OBBLIGO VACCINALE: DIFENDERSI LEGALMENTE
OBBLIGO VACCINALE: DIFENDERSI LEGALMENTE
Pongo a disposizione di tutti un testo da me elaborato per difendersi legalmente dalle pressioni del datore di lavoro che vuole vaccinare i dipendenti. Il testo si riferisce alla situazione normativa del 26.03.21. Dovrà essere aggiornato in caso di nuove disposizioni normative e di nuove decisioni giudiziarie. Ovviamente non garantisco il risultato. Chi ha controindicazioni personali, come allergie, intolleranze, precedenti reazioni avverse, ovviamente le deve segnalare, perché sono molto valide per sottrarsi alla vaccinazione forzata.
Spero che questo testo valga anche come monito contro il decreto legge preannunciato dal governo-ammucchiata del banchiere Draghi per introdurre l’obbligo di vaccinarsi.
Avv. Marco Della Luna
Mittente:______________
Destinatario:___________________
Data, luogo
Via pec o r.a.r.
In relazione alle vostre richieste affinché io mi sottoponga all’inoculazione di prodotti industriali definiti ‘vaccini anti Covid’, comunico di tenere in sospeso la decisione e di non accettare alcuna pressione. Infatti:
I fattori di rischio per caratteristiche personali in caso di somministrazione dei preparati ad azione genica presentati come ‘vaccini’, non sono allo stato valutabili, onde devesi applicare il principio precauzionale, per le seguenti ragioni:
-non avete dichiarato quale preparato genico vorreste somministrare, tra quelli oggi autorizzati;
-non sono noti gli effetti di breve, medio e lungo termine dei suddetti preparati;
-non è nota la composizione e il grado di purezza dei medesimi, anche se si sa che contengono metalli tossici e materiale biologico derivante da procurati aborti;
-le case produttrici non hanno resi noti i protocolli della loro sperimentazione;
-vi sono complesse e numerose evidenze di tossicità anche letale dei preparati in questione;
-in contrasto col Diritto dell’Uomo alla completa e libera informazione prima dell’assunzione di farmaci, i medici vengono inibiti, sotto minaccia o irrogazione di gravi sanzioni, dall’esprimersi in modo non allineato sui vaccini.
Ulteriori ragioni per sospendere la decisione circa l’assunzione sono le seguenti:
-non si sa se e chi risponda penalmente e civilmente per il caso di danni o morte;
-è naturale diffidare di farmaci comperati da istituzioni politiche senza gare trasparenti e con contratti segreti, soprattutto quando le case produttrici hanno significativi precedenti di corruzione, abusi, frodi e danni alla salute pubblica;
–da ciò, dalle campagne istituzionali di promozione dei c.d. vaccini, dalla stereotipata dichiarazione ‘non vi sono correlazioni’ tra vaccinazioni e decessi, dalla trascuranza istituzionale verso i farmaci capaci di guarire facilmente la malattia, e da come stanno andando le cose con le forniture, vi è ragione di sospettare che l’operazione ‘europea’ di vaccinazione sia la più grande tangente della storia della politica;
-Pfizer ha vantato per il suo prodotto un’efficacia del 95% mentre Lancet ha accertato che sta tra il 19 e il 29%, il che è indizio di inaffidabilità anche morale;
-i soggetti vaccinandi vengono assurdamente richiesti di firmare un’assunzione di responsabilità per eventuali danni;
-il prodotto in questione non garantisce che gli inoculati non possono contrarre né di non trasmettere il virus, tanto è vero che anche i vaccinati sono tenuti a portare i DPI e ad osservare le altre norme per i non vaccinati;
-i sindacati della Polizia, dei Carabinieri e delle forze armate registrano un numero consistente di colleghi colpiti da effetti collaterali anche mortali molto simili (trombosi, crampi agli arti inferiori e dolori muscolari generali…) in seguito alla somministrazione del vaccino Astra Zeneca, nonostante le rassicurazioni dell’EMA, la quale quindi appare inattendibile, dato anche il suo conflitto di interesse in quanto maggioritariamente finanziata dalle industrie farmaceutiche.
In quanto alla minaccia di conseguenze negative in caso di renitenza alla vaccinazione, tale minaccia è illegittima, infatti:
– non esiste alcuna disposizione di legge (e servirebbe una legge formale, a’ mente dell’art. 32 Cost.) che obblighi alla vaccinazione, antinfluenzale o per il Covid;
– la Convenzione di Oviedo stabilisce che “un trattamento sanitario (quale è un vaccino) può essere praticato solo se la persona interessata abbia espresso il proprio consenso libero e informato.
La sospensione della decisione deriva dal fatto che, ad oggi, in relazione alla vaccinazione anti Covid-19:
– non esistono dati sufficienti per avere la certezza di quali siano gli effetti collaterali da cd. vaccino, chi colpiscano e quali soggetti siano quindi più a rischio di decesso o altro (vi è evidenza di molteplici casi di soggetti deceduti e/o che hanno avuto gravi effetti collaterali);
– vi è evidenza che il cd. vaccino Covid contribuisca alla diffusione dell’infezione invece che al suo arresto, con conseguente rischio di contagiare e diffondere il virus;
– il farmaco che mi verrebbe iniettato ha ancora carattere sperimentale. Infatti, dopo che l’EMA ha rilasciato raccomandazione scientifica positiva, la Commissione europea si è limitata a concedere una semplice autorizzazione provvisoria alla commercializzazione, con riserva di approvazione (non prima del dicembre 2023);
– nessun consenso informato può essere prestato ad un trattamento sanitario, di cui non sono noti gli effetti nel breve, medio e lungo periodo;
– il British Medical Journal ha dichiarato di recente che: “Idealmente si vuole che un vaccino risponda a due esigenze primarie: 1) ridurre la possibilità di ammalarsi gravemente e quindi l’ospedalizzazione; 2) prevenire l’infezione e quindi interrompere la trasmissione della malattia. Nessuno degli studi attualmente in corso è progettato per dare risposte a questi due quesiti”
-sempre il British Medical Journal, il 10.03.2021 ha pubblicato un articolo dove si dice che la Pfizer ha dato all’EU vaccini con mRNA difettoso;
-tra il 14/12/2020 e il 29/01/2021 il Center for Disease Control and Prevention riportava già 501 morti (età media 77 anni) e 11.249 eventi avversi a seguito della vaccinazione anti Covid19, dati in costante aumento giornaliero;
-il vaccino Astrazeneca è stato vietato nel suo utilizzo a partire dal 15.03.2021 da AIFA su tutto il territorio nazionale;
-manca l’assunzione di responsabilità di qualsivoglia soggetto in caso di reazioni avverse a seguito del cd. Vaccino, con la conseguente privazione della possibilità di un risarcimento o equo indennizzo, quale contrappeso al sacrificio individuale;
-l’incertezza sul grado di efficacia e sulla durata della copertura dei c.d. vaccini anche rispetto alle mutazioni del virus (c.d. varianti), le evidenze di contagiosità dei vaccinati, le evidenze che la vaccinazione in corso di epidemia stimoli il prodursi di mutazioni, esclude una utilità certa della vaccinazione, che giustifichi il ricatto occupazionale a danno del diritto al lavoro, il quale è il fondamento stesso della legittimità della Repubblica (art. 1 Cost.). Tutte le suddette informazioni sono ricavabili sia dal foglio illustrativo dei farmaci, che dalle pubblicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, o sui siti istituzionali EMA, CDC ecc. Essendo pertanto mio diritto acquisire una consapevolezza piena dei reali rischi connessi alla vaccinazione e fermo restando la piena volontarietà di scelta, resto a disposizione per un confronto costruttivo. Evidenzio sin da ora che nel caso in cui io riceva ulteriori pressioni nel senso sopra indicato, mi riservo di agire nelle competenti sedi senza ulteriori avvisi.
Distinti saluti
(Parte dei dati viene da fonte Comicost)