MOSTRO PRESUNTO: VOCI DAL PUTINFERNO

MOSTRO PRESUNTO: VOCI DAL PUTINFERNO

Dai mass media appare questo: Putin ha violato clamorosamente il diritto internazionale attaccando e dividendo uno stato indipendente riconosciuto dall’ONU, senza legittimo motivo, e si è cacciato in una situazione di isolamento internazionale che danneggia gravemente l’economia russa, mentre le forze armate russe, sebbene molto più potenti sulla carta, vengono efficacemente contrastate da una valorosa resistenza ucraina. Forse i capi di stato Maggiore russi, per adulare Putin, lo avevano illuso che avrebbero conquistato l’Ucraina con una guerra lampo. Forse Putin è uno psicopatico oppure è impazzito oppure è molto malato, come suggerisce la sua faccia apparentemente gonfia di cortisone, e vuole realizzare qualcosa di importante per passare alla Storia. Potrebbe spingersi fino ad attaccare la Finlandia e la Svezia o a scatenare una guerra nucleare, appunto perché è mentalmente squilibrato. Ma in ogni caso non sarà in grado di mantenere l’occupazione di paesi contro la volontà della loro popolazione, quindi ciò che sta facendo o che potrebbe fare è del tutto illogico e conferma l’ipotesi che non sia lucido.

Se però consideriamo che i mass media si sono fatti militanti contro la Russia, che fanno ascoltare solamente una campana, che non danno spazio al governo russo di rappresentare le proprie ragioni e le proprie verità, che la loro campagna di informazione si serve massicciamente di storie emotigene e di invettive, il tutto con modalità proprie di chi si rivolge a un pubblico ignorante e quasi incapace di accedere a fonti informative di altre lingue, quale è complessivamente il popolo italiano rispetto ai tedeschi o francesi o britannici- se consideriamo queste obiettive caratteristiche dei nostri mass media, allora è evidente che stanno manipolando e ingannando, sicché non sono credibili.

Chi ha da sconfiggere un nemico o da vendere un prodotto, ha bisogno di un pubblico che creda, compri, obbedisca. Che creda alle versioni che pongono tutte le ragioni e tutto il bene da una parte, tutti i torti e tutto il male dall’altra. Ti dice: o con me o contro di me. Non tollera e delegittima le posizioni diverse. Non tollera sospensioni di giudizio motivate con la incertezza e l’incompletezza e in affidabilità delle informazioni disponibili. Non sopporta il bisogno di verificare. E non tollera la non valutatività che Max Weber indicava come requisito Lo vediamo pure nella campagna del covid e dei suoi vaccini. Non tollera nemmeno i valori letterari e musicali della entità individuata come malvagia e nemica, quindi colpisce Dostoevskij e Tchaikovsky, sebbene non abbiano collegamenti con la situazione presente. Non si perita di apparire idiota e non se ne peritano nemmeno gli intellettuali lustrascarpe che ostentano fieramente tali intolleranze.

Idiota nel confronto col dato di fatto, storicamente ben consolidato, che le politiche soprattutto internazionali, particolarmente quelle delle grandi potenze, non sono guidate regolate da principi etici o da norme di diritto, ma dalla ragione di stato e dalla lotta per il potere e la sicurezza. Pretendere che siano o possano essere morali e legali è da ingenui. L’aveva spiegato bene Machiavelli cinque secoli fa, e l’abbiamo sempre visto all’opera nelle violenze e interferenze nei confronti di altri Stati da parte dei nostri alleati padroni, innanzitutto degli Stati Uniti, ma anche di Francia e Regno Unito, che hanno fatto cose molto più illecite per il diritto internazionale e per la morale nei confronti di Jugoslavia, Iraq e Libia, per esempio, di ciò che sta facendo Putin con l’Ucraina, e senza che i lustrascarpe intellettuali e giornalistici italiani protestassero un decimo di quello che fanno adesso, mentre l’Italia stessa, contro il proprio interesse e contro la propria Costituzione, partecipava attivamente a quei soprusi, nel suo ruolo ancillare di paese a sovranità limitata occupato da oltre cento basi USA.

Anche la politica della Banca Centrale Europea nei confronti della Grecia, ai tempi di Draghi, fu spietata e causa deliberata addirittura della morte di migliaia di persone per carenze di cure e per stenti, oltre che per suicidio, quando sarebbero bastati 11 miliardi (e la rinuncia a dogmi ecomomici fasulli) per evitare quella tragedia. Ma bisognava tutelare gli interessi predatori dei banchieri tedeschi e francesi. Insomma, per poter avere successo in politica, come diceva Machiavelli, non si ha da essere buoni, bensì da parere buoni; cioè umanità e legalità devono essere simulate, ma non osservate come limiti all’azione interessata. E per apparire buoni e legittimati senza esserlo, basta avere il controllo dei mass media.

Se andiamo a ricercare fonti informative fuori della cretina canea nazionale, troviamo notizie spesso non verificabili ma che ci inducono a riflettere e a sospendere il giudizio.

Voci che chi ha imposto le sanzioni ne approfitta per avvantaggiarsene e arricchirsi a spese nostre.

Voci secondo cui Putin avrebbe approfittato del crollo delle azioni delle società russe che vendono gas, petrolio e altre materie prime, per comperare quelle detenute da occidentali in modo che d’ora in avanti tutti i dividendi restino in Russia.

Voci che dicono che voglia arrestare o rompere il progressivo accerchiamento della Russia da parte della NATO con le sue gambe missilistiche.

Voci secondo cui Putin starebbe usando l’arma dei milioni di profughi di guerra per mettere in crisi e dividere l’Unione Europea.

Voci secondo cui i Russi bombarderebbero edifici residenziali civili e persino gli ospedali, e porrebbero le centrali nucleari conquistate in pericolo di fughe radioattive, per terrorizzare il mondo.

Voci secondo cui la Cina, già nello scorso autunno, sapendo dell’imminente attacco, avrebbe fatto grandi scorte di granaglie, petrolio e gas russi per poi rivenderli a prezzi maggiorati, sicché le famose sanzioni si traducono soltanto in un guadagno per la Cina.

Voci secondo cui gli ucraini avrebbero compiuto, dal 2012 ad oggi, nell’indifferenza dei governi occidentali, massacri di molte migliaia di Russi residenti in Crimea e nel Donbass, e che l’ex premier Julia Timoschenko dichiarava che tutti gli 8 milioni russi cittadini dell’Ucraina dovevano essere bruciati con bombe atomiche.

Voci secondo cui attualmente le forze regolari ucraine sarebbero ridotte a un quarto e a combattere sarebbero principalmente contractors musulmani pagati da Stati Uniti, Francia e Regno Unito, come questi paesi fecero nella guerra di Bosnia.

Voci secondo cui questi contractors costringerebbero a combattere e a non fuggire anche i civili ucraini, sotto minaccia di ucciderli.

Voci secondo cui i medesimi contractors si nasconderebbero anche con armi pesanti tra edifici civili per attirare su di essi il fuoco Russo e farebbero operazione di false flag colpendo obiettivi civili per poi accusare i russi di averlo fatto.

Voci secondo cui la CIA, dopo aver organizzato il colpo di stato che depose il presidente legittimo Yanukovich, avrebbe preso  Zelenskyy quando era un attore comico e lo avrebbe formato in quattro e quattr’otto per fare il politico per conto di essa, e che lo avrebbe riempito di soldi e proprietà immobiliari.

Voci che si chiedono se, imponendo le sanzioni alla Russia e fornendo armi agli ucraini che non hanno ragionevole speranza di vincere,  non facciamo altro che prolungare la guerra e le loro afflizioni, al contempo alimentando la marea dei profughi e l’ondata di rincari che si riversano su di noi, colpendoci economicamente.

Voci che rispondono che fornire armi alla resistenza ucraina ha comunque il valore di logorare il nemico, cioè le forze russe; e altre che replicano che, insomma, la strategia occidentale risulta quindi essere quella di trasformare l’Ucraina in un nuovo Afghanistan, che destabilizzerà la Russia e l’Europa tutta.

Voci secondo cui l’Ucraina ospiterebbe impianti per la produzione di armi nucleari e laboratori per la produzione di armi virali e batteriologiche finanziati e organizzati da Bill Gates e soci.

Voci secondo cui i soldati regolari russi si prenderebbero cura della popolazione civile Ucraina nei territori occupati.

Voci anche di segno contrario circa crimini di guerra perpetrati dall’armata russa.

Voci che da noi ci sia o ci sia stata, non si sa bene quanto, la democrazia e l’informazione indipendente.

Voci secondo cui Macron avrebbe raggiunto un accordo per defilarsi ritirando i suoi contractors, come pure farebbe Boris Johnson, evitando ritorsioni di Mosca.

Voci secondo cui anche gli Stati Uniti non si vogliono impegnare realmente nel conflitto, come pure la Polonia.

Voci che, a subire le future ritorsioni russe, dopo la fine della campagna militare, sarà principalmente l’Italia, a causa anche delle sanguinose ingiurie preferite dal nostro ministro degli esteri bibitaro, che, definendo pubblicamente Putin “peggiore di un animale”,  è venuto meno al rispetto istituzionale sempre che sempre si pratica in diplomazia (speriamo che Mosca capisca che cos’è e non se la prenda, a causa sua, con noi, ma solo con Draghi e Mattarella).

Voci secondo cui Putin sta rallentando l’avanzata deliberatamente perché sta probabilmente ottenendo attraverso i negoziati, soprattutto grazie all’intermediazione di Israele e Francia, ciò che vuole, ossia La neutralità dell’Ucraina e l’annessione di Donbass e Crimea, che storicamente appartengono alla Russia e hanno una popolazione a maggioranza russa.

Voci secondo cui da tutto ciò la struttura strategica dell’Europa uscirà profondamente diversa anche in relazione all’altra sponda dell’Atlantico.

Voci vere, voci false? So di non conoscere il loro grado di veridicità e di non avere i mezzi necessari per accertarlo. So di non conoscere i veri presupposti e i veri scopi dell’azione di Putin né degli altri attori della geopolitica mondiale, e so che non li hanno nemmeno i mass media che fingono di conoscerli. So che possiamo soltanto fare ipotesi e cercare di verificarle nel tempo. Pertanto sospendo il giudizio, mentre ovviamente auspico che violenze, tormenti e distruzioni finiscano quanto prima.

08/03/2022 Marco Della Luna

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3 risposte a MOSTRO PRESUNTO: VOCI DAL PUTINFERNO

  1. ahfesa scrive:

    Permettetemi un modesto corollario e poi attendiamo gli eventi
    Churchill scrisse nelle sue memorie che da Elisabetta I il cardine della politica europea del Regno Unito é la non ingerenza nelle competizioni continentali, salvo che da esse non venga a risultare un`unica potenza egemone che da sola possa dominare tutta l`Europa. Sempre Churchill nei giorni del crollo della Francia davanti ad Hitler scrisse a Roosvelt una memorabile missiva firmandosi «l`ex marinaio ». In essa avvertiva che che caduta la Francia e magari anche la Gran Bretagna si sarebbero formati gli Stati Uniti d`Europa a guida tedesca e ciò avrebbe portato agli USA un nocumento esiziale se non fossero direttamente intervenuti. Non solo Churchill aveva ragione, ma tali considerazioni sono anche oggi assolutamente valide. Tanto che il Regno Unito, facendo carte false ed accollandosi pesanti perdite, si é sfilato dalla EU a guida germanica avendo capito che vigeva oramai il IV Reich, dove le panzerdivisonen erano rimpiazzate dal fiscal compact, dall`Euro e dai trattati capestro oramai imposti ai sudditi anche in caso di votazioni nettamente contrarie. E la scelta é ovvia (per tutti) : meglio dipendere direttamente dallo Zio Sam che da Berlino.
    Obama quando nell 2008 ha consegnato l`Europa ai tedeschi si illudeva di poterli sempre controllare sia militarmente che economicamente. Oggi perfino parecchi dem ultraprogressisti si stanno accorgendo che i tedeschi, pur nell`ossequio formale verso gli interessi USA, se ne stanno invece nella pratica parecchio discostando. Difatti la Germania é la oramai la potenza egemone nell`est europeo, potendo condizionare governi locali ed economie a mezzo dei trattati UE. Ed i tedeschi sono ingordi e quindi fagocitate le ex repubbliche sovietiche hanno cominciato ad ambire a parti storiche dell`impero russo come la Bielorussia e l`Ucraina. Naturalmente hanno ingolosito gli USA promettendo loro una parte cospicua del bottino. Il Trump che sarà un burino narcisita ma non é stupido, non solo non ha abboccato, ma ha cercato di tirarsi fuori. Il successore Biden ci si é invece rificcato dentro a capofitto pensando di mungere con poca spesa. Solo che dall`altra parte l`autocrate russo di turno non solo non poteva speculare sul precedente antagonismo tra tedeschi, francesi, britannici ed americani, ma al contrario si trovava contro il solo fronte USA-germanico fortemente coeso che prima o poi avrebbe portato ad una severa riduzione della potenza russa e naturalmente alla fine dell`auocrate e dei suoi accoliti. Da qui la guerra inevitabile.
    Ma adesso anche un citrullo al dipartimento di stato ha compreso la situazione complicatissima ci si trova : da un lato le sanzioni sono un`arma a doppio taglio che alla lunga provocheranno più danni a noi che ai russi e ciò per la semplice ragione che sarà l`Europa stessa a finanziare a tempo indefinito la guerra ai russi, e pure a prezzi crescenti, mentre lo Zio Sam avrà mercati e finanza rovinati dagli effetti delle sue stesse sanzioni. Difatti i tedeschi se ne guaradano bene dal colpire la principale fonte di reddito del nemico, il gas e le materie prime, non disdegnando però di scaricarne sempre più il peso sui sudditi.
    Quindi qualunque soluzione a questo conflitto passa per due strade obbligate : il ristabilimento sostanziale della sicurezza russa e la ridefinizione dei rapporti di forza tra USA e tedeschi. Tutte faccende queste esplosive, lunghe a definirsi e che posso portare conseguenze spaventose per noi sudditi.

  2. ahfesa scrive:

    Esatto bisogna seguire il buonsenso. Difatti il pensiero unico, abolendo ogni contraddittorio e censurando ogni controparte (sistema Gruber) con la nuova scusa della disinformazione di guerra, ci gabella a campana unica che il mondo libero sta combattendo (a suo modo) una guerra giusta contro un tiranno oscurantista. Ovvero “sanzioni” a doppio taglio, contro bombe e fame sugli ucraini. Esattamente come gli Alleati contro Hitler ed i suoi manitengoli, ma coi sistemi di allora.
    Ma anche senza “voci” la semplice esperienza ci dice che le cose sono differenti e che la ragione – come sempre accade nella vita – non é da una parte sola.
    a) Putin non é Hitler, ma semplicemente l`autocrate pro tempore vigente in Russia, e neppure il peggiore, il quale con poteri limitati dalle oligarchie che lo sostengono e lo finanziano, dai militari e dalle varie polizie politiche, semplicemente difende (e possibilmente espande) l`impero con i mezzi che gli sono congegnali. Ovvero la repressione poliziesca e la forza armata.
    b) L`occidente suo avversario é l`alleanza tra due tecnocrazie quella USA e quella Europea ad egemonia tedesca. Da noi sudditi del IV Reich l`oppressione non usa la forza bruta ma lo strangolamento economico e la cancellazione dei fondamenta li dirritti civili (quali p.e. la riservatezza) a mezzo di trattati capestro imposti ai governi sudditi, di burocrazie soffocanti e totalitarie, di leggi e programmi demenziali uniti ad un terrorismo fiscale ed all`inerzia giudiziaria che hanno oramai raggiunto livelli di palese ingiustizia e corruzione (il piccolo industriale, il piccolo commerciante, il contribuente subalterno, tassati senza diritto di rimostranza al 60% ed il sig. Bezos & Multinazionali Amiche tassati al 3% e magari anche, forse al 15%) e di sopraffazione da instaurare una situazione di impoverimento costante.
    c) Come noi abbiamo come governatore il sig. Draghi, non eletto ed imposto da Berlino, così agli ucraini é stato imposto il sig. Zelesky per assolvere la medesima funzione, solo che stavolta Biden e tedeschi si sono trovati davanti non i soliti poveracci pecoroni mediterranei, pronti ad ogni compromesso un quanto servi nati, bensì un altro tiranno, il quale per necessità o superbia a modo suo ha voluto vedere le loro carte sul campo.
    Quindi l`attuale scontro é il primo round di una più generale competizione tra sistemi a loro modo totalitari ed oppressivi, non una illusoria lotta tra bene e male (dove noi naturalmente staremmo dalla parte del bene)
    d) Infine molta attenzione che come nel 1939 regnava un altro autocrate rapace, Stalin, oggi abbiamo Mr Xi. Difatti Giuseppe Baffone non solo é stato prontissimo ad approfittare con lauti benefici dalla competizione tra democrazie occidentali ed Hitler, ma anche alleandosi fittiziamente con quest`ultimo é funto da detonatore della catastrofe mondiale, pure facendola franca e – salvo 10 milioni di morti a casa sua oltre alle purghe – riuscendo anche a guadagnarci e morire nel suo letto. Ora cinesi di Mr Xi non sono zii ricchie buoni, ma dopo aver fatto incetta di lucrosissime provviste sapendo prima o avendo subodorato l`inghippo, sono pronti a “mediare” in cambio poi di un costossisimo prezzo ed imprevedibili conseguenze (per noi popolo dei senza potere) e magari anche per i notri padroni.

  3. Luca V. scrive:

    Magnifico articolo. Davvero una cattedrale nel deserto ital0-atlantico dei benpensanti e baciapile.
    Nel frattempo l’illustre sindaco di Firenze, bontà sua, impacchetta per protetsa (?) il David di Michelangelo in un lugubre e gigantesco sacco di plastica nera, stile spazzatura, manco dovesse gettarlo in discarica. Eppure lui e i suoi accoliti parteciparono gioiosamente al bombardamento di Belgrado nella “umanitaria” difesa del Kosovo, senza profferire verbo per ingraziarsi gli americani, da buoni sudditi ossequiosi e silenti.
    Aspettiamoci ora che vengano bandite da tutte le osterie d’Italia miracolosamente sopravvissute alla pandemia, le ignobili insalate russe, sospette di nocività letali e financo di contaminazione radioattiva. Sempre consigliatissima, invece, e anzi raccomandata, la pratica della roulette russa, specie tra i nostri governanti.

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