare di quattrini.
    2) Lei parla sempre dei politici, cioè dell’impiegato il signor Bianchi, e dell’impiegato il signor Verdi. Tremonti ha firmato quel che gli ha messo sul muso l’IMF. Di suo avrà messo qualche virgola.
    3) Se la carta nei secoli la trasformo in beni reali, e a un certo punto ho i beni reali, a quel punto la carta non mi serve più. Mi serve riportare la carta ai beni reali invece. Non più a truffa. Se falliscono le banche commerciali chissenefrega, non hanno asset, quelli sono spariti tramite BIS. Lei dirà le Banche Centrali hanno i Titoli. Certo ma che rappresentano il giorno che ho io il reale? Un cazzo. Allora sono io a stimolare i blog, la gente corre e si vuol disfare di carta, ma allora i beni decuplicano, e chi li ha? Poi faremo, ma sempre noi, perchè noi abbiamo i beni reali, una moneta stavolta rigida, e con controlli: tot carta, tot oro o quel che le pare, petrolio, spaghetti alla carbonara. Salta mezzo mondo? appunto, mi apprpio del resto dei beni reali. L’importante quel giorno è avere a buon punto le strutture. Ma son 60 anni che camminano. Tutte oligarchie mascherate, da ONU, a BCE, A WB, a WTO a IMF ecc…E poi sarà la gente stessa a chiedere le misure forti. Non tutti son completamente stupidi, signor della Luna

  5. rinus scrive:

    Egregio Dottor Marco,
    mi pare che queste manovre tira e molla,più che da poliitici, mi sembravano tirate fuori dal cilindro di un prestigiatore besofen,non sarà che qualcuno tiri a danneggiare e a spingere per il governo dei tecnici. Perfino sulle onde di RPL,le lamentele sulle storture covate erano più assennate dei rimedi approvatI in casa Berlusconi, forse il mangiare ad Arcore è pesante per U.B.? Non pensa che dare un divieto alle cene ad Arcore farebbe del bene a tutti? Mi raccomando , Lei come mi auguro, in caso di elezione, assolutamente rimanga parco nel mangiare e nel bere
    e non accetti nemmeno uno strapuntino.Non sono d’accordo con lei che mai nessun popolo della nazione italiana si è mai rivoltato con i forconi, dimentica : i vespri siciliani….purtroppo tutte le rivoluzioni sono destinate a durare poco.

  6. adamo scrive:

    Alboino, quoto totalmente.

  7. alboino scrive:

    Egr. Avv. Della Luna,
    da anni seguo quanto scrive, condividendo spesso le sue conclusioni su argomenti fondamentali. In questo caso l’analisi della casta e delle conseguenze è perfetta, ma mi permetta di dissentire in merito alla sua opinione sulle nazioni estere.
    La casta si presenta in modo analogo se non peggiore, anche in paesi come USA, UK, UE, Giappone, ecc…
    Se così non fosse stato, i lobbisti padri del globalismo non avrebbero trovato vita facile in tutto il mondo, ma questo è stato possibile proprio in virtù delle connivenze dei politicanti, e della passività dei rispettivi popoli.
    Se pensiamo ad USA e UK rappresentano l’asse della finanza creativa e di tutto quanto consegue.
    L’UE sappiamo com’è nata e quali trattati sono stati firmati da tutti gli stati, senza quasi mai premurarsi del parere popolare.
    I politicanti giapponesi hanno dato dimostrazione delle connivenze, dell’incapacità e della mancanza di trasparenza, nella crisi delle centrali nucleari.
    Anche paesi apparentemente solidi come la Germania, hanno in realtà parecchi spettri nell’armadio (v. banche), dovuti anche in questo caso a connivenze politiche, e tutto questo non potrà essere nascosto all’infinito.
    In merito al fatto che, in Italia non si siano mai verificate rivoluzioni, anche quest’affermazione non è completamente condivisibile. Anche nel nostro paese vi sono stati tentativi di rivolta, poi soffocate con tradimenti o altri metodi.
    La vera storia d’Italia la conosciamo tutti, ed è assai diversa da quella che ci viene propinata ufficialmente.
    La crisi che stiamo vivendo è sistemica, e per questo coinvolgerà prima o poi tutti i paesi, è solo questione di tempo.
    Si tratterà solo di capire quali cambiamenti ed in quale modo avverranno, per giungere al nuovo modello.
    Nessuno è in grado di azzardare previsioni future, nemmeno per uno staterello come il nostro, sempre satellite dei paesi più forti, proprio perchè tutti avranno grossi problemi nel loro interno.
    Cordiali saluti

  8. LordBB scrive:

    L’avv scrive ” Quindi la classe politico-burocratica italiana è un’espressione antropologica degli Italiani reali, non un qualcosa di sovrapposto alla società italiana, che possa essere rimosso per liberare quella società da un parassita. Forse non bastano secoli per cambiare la mentalità di una popolazione. Diverse civiltà del passato si sono accorte di essere in decadenza, e hanno cercato di porvi rimedio, ma nessuna vi è riuscita. Hanno tutte continuato a decadere finché sono state spazzate via o sottomesse da altri popoli.”

    La mia teoria, alla luce dei fatti purtroppo, e’ che l’Italia per i “poteri forti” – non solo banchieri internazionali, ma anche per le famiglie potenti europee con forti leadesrship internazionale – l’Italia non vale niente nel progetto globale mondiale.

    Purtroppo, da italiano, posso essere dispiaciuto, ma nella realta’ sistemica e dal loro punto di vista dei poteri-forti, che non vuol dire che io sia d’accordo, hanno ragione!

    Il sistema-italia e’ un macchina di inefficenza, da tutte le parti.
    “…la classe politico-burocratica italiana è un’espressione antropologica degli Italiani reali” su questo punto la maggior parte delle persone “sane di mente” dovrebbero ragionare. Se volgio capire veramente il perche’ l’Italia, ha molta difficolta’ ad uscire fuori dai suoi problemi.

    L’Italia non ha un sistema-paese, non e’ nella natura del paese, ma il vero sistema sono le le famiglie italiane e la loro capacita’ di risparmio. Su questa caratteristica si fonda il sistema-Italia.

    Ma la capacita’ di risparmio ha un limite….non puo’ durare all’infinito, anche in natura il periodo di letargo ha un suo limite per gli animali.

    Una opzione per l’Italia e’, probabilmente sara’ cosi’, essere colonizzata “dalla Germania” in modo diretto o indiretto acquisendo assets. Questo e’ l’obiettivo dei tedeschi verso l’Italia.

    Secondo me, se Tremonti con la complicitia’ di Draghi riesce a resistere e trovare un accordo con gli US vista la intensa attivita’ politica in Africa del US nel cercare di creare una rete di stati confederati, e offrendo appoggio strategico-militare, forse, forse riuscirebbe a resistere alla pressione della Germania.

    Il rischio dell’Italia e’ di essere “colonizzata” dalla Germania, se non si reisce a trovare un accordo con gli USA.

    L’Italia, non e’ come UK, non ha la capacita’ politica e sistemica di negoziare con la Germania.
    LordBB

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