CITTADINI CONTRO ISTITUZIONI: CAUSE DI RISARCIMENTO A RAFFICA

CITTADINI CONTRO ISTITUZIONI: CAUSE DI RISARCIMENTO A RAFFICA

Nel mirino magistrati, ufficiali giudiziari, ministri, e perfino la Merkel: contestata la sovranità degli Stati

E’ partita in Germania (ma anche dal Sud Tirolo) un’ondata di azioni legali risarcitorie promosse da cittadini, contro pubblici funzionari, magistrati, statisti, persino contro la cancelliera Merkel e il presidente Gauk, per milioni e milioni di dollari. Le ragioni sono vari tipi di sopruso che i cittadini ritengono di aver subito, in violazione dei diritti dell’Uomo e delle leggi nazionali e internazionali. Ne danno ampia notizia testate come Der Spiegel, Huffington Post e altre:

http://www.huffingtonpost.de/2016/07/13/reichsbuerger-bedrohen-merkel-und-gauck_n_10960130.html.;

Ecco l’iter:

1)Il cittadino comunica e registra il suo diritto risarcitorio assieme al fondamento di questo diritto (cioè alla descrizione del torto subito), nel registro statunitense dei debiti UCC (Uniform Commerce Code), seguendo le sue regole, e dando alla controparte un termine per opporsi replicando (il Ministero della “giustizia” tedesco ha dichiarato di aver già ottenuto, per la Merkel e per Gauk, la cancellazione delle registrazioni dei debiti);

2)Se la controparte non si oppone, la registrazione del debito è considerata come definitiva e il cittadino cita la controparte davanti alla Corte di Giustizia di Malta, ritenuta avere competenza in questa materia, richiedendo l’accertamento del torto subito e del diritto al risarcimento, nonché la conseguente condanna;

3)Il cittadino cede il credito risarcitorio a una società finanziaria che cura il recupero del credito avviando un procedimento esecutivo (pignoramento) contro la controparte, e paga il cittadino.

Qualcosa di simile è stato avviato anche da miei clienti contro avvocati, magistrati, ufficiali giudiziari che hanno avuto un ruolo in procedimenti esecutivi promossi da banche in base a contratti usurari, ma adendo la Corte di Kuala Lumpur, quella che ha messo sotto processo Bush e Blair per i crimini contro l’umanità commessi simulando prove di armi di distruzione di massa etc. per giustificare l’invasione dell’Iraq. In effetti, molti sono i magistrati che, per esempio, pur in presenza di usura bancaria matematicamente dimostrata, ingiustificatamente mandano avanti il pignoramento e le aste nell’interesse della banca usuraia. E non indagano il reato di usura. Il che significa che o hanno paura ad andare contro l’interesse dei banchieri (quantunque illecito); oppure hanno un accordo con le banche, individuale o collettivo, in base al quale ricevono vantaggi in cambio di copertura dell’usura. In ambedue le ipotesi, il cittadino percepisce che non può più fidarsi delle istituzioni nazionali e cerca tutele alternative, esterne allo Stato.

In diversi casi, le iniziative contro i soprusi hanno bloccato, più o meno permanentemente, l’azione ritenuta illegittima, nel senso che i pubblici ufficiali citati in giudizio hanno desistito dalle loro azioni contro i cittadini che si sono attivati con la suddetta procedura. Corre voce, ma ancora non ho potuto verificare, che un certo giudice svizzero, condannato dalla Corte maltese, abbia già subito il pignoramento della propria casa. In ogni caso, già il fatto di sentirsi richiedere milioni di dollari di risarcimento per azioni od omissioni che spesso sono effettivamente illegittime, basta a mettere in ansia questi signori.

Va ancora precisato che i cittadini tedeschi che hanno avviato queste pratiche si definiscono “Reichsbürger”, cioè “cittadini del Reich” – intendendo non il Terzo Reich, quello di Hitler, ma il Secondo Reich, quello fondato nel 1871, e che giuridicamente non è mai stato sciolto, nemmeno dalla costituzione della Repubblica Federale Tedesca dopo la II GM – Repubblica di cui i Reichsbürger negano la legittimità giuridica e la natura di Stato, essendo essa, secondo loro, un’entità esogena, una sorta di agenzia, o azienda, costituita dalle potenze occupanti per gestire la Germania. Sarebbe quindi ancora in vigore, secondo il diritto internazionale, la Costituzione di Weimar – una costituzione particolarmente democratica e garantista. Il Reich, così riattivato dai Reichsbürger, sta emettendo suoi documenti, come passaporti e patenti di guida, e stranamente questi documenti, almeno talvolta, vengono accettati dalle autorità della Repubblica Federale di Germania.

Per ora non sono in grado di valutare pienamente il fondamento giuridico di tutto quanto sopra esposto, né delle azioni giudiziarie cui ho accennato (mi chiedo soprattutto come possano essere recepite ed eseguite dalle autorità tedesche le decisioni di Malta o della Malaisia) , ma faccio notare un dato significativo: tutte queste azioni contro l’apparato statuale e contro i suoi funzionari, politici e magistrati, così come le azioni di rifiuto delle vaccinazioni prescritte dalle autorità e le azioni di contestazione della stessa sovranità degli Stati, così come anche l’astensionismo elettorale, sono la conseguenza del fatto che gli Stati hanno delegittimato sé stessi e hanno tradito i loro popoli col cedere la propria sovranità e iniziativa politica ed economica ad organismi autoreferenziali, perlopiù privati in quanto a interessi e gestione, anche se in parte aventi formale veste pubblica – come le banche centrali compresa la BCE, il FMI, il WTO, la Commissione UE – o addirittura, impersonalmente, ai “mercati (finanziari)”. E queste cessioni di sovranità non hanno portato maggiore ricchezza e stabilità, come esse promettevano per farsi accettare, ma al contrario, continue crisi e spietata insicurezza, assieme a maggiore sorveglianza e minore libertà. Hanno portato ricchezza solo ai padroni della finanza.

Per conseguenza, ormai, i cittadini diffusamente sfiduciano le istituzioni (e le istituzioni sfiduciate dal popolo possono conservare il potere materiale, ma hanno perso l’autorevolezza), e gli apparati statuali e le organizzazioni sovra-nazionali vengono ormai percepiti come apparati, anzi aziende, al servizio di interessi elitari privati, esterni e avversi a quelli dei popoli, interessi che controllano gli Stati stessi. Gli Stati di oggi, o ciò che ne rimane, sono agenzie che rispondono alla grande finanza e non ai popoli, non rappresentano più la gente, gli interessi del popolo, quindi non hanno più legittimazione politica né giuridica, tantomeno morale.  

Gli Stati sono divenuti aziende private perché non dipendono più dalla volontà dei cittadini, bensì dipendono da finanzieri privati internazionali per la sopravvivenza finanziaria. Questi finanzieri, disponendo di diversi strumenti di ricatto irresistibili, dettano regole a cui “non c’è alternativa”, cioè regole contro cui la volontà dei cittadini non ha forza. Cambiano anche i governi eletti. La politica sono loro, i popoli sono esclusi.

Questo spiega il fatto che migliaia di cittadini stanno spedendo ai loro governi dichiarazioni (spesso tecnicamente pasticciate e illogiche) in cui disconoscono la sovranità dello “Stato (azienda)”, rivendicano la propria sovranità, si dichiarano indipendenti.

Sul piano teorico-razionale, essendo venuto meno lo Stato come res-publica, ossia cosa pubblica, si è aperto uno spazio politico e costituzionale in cui i cittadini possono mettersi insieme e fondare, dichiarandolo, una repubblica degli uomini e delle comunità in sostituzione degli ex-Stati ormai privatizzati, e indipendente da questi. Perché avere una res publica, costituirsi in un vero Stato, in cui essere partecipe e attivo, è un diritto fondamentale dell’Uomo, che oggi è negato, e che l’Uomo può riprendersi, disconoscendo gli ex-Stati e rifiutando loro ogni obbedienza e collaborazione, trattandoli come aziende private del capitalismo finanziario privato, quali essi sono.

Dunque, altro che “complottismo”, altro che “populismo”, come etichettano questo fenomeno i media convenzionali, nella loro usuale ottusità sociologica, che fa il paio con quella dei politici e dei magistrati tedeschi che invocano il varo di norme penali per reprimere le iniziative sopra descritte. Se il potere reagisce alla sfiducia che sale del basso con nuove mistificazioni e con misure di repressione, non potrà che aggiungere legna sotto la caldaia già in pressione.

19.07.16 Marco Della Luna

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4 risposte a CITTADINI CONTRO ISTITUZIONI: CAUSE DI RISARCIMENTO A RAFFICA

  1. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e miriadi di stimati lettori,

    Oggi é un gran giorno in quanto la finanza italiana ha riconquistato il suo posto al sole, come direbbe Quel Tale dal noto balcone sopra il popolo bue osannante e pagante.

    Notizia freschissima l`ennesimo riuscito salvataggio del favoloso Monte Paschi. Allora riepilogando per il volgo profano (mica per offendere, lo diceva Carducci) vi era una banca fondata nel 1472 che 10 anni fa valeva dei soldi contati a miliardate. Poi si sono fatte operazioni taumaturgico-trapezitiche (Antonveneta, Santander, derivati e molto altro) ed a varie riprese i contribuenti ed i risparmiatori (mica i fantasisti autori degli esileranti giochi, che sono ricchi, intonsi e felici, tipo quelli dell`Etruria dove per dirla come il conterraneo Monelli, la pugna é diventata pugnetta) hanno cacciato – sempre per S A L V A R E – l`inezia di 8 miliardi di pistolini veri e sonanti, più altri giri rafistolatori, ma tutti a carico finale del risparmiatore/contribuente.
    Risultato oggi la banca vale 800 milioni (forse) ed in più ha in pancia, tra l`altro, l`inezia di 27 miliardi di euro di NPL (not performing loans che a Roma si chiamano sole) che però son contati come « quasi » esigibili.
    Ovviamente qualcuno a Francoforte non é contento (anche perchè ci sta facendo la figura del pirla come si dice a Milano) ed allora bisogna intervenire.

    La logica sarebbe quella di metter subito in una comoda galera (magari in stretta compagnia di ottime « risorse boldriniane ») gli amministratori, sindaci e direttori che hanno indubbiamente compiuto tale sfracello o per incapacità o per frode. Ovviamente con sequestro cutelativo di tutti i loro beni, con quell`ampia facoltà di revocatoria che il fisco usa verso il cittadino senza potere. Poi affidare la pratica a seri ed indipendenti revisori e ad un moderatamente capace e retto giudice fallimentare. Quindi escutere i furbastri e recuperare quanto possibile. Naturalmente la banca centrale, tramite creazione monetaria scritturale, avrà salvaguardato al 100% correntisti, risparmiatori e ed i privati non professionisti e speculatori portatori delle obbligazioni ed altri titoli di debito dell`istituto. Invece agli azionisti non resta nulla come portatori del capitale di rischio, con buona pace dei furbastri delle fondazioni, dove in più non correi.

    Ma questo é impossibile per almeno tre ragioni : a) La nostra banca centrale non può più creare moneta e non può più salvare non tanto le sue banche, ma neppure i suoi risparmiatori ed utenti, a garanzia dei quali é stata costituita. b) I fantasisti son tutti amici di papà, o amici degli amci, dunque depositari di incresciose tresche collettive e quindi intoccabili. Vedi Etruria e la pugnetta che per il popolo bue é diventata sodomia indesiderata. c) saldato a questo modo il Paschi inevitabilmente si scoprirebbe che ohibò anche altri S O L I D I S S I M I istituti sono verminati allo stesso modo. E ciò porterebbe alla necessità di rivedere tutto il sistema finanziario e creditizio alla sue basi, ovviamente spedendo per rane i padroni di Berlino ed i padreterni pagatissimi di Francoforte e Bruxelles, eurocapestro incluso. Cosa questa che i nostri potentati anche per evidenti personalissimi interessi temono come la peste nera.

    Dunque si é ricorso al solito gioco delle tre carte. Ovvero i 27 miliardi di sole (salvo sorprese) vengon « cartolarizzati « da MPS e ceduti ad uno Special Purpose Vehicol detto simpaticamente « bad bank », il quale dovrebbe pigliarseli in carico al 33% del valor nominale e naturalmente per magia andar dai debitori a riscuotere. Ma l`eliminazione dall`attivo di 27 mil. contro un incasso nominale di 9 crea l`inezia di una perdita di 18 mil, che per una banca che vale 800 milioni (forse) é un po`tantino. Ancora la logica (sempre sbagliata perchè si tapperebbero solo buchi senza dare denaro fresco all`istituto) sarebbe di matter i 18 mil in europistolini sonanti. Ma ovviamente nessuno é così fesso e quindi per un complicato gioco di risultanze contabili (che io senza offesa, salvo errore ed a tittolo personalissimo chiamo bancarotta fraudolenta e falso) si ridurrebbe la necessità a 5. I predetti 5 miliardi sono anticipati da lacune banche d`affari non proprio solidissime e pulitissime quali Credit Suisse (-60% del valore di borsa in 8 mesi) Deutsche Bank (che qualcuno dice conciata peggio del MPS e con perdite in borsa pari all`80% in un anno) altre ai furbastri di Merryl Linch e Jp Morgan.
    Naturalmente le banche « d`affari » appunto perchè son tali mica entrano nel capitale come socie, ma semplicemente come prestatrici (ad interesse ovviamente diverso da quello che viene pagato noi) ed ovviamente garantito dallo stato ovvero da noi popolo bue se le cose andranno male. Mentre se andranno bene ovviamente i profitti saranno loro. Ed chi presta é mica stupido perchè il debito iniziale (da noi popolo bue garantito) anticipato dalla sola Jp Morgan non é di 5 ma di 6 miliardi, perchè ovviamente le commissioni si pagano (non si sa mai) anticipate. Poi i 5 miliardi mica vanno ad incrementare l`attività della banca ma servono per garantire G L I A L T R I prestiti ed operazioni a rischio. Quindi son già bruciati in partenza. Esattamente come ripianare i debiti di un giocatore di azzardo che poi torna a giocare a credito come prima.
    Ma quello che é esilerante é che la Texas ratio della « good bank » ovvero di MPS sgravato del calcone puzzolente (che poi per miracolo dovrebbe essere incassato) é pari a 130. Per chi non lo sapesse, spiegando senza tecnicismi, la Texas ratio é l`encefalogramma delle banche. Ovvero il rapporto tra i crediti di difficile esigibilità ed il valore di liquidazione del capitale proprio ordinario, ovvero quanto spetterebbe agli azionisti ordinari se la banca cessasse la sua attività, vendese tutti beni, pagasse tutti debiti e distribuisse agli azionisti quello che resta. Ora se tale rapporto é 130 vuol dire che per 130 euri di crediti inesigibili ve ne sono 100 di capitale. Ovvero encefalogramma piatto anche dopo la cura, quindi come ungere i piedi ad un morto per curarlo. Vedete voi. (Fonte indici Il Sole 24 Ore)

    Altro odierno successo della finanza italiana é l`abbandono del Bel Paese da parte dei sigg. Agnelli, che oramai hanno trasferito (senza costi, né ostacoli governativi, né ristori a favore del contribuente per le esorbitanti elargizioni pubbéiche ricevute) all`estero ogni loro attività. Questo é segno di indubbia ripresa. Ma il popolo bue tifa Ferrari e tanto basta per pane e companatico.

    E per concludere i portenti vi é la divertente vicenda Vivendi Mediaset. Ovvero il rampante Piersilvio, credendosi più furbo del papà, ha farcito la scassatissima Premium, per altro già concorrenziata da sky, di costosissimi programmi tematici, quali il calcio nelle sue varie forme e follie, tipo i 110 milioni per quel tale che almeno in fotografia non mi pare nè un portento di acutezza, né un salvatore dell`umanità. Va bene che il popolo é bue ed incline a farsi spennare con beni voluttuari attrattivi quanto inutili, ma per farsi mungere ci vuole il latte ovvero la pecunia. E di questi tempi le acque son molto basse. Così la Premium che si doveva rifilare al gallo Bolloré altro non é che un`azienda di spettacolo impiombata di debiti e diritti esorbitanti da assolvere. Mica diverso da quello che era Mediaset ai tempi del Grande di Arcore. Verissimo, ma con due differenze dirimenti : a) Il Grande era pure uno dei padroni d`Italia con Craxi e poi con Fini e gli ex DC prontamente riciclati e quindi si faceva le leggi a piacere e concorrenti e finanza dovevano stare buoni b) conseguentemente le banche erano generose e sovente pur contbilizzando a credito capitale ed interessi si scordavano di esigere.
    Ecco di tali differenze si é avveduto il sig. Bolloré che é gallo ma non cappone, e quindi non solo ha ingranato la retromarcia, ma ha anche messo in grosse difficoltà di pecunia il Persilvio e la Marina.

    Quindi come vedete l`Italia globalizzata e multietnica vince ancora !

    PS Sibilla. Capita anche a me. Rifaccia il login fino a quando escono cifre leggibili.

  2. Sibilla Tiburtina scrive:

    Ci posso provare, ma dove si trova?

    Potrebbe migliorare il rettangolo “Substract the values”? E’ talmente scuro e piccolo che si fa fatica a leggere… Grazie

  3. ahfesa scrive:

    Necessaria precisazione
    a) Quando ho parlato di “moral suasion” fiscale, assimilandola alla pratica mafiosa della richiesta di denaro o altra utilità a vari soggetti in cambio di una generica “esenzione” da eventi spiacevoli, non intendevo assolutamente qualificare come mafiosi né I funzionari del fisco né l`Agenzia delle Entrate come isituzione. Diversamente intendevo esternare come privato cittadino il mio assoluto dissenso verso l`ingiusta politica seguita dal governo pro tempore, dal prof. Monti in poi, tesa a far cassa sui beni dei contribuenti, principalmente I più deboli e privi di protezioni politche ed economiche, mediante artifici di dubbia legalità sostanziale, al fine di procurasi I mezzi per soddifare principalmente imposizioni e pretese straniere, crescenti e sempre più costrittive, che io personalmente reputo altrettanto ingiuste e legalizzate attraverso procedure che se pare non contrastino con la forma, di certo ledono lo spirito della nostra vigente costituzione. Ne consegue che l`Agenzia delle Entrate tramite I suoi funzionari come istituto sia obbligata a provvedere tali risorse purtroppo indipendentemente dall`opportunità legata all`applicazione della giustizia fiscale e delle reali possibilità contributive dei cittadini. Il mio dire esclude anche qualsiasi riferimento a concrete situazioni personali.
    b) Dove ho accennato a norme assurde, sentenze demenziali e/o palesemnte contrarie al comune senso di giustizia, ed ai basilari interessi dei cittadini, non intendo minimamente fare affermazioni lesive del decoro delle forze dell`ordine o dell`autorità giudiziaria, né del parlamento come organo costituzionale, che al contrario io sono fermamente convinto non debba essere riformato secondo la nuova pasticciatissima e dannosa disciplina

  4. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e miriadi di stimati lettori,

    Tuti sanno che I comuni cittadini pluriconcussi e vessati dalla pubblica amministrazione sono miriadi infinitamente più numerose dei lettori di questo blog. Basta pensare ai fortunati destinatari delle stranissime e molteplici richieste ed accertamenti del fisco, che già in partenza appaiono privi di fondamento. Ma purtroppo – avendo l`Agenzia delle Entrate il compito di far cassa e di produrre gettiti e recuperi di imposta (famosa caccia agli “evasori”) prestabiliti su basi statistiche (e di necessità di cassa) e non su situazioni reali – ne discende che I funzionari preposti siano obbligati a denegare l`annullamento di provvedimenti palesemente sbagliati, obbligando il contribuente ad avviare costose procedure di difesa, fino al ricorso in commissione, I cui costi sono spropositati rispetto al valore della controversia ed I tempi sono biblici. E naturalmente se il contribuente ha torto é ucciso da punizioni esorbitanti e di immediata esecuzione, mentre se ha ragione lo stato non gli ripete le spese legali sostenute e se per caso deve essere rifuso di imposte e sanzioni pagate indebitamente deve avviare un altro e altrettanto costoso distinto procedimento per cercare di recuperare quanto é suo per sentenza definitiva. Tanto che moltissimi pagano l`ingiusto per limitare I danni. E naturalmente tutto ciò in barba sssoluta ai varies tatuti del contribuente e quelle leggi europesse che quando chiedono e puniscono sono vangelo, quando sono a favore dei vessati sono lettera morta. Ma non basta adesso si é varata la divertente pratica della “moral suasion” fiscale, che io chiamo intimidazione mafiosa legalizzata. Ovvero il fisco non si degna più di emettere avvisi di accertamento, che richiedono un lavoro reale ed una motivazione anche se prestestuosa e pure una firma di un funzionario che assume la paternità del provvedimento, bensì ricorre a semplici letterine prestampate dove si “avvisa” il contribunete di generici “scostamenti” ed “irregolarità” e lo si invita a mettersi spontaneamente in regola adeguando, ovviamente al rialzo, la propria dichiarazione e naturalmente accollandosi (con uno sconto) anche le relative sanzioni. Esattamente come la mafia quando chiede il pizzo in causa di una generica “protezione” da eventi spiacevoli.

    Ma queste sono bazzeccole di fronte a casi come quello di Terni, dove si scopre che il cittadino danneggiato da atti di terrorismo, ancorchè aggravati da provata negligenza delle istituzioni, per aver diritto ad un ristoro, non solo deve ottenere la condanna definitiva dei rei, costituendosi parte civile ed ottenendo la quantificazione dei risarcimenti in via esecutiva, ma anche deve (ovviamente accollandosi anche I costi e le pesantissime imposte di registro calcolate sul nominale del risarcimento e non sull`ottenuto) esperire detta azione di recupero, già sapendo di restare incapiente. Ma il divertente (che anche suona di beffa preordinata dolosamente dal legislatore) é che il danneggiato (sovente defunto) deve avere un reddito inferiore a 12000 euro l`anno, cioé essere o un evasore matricolato, o un indigente. E naturalmente gli indigenti (magari anche con famiglia a carico) mica possono esperire le costosissime procedure giudiziarie richieste come presupposto. E pre euristicamente finire, il risarcimento é certamente proporzionale al patrimonio del danneggiato e dunque sulla base del reddito richiesto si riduce a spiccioli, anche in caso di vittoria.
    Altro divertente capitolo delle vessazioni perfettamente legali che deve subire il contribuente senza potere é il divertente giudicato sulla leggittima difesa in caso di intrusioni domestiche a fini di rapina. Ovvero il cittadino deve stare ad una dura anche se demenziale sentenza: o si fa rapinare e magari uccidere senza opporre resistenza e naturalmente si accolla il danno restando o ignoti I resposnsabili o puniti con sanzioni irrisorie nei rari casi in cui sono acciuffati e processati, oppure se reagisce deve sapere con I suoi beni (che curiosamente il ladro voleva rapinare) deve risarcire il furfante stesso per essersi lo stesso degnato di venire a rapinarlo in casa sua. Oltre ad una sana galera, ovvimante per lui non virtuale ma reale e fino all`ultimo giorno (per la certezza della pena tanto auspicata). Questo per far capire al cittadino chi comanda e chi deve obbedire.
    Non posso anche dimenticare gli esiti pratici della recente astuta disciplina sull`”omicidio stradale” che curiosamente funziona con occhiuta precisione se l`investitore é indigeno, mentre se é una “risorsa boldriniana” la stessa viene – come al caso recente di un simpatico rumeno ubriaco che ha spedito qualcuno al creatore guidando contro mano – prontamente scarcerata dopo poche ore, in quanto “bisognosa di riabilitazione”. Tutte cose queste non apprese da vili fogli populisti, ma dalla televisone di stato.
    Poi vi sono anche I casi di quel danneggiato che trova sulla sua strada un funzionario (magari pure di grado infimo) negligente o che ha interesse diretto a non procedere. Di queste situazioni ve ne sono miriadi (più dei miei lettori) a cominciare dal poveraccio investito sulle strisce che non riceve indennizzo perché I vigili non sono intervenuti per incuria o il referto medico é stato stilato in modo errato per negligenza o magari per mancia sopravvenuta.
    E per concludere euristicamente bisogna parlare di quei provvidenziali benefattori che per rubare qualche spicciolo da destinare ai loro giusti vizi assaltano nelle loro povere case e pestano a sangue anziani e disabili, naturalmente soli ed indifesi. Li chiamo benefattori poiché defungendo sovente il danneggiato, o essendo lo stesso reso invalido e posto a carico totale dei famigliari, conseguono gli esecutori l`ambito risultato di sgravare lo stato da una costosa pensione ed altrettanto incresciosi obblighi assistenziali. E quindi giustamente gli “operatori di misericordia” sempre che siano rintracciati, se la cavano con sanzioni irrisorie, quando appunto non é la vittima che deve per qualche ragione indennizzarli.

    Questo abisso di ingiustizia legalizzata e praticata quotidianamente, tanto che oramai non fa più notizia, é ovvio induca il comune cittadino a cercare rimendio in procedure inusuali che possano in qualche maniera aggirare I vincoli istituzionali ostacolo inamovibile al dovuto ristoro.
    E così qualcuno ricorre al “cugino furbo” che ottiene (dietro compenso) una corsia giudiziaria e/o amministrativa preferenziale, o chi invece più astutamente si rivolge ad un “cugino furbo” di altro genere che in modo rapido e definitivo fa applicare quelle punizioni e ristori che in modo meno cruento dovrebbero essere ricercate dal giudice ordinario.
    Ma I più disperati che non hanno entrature e “cugini furbi” ma soltanto qualche risparmio, devono ricorrere a procedimenti giuridico-taumaturgici che immancabilmente li puniscono e disilludono ancor più duramente. Come quelli che abbandonati dalla morosa ricorrono alla fattucchiera ed ai filtri d`amore, che naturalmente si pagano cari, anticipati e per contanti. Situazioni tristissime queste in cui l`onesto ingiustamente danneggiato é punito tre volte: primo perchè normalmente non ottiene nulla, secondo perchè é truffato da vili che profittano delle altrui disgrazie ed ignoranza, terzo perchè sovente é costretto anche lui a commettere dei reati, che però in quel caso vengono prontamente accertati e puniti da quella stessa giustizia che invece era sonnacchiosa e benevola con gli altri rei.

    Io non mi esprimo sulla fattibilità delle strane azioni legali menzionate dall`avvocato, appunto perchè avvocato non sono e neppure giurista.
    Ma data per scontata la loro esperibilità, mi permetto di rilevare che esse sono costosissime (si pensi solo alla traduzione asseverata dei documenti, degli atti processuali conseguenti, ai costi dei corrispondenti professionali in loco, alla gestione della lite in luoghi lontanissimi ed inusuali) e salvo prova contraria non evitano un`ostacolo dirimente: la delibazione.
    Eh sì perchè qualsiasi sentenza straniera deve essere recepita dai nostri giudici tramite un complicato ed ovviamente costoso procedimento giudiziario (tra l`altro impugnabile fino alla cassazione) detto delibazione. Fanno eccezione naturalmente le pronunzie dei tribunali EU, la cui procedura di delibazione é molto più rapida soprattutto se procurano in qualche modo denari allo stato punendo qualcuno a suo vantaggio o hanno per protagonista una *risorsa” o qualche personaggio influente.
    Ora a parte le complicazioni, I tempi biblici ed I costi, la fregatura é che poi la pronunzia favorevole ottenuta dal cittadino senza potere dal giudice straniero viene di nuovo sottoposta ai soliti giudici nostrani affinchè abbia da noi pratica validità. E quindi ritornano in gioco quegli stessi ostacoli che impedivano ab origine il diretto ristoro.

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