POTENZE TERRENE

POTENZE TERRENE

Il mondo odierno è dominato dalla (pare) inarrestabile ascesa della superpotenza cinese, che guida lo sviluppo economico, scientifico, tecnologico, militare, e la globale svolta autocratica e autoritaria di tutti i sistemi di potere del mondo. Non mostra significativi punti deboli o destabilizzanti. È anche un gigante finanziario e manifatturiero. Ha una popolazione enorme, sottomessa, disciplinata, su cui l’oligarchia al potere esercita un penetrante e incontrastato dominio e controllo, nel perseguire l’espansionismo e la supremazia mondiale. E’ il prototipo dello Stato zootecnico totale.

Abbiamo anche una ex superpotenza, smembrata e ristretta, la Russia, con una piccola capacità manifatturiera, un piccolo PIL, forze armate convenzionali non molto convincenti, forze strategiche nucleari di primo ordine ma non mantenibili a lungo data la modestia dell’economia, una popolazione pari a un decimo di quella cinese, un punto di forza nella estensione geografica, un altro nella ricchezza di materie prime, e un terzo nella capacità di sopportazione del suo frugale popolo. La Russia sta giocando le sue ultime carte per non completare la parabola declinante fino a cader vassalla della Cina o di Washington, ma già ora riesce a protrarre la campagna ucraina solo grazie al sostegno cinese. Se riesce a tener duro, potrebbe riuscire a destabilizzare l’Occidente, inducendo una crisi finanziaria, alimentare e migratoria nonché fratture nell’UE.

Abbiamo ancora una superpotenza in declino relativo, gli USA, che mantiene un primato militare e un’egemonia monetaria, ambedue in declino; sarebbe già decaduta, se non servisse come piattaforma tecno-militare alla grande finanza globale, la quale però potrebbe sostituirla con la Cina; intanto ha perduto gran parte della capacità produttiva, sostiene la spesa militare e per i consumi stampando dollari e indebitandosi, soffre un continuo scadimento nel livello di istruzione e disciplina della popolazione soprattutto rispetto alla Cina nonché di lacerazioni sociali insanabili entro il sistema liberista; è indebitata fin sopra la testa, si regge finanziariamente attraverso una politica imperialista spinta, mercé continue guerre dirette e per procura; ora soprattutto tenta di resistere al sorpasso da parte di Pechino portando nella propria zona di controllo i paesi dell’Europa orientale con lo strumento della NATO, nonché coltivando la guerra delegata in Ucraina e la politica delle sanzioni in modo tale da legare al proprio carro l’acefala Europa occidentale assieme alla sua potenza industriale e tecnologica, col renderla dipendente dal suo shale gas (poi magari anche i loro OGM, data la crisi alimentare) e col tagliare i suoi legami commerciali e industriali con la Russia e la Cina. L’assedio, la provocazione e la guerra di logoramento alla Russia erano già pianificati oltreoceano anni fa dal Rand Institute col piano Overstretching and Unbalancing Russia. Ma, anche ammesso che questa manovra vada in porto, non basterà a fermare il sorpasso in atto. Solo una guerra di distruzione su larga scala potrebbe farlo.

Vi è infine la medio-grande potenza atomica indiana, non in grado di competere direttamente nel grande gioco del potere ma in grado di manovrare e influenzare gli equilibri secondo i suoi disegni. Mantiene una certa forma democratica, un buon rispetto dei diritti e delle libertà della persona, una radicazione culturale e spirituale profonda nel proprio grande passato.

Ovviamente, quando parlo di Cina, Russia, USA e India intendo le loro rispettive oligarchie dominanti, non i rispettivi popoli.

In questo gioco, come in tutti i giochi politici nazionali e internazionali, ciò che conta, ciò che agisce, sono i rapporti di forza e gli interessi reali, non i principi morali e affettivi o ideologici, adoperati invece come strumenti di propaganda e manipolazione. Poco contano anche le norme internazionali, se non come strumenti di consolidamento e legittimazione delle conquiste operate con la forza, perché di fatto, quando serve, le regole vengono regolarmente scavalcate. Neanche conta la democrazia, che nella realtà non esiste, essendo ogni società dominata e guidata dall’alto, soprattutto le società tecnologicamente avanzate. Non esiste nemmeno la sovranità e l’indipendenza dei paesi, perché perlopiù questi sono sottomessi e vassalli all’una o all’altra delle grandi potenze. E in ogni caso tutti gli stati ‘liberi’ dipendono per il loro finanziamento e funzionamento dalla comunità bancaria internazionale, dai suoi circuiti e dal suo rating. Anche la libertà individuale e i diritti civili e politici sono evanescenti, perché se in un paese vengono limitati in un modo più visibile e grossolano, in altri paesi vengono limitati i modi più sottili ma più penetranti, attraverso i mass media, la propaganda, la emarginazione di chi non si allinea col pensiero prescritto.

E’ facile dar da bere al popolo teledipendente narrazioni idealistiche per coprire le motivazioni reali degli interventi di politica estera. Di fronte a due soggetti, individuali o nazionali o etnici che si combattono, l’opinione pubblica infatti è portata a identificarsi con uno dei due che ritiene aggredito, nel giusto, buono, contro l’altro che ritiene aggressore, nel torto, malvagio. A sentire come proprio amico il primo, e nemico il secondo. Ad estendere le supposte qualità morali del capo di ciascuna delle due parti all’intero popolo. Quindi ad accettare sacrifici per sostenere l’una contro l’altra. Salvo accorgersi, nel tempo, di quanto tale aiuto gli costa e di quanto gli speculatori si arricchiscono su di esso.

 Nella realtà, al contrario, le lotte tra soggetti politici si fanno per interessi e prescindono dalle supposte qualità morali degli uni e degli altri. Il regime ucraino non è meno oppressivo, illiberale e autoritario di quello russo. E i regimi occidentali, che cavalcano la pandemia per portare avanti i loro progetti di identità e manipolazione bio-digitali della loro popolazione, con le loro prassi di condizionamento mentale e culturale, con le loro strategie economiche programmaticamente deflattive e depauperanti per la popolazione generale, tendono a qualcosa di peggiore della Russia attuale e di perlomeno di equivalente alla dittatura cinese.

Per concludere degnamente, ricordatevi: di fronte a due litiganti, l’unico atteggiamento razionale è fare il terzo che ne approfitta, evitando però azioni che possano scatenare conflitti pericolosi per se stessi.

02.06.22 Marco Della Luna

Informazioni su admin

Avvocato, autore, scrittore
Questa voce è stata pubblicata in GENERALI. Contrassegna il permalink.

1 risposta a POTENZE TERRENE

  1. ahfesa scrive:

    Vedo che l`avvocato alla fine la pensa come me che son uomo di strada e non di studio. Ovvero “Il bel tacer non fu mai scritto” come si dice dalle parti di Cremona. Difatti chi non ha mezzi, scarse capacità, dubbia fama ed anche creditori rapaci, é infinitamente meglio per lui il defilarsi nelle altrui contese. E tale precauzione diviene un obbligo evidente se in detti confronti non solo non ha nulla da guadagnare chiunque risulti vincitore, ma anche non ha la minima speranza di ristoro dei disagi che deve affrontare per prender le parti di uno o di un`altro. Non solo: sovente accade che I litiganti si fiacchino gli uni cogli altri ed alla fine siano poi tutti in varia misura perdenti e di conseguenza meno prepotenti ed esigenti con I propri sudditi. O magari il potente indebolito o sconfitto potrebbe anche permettere al suddito di cercarsi un padrone meno duro. Esempio preclaro la nostra monarchia e la classe dirigente liberale “antifascista” che dopo aver convissuto col regime per oltre 20 anni e pure benino avendo goduto di certi privilegi e prebende, davanti alla oramai certa bancarotta del fascio, si é gettata ai piedi degli angloamericani, nella fondata speranza di aver un padrone migliore dei repubblichini e dei tedeschi. E quando gli alleati per colorire il cambio di casacca richiesero l`alleggerimento di almeno una parte della zavorra più impresentabile decisero di buttare a mare Re Sciaboletta ed eredi, che per altro li avevano non poco aiutato a sbolognare il duce senza rimetterci tutti la ghirba. Non per niente il nostro primo Presidente della Repubblica e presidente della Costituente incassò senza batter ciglio l`emolumento di membro della Camera dei Fasci e della Corporazioni per tutta la durata del regime.

    Ma ahimé l`avv De Nicola, con I sigg. De Gasperi, Einaudi, Nenni, Saragat, La Malfa, Rumor, Parri e persino il furbastro Fanfani, il manganellaro Scelba ed il luciferino Andreotti, erano gente di qualità infinitamente migliore dei furfanti che oggi ci governano, e mica perchè fossero né più buoni né meno rapaci, soltanto avevano toccato con mano la tartuferia prepotente ed inconsistente del regime, la brutalità dei tedeschi e per finire le tirate d`orecchie degli alleati che ci hanno fatto pagare un pesantissimo pedaggio per entrare dalla porta di servizio nel loro club. Quindi visto ed imparato che certi errori e certe furbastrerie, ancorchè apparentemente lucrossime, non si devono fare per non trovarsi poi governanti di un certo tipo che portano tutti alla rovina.
    E questa gente sia pure con metodi non sempre pulitissimi né ortodossi ha permesso al popolo italiano di lavorare in pace e di godere tranquillamente, senza né fisco esorbitante, né padroni usurai, il frutto del suo lavoro.

    Ma noi italiani amiamo inesorabilmente il lavoro senza fatica, la ricchezza senza impegno, la guerra (vinta) senza morti e per questo ci lasciamo facilmente abbindolare da chi ci fà queste promesse. Quindi non bastandoci il duce labbrone che ci prometteva l`”Impero” abbiamo creduto ai vari Craxi, Berlusconi, Bossi per arrivare a Grillo, Conte ed il bibitaro ministro degli esteri. E siamo stati duramente ripagati perdendo quell poco di indipendenza nazionale che ci rimaneva e con esso quell modesto, ma mai prima realizzato, benessere economico. Adesso abbiamo da oltre 10 anno governi non eletti, che fanno gli interessi di padroni stranieri ed un parlamento di nominati (neppure formalmente rappresentativo della volontà popolare vigente) che vota qualsiasi cosa pur di restare a mangiare a spese del popolo bue.

    Basta ascoltare le notizie di oggi per rendersi conto dell`abisso in cui siamo precipitati. Il prof. Draghi nostro signore per volontà germanica va a Kiev in pompa magna con gran treno di costosi dignitari e guarrdaspalle dal Zelensky (fantoccio Americano), con Macron e Scholz. Ovviamente il francese ed il tedesco parlano poco e comandano secondo I loro affari. Il prof Draghi invece da ottimo impiegato esterna la volontà dei suoi datori di lavoro, pontificando di adesione dell`Ukraina alla UE, di pace a discrezione degli ukraini stessi come se I russi non ci fossero, di eterne alleanze e di aiuti cospicui, ovviamente segreti ma a spese del contribuente. Peccato che in tutta quella meraviglia noi non ci entriamo per niente, abbiamo solo da perdere e da pagare senza nulla in cambio. Anzi contemporaneamente gli stessi della UE ci dicono che dobbiamo abbassare il solito debito che più si cerca di calmierarlo a suon di tasse e legnate sui soliti, più lo stesso sorprendentemente aumenta. Intanto I russi, che ci sono e pure si arrabbiano davanti alla provocazione gratuita, ci tagliano il gas e fra poco ce lo chiuderanno. Ed allora state sicuri con non saranno né I tedeschi né Biden a ridarcelo ma saranno I soliti a pagar tasse e tirare la cinghia.

    Non appagati di tanto successo si parla trionfalmenbte dell`approvazione (finalmente) dell`onanistica riforma della giustizia. Su cosa significhi ci ha già illuminato l`avvocato.
    E poi per euristica continuazione si dice che finalmente un poveraccio tetraplegico ha potuto a sue spese suicidarsi, sempre in pompa magna e con ampia copertura mediatica. Che bello fra poco non avremo da mangiare né di che scaldarci, ma possiamo – a nostre spese beninteso – suicidarci. Magnifico!!
    Si continua anche a disquisire delle vittorie elettorali di tutti dimenticando che almeno metà del corpo elettorale non é andato a votare perchè non si sente rappresentato.

    Infine si apre l`ennesima puntata della burla grillita, partito di maggioranza relativa che non ha più base elettorale. Il bibitaro ripetente Di Maio, litiga con l`avvocato del popolo Conte. Eh sì intravista la fine imminente della cuccagna I caporioni cercano di assicurarsi un futuro (magari più modesto) nel nuovo ordine post-elettorale e quindi sgomitano per il posto al sole. E pure sono fidenti che gli elettori fatti stracornuti e mazziati da immumerevoli e ben retribuiti cambi di casacca li votino ancora. Mica improbabile ma che tristezza visto anche il generale sfacelo a cui stiamo andando incontro.

    Quindi che questa gente se ne stia zitta per far al meglio il nostro interesse é come credere che prima o poi I Talebani diventino Quaccheri.
    Il duce faceva scrivere sulle facciate delle case” Credere Obbedire Combattere”
    Quelli di Berlino/Bruxelles ci bombardano con “Sostenibilità Decrescita Tassazione”

    Come ho già detto oramai l`unica speranza é che quelli che pensano di essere I padroni assoluti di tutto perdano il senso della misura e comincino a commettere errori marchiani che poi provocano la loro fine. E normalmente come é successo con I tedeschi del III reich, dopo un padrone cattivo di solito ne arriva uno che almeno per un po`é meno esigente dovendo assumere il suo potere.

Lascia un commento