MODERATISMO E COLLABORAZIONISMO

MODERATISMO E COLLABORAZIONISMO

 

Moderatismo significa pensare che il sistema va bene strutturalmente, così come è, anche se, di fatto, produce miseria e disastri; e vuol dire anche credere in come il sistema descrive e giustifica  se stesso, anche se tutti hanno capito che si basa su teorie fallaci; e che è lecito dire, al più, che c’è da migliorarlo e ripararlo.

Anche se Berlusconi si limitava a contrattare coi poteri forti, e più nel proprio interesse che in quello del Paese, e poi votava tutto quello che “bisognava” votare, incluso l’infame Fiscal Compact, col suo spodestamento da parte dei “moderati” che hanno deciso di passare dalla parte del formaggio, si dissolvono le ultime differenze politiche – sfumature o poco più –, sicché ora abbiamo un’unità completa della partitocrazia e un parlamento quasi interamente uniformato alla strategia “europeista” di totale cessione al capitalismo estero delle leve di economia politica, delle industrie strategiche o di eccellenza nazionali, del controllo dei servizi pubblici essenziali e, ancor più, del sistema creditizio. L’arco moderato è collaborazionista. Fantoccio. Ed è insieme la partitocrazia parassitaria, tassaiola e incompetente che ben conosciamo, la quale ora, essendosi compattata e non avendo competitori, si fa sempre più arrogante e aggressiva con la gente.

La Lega è senza armi perché ormai marginale e screditata; mentre il M5S pare arenato, al di là delle contraddizioni interne e degli interrogativi sui veri scopi dei suoi effettivi titolari. Nessuno dei due ha figure di statista o mezzo statista.

I partiti della maggioranza hanno superato la crisi senza formulare, nemmeno questa volta, un piano comune degli interventi politico-economici: segno oggettivo che mirano solo alla poltrona e alla greppia e che continueranno a fare le cose come da ordini che riceveranno da Berlino, senza doversi arrovellare per elaborare un programma, che peraltro in tempi differenti hanno dimostrato di essere incapaci di elaborare.

Ora la casta  può anche riformare la legge elettorale e inscenare nuove elezioni politiche proponendo all’elettorato una falsa dialettica e una falsa alternanza falsamente democratiche, per poi proclamare che l’Italia è finalmente un paese normale.

Ma perlomeno, a questo punto, il quadro si è chiarito, abbiamo il bipolarismo reale: un polo è la partitocrazia collaborazionista. L’altro polo è la nazione, la gente, l’interesse collettivo. Lo Stato è ormai veramente e indubitabilmente il nemico della gente e del Paese. Come tale è ben diffusamente percepito: strumento di sfruttamento e soprusi, ormai quasi privo di utilità per il popolo.

Intanto sta maturando il bubbone del contenzioso sommerso, ossia di tutti i crediti divenuti inesigibili o critici, che le banche dovrebbero segnare in bilancio come tali, ma non lo fanno, perché costerebbe troppo quando non le farebbe, addirittura, saltare. Bankitalia ha completato, giorni fa, un controllo del deterioramento del portafoglio crediti delle banche medie, e sta per iniziare quello sulle banche grosse. Nelle media, ha trovato che queste non avevano messo in sofferenza crediti per circa 8 miliardi. Ora queste banche sono costrette, per coprire questi crediti deteriorati con la costituzione dei i fondi prescritti, a cercare miliardi in giro. Nelle banche grosse troverà di peggio. Ed esse dovranno cercare molti miliardi per coprire le perdite.

I capitali stranieri approfitteranno di tutto ciò per acquisire ulteriori quote strategiche nel sistema bancario italiano. E siccome tutto il nostro sistema-paese, aziende in testa, notoriamente dipende dalle banche, mancando di idonei capitali propri, quei capitali stranieri si impadroniranno completamente dell’Italia, facendone un protettorato dedicato alle lavorazioni di bassa e medio-bassa tecnologia, affidate a una forza lavoro di bassa e medio-bassa qualificazione, uscito da un sistema scolastico tra i peggiori, sottopagata e precaria, alimentata dall’immigrazione, in cui svolgere la parte povera del ciclo produttivo e lasciare la parte minima dei margini di profitto, salvo drenare anche quelli con interessi e tasse.

Berlusconi, se non fosse ormai troppo invecchiato e non avesse maggior convenienza a stare buono e giocare diplomaticamente per tutelare le sue aziende di famiglia e la propria libertà, potrebbe, a questo punto, approfittare dello spazio politico che si è aperto,e rilanciarsi, anche come carisma, creando un partito patriottico, euroscettico e indipendentista, incentrato sulla tutela degli interessi nazionali e sul recupero della sovranità nazionale, iniziando col ritorno alla Lira secondo il modello ante-divorzio tra Bankitalia e Tesoro, per rilanciare gli investimenti e  l’occupazione, e pagare i debiti pubblici in moneta sovrana come fanno USA, Regno Unito, Giappone, ponendo fine alla presente, interminabile e ingiustificabile agonia, coltivata dai collaborazionisti.

Il fatto di aver ricusato i giudici-senatori che hanno anciticpato il loro giudizio nel procedimento giurisdizionale per la decadenza da senatore, e di aver invocato l’intervento delle Corti internazionali su tale patente violazione dei principi basilari del processo, rimarcata dalla famosa twittata di Crimi, lo legittima almeno moralmente e politicamente se, per sottrarsi all’arresto, deciderà di espatriare. Potrebbe dirigere questo partito, anzi movimento eurocritico anche dall’estero, diciamo dalla Russia, dove starebbe da rifugiato.

Ma non credo lo farà. Credo sarebbe meglio se lo facesse un homo novus, avente un’immagine sana, credibile, e dotato di competenze nelle scienze economiche, come è avvenuto col partito euroscettico britannico, lo UKIP, e il suo leader Nigel Farage.

07-10-13  Marco Della Luna

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19 risposte a MODERATISMO E COLLABORAZIONISMO

  1. Jacquelyn Noble scrive:

    Ricordiamo che negli Usa, Il prof. Michael Gershon della Columbia University di NY, ha scoperto nel 1998 che il sistema nervoso enterico legato all’ apparato digerente ed in particolar modo all’ intestino (parola che significa dentro nella testa) costituisce un cervello a sé stante con centinaia di milioni di cellule nervose (più di quante ne abbia il midollo spinale) è autonomo ed indipendente dal cervello che abbiamo nella testa; quello enterico comunica ed interagisce con il cervello di sopra, ma agisce anche autonomamente; quindi ogni stato di stress, infiammazione alterazione della flora batterica, interferiscono ed interagiscono con il cervello di sotto, sottoponendolo a stress cronico; agire sull’intestino in modo da riportarlo nei normali valori e funzioni significa aiutare il cervello di sotto a funzionare bene e quindi a fornire vitalità al corpo intero. In questo cervello vi “dimorano” l’ inconscio e le emozioni di ognuno di noi – l’inconscio e’ registrato nei geni del DNA dei neuroni delle cellule nervose del cervello di sotto (enterico- intestino).

  2. get smart scrive:

    Con lo spodestamento di Berlusconi da parte dei “moderati”, si dissolvono le ultime differenze politiche – sfumature o poco più –, sicché ora abbiamo un’unità completa della partitocrazia e un parlamento quasi interamente uniformato alla strategia “europeista” di totale cessione al capitalismo estero delle leve di economia politica, delle industrie strategiche o di eccellenza nazionali, del controllo dei servizi pubblici essenziali e, ancor più, del sistema creditizio. L’arco moderato è collaborazionista. Fantoccio. Ed è insieme la partitocrazia parassitaria, tassaiola e incompetente che ben conosciamo, la quale ora, essendosi compattata e non avendo competitori, si fa sempre più arrogante e aggressiva con la gente.

  3. Pingback: Roland Marcoli – Ci vuole un partito patriottico, euroscettico e indipendentista, contro questi collaborazionisti

  4. Argo scrive:

    Forza Nuova, unico.

  5. Stefano scrive:

    Un partito patriottico, indipendentista ed euroscettico già c’è, ha il 25,6% dei consensi e si chiama movimento 5 stelle. Chi guarda troppo lontano rischia di non vedere quello che ha sotto il naso

  6. Enrico scrive:

    Egregio Avvocato Della Luna ,dietro le ultime vicende giudiziarie della famiglia Licio Gelli dobbiamo leggere qualche scenario sorprendente?

  7. Enrico scrive:

    Che una persona privilegiata possa esse re anche brava non riduce il comportamento Mafioso della Nostra Società ,che ciò accade anche in altri paesi e’ vero (nessuno e’ perfetto) ma da Noi è condizione essenziale.Non ho detto che la Mafia e ‘ Siciliana ma che è cultura Italiana.per molti anni noi meridionali siamo stati dai cittadini del Nord definiti titolari esclusivi di questa cultura.E’ vero che tanti tanti anni fa le regioni del Nord possedevano una cultura più vicina a quella Germanica e ciò faceva la differenza ,ma ben presto con l’emigrazione dal Sud verso il Nord hanno aperto le porte non solo a onesti Lavoratori ma anche alla cultura Criminale(la corruzione per molti è affascinante) con il risultato che oggi è sotto gli occhi di tutti.

  8. ahfesa scrive:

    @enrico

    permetta alcune osservazioni.
    1) Io non sono “incazzato” con la sig. dr. Berlinguer, brillante e potente direttrice di primaria testata. Difatti per significarle il mio pensiero nei di lei confronti giunge a bomba l`esempio del TG3 di ieri sera. Difatti la signora facendo la direttrice-annunciatrice (due stipendi???) nel commemorare il cinquantenario del disastro del Vajont disse che esso disastro era stato causato dalla frana del monte TAC. Nossignore il monte si chiamava TOC. E questa non è nè la prima né la più lieve papera della signora annunciatrice-direttrice, che denota una certa leggerezza nell`eleborazione dei testi da sottoporre al popolo bue. Ma la signora almeno ieri ci ha detto la verità: difatti la notizia successiva con cui salvo errore credo chiudesse il TG é stata che gli italiani sono al primo posto nella Grande Europa per l`analfabetismo funzionale. capisce il concetto?. Ah dimenticavo la signora però non ci ha detto che le vittime superstiti sono state indennizzate dallo stato – prpietario dell`opera nel…1997…..ovviamente con i valori del 1963. E poi mancano i soldi!
    2) Io sono seguace di Don Camillo e per me non ci sono ladri o poveri neri o bianchi, ma ci sono ladri o poveri e basta. Quindi non la seguo sul fatto che i romeni sarebbero zingari o i siciliani per definizione e cultura mafiosi.
    3) La mafia é un fenomeno sociale che si sviluppa in un determinato ambiente culturale tradizionale (non solo la Sicilia) ed ha per unico scopo il preservare l`immutabilità, i privilegi, il potere ed il drenaggio di ricchezza parassitario di una certa classe sociale. Quindi é basata sul controllo del territorio e sul monopolio dietro concessione. Le propongo il facile esempio della mafia agraria (applicabile per estensione all`industria ed alla finanza) Il “mafioso” é il barone – persona normalmente incensurata ed irreprensibile – il quale però é parte di una consorteria, esistente di fatto e non codificata, che a mezzo intimidazione, corruzione, al caso repressione militare, uso distorto dei pubblici poteri asserviti ed intimiditi riesce a mantenere di fatto in essere forme di sfruttamento e privilegi ampiamente superati dall`ordinamento nominalmente vigente. Ovviamente il barone non ha contatti con i criminali comuni che intimidiscono, corrompono ed ammazzano. Usa un intermediario detto “gabellotto” o “persona di rispetto”. ovvero un criminale comune di solito di umili origini che si é fatto strada per le sue capacità. Costui é quello che impropriamente noi chiamiamo “boss mafioso”. In realtà é solo un impiegato il quale facendo gli interessi del barone é lasciato libero e protetto nell`esercizio delle sue attività di criminalità comune. E sovente quando diventa troppo ingombrante viene sostituito con un altro migliore con quei metodi che tutti conosciamo.

  9. Enrico scrive:

    A proposito di Mafia ovviamente quella di primo livello mi giunge notizia che il nostro amato sig Letta ha deciso di finanziare MPS con altri 2 miliardi di Euro oltre i 4gia’ finanziato dal nostro amatissimo sig Monti…e vissero felici e contenti .Per fortuna che ci possiamo ancora lamentare approfittiamone.

  10. Enrico scrive:

    Certamente in un paese come il nostro dove manca liquidità le Mafie di cui parla fanno e faranno sempre più da Padrona disponendo di grandi liquidità ,pur tuttavia sono e resterannoMafie di secondo livello che solo in momenti storici particolari hanno fatto come si suol dire il Salto di Qualità al primo livello , ma questo privilegio solo per pochi.Culturalmente il nostro paese e’Mafioso come il Rumeno e’Zingaro , si possono avere opinioni diverse ma i fatti oggettivi restano tali e per cambiare dobbiamo riconoscere questa caratteristica che ci determina .Spesso sentiamo dire perché il camorrista non cambia vita in fondo a parte qualche giorno da Leone(comunque opinabile)fanno una brutta vita e anche una brutta fine,tuttavia essi non cambiano perché hanno ricevuto un imprinting Mafioso , così Noi italiani abbiamo ricevuto un imprinting mafioso diverso più mascherato perciò più Pericoloso , lo sappiamo eppure non riusciamo a farne a meno.Solo a titolo di esempio e ne possiamo fare all’infinito,il

    sig Ahfesa alcuni giorni fa incazzato menzionava la Berlinguer figlia di Colui che parlava di questioni morali come in realtà sia una privilegiata tra l’altro a nostre spese che non comprenderebbe Mai è Mai accetterebbe di essere definita Mafiosa, ma come dicevo una cosa sono le opinioni di ciascuno altra cosa sono i fatti oggettivi.Possiamo continuare con tanti altri esempi di categorie intere che vivono nella Mafia (ovviamente legalizzate) che ci caratterizza noi italiani ma ciascuna se solo citata si ribellerebbe.

  11. ahfesa scrive:

    @Enrico

    No, temo che non ci sia un vuoto politico, al contrario di capi a comandare (e mungere) ne abbiamo troppi. Pensi oltre ai grassi, lustri ed arroganti piccoli Don Rodrigo locali e regionali che ci spremono e taglieggiano con la loro miserabile, ma per noi necessaria, fettina di potere, abbiamo il governo di Roma, la commissione di Bruxelles, la BCE, il FMI ed altri ancora che ci sono ma non si fanno notare. Quello che invece manca é l`opposizione ed una stampa indipendente. E qui andiamo in rovina.

    @lanzo

    Eh sì é normale che le “imprese” controllate dalla mafia (che a mio avviso é cosa molto diversa dalla criminalità organizzata che ne costituisce solo uno suoi dei tanti strumenti di azione) prosperino di questi tempi. E non solo perchè hanno capitali abbondanti e gratuiti, ma anche perchè fanno utili e perchè a differenza del cittadino comune senza potere non sono neppure vessate dal fisco e dalla burocrazia, potendo aggirarli con l`intimidazione e la corruzione.
    Ma ahimé anche le mafie (tutte da quelle nostrane a quelle asiatiche) bruciano ricchezza anche se fanno utili. Difatti sono basate sul monopolio mantenuto con la violenza e/o la frode. E questo frena lo sviluppo ed il progresso perpetuando il bisogno, la miseria e l`insicurezza che stanno con l`omertà e la vendetta inevadibile contro gli oppositori alla base del potere mafioso.

  12. lanzo scrive:

    Quoto:
    E siccome tutto il nostro sistema-paese, aziende in testa, notoriamente dipende dalle banche, mancando di idonei capitali propri…
    Be\’ non proprio TUTTO, le imprese e aziende controllate dalla camorra, mafia et similia, hanno appunto il grande vantaggio sull\’imprenditore onesto, proprio di non dover dipendere dalle banche avendo capitali propri derivanti dalle loro attivita\’.
    E tali aziende non sono un fenomeno marginale, nel settore delle costruzioni la fanno da padrone in tutta Italia.
    Anche nel settore della piccola distribuzione, un negozio con ale spalle un capitale mafioso, puo\’ permettersi di stare indefinitivamente aperto anche se non fa – sul momento – profitti sufficienti, poi i profitti arriveranno quando i concorrenti non ce la faranno piu\’ e dovranno chiudere.

  13. lanzo scrive:

    Quoto:
    E siccome tutto il nostro sistema-paese, aziende in testa, notoriamente dipende dalle banche, mancando di idonei capitali propri…
    Be’ non proprio TUTTO, le imprese e aziende controllate dalla camorra, mafia et similia, hanno appunto il grande vantaggio sull’imprenditore onesto, proprio di non dover dipendere dalle banche avendo capitali propri derivanti dalle loro attivita’.
    E tali aziende non sono un fenomeno marginale, nel settore delle costruzioni la fanno da padrone in tutta Italia.
    Anche nel settore della piccola distribuzione, un negozio con ale spalle un capitale mafioso, puo’ permettersi di stare indefinitivamente aperto anche se non fa – sul momento – profitti sufficienti, poi i profitti arriveranno quando i concorrenti non ce la faranno piu’ e dovranno chiudere.

  14. Enrico scrive:

    Condividendo a pieno il convincimento di un attuale vuoto politico del quale bisogna che i più prendano atto , perché sig DellaLuna ,Lei che ha contatti ed è stimato da altri intellettuali che nutrono uguale convincimento non provate a prendere il coraggio necessario , in fondo e’ vincere la “prima volta”.mi raccomando di far partecipare il più possibile la società civile , da soli gli intellettuali fanno solo guai.

  15. ahfesa scrive:

    Caro avvocato,

    quello che lei dice é evidente, tanto che persino i degni compari che ne profittano non riescono più a nasconderlo dietro le più tartufesche trovate mediatiche. Il nostro sistema politico é un campionato alla Moggi, con in più l`Inter in serie B.
    Ed é parimenti chiaro anche ad un diversamente intelligente che il calibro dei nostri politici ai vertici é molto simile a quello dei rimpianti signori di Vichy. Con apprezzato corollario di “prefetti di ferro” tipo Papon tanto per gradire. E sciaguratamente noi non abbiamo non solo un De Gaulle (gagliardissimo, ma da solo molto onorato, ma poco pratico) ma neppure un Churchill ed un Roosevelt che lo sostengano in maniera vitale con dialettica forte e quattrini a palate.
    Tutti qui di accorgono che in cotale contesto un Berlusconi é un po`pochino. Primo perchè é (ed é sempre stato) il furfante che ci ha spogliato e poi é pure decotto e screditato. Quindi temo che diffilmente vorrà rischiare i quattrini che Berlino vorrà lasciargli per arruffare i popoli contro il paradiso europeo, di cui per altro – almeno – a parole tutti son contenti. Come i najoni che davanti al sergente maggiore (il capitano neppure si degna) dicono “ottimo ed abbondante!”.
    Poi mettiamo una cosa a posto: quando si parla di classe dirigente europea (o poteri forti, banche o Berlino ecc..) si associa il termine “capitalismo” podi meglio definito con aggettivi vari.
    Nossignore. esser “capitalisti” vuol dire fino a prova contraria non solo disporre di capitali, ma continuare a disporne facendo utili ed accumulandoli. Questa gente invece ha solo cartaccia colorata e debiti sempre più debordanti ed incontrollabili. Lungi dal creare vera ricchezza, la brucia in senso sostanziale come fa fede il fatto che a parte pochissimi e sempre meno super ricchi il resto dell`umanità precipita in miseria e regredisce nel reale tenore di vita. Basta solo dire che candidamente tutte le autorità finanziarie ammettono che l`attuale sistema é mantenuto in vita da continue iniezioni (agli amici ovviamente) di moneta scritturale che non diventa inflazione galoppante solo perchè, mercè sistemi punitivi, é impedito il consumo di massa. Cosa che per altro perpetua temporaneamente, ma nel contempo affossa il sistema.
    Altro che capitalismo!
    No, io credo che questa gente si strangolerà da sola. Salvo purtroppo trascinarne molti con sé nella rovina.

  16. Apprezzo già da alcuni anni il lavoro di disvelamento che ha fatto sulla svendita dell’Italia a interessi e capitali stranieri.

    Francamente non capisco perché si debbano riporre speranze in Silvio Berlusconi, che ha ampiamente dimostrato di non essere troppo diverso dai rivali democratici, se non per il fatto di essere assai meno ipocrita.

    Quel che mi domando è come mai nessuna credibile formazione alternativa al credo europeista provi a formarsi. Davvero non ci sono persone pronte a battersi? O forse che questo fronte è troppo parcellizzato e privo di leader e di sponsor?

  17. Enrico scrive:

    Certamente la Situazione italiana si fa sempre più pesante e violenta dal momento che non c’è opposizione , una forza anti europeista credibile che possa attirare ampi consensi sarebbe auspicabile , ma pensare a Berlusconi oggi con il suo curriculum che possa guidare un partito incentrato sulla tutela degli interessi nazionali mi sembra un auspicio disperato.Se ci fosse invece altro personaggio autorevole la cosa potrebbe funzionare.

  18. Eugenio Orso scrive:

    Il discorso del collaborazionismo dei cartelli elettorali liberaldemocratici locali, presenti in parlamento, è quello che io faccio da sempre. Purtroppo con ben pochi riscontri, perché la “fede” nella democrazia liberale rappresentativa è ancora radicata nelle masse idiotizzate.
    Ciò che esiste è il partito unico della riproduzione neocapitalistica. Al suo interno non può svilupparsi una vera alternativa programmatica, non può esistere una critica al sistema degna di questo nome, né un\’effettiva autonomia decisionale politico-strategica. All’esterno, a uso e consumo delle masse trasformate, durante le elezioni, in corpo elettorale, dominano i “programmi-fotocopia”, che differiscono di poco fra loro, ma le cui piccole differenze sono esaltate dai media e dal “marketing elettorale” in un’artificiosa moltiplicazione dell’offerta politica.
    I veri programmi sono decisi altrove e i politici collaborazionisti italiani – quelli che nella \"recita\" pseudopolitica assumono le vesti di maggioranza di governo – devono applicare pedissequi (rispettando la tempistica) i diktat dei poteri esterni.
    L\’opposizione è finta, teatrale, inefficace e può occuparsi dei \"diritti delle minoranze\" (culattoni, lesbiche, altri gruppi), come fa abitualmente il sel vendoliano, o del \"costo della politica\", come m5s, infinocchiando il “parco buoi” elettorale (perché è questo il suo ruolo), allo scopo di limitare l’astensione e alimentare la ritualità del voto liberaldemocratico, ma senza disturbare troppo il manovratore euroglobalista (ivi compresi gli euronazisti tedeschi).
    Anche se il consenso di massa, per il neocapitalismo finanziarizzato, è sempre meno indispensabile, i suoi apparati di potere e di dominio (fra i quali, in fondo alla catena di comando, gli stati nazionali soggiogati e svuotati di competenze) non ne possono ancora fare a meno. Ciò spiega, fra l’altro, le prossime “elezioni europee”, che saranno enfatizzate dai media servi, ma che non conteranno molto, perché ben poco conta a livello decisionale il parlamento europoide.

    Saluti

    Eugenio Orso

  19. Eugenio Orso scrive:

    Il discorso del collaborazionismo dei cartelli elettorali liberaldemocratici locali, presenti in parlamento, è quello che io faccio da sempre. Purtroppo con ben pochi riscontri, perché la “fede” nella democrazia liberale rappresentativa è ancora radicata nelle masse idiotizzate.
    Ciò che esiste è il partito unico della riproduzione neocapitalistica. Al suo interno non può svilupparsi una vera alternativa programmatica, non può esistere una critica al sistema degna di questo nome, né un’effettiva autonomia decisionale politico-strategica. All’esterno, a uso e consumo delle masse trasformate, durante le elezioni, in corpo elettorale, dominano i “programmi-fotocopia”, che differiscono di poco fra loro, ma le cui piccole differenze sono esaltate dai media e dal “marketing elettorale” in un’artificiosa moltiplicazione dell’offerta politica.
    I veri programmi sono decisi altrove e i politici collaborazionisti italiani – quelli che nella “recita” pseudopolitica assumono le vesti di maggioranza di governo – devono applicare pedissequi (rispettando la tempistica) i diktat dei poteri esterni.
    L’opposizione è finta, teatrale, inefficace e può occuparsi dei “diritti delle minoranze” (culattoni, lesbiche, altri gruppi), come fa abitualmente il sel vendoliano, o del “costo della politica”, come m5s, infinocchiando il “parco buoi” elettorale (perché è questo il suo ruolo), allo scopo di limitare l’astensione e alimentare la ritualità del voto liberaldemocratico, ma senza disturbare troppo il manovratore euroglobalista (ivi compresi gli euronazisti tedeschi).
    Anche se il consenso di massa, per il neocapitalismo finanziarizzato, è sempre meno indispensabile, i suoi apparati di potere e di dominio (fra i quali, in fondo alla catena di comando, gli stati nazionali soggiogati e svuotati di competenze) non ne possono ancora fare a meno. Ciò spiega, fra l’altro, le prossime “elezioni europee”, che saranno enfatizzate dai media servi, ma che non conteranno molto, perché ben poco conta a livello decisionale il parlamento europoide.

    Saluti

    Eugenio Orso

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