LOBBISMO, COMPLOTTISMO, OPPOSIZIONE FANTASMA

LOBBISMO, COMPLOTTISMO E FINTE OPPOSIZIONI

La scoperta di Machiavelli è che l’esercizio del potere, ossia la politica (internazionale e nazionale, compreso il potere giudiziario), è complotto: inganno, finzione, doppiezza, affarismo, segreti, tradimento, calunnia, ricatto, disinformazione, prevaricazione, propaganda, manipolazione, (contro)spionaggio, killeraggio, terrorismo, controllo, limitazione delle libertà – il tutto nascosto o giustificato con ragioni ideali ed etiche. E, ovviamente, la politica è anche vigorosa negazione di essere quello che è, soprattutto quando la politica si vuole legittimare come democrazia, vuole il consenso popolare per legittimare i suoi atti contrari all’interesse popolare, consenso che non otterrebbe se non nascondendo e negando la propria natura e sforzandosi di screditare chi la analizza e descrive nella sua realtà complottista, accusandolo di complottismo.

Che cosa sono i rapporti tra magistrati e politici, e tra politici e banchieri, emersi da recenti scandali, se non complotti? E i falsi dati sulla c.d. pandemia, attribuiti alla Protezione Civile per giustificare l’eversiva sospensione della Costituzione, e che ora emergono anche grazie ad onesti giudici del Tar del Lazio ( https://www.facebook.com/notes/nicola-bizzi/aboliamo-la-protezione-civile-ricettacolo-di-ogni-corruzione-e-cavallo-di-troia-/10164705039375487/), non rivelano un complotto del governo? E un Monti o un Attali che dichiarano che ci vogliono le crisi e le epidemie per far avanzare la costrizione europea e la riformattazione della società, non esprimono forse qualcosa di ancora peggiore di un complotto? E che cosa mostra l’analisi storica, per esempio, su come i governi, anche quelli sedicenti democratici[1], creano le condizioni per gli interventi militari, se non complotti, macchinazioni, sotterfugi, false flags etc.?

Ancora oggi, secoli dopo Machiavelli, i non addetti si meravigliano e si scandalizzano che un partito politico votato per un suo programma incentrato su determinate cose, una volta in parlamento cambia ‘opinione’, non le fa, o fa cose opposte, o fa governo con quelli che aveva promesso di combattere, o non si oppone a che una maggioranza faccia cose opposte e che calpesti la costituzione e i diritti fondamentali. E’ molte semplice:  per raccogliere voti il politico di mestiere promette alla sua base elettorale ciò che la base elettorale desidera, poi, una volta che, spesso con grande spesa per la campagna elettorale, sia stato eletto e abbia acquisito lo stipendio da 20.000 euro al mese, viene avvicinato dai lobbisti -gli incaricati della finanza, delle banche, della grande industria, di potenze straniere- che gli promettono altri soldi, solitamente un multiplo dei 20.000, per sostenere gli interessi dei finanzieri, dei banchieri, dei grandi industriali, dei potentati stranieri. Anche il segretario politico si può comperare – costa solo di più. La maggior parte si accorda. Così diventa anche ricattabile per tutta la sua carriera futura. E così, per esempio, le commissioni per le indagini sul malaffare bancario finiscono nell’insabbiamento profondo. Per questo, l’idea del vincolo di mandato, che alcuni vorrebbero introdurre, è una cretinata: la linea di un partito è mercenaria, è quella che tradisce gli impegni elettorali per soldi, non il singolo parlamentare che cambia vessillo. I partiti odierni, e i mass media odierni, sono la forma aggiornata delle compagnie di ventura rinascimentali: combattono per chi paga meglio.

Ciò avviene non solo con i parlamentari ma anche con i dirigenti e i superburocrati delle istituzioni (comprese le forze armate e le forze dell’ordine) e con i membri del governo: da qui le c.d. porte girevoli: il ministro lavora bene per la Goldman Sachs svendendo interessi pubblici, poi la Goldman Sachs lo nomina suo senior advisor, poi lo manda di nuovo come ministro o premier a continuare l’opera. Così anche nella sanità pubblica, dove abbiamo visto porte girevoli tra l’Istituto Superiore di Sanità e grandi case farmaceutiche (pensate a Poggiolini, Di Lorenzo, e i più recenti casi riguardanti la fornitura allo Stato di preparati venduti come vaccinali ma con ben altri effetti e scopi, a seguito degli accordi politici per fare dell’Italia il paese capofila della ‘vaccinazione’ sperimentale obbligatoria a tappeto). Si mercifica anche la politica e la pubblica amministrazione. E’ logico, è coerente. Basta assoldare chi ha il potere decisionale e di controllo.

Dopo il dogma politico che il sovrano sia eletto da Dio, la più grande menzogna politica è che la democrazia esista. Negli USA il lavoro di lobbying, cioè comperare i politici, è riconosciuto, legittimato, dichiarato – cioè il politico dichiara i soldi ricevuti per assecondare certi interessi. In Italia non è riconosciuto e avviene nascostamente, ma forse proprio per questo è più forte e nocivo. Dal caso Palamara e da altri l’opinione pubblica ha potuto vedere che il lobbismo interessa anche quel settore della politica che, per finzione o abitudine, viene chiamato ‘giustizia’. Tra ricattabilità e corruttibilità, la nostra classe politica e burocratica è disponibile a fare di tutto e a sacrificare, come ha già fatto, la salute pubblica, oltre ovviamente alla legalità e all’ordine pubblico.

Per tutte queste ragioni, il cittadino dovrebbe stare in costante allerta contro lo Stato e la pubblica amministrazione, comprese la giustizia e la sanità, ma incominciando dall’informazione pubblica.

26.07.2020  Marco Della Luna

P.S. A ricordo dei tempi ingenui e più belli, in cui l’intelligence era meno tecnologica e l’evidenza di quanto sopra era meno brutale e tutto si poteva raccontare più letterariamente, vi rinvio a  un pregevole pezzo di sentita nostalgia per il buon Cossiga: Paolo Guzzanti scrive su “Il Giornale” di oggi del “Premio Francesco Cossiga per l’intelligence” istituito dalla Società Italiana di Intelligence. Presidente della Giuria Gianni Letta, Vice Presidenti Giuseppe Cossiga e Mario Caligiuri. https://www.ilgiornale.it/news/politica/premio-rilancia-mito-cossiga-maestro-007-1879450.html


[1]Qualche esempio conclamato:  USA: guerra contro la Spagna, Prima Guerra Mondiale, guerra contro il Vietnam, contro l’Iraq; Francia, Regno Unito e Israele: Suez 1956.

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1 risposta a LOBBISMO, COMPLOTTISMO, OPPOSIZIONE FANTASMA

  1. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e virtuali lettori,

    Il paragone con Machiavelli é felice, non solo per I concetti de “Il Principe” su cui ragionerò dopo, ma anche per l`epoca storica in cui il Segretario scriveva.
    Difatti la fine del 15° secolo e l`inizio del 16° hanno visto sì il “Rinascimento”, ma anche il compimento del processo di svendita della indipendenza nazionale. Naturalmente esiste la basilare differenza epocale che allora l`Italia non era neppure istituzionalmente unita in un unica formazione statale, ma era formata da una canea litigiossima di potentati, in parte già stranieri, perfettamente descritti da Machiavelli. Tutti avevano il gusto del lusso e del bello e ci hanno lasciato capolavori unici, poi andati un gran parte riempire I musei o I bottini di preda dei nostri conquistatori, dove si trovano ancora oggi. A noi non é restato moltissimo, salvo quelle opere inamovibili, ed anche queste piuttosto mal conservate per sfruttamento e nostra incuria.
    Ma purtroppo I potentati di allora, salvo l`aspetto magnifico, avevano molto in comune con quelli di oggi, benchè I sistemi di governo in 5 secoli abbiano indubbiamente, almeno nei paesi c.d. sviluppati, fatto molti progressi a vantaggio del popolo bue. Ovvero si trattava di personaggi, alcuni davvero validi, ma rosi da smodata ambizione predatoria sia personale che dinastica, mortale timore reciproco e avidità senza limiti. Difatti é stato il popolo bue a pagare con il suo denaro e con il suo sangue le meraviglie che noi vediamo. Meraviglie come la cupola di San Pietro, voluta ad ogni costo da papa Leone X (Giovanni de`Medici figlio del Magnifico), che sono state pagate mediante tartufeschi sistemi estorsivi, che se passavano da noi, hanno invece suscitato la rivolta (sia chiaro solo per denaro e potere e non per fede e morale) dei potentati stranieri stufi di elargire. E tale sconsiderata cupidigia é stata una delle cause della riforma protestante, che se ha apportato qualche ristoro alla fede dei semplici, ha anche provocato guerre e carestie spaventose con milioni di morti in pluridecennali conflitti.
    Invece I nostri principotti a furia di assassinarsi tra di loro con metodi che andavano dall`astutissimo avvelenamento allo sbudellamento pubblico, a furia di farsi guerre con eserciti mercenari da burla ma costosissimi, a furia di spremere I loro stati per viver nel lusso, si sono fatti conquistare senza neppure accorgersene dai francesi e dagli spagnoli prima e poi – sempre per accordi tra stranieri in cui noi eravamo merce di scambio – sono arrivati I tedeschi. Per fortuna austriaci, ma sempre padroni, illuminati ma duri e facenti prima I loro interessi. Morale 400 e passa anni di sudditanza. E se non ci fosse stato Cavour a sollucherare la cupidigia di francesi e britannici, per servire il Re Galantuomo, magari avremmo ancora gli eredi di Franceschiello a Napoli ed un sano viceré austriaco a Milano ed a Firenze al posto di Renzi, Boschi & le banche di Papà, ci sarebbe un erede dei Lorena, che poi non erano così cattivi.

    I nostri potentati da Craxi in poi hanno seguito le nefaste orme del Duca Valentino, sostituendo a Ramiro de Orca la polizia tributaria, e per altro producendo pochissime magnificenze. Quindi di errore in errore, di malversazione in malversazione, di furto in furto, di svendita in svendita, siamo oramai prossimi all`arrivo del gauleiter di Berlino. E date le facce che ci governano temo di dover fare il verso al dr. Draghi, dicendo che il processo é oramai irreversibile e magari ci aspettano altri 400 anni di servitù.

    Quanto alla filosofia di governo di Machiavelli a mio avviso occorre fare un`astrazione. Ovvero é verissimo che chi comanda per prima cosa tutela I suoi interessi, poi quelli degli amici e poi (forse, in parte e non sempre) quelli di coloro che gli sono necessari per perpetuare il proprio potere e magari anche trasmetterlo ai discendenti biologici. Come per contro cercherà di colpire I nemici e quelli che minacciano o disturbano l`esercizio del suo potere. E naturalmente siccome il popolo in ogni epoca é sempre bue, nel senso che non é sufficientemente istruito ed oragnizzato rispetto ai propri capi, motiverà sempre le proprie azioni di governo con argometi speciosi, pretestuosi e non sempre veritieri. Né potrà trovare il popolo bue ristoro nei propri magistrati giudicanti. Difatti, come diceva Cicerone, l`ordine giudiziario é costituito, mantenuto e prebendato per difendere gli interessi dei forti pro tempore. Quindi un senza potere potrà forse, con molto tempo e spese, trovare ristoro se minacciato da un suo pari o da un inferiore, ma mai se colpito dal potente in auge o da un suo protetto.
    Ma ammettendo queste dure limitazioni naturali, resta il fatto che almeno fino alla “descrescita felice” ed ai “Gretini” l`umanità ha sempre progredito in ricchezza, tenore di vita e diritti dei senza potere. Anzi per fortuna I tentativi di governi autocratici ed universali sono sempre naufragati. Da l`impero universale degli Ottoni, a quello dei papi, da Napoleone, fino a Stalin. Quindi chi governa, proprio per durare, deve moderare le proprie inclinazioni predatorie ed autocratiche, come deve aver molto equilibrio nel punire I nemici e favorire gli amici. Anche perchè soprattutto in tempi moderni il mondo é molto più mutevole ed il potente di oggi potrebbe essere il suddito di domani.
    Quindi io non dispero nell`esesitenza in natura di una “buona” classe politica, dove la cupidigia privata sia temperate dalla necessità di far anche il bene pubblico, mica per onestà e moralità, ma solo per restare in carica.

    Ma io nostri attuali capi sono tutti differenti. Difatti essi appartengono alla categoria dei prestanome prezzolati. Ovvero gente che sa benissimo di servire interessi assolutamente opposti a quelli dello stato e del popolo (bue) che serve e ciononostante scinetemente per un diretto beneficio personale e la conseguente immunità vi si presta. Alessandro VI e suo figlio Cesare Borgia, volevano sì trasformare la Santa Romana Chiesa in un`azienda famigliare, ma sia pure per il loro personale interesse facendola più grande e potente almeno sul piano terreno che era quello che a loro interessava. Francesco Sforza sì si autonominò Duca di Milano sopprimendo il leggittimo governo dell`Aurea Repubblica Ambrosiana per interesse proprio e dinastico, ma – pur commettendo gli errori dell`epoca – fece più grande Milano.
    Invece il Bisconte & Biscontini vogliono solo svenderci ai tedeschi e spremerci di conseguenza. Berlusconi si é “convertito” e quindi disposto ad una consimile azione di governo, solo per salvaguardare I suoi interessi privati essendo poi anche ricattabile. A questa gente di governare nel senso tecnico della parola non frega assolutamente niente. Anzi ne hanno paura, non essendone capaci e preferendo dig ran lunga pigliar prebende, spremere tasse dai senza potere che non possomo difendersi, incassare prebende e favori e lasciar fare ai veri padroni che se ne stanno ben defilati.

    E che siamo in un mare marrone che però non é cioccolato fondente le si vede dal repentino cambiamento della linea editoriale de “Il Giornale”. Difatti il furbastro e ben farcito Sallusti dalla linea “pro centro dx” a guida salviniana (salvo ripensamenti a suo tempo) sta gradatamente passando ad un progressivo ammorbidimento verso pidini e renzoboschisti. Certo ufficialmente si proclama “alternativo e di opposizione” ma su sempre più argomenti, cari a pidini e renziti si allinea alla maggioranza. Mentre il Salvini ed I suoi colonnelli (Fontana) sono sempre più sfumati nei sostegni, anzi non manca qualche calcetto negli stinchi.
    La Meloni é invece quasi ignorata. Tempi diffcili dunque si prospettano per I sovranisti che saranno duramente colpiti prima delle prossime regionali.
    E per noi popolo bue va molto male perche I meloniti ed I verdecornuti sono la sola vera opposizione, non bellissima, ma la sola che ci é rimasta. Dopo di loro il pensiero unico.

    PS. Tra le proposte mirabilanti del prof. Gualtieri vi é la “riforma del fisco”. Naturalmente certe carognate sono tanto evidenti che non ne parlo neppure, tanto che é certo che per “pagare di meno” andremo a dare molto di più e se perdura l`attuale disastro ne saremo strangolati. Vedasi la tassa sulla plastica che é doppia: difatti non bastando la nostra ci arriva anche quella europea, naturalmente cumulate. Evviva e mica é finita! Prima del recovery arriverà altro.
    Ma il nirvana del tassatore é raggiunto dalla c.d. tassazione per cassa. A parte il piccolo problema di determinare il reddito di impresa da tassare, che da sempre si calcola per competenza e per evidenti motivi, assimilandolo al cash flow che é cosa diversissima, resta un fatto esilerante. Ovvero “per evitare l`onere degli acconti” il fisco si tratterrebbe il suo direttamente dagli incassi mensili (e quindi si prende 22% di IVA più almeno il 40% di imposte varie) ovvero il cliente ti paga 100 e tu incassi 40. Dove andrebbe a finire la liquidità aziendale lo lascio immaginare. Invece in teoria dovrebbe ripagare analoga percentuale sulle spese. Bellissima cosa, ma mentre tutti I ricavi si tassano e non c`é problema, invece non tutti I costi si deducono e quelli deducibili lo sono in misura diversa. Come farà il fisco a far I calcoli? Sempre ammesso che riesca ad esattamente tracciare tutto: roba da STASI. E poi quello che si deve al fisco si paga e basta, invece se si devono incassare quattrini dallo stato si sa che anche quando la somma é liquida ed esigibile entrano molti se e molti ma, non di rado corroborati dalla cronica micragna delle casse pubbliche. Quindi tassa sui ricavi tutta e subito, mentre deduzioni forse e dopo. Che il Dio dei ciucchi ci assista! Speriamo che I tedeschi vedano l`assurdità dell`idea, se non altro perchè farà fallire I contribuenti.

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