CADE IL MURO DELLA FALSA MONETA

CADE IL MURO DELLA FALSA MONETA

Ho il piacere di annunciare la caduta di un muro cognitivo – il muro che arginava la comprensione della natura della moneta, delle sue possibili e alternative nature, degli effetti dell’offerta monetaria sulla macroeconomia, degli effetti delle ricette di risanamento basate sull’austerità, della nocività delle politiche finanziarie di Monti, di Merkel, di Sarkozy.

E’ una rivoluzione copernicana, come titola l’articolo interno, a pag. 15. Doppiamente copernicana, perché la annuncia La Repubblica, giornale aperto sostenitore di quella sinistra che, abbandonato il suo modello economico di riferimento (socialista), si è riciclata come fiancheggiatrice della finanza neoliberista, creativo-distruttiva.

Dopo l’articolo di Rampini, sarà molto più difficile dar crddito alle affermazioni di Monti, Merkel, Sarkozy, Papademos. E agli autorevoli avalli di un Napolitano.

Nella teoria di riferimento di Rampini, la MMT, molte cose sono tuttavia ancora non espresse o non ammesse o non focalizzate, come l’illogicità di creare fiat currency mediante indebitamento, e la sostanziale non corrispondenza delle vigenti regole contabili a sistemi monetari basati su mezzi monetari come gli attuali.

21.02.12

 

 

 

Autore: Rampini, Federico

Data di pubblicazione: 21.02.2012 15:00

Una rivoluzione intracapitalista nel paese dove, ai piani alti, si pensa più che in Europa. La Repubblica, 21 febbraio 2012

Se il deficit non è un peccato la rivoluzione copernicana dei nuovi economisti Usa – Galbraith junior: la crisi non si cura con l´austerity

NEW YORK – Le grandi crisi partoriscono grandi idee. Così fu dopo il crac del 1929 e la Depressione. Per uscirne, l´Occidente usò il pensiero di John Maynard Keynes, scoprì un ruolo nuovo per lo Stato nell´economia, inventò le politiche sociali del New Deal e la costruzione del moderno Welfare State. Oggi siamo daccapo. L´eurozona sprofonda nella sua seconda recessione in tre anni. Gli Stati Uniti malgrado la ripresa in atto pagano ancora i prezzi sociali elevatissimi della Grande Contrazione iniziata nel 2008 (almeno 15 milioni di disoccupati). Ma dall´America una nuova teoria s´impone all´attenzione. Si chiama Modern Monetary Theory, ha l´ambizione di essere la vera erede del pensiero di Keynes, adattato alle sfide del XXI secolo. Ha la certezza di poter trainare l´Occidente fuori da questa crisi. A patto che i governi si liberino di ideologie vetuste, inadeguate e distruttive. È una rivoluzione copernicana, il cui alfiere porta un cognome celebre: James K.Galbraith, docente di Public Policy all´università del Texas e consigliere “eretico” di Barack Obama. James K. Galbraith è figlio di uno dei più celebri economisti americani, quel John Kenneth Galbraith che fu grande studioso della Depressione e consulente di John Kennedy.

Il nuovo Verbo che sconvolge i dogmi degli economisti, assegna un ruolo benefico al deficit e al debito pubblico. È un attacco frontale all´ortodossia vigente. Sfida l´ideologia imperante in Europa, che i “rivoluzionari” della Modern Monetary Theory (o Mmt) considerano alla stregua di un vero oscurantismo. Quel che accade in questi giorni a Roma e Atene, l´austerity imposta dalla Germania, per i teorici della Mmt non è soltanto sbagliata nei tempi (è pro-ciclica: perché taglia potere d´acquisto nel bel mezzo di una recessione), ma è concettualmente assurda.

Un semplice esercizio mette a nudo quanto ci sia di “religioso” nella cosiddetta saggezza convenzionale degli economisti. Qualcuno ha provato a interrogare i tecnocrati del Fmi, della Commissione Ue e della Banca centrale europea, per capire da quali Tavole della Legge abbiano tratto alcuni numeri “magici”. Perché il deficit pubblico nel Trattato di Maastricht non doveva superare il 3% del Pil? Perché nel nuovo patto fiscale dell´eurozona lo stesso limite è stato ridotto a 0,5% del Pil? Chi ha stabilito che il debito pubblico totale diventa insostenibile sotto una soglia del 60% oppure (a seconda delle fonti) del 120% del Pil? Quali prove empiriche stanno dietro l´imposizione di questa cabala di cifre? Le risposte dei tecnocrati sono evasive, o confuse.

La Teoria Monetaria Moderna fa a pezzi questa bardatura di vincoli calati dall´alto, la considera ciarpame ideologico. La sua affermazione più sconvolgente, ai fini pratici, è questa: non ci sono tetti razionali al deficit e al debito sostenibile da parte di uno Stato, perché le banche centrali hanno un potere illimitato di finanziare questi disavanzi stampando moneta. E non solo questo è possibile, ma soprattutto è necessario. La via della crescita, passa attraverso un rilancio di spese pubbliche in deficit, da finanziare usando la liquidità della banca centrale. Non certo alzando le tasse: non ora.

Se è così, stiamo sbagliando tutto. Proprio come il presidente americano Herbert Hoover sbagliò drammaticamente la risposta alla Grande Depressione, quando cercò di rimettere il bilancio in pareggio a colpi di tagli (stesso errore che fece Franklin Roosevelt nel 1937 con esiti nefasti). Il “nuovo Keynes” oggi non è un profeta isolato. Galbraith Jr. è solo il più celebre dei cognomi, ma la Mmt è una vera scuola di pensiero, ricca di cervelli e di think tank. Così come la destra reaganiana ebbe il suo pensatoio nell´Università di Chicago (dove regnava negli anni Settanta il Nobel dell´economia Milton Friedman), oggi l´equivalente “a sinistra” sono la University of Missouri a Kansas City, il Bard College nello Stato di New York, il Roosevelt Institute di Washington. Oltre a Galbraith Jr., tra gli esponenti più autorevoli di questa dottrina figura il “depositario” storico dell´eredità keynesiana, Lord Robert Skidelsky, grande economista inglese di origine russa nonché biografo di Keynes.

Fra gli altri teorici della Mmt ci sono Randall Wray, Stephanie Kelton, l´australiano Bill Mitchell. Non sono una corrente marginale; tra i loro “genitori” spirituali annoverano Joan Robinson e Hyman Minsky. Per quanto eterodossi, questi economisti sono riusciti a conquistarsi un accesso alla Casa Bianca. Barack Obama consultò Galbraith Jr. prima di mettere a punto la sua manovra di spesa pubblica pro-crescita, così come fece la democratica Nancy Pelosi quando era presidente della Camera. Ma la vera forza della nuova dottrina viene dai blog. The Daily Beast, New Deal 2.0, Naked Capitalism, Firedoglake, sono tra i blog che ospitano l´elaborazione del pensiero alternativo. Hanno conquistato milioni di lettori: è una conferma di quanto ci sia sete di terapie nuove, e quanto sia screditato il “pensiero unico”.

La Teoria Monetaria Moderna è ben più radicale del pensiero “keynesiano di sinistra” al quale siamo abituati. Perfino due economisti noti nel mondo intero come l´ala radicale che critica Obama da sinistra, cioè i premi Nobel Paul Krugman e Joseph Stiglitz, vengono scavalcati dalla Mmt. Stephanie Kelton, la più giovane nella squadra, ha battezzato una nuova metafora… ornitologica. Da una parte ci sono i “falchi” del deficit: come Angela Merkel, le tecnocrazie (Fmi, Ue), e tutti quegli economisti schierati a destra con il partito repubblicano negli Stati Uniti, decisi a ridurre ferocemente le spese. Per loro vale la falsa equivalenza tra il bilancio di uno Stato e quello di una famiglia, che non deve vivere al di sopra dei propri mezzi: un paragone che non regge, una vera assurdità dalle conseguenze tragiche secondo la Mmt. Poi ci sono le “colombe” del deficit, i keynesiani come Krugman e Stiglitz. Questi ultimi contestano l´austerity perché la giudicano intempestiva (i tagli provocano recessione, la recessione peggiora i debiti), però hanno un punto in comune con i “falchi”: anche loro pensano che a lungo andare il debito crea inflazione, soprattutto se finanziato stampando moneta, e quindi andrà ridotto appena possibile. Il terzo protagonista sono i “gufi” del deficit. Negli Stati Uniti come nell´antica Grecia il gufo è sinonimo di saggezza. I “gufi”, la nuova scuola della Mmt, ritengono che il pericolo dell´inflazione sia inesistente. Secondo Galbraith Jr. «l´inflazione è un pericolo vero solo quando ci si avvicina al pieno impiego, e una situazione del genere si verificò in modo generalizzato nella prima guerra mondiale». Di certo non oggi.

Il deficit pubblico nello scenario odierno è soltanto benefico, a condizione che venga finanziato dalle banche centrali: comprando senza limiti i titoli di Stato emessi dai rispettivi governi. Ben più di quanto hanno iniziato a fare Ben Bernanke (Fed) e Mario Draghi (Bce), questa leva monetaria va usata in modo innovativo, spregiudicato: l´esatto contrario di quanto sta avvenendo in Europa.

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13 risposte a CADE IL MURO DELLA FALSA MONETA

  1. TONI scrive:

    Frédéric Bastiat
    La Legge
    (Giugno 1850)
    ________________________________________
    Nota
    Questo è uno degli scritti più famosi di Bastiat, membro dell’Assemblea Legislativa francese, redatto alcuni mesi prima di morire in ancor giovane età. Sono qui riuniti molti dei temi fondamentali del suo argomentare contro l’invadenza e il soffocamento nei confronti della società (cioè dell’insieme degli individui) da parte dello Stato, messi in atto attraverso lo strumento della legge. In sostanza, un testo forte e potente per la libertà di tutti i cittadini di tutte le nazioni.
    Occorrerebbe leggerlo più volte e diffonderlo dappertutto. Il testo intero è riprodotto su
    https://sites.google.com/site/000contronozioni000/
    ________________________________________
    “La legge usata per fini perversi! La legge – e con essa tutte le forze dell’ordine della nazione, – la Legge, dicevo, non soltanto sviata dal suo vero fine, ma applicata a perseguire un fine del tutto opposto! La Legge divenuta lo strumento di tutte le cupidigie, invece di esserne il freno! La Legge che compie essa stessa le iniquità che essa aveva il compito di punire!”
    ________________________________________

    Questo compendio di circa 40 pagine, DEVE ESSERE STUDIATO ATTENTAMENTE, per capirete come ci hanno ipnotizzati, massacrati, derubati, sfruttati e riciclati dal 1850 ad oggi.
    Con l’informazione lasciata da Frederic Bastiat, Giacinto Auriti e Marco Della Luna, noi non dovremmo più avere alcun dubbio che:
    TUTTE LE LEGGI FISCALI E MONETARIE OGGI IN VIGORE SONO –USURA- che dà vantaggi a pochi e svantaggi a molti, cioè che generano il Potere.
    Abbiamo subìto 160 anni di menzogne e di truffe da parte dei banchieri, dei legislatori, dei politici, dei partiti e dei sindacati, tutti sostenuti dalle media e tutti d’accordo a sfruttare il lavoro d’interi popoli e riciclare le risorse d’intere nazioni. Questa ennesima falsa crisi economico-finanziaria, al 100% voluta da banchieri privati, è la prova assoluta di tale collusione.
    Bastiat scrisse inoltre “Lo Stato”, un concetto completamente inverso dal concetto di Repubblica.
    L’avvocato Marco Della Luna ci descrive eloquentemente la differenza e se non s’istituisce la vera RES PUBLICA continueremo a saltare dalla padella alla brace e a metterci tutti contro tutti.
    Antonio Palma.

  2. AFFUS scrive:

    Più che lambiccarsi il cervello sul signoraggio,vero o non vero, giusto o non giusto ,bisognerebbe impedire a qualsiasi banca di rastrellare soldi con i loro PRODOTTI FINANZIARI che con promesse allettanti e ingannevoli, permette loro di farsi subito una base monetaria e costruirsi un schema Ponzi . Una volta che hanno una piccola base finanziaria ,la centuplicano perchè la legge glielo permette e da lì inizia il disastro dell’economia e l ‘inizio della schiavitù di una nazione . Quindi l’assoggettamemto della politica all’ economia !!!! E’ una specie di moltiplicazione dei pani dal nulla .

  3. Robert scrive:

    I lettori piu’ attenti di marco della luna queste cose le sanno gia’
    per tutti gli altri guardatevi questi 12 minuti perchè sono fondamentli :

    http://www.youtube.com/watch?v=6e23Gaz-Jb4

  4. Simone scrive:

    Stato interventista certo, non cè altra soluzione. Ma con moneta SANA, però. Sovranità monetaria…la Sovranità appartiene al popolo. La base è quella, poi parliamo di cambio di classe dirigente, democrazia diretta, federalismo ecc ecc. Ma non tiratemi fuori le favole del libero mercato e privato è bello, che finiamo in culo alle multinazionali e all’ UE, che sta diventando come l’URSS.

  5. Brumik scrive:

    Per i fan dello Stato interventista e delle panzane dell’MMT:

    The Upside-Down World of MMT

    — Michele Brunati

  6. angelo scrive:

    Io vedo che Lei, egregio Brumik,non ha capito niente.Paul Krugman non fa parte dei personaggi sconosciuti della MMT.Si informi meglio,poi se vuole ne parliamo.
    Angelo

  7. Simone scrive:

    La MMT, che io ritengo teoria farlocca per salvare capre e cavoli, salvando soprattutto gran parte delle armi dei rentiers, in Italia è pubblicizzata da Paolo Barnard, che ha organizzato un summit con gli economisti sopra elencati, a Rimini a fine mese. Decine di migliaia di euro per parlare di economia li avrei dati più volentieri a lei, avvocato, e a Nino Galloni…Adesso che stanno diventando famosi personaggi come Barnard le ricordo (già le avevo scritto una mail e pubblicato il link del video) che questo giornalista in una conferenza a Genova con dei sindacalisti, l’ ha definita un “fantasista che non capisce NIENTE di economia”. Dal momento che ritengo ormai con certezza che Barnard sia stato “cooptato” e quindi verrà sempre più pubblicizzato, la invito, nell’interesse suo e nostro, a sbugiardare come lei sa le falsità e inesattezze FONDAMENTALI, che cela l’ MMT, di cui hanno già scritto altri, ad es. Tamburro. http://salvatoretamburro.blogspot.com/2011/12/considerazioni-sulla-mmt-modern-money.html
    Saluti

  8. libero scrive:

    scusate mi sono accorto di aver scritto il commento sotto all’articolo sbagliato

  9. Brumik scrive:

    Con somma meraviglia vedo che Lei, egregio avvocato, dà spazio nel suo blog ad un articolo di Repubblica dove vengono espresse idee nettamente contrarie a ciò che Lei stesso ha scritto nel saggio “Euroschiavi”.

    A pagina 178 della 3° edizione, nel capitolo “Tasse: pagare tutti, pagare meno?” Lei scrive “Lo Stato prende ai cittadini il massimo possibile di tributi, come il pastore toglie alle pecore il massimo possibile della lana, perché è così che si arricchisce.”

    Ma come può una persona saggia come Lei, autore di quanto sopra riportato, dare spazio ad un articolo dove si esalta il “deficit spending” e dove addirittura si auspica che lo Stato si stampi in proprio delle banconote?!

    Secondo quanto riportato in quel pessimo articolo, qualora lo Stato non potesse spennare i cittadini più di quanto non lo stia già facendo senza fomentare incontrollabili ribellioni, devrebbe rilanciare le spese pubbliche usando la liquidità della banca centrale…

    Ma siamo matti?

    A suffragio delle fesserie riportate dall’articolista, spacciate per idee nuove (!) della moderna economia, viene citata una lunga serie di personaggi sconosciuti ai più, come lo fu Carneade per Don Abbondio, tra i quali spunta il nome di tal Paul Krugman (pure insignito del premio Nobel) che ora va tanto di moda per i suoi scritti sul NYT, sul WSJ e per le sue apparizioni alla CNN.

    A tal proposito, se qualcuno volesse saperne di più sulle sciocchezze di Krugman, può andare a leggere questi due articoli: http://mises.org/daily/3155 e http://mises.org/daily/4953 dove viene confutato con abile maestria da Robert Murphy.

    (Su questo sito, dedicato alla Scuola Austriaca di Economia, c’è molto altro materiale che vale la pena di esaminare.)

    — Michele Brunati

    P.S.
    Ho preso come esempio il povero Krugman per confutare tutti i “soloni” riportati nell’articolo di Repubblica che la pensano come lui. Una visitina su http://lespediente.blogspot.com può essere salutare per continuare la discussione.

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  11. oldhunter scrive:

    Caro Avvocato,

    non posso che felicitarmi assieme a lei della scoperta… dell’acqua calda da parte del Rampini di Repubblica.

    Solo un modesto e furviante errore o nel riportare l’articolo (non sono in grado di controllare in quanto non leggola Repubblica) o nello scritto del Rampini laddove afferma “Chi ha stabilito che il debito pubblico totale diventa insostenibile SOTTO una soglia del 60% oppure (a seconda delle fonti) del 120% del Pil?”. Ovviamente quel “sotto” va inteso “sopra”… o mi sbaglio?

    Voglia gradire tutta la mia stima

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