L’ISOLA DELLA SALVEZZA

L’ISOLA DELLA SALVEZZA

come le banche che si prendono ogni ricchezza

 

in cambio di miseria

 

Di Louis Even

Tratto da www.prolognet.qc.calciydelmonev.htm

 

l. SUPERSTITI Di UN NAUFRAGIO

 

Un’esplosione aveva fatto affondare una nave. Ognuno cercava di salvarsi come poteva. Cinque uomini si trovarono accalcati su una zattera trasportati dalle onde verso il loro destino; non è dato conoscere la sorte degli altri uomini della nave affondata.

l loro occhi scrutano ininterrottamente l’orizzonte. Una nave li potrà avvistare? La loro zattera li potrà condurre verso la salvezza?

All’improvviso un naufrago lancia un grido: “terra! terra! Là, nella direzione dove le onde ci stanno trasportando!”

E poiché la sagoma che si andava delineando si era rivelata essere proprio la terra, i naufraghi ballarono con gioia sulla zattera.

Erano cinque, cinque canadesi.

C’era Frank, un carpentiere, grande ed energico; lui per primo gridò, “terra!”.

C’era Paul, un coltivatore; potete vederlo inginocchiato con la mano destra sul tavolato e l’altra che afferra l’albero della zattera.

C’era Jim, un allevatore; è quello con i pantaloni a strisce, inginocchiato, rivolto verso la terra.

C’era Harry, un agricoltore, piccolo, un po’ robusto, seduto su una cassa salvata dal naufragio.

Ed infine Tom, un tecnico minerario; è il naufrago che si trova in piedi con la mano sulla spalla del carpentiere.

 

 

 

2. UN’ISOLA PROVVIDENZIALE

 

Per i nostri cinque uomini, mettere piede sulla terra era come ritornare alla vita, dalla tomba. Si trattava di una piccola isola, lontana dalla civiltà.

Una volta asciugati e scaldati il loro primo impulso fu di esplorarla.

Un’indagine rapida fu sufficiente per sollevare il loro spirito. L’isola non era una roccia sterile. Veramente erano gli unici uomini su di essa al momento. Ma giudicando dalle greggi degli animali semi domestici che incontrarono, là dovevano esserci stati altri uomini in passato. Jim, l’allevatore, era sicuro che avrebbe potuto addomesticarli completamente e metterli al loro servizio.

Paul rilevò che il terreno dell’isola, per la maggior parte, era abbastanza adatto alla coltivazione.

Harry scoprì alcuni alberi da frutto che, se lavorati correttamente, potevano dare buoni raccolti.

Erano presenti grandi quantità di legname con molti tipi di legno. Frank, senza troppa difficoltà, avrebbe potuto costruire le case per la piccola Comunità.

Così Tom, il tecnico minerario, trovò nelle formazioni rocciose dell’isola i segni di ricchi giacimenti minerari, con i quali, grazie alla sua ingegnosità ed iniziativa, avrebbe potuto ottenere i metalli per costruire gli attrezzi da lavoro.

Così ciascuno poteva servire la collettività con il suo speciale talento. Tutti furono d’accordo a denominare quella terra “Isola della Salvezza”. Tutti ringraziarono la Provvidenza per la felice conclusione della loro avventura, che avrebbe potuto concludersi anche in maniera molto tragica.

 

3. VERA ABBONDANZA

 

Qui vediamo gli uomini al lavoro.

Il carpéntiere costruisce le case e fa la mobilia. Inizialmente trovano il loro alimento dalla vegetazione spontanea. Ma presto i campi saranno lavorati e seminati ed il coltivatore avrà abbondanti raccolti.

Stagione dopo stagione questa isola, l’isola della Salvezza, con il lavoro dei cinque uomini, divenne ricchissima di ogni bene necessario alla vita.

La ricchezza non era quella relativa all’oro o alle banconote di carta, ma di un valore essenziale; una ricchezza di alimenti, vestiti, abitazioni, spiritualità; di tutte quelle cose necessarie per soddisfare le vere esigenze umane.

Ognuno curava anche i sui affari. Lo scambio delle rispettive eccedenze consentì a tutti di beneficiare di tutti i prodotti dei lavoro della piccola comunità, senza far mancare nulla ad alcuno.

La vita non era proprio articolata e complessa come potevano desiderare che fosse; difettavano di molte delle cose a cui erano abituati nella “civiltà”. Ma non potevano certo lamentarsi di come si erano organizzati e di ciò che avevano trovato. Prima di partire avevano saputo della grave depressione economica che aveva colpito il Canada, dove c’erano le persone con le pance vuote e parallelamente i grandi magazzini tracimavano di alimenti che solo pochi fortunati potevano acquistare.

Almeno, sull’isola della Salvezza, non erano costretti a vedere i prodotti alimentari andare in putrefazione. Le tasse erano sconosciute qui; non vivevano nel timore costante dell’arrivo dell’esattore.

Lavorarono duro ma almeno potevano godersi il frutto dei loro lavoro.

Così svilupparono l’isola, ringraziando il Buon Dio e sperando sempre nella riunione con le loro famiglie, in possesso di vita e di salute, i due doni più grandi.

 

4. UN SERIO INCONVENIENTE

 

I nostri uomini si riunivano spesso per trattare i loro affari.

Nel sistema economico semplice che si era sviluppato, una cosa stava cominciando ad infastidirli maggiormente; non avevano nessuna forma di denaro. Il baratto, lo scambio diretto di merci per le merci, aveva relativi svantaggi. I prodotti da scambiare non erano sempre attuali o freschi quando si contrattava. Per esempio, il legno trasportato al coltivatore nell’inverno non poteva essere da lui pagato con le patate finché, sei mesi più tardi, non maturava il raccolto.

A volte un uomo poteva avere un prodotto di grande valore che non poteva essere però compensato dai prodotti degli altri uomini in quel momento.

Tutto queste complicazioni crearono difficoltà nella vita della comunità. Con un sistema monetario ognuno avrebbe potuto vendere i propri prodotti agli altri per dei soldi. Con questi soldi avrebbe potuto acquistare dagli altri le cose che desiderava, quando le desiderava e quando erano disponibili.

Tutti erano d’accordo che un sistema monetario effettivamente sarebbe stato molto conveniente. Ma nessun di loro sapeva introdurre un tal sistema. Sapevano produrre la ricchezza alimentare e le merci; ma come produrre i soldi? Questa ricchezza era qualcosa di troppo distante dalle loro mentalità. Erano ignari dell’origine dei soldi e, pur avendone bisogno, non sapevano produrli. Certamente molti uomini di cultura sarebbero stati nella stessa situazione; tutti i nostri governi erano in quello stato durante i dieci anni antecedenti la seconda guerra mondiale. L’unica cosa che tutti i paesi difettavano, dal 1929 al 1939, erano i soldi e quasi tutti i governi non hanno saputo risolvere il problema.

Solo Hitler lo risolse, nazionalizzando la banca centrale, conquistando nel contempo il cuore dei tedeschi, reduci da quasi 20 anni di miseria ed umiliazione.

 

5. L‘ARRIVO DI UN NUOVO NAUFRAGO

 

Una sera, quando i nostri ragazzi erano seduti sulla spiaggia a discutere per la centesima volta dei loro problema monetario, videro avvicinandosi una piccola barca a remi con un solo uomo.

Seppero che era un superstite di un naufragio. Il suo nome era Oliver.

Erano contenti di avere un nuovo compagno; gli fecero vedere tutta l’isola, gli diedero il meglio dei loro prodotti e l’ospitalità.

Gli dissero: “anche se siamo dispersi e tagliati fuori dal resto del mondo, non possiamo lamentarci troppo. La terra e la foresta sono buone con noi. Difettiamo solo di una cosa ‑pensiamo ‑ i soldi. Essi ci renderebbero più agevoli gli scambi dei nostri prodotti”.

“Bene, potete ringraziare la Provvidenza,” rispose Oliver, “perché sono un banchiere ed in poco tempo potrò realizzarvi un vero sistema monetario. Così avrete tutto ciò che le popolazioni civili hanno”.

“Un banchiere!… Un BANCHIERE!…” Un angelo che scende dal cielo non avrebbe potuto ispirare più reverenza e rispetto nei nostri uomini. Dopotutto, anche noi, che costituiamo la civiltà, non siamo abituati ad inchinarci al cospetto dei banchieri, di quegli uomini che controllano la linfa della finanza?

 

6. DIO DELLA CIVILTA

 

“Sig. Oliver, come nostro banchiere, la vostra unica occupazione su questa isola sarà di occuparsi dei nostri soldi; nessun lavoro manuale.”

“Corne ogni altro banchiere, per soddisfare le vostre esigenze, effettuerò la mia operazione di forgiatura della prosperità della Comunità.”

“Sig. Oliver, costruiremo per lei una casa lussuosa, in armonia con la vostra dignità di banchiere. Nel frattempo vi alloggerete nel fabbricato che usiamo per le attività comunitarie”.

“Soddisferò i vostri desideri, amici miei. Ma in primo luogo, scaricare la barca. C’è della carta ed un torchio tipografico, completo di inchiostro; c’è inoltre un piccolo barilotto che vi esorto a trattare con la più grande cura”.

Scaricarono tutto. Il piccolo barilotto destò l’intensa curiosità nei nostri uomini.

“Questo barilotto,” annunciò Oliver, “contiene il tesoro di tutti i sogni. E’ pieno… d’ORO!’,

Pieno d’oro! I cinque uomini impazzirono dì gioia. Il dio della civiltà era arrivato sull’Isola della Salvezza! Il dio giallo, sempre nascosto, tuttavia terribile per chi non ce l’ha; la sua presenza o assenza o il minimo capriccio potrebbe decidere il destino stesso di tutte le nazioni civilizzate!

“Oro! Sig. Oliver, siete veramente un grande banchiere!”

“Oh, augusta maestà! Oh, onorevole Oliver! Alto sacerdote del grande dio oro! Accettate il nostro umile omaggio e ricevete i nostri giuramenti di fedeltà!”

“Sì, miei amici, ho oro abbastanza per un continente. Ma l’oro non è fatto per la circolazione. L’oro deve essere nascosto. L’oro è l’anima dei soldi veri e l’anima è sempre invisibile. Ma vi spiegherò tutto quando riceverete il vostro primo finanziamento.”

 

7. LA SEPOLTURA SEGRETA

 

Prima che ognuno andasse nella sua dimora per la notte, Oliver rivolse loro un’ultima domanda.

Quanti soldi vi servono per cominciare ad effettuare agevolmente i vostri commerci?

Si guardarono l’un l’altro; poi rivolsero lo sguardo rispettosamente il banchiere. Dopo un po’ di calcoli e con il competente consiglio del finanziere, decisero che $200 ciascuno potevano bastare.

Gli uomini si separarono scambiando entusiastiche osservazioni. Nonostante l’ora tarda spesero la maggior parte della notte con le eccitate fantasticherie dell’oro e della ricchezza. Giunse mattina prima che si addormentassero.

Oliver, invece, non sprecò un momento. L’affaticamento si sarebbe presto dimenticato grazie alle entrate del suo lavoro di banchiere. Dalla prima luce dell’alba scavò un pozzo in cui rotolò il barilotto. Lo riempì e mimetizzò, trapiantando un piccolo arbusto come riferimento. L’oro era stato nascosto adeguatamente!

Allora mise in funzione la sua piccola pressa per stampare mille biglietti della taglia di $1. Guardando le nuove banconote pulite uscire dalla sua pressa, il banchiere naufrago pensò fra sé:

Quanto è semplice fare i soldi. Tutto il loro valore viene dai prodotti che permetteranno di acquistare. Senza prodotti queste banconote sarebbero senza valore. I miei cinque ingenui clienti non lo realizzeranno mai. Realmente pensano che questi nuovi soldi derivino il loro valore dall’oro! La loro stessa ignoranza mi renderà il loro padrone.”

E, come giunse là, i cinque uomini si trovarono da Oliver a parlare del funzionamento del sistema monetario.

 

9. UN PROBLEMA NELL’ARITMETICA

 

E così le banconote de sig. Oliver entrarono in circolazione sull’isola. I commerci, semplificati dai soldi, raddoppiarono. Tutti erano felici. Il danaro era veramente il sangue dell’organismo economico!

Ed il banchiere era sempre accolto con rispetto e con sicuri ringraziamenti. Ma ora, vediamoli …

Perché Tom, il tecnico minerario, seduto al tavolo, guarda così pensosamente e calcola così attivamente con carta e matita? Perché Tom, come gli altri, ha firmato un accordo per rimborsare Oliver, in un anno, di $200 più gli interessi $16. Ma Tom ha soltanto alcuni dollari nella sua tasca e la data del pagamento è vicina.

Pensa a lungo al suo problema personale, ma senza successo; non trova una soluzione. Infine ha affrontato lo stesso problema dal punto di vista della piccola Comunità nell’insieme.

“Prendendo in considerazione tutto sull’isola, nel suo insieme, siamo in grado di onorare i nostri obblighi? Oliver ha emesso un totale di $1000. Sta chiedendoci di ridargli $1080. Ma anche se gli portassimo tutte le banconote presenti sull’isola, ancora saremmo mancanti di $80. Nessuno ha emesso gli $80 supplementari. Abbiamo tantissimi prodotti, ma non abbiamo altre banconote da un dollaro. Così Oliver potrà assumere la direzione dell’intera isola poiché tutti gli abitanti insieme non potranno restituirgli l’importo totale dei capitale e degli interessi.

“Anche se alcuni, senza alcun pensiero per gli altri, potessero onorare l’impegno, gli altri non potrebbero farlo. E prima o poi tutti cadranno nell’insolvenza. Il banchiere avrà comunque tutto. E’ indispensabile effettuare subito una riunione e decidere che fare a questo proposito.”

Tom con le sue banconote in mano, non ebbe difficoltà nel dimostrare la situazione. Tutti erano d’accordo nel credere che il banchiere si sarebbe reso disponibile per risolvere il problema. Decisero di chiedere una riunione a Oliver.

 

10. IL BENEVOLO BANCHIERE

 

Oliver indovinò subito che cosa passava nelle loro menti e mostrò la sua parte migliore. Ascoltò attentamente Frank che spiegava impetuosamente il problema che assillava il gruppo.

“Come potremo pagarvi $1080 quando ci sono soltanto $1000 sull’intera isola?”

“La differenza sono gli interessi, amici miei. Non avete aumentato la vostra produzione?”

“Sicuro, ma gli $80 relativi agli interessi nessuno li ha. E sono i soldi che state chiedendo, non i nostri prodotti. Siete l’unico che può fare i soldi. Avete stampato soltanto $1000 ma ne chiedete $1080. Ciò è impossibile!”

“Ora ascoltatemi, amici. I banchieri, per il bene supremo della Comunità, si adattano sempre alle esigenze dei tempi. Vi chiederò soltanto gli interessi. Soltanto $80. Continuerete a tenere il capitale.”

“Siate benedetto, sig. Oliver! Ci state annullando i $200 ciascuno che vi dobbiamo?”

“Oh no! Sono spiacente; un banchiere non annulla mai un debito. Mi dovete ancora tutti i soldi che avete preso in prestito. Ma mi pagherete, ogni anno, soltanto gli interessi. Se mi rimborserete puntualmente ogni anno degli interessi non vi solleciterò la restituzione del capitale. Forse potrà succedere che alcuni non potranno rimborsare neppure gli interessi a causa dell’andamento degli affari fra voi. Bene, bisogna che vi organizziate come una nazione, realizzando un sistema dei contributi, che chiameremo tasse. Coloro che avranno più soldi saranno tassati più; i poveri pagheranno di meno. Farete un sistema di soccorso sociale. Assicuratevi che complessivamente possiate pagare gli interessi che mi dovete ed io sarò soddisfatto. E la vostra piccola nazione prospererà.”

Così i nostri ragazzi se ne sono andati, piuttosto tranquillizzati, ma ancora con qualche dubbio.

 

1 l. OLIVER ESULTA

 

Oliver è solo. Riflette profondamente. l suoi pensieri funzionano così:

“Gli affari vanno bene. Questi ragazzi sono bravi operai, ma stupidi. La loro ignoranza e la loro ingenuità sono la mia forza. Chiedono soldi e do foro le catene della schiavitù. Mi danno le orchidee ed alleggerisco legalmente le loro tasche.”

“Potrebbero ribellarsi e gettarmi in mare!? Ma non credo! Ho le loro firme. Sono gente onesta; sono lavoratori! Sono stati messi in questo mondo per servire i finanzieri.”

“Oh grande Mammona! Ritengo che il vostro genio delle operazioni bancarie scorra attraverso la mia persona! Oh, illustre maestro! quanta ragione avevate quando avete detto: “datemi il controllo dei soldi della nazione e non mi importerà di chi emana le leggi.” Sono il padrone dell’isola della Salvezza perché controllo i soldi dell’intera isola.”

“La mia anima è assetata di fanatismo ed ambizione. Potrei governare l’universo. Perché io, Oliver, sono capitato qui? Il mio posto era il mondo. Oh! se soltanto potessi andarmene da questa isola! So che potrei governare il mondo intero senza nessuno al di sopra di me! Il mio piacere supremo sarebbe quello di inculcare la mia filosofia nelle menti di coloro che governano la società: banchieri, industriali, politici, militari, insegnanti, giornalisti; tutti sarebbero miei servi. Le masse sono soddisfatte di vivere in schiavitù, quando chi comanda appartiene al partito politico da loro votato.”

 

12. COSTO DELLA VITA INSOPPORTABILE

 

Nel frattempo le cose andavano di peggio in peggio sull’isola della Salvezza. La produzione era elevata, ma gli scambi commerciali erano al minimo. Oliver raccoglieva regolarmente i suoi interessi. Gli altri dovevano pensare a risparmiare i soldi per pagare le rate degli interessi. Quindi, i soldi cominciarono a coagularsi piuttosto che a circolare liberamente. Comparve il fenomeno della rarefazione monetaria.

Coloro che pagavano la maggior parte nelle tasse protestavano contro coloro che pagavano di meno. Aumentavano i prezzi delle loro merci per compensare quelle perdite. I poveri, che pagavano meno tasse, deploravano l’alto costo della vita e compravano di meno. Il banchiere faceva moniti contro il rischio dell’inflazione e raccomandava di avere fiducia. Il morale era basso. La gioia di vivere non c’era più. Nessuno si impegnava più con passione al proprio lavoro. Perché avrebbe dovuto? I prodotti erano venduti a bassissimo costo. Quando si riusciva ad effettuare una vendita, si dovevano pagare le tasse a Oliver. Le cose andavano proprio così, come oggi. Era una crisi reale. Ed accusavano l’un l’altro di tenere i prezzi troppo alti oppure di non consumare più abbastanza.

Un giorno, Harry, seduto nel suo frutteto, pensò attentamente alla situazione nella quale si trovavano. Infine arrivò alla conclusione che questo “progresso”, introdotto dal sistema monetario dei banchiere, aveva rovinato tutto sull’isola. Certamente ognuno di loro cinque aveva i suoi difetti; ma il sistema di Oliver sembrava proprio che fosse stato progettato per mettere in evidenza le parti peggiori della natura umana.

Harry decise di condividere le sue riflessioni con suoi amici per unirsi nell’azione. Cominciò con Jim, che non fu duro da convincere. “Non sono un genio”, egli disse, “ma da troppo tempo stiamo soffrendo a causa dei sistema monetario di questo banchiere.”

Uno per uno giunsero alla stessa conclusione e si decisero di andare da Oliver per un altro chiarimento.

 

13. TRATTATIVA CON UN IRREMOVIBILE

 

Una vera tempesta scoppiò nelle orecchie dei banchiere.

“Sull’isola i soldi sono limitati, collega, inoltre ce li portate via in continuazione! Li paghiamo ed ancora li paghiamo, ma ancora vi dobbiamo tanto quanto all’inizio. Lavoriamo solo per lei, ma ugualmente non siamo a posto! Abbiamo la terra la più fine possibile, ma siamo più poveri di prima del giorno del vostro arrivo. Debiti! Debiti! Abbiamo debiti fino al collo!”

“Oh! ragazzi, siate ragionevoli! I vostri affari stanno crescendo ed è grazie a me. Un buon sistema bancario è il bene migliore del paese. Ma per funzionare al meglio dovete avere fiducia nel banchiere. Venite da me come da un padre… avete bisogno di più soldi? Molto bene. Il mio barilotto d’oro è sufficiente per molte migliaia di dollari in più. Vedete, è sufficiente che ipotechiate altre vostre proprietà e saranno disponibili altri mille dollari.”

“Così il nostro debito andrebbe a $2000! Dovremmo pagare il doppio di interessi pagare e così per il resto delle nostre vite!”

“Ma le vostra proprietà, grazie al sistema monetario, aumenteranno presto di valore ed io potrò prestarvi ancora più soldi. E non pagherete mai nulla in più degli interessi e dei capitale residuo. E potrete trasferire il debito di un anno all’anno successivo.”

“Ed aumenteranno le tasse di anno in anno?”

“Ovviamente. Ma anche i vostri redditi aumenteranno ogni anno.”

“Così dunque, più il paese si sviluppa a causa del nostro lavoro, più il debito pubblico aumenta!”

“Naturalmente! Proprio come nel vostro Canada, o in qualunque altra parte del mondo civilizzato. Il grado di civilizzazione del paese è misurato sempre dall’ammontare del debito nei confronti dei banchieri; niente debiti, niente progresso”.

 

14. IL LUPO DIVORA GLI AGNELLI

 

“Questo è un sistema monetario sano, sig. Oliver?”

“Signori, tutti i soldi veri sono basati sull’oro e vengono immessi sul mercato attraverso i debiti. Il debito pubblico è una buona cosa. Mantiene gli uomini in competizione fra loro per aumentare la loro ricchezza. Sottomette i governi alla saggezza suprema ed ultima, quella che è incarnata dai banchieri. Come banchiere, sono la torcia della civiltà e del progresso qui sulla vostra piccola isola. Detterò la vostra politica e regolerò il vostro livello di vita.”

“Sig. Oliver, siamo gente semplice e non conosciamo bene il sistema monetario, ma non desideriamo quel genere di civiltà qui. Non prenderemo in prestito un altro centesimo da voi. Soldi veri o non veri, non faremo più nessun tipo di nuova transazione con voi.”

“Signori, sono profondamente rammaricato per questa vostra decisione, assai sconsiderata. Ma se questa è la vostra decisione, ricordatevi che ho le vostre firme. Quindi vi chiedo tutto il rimborso immediato: capitale ed interessi.”

“Questo non è impossibile, Signore. Anche se vi dessimo tutti i soldi presenti sull’isola ancora non saremmo sdebitati con voi.”

“Non è un mio problema. Avete o non avete firmato? Sì? Molto bene. In virtù della santità dei contratti stipulati prendo possesso delle vostre proprietà ipotecate al momento della consegna del denaro. Se non intenderete adempiere ai vostri obblighi nei confronti dell’autorità suprema dei soldi allora obbedirete con la forza. Continuerete a sfruttare l’isola, ma nel mio interesse e secondo la mia volontà. Ora, uscire! Avrete domani le mie nuove disposizioni.”

 

15. CONTROLLO DELLA STAMPA

 

Oliver sapeva che chiunque ha il controllo dei soldi della nazione, controlla la nazione. Ma sa anche che per avere il controllo completo era necessario mantenere la gente in una condizione di informazione fuorviante e di distrazione dai veri problemi.

Oliver aveva colto le convinzioni politiche dei cinque isolani; due erano conservatori e tre erano democratici; molte cose erano cambiate nelle loro conversazioni serali, particolarmente dopo essere caduti in schiavitù. Fra conservatori e democratici c’era attrito costante.

Occasionalmente, Harry, il più neutro dei cinque, considerando che tutti avevano gli stessi bisogni ed aspirazioni, aveva suggerito la loro unione per esercitare la pressione sull’autorità. Una tal unione, Oliver non la poteva tollerare; avrebbe comportato la conclusione dei suo dominio. Nessun dittatore, finanziario o altro, potrebbe esistere se la gente fosse unita ed informata correttamente.

Di conseguenza, Oliver si impegnò a fomentare, quanto più possibile, la disputa politica fra loro mettendo gli uni contro gli altri.

Il banchiere mise la sua pressa al lavoro e fu editore di due giornali settimanali, “il sole” per i democratici e Ia stella” per i conservatori.

La linea editoriale de “il sole” era: “se non siete più liberi, la colpa è dei conservatori che provocano l’inflazione tenendo troppo alti i prezzi”.

Quella de “Ia stella” era: “Ia condizione rovinosa dei commercio e del debito pubblico è dovuta ai democratici traditori che effettuano baratti al di fuori della rete commerciale ufficiale”.

Le due fazioni litigavano fra loro ferocemente, dimenticando che il responsabile vero delle loro disgrazie, colui che aveva forgiato le loro catene, era il padrone dei soldi, il banchiere Oliver.

 

16. UN PREZIOSO RELITTO GALLEGGIANTE

 

Un giorno, Tom, il tecnico minerario, su una piccola spiaggia nascosta dall’erba, alta ad un’estremità dell’isola, trovò una lancia di salvataggio; era in buone condizioni ed il suo carico, costituito da una cassa di legno, era intatto.

Aprì la cassa; conteneva dei documenti. Fra di essi c’era un libro dal titolo: “il primo anno di accreditamento sociale”; il primo volume di una pubblicazione di accreditamento sociale dal Canada.

Curioso, Tom si è seduto ed ha cominciato a leggere la documentazione. Il suo interesse si è acceso; la sua faccia si è illuminata.

“Questo è giusto!” gridò ad alta voce. “questo è qualcosa che avremmo dovuto sapere molto tempo fa.”

I soldi ottengono il loro valore, non dall’oro, ma dai prodotti che quei soldi consentono di acquistare.

“Semplicemente i soldi dovrebbero essere uno strumento della contabilità, degli accreditamenti che passano da un conto ad un altro secondo gli acquisti e le vendite. Il totale dei soldi deve essere pari alla somma dei prodotti presenti sul mercato.

“Ogni volta che aumenta la produzione deve aumentare in maniera corrispondente l’ammontare dei soldi. La proprietà dei soldi di nuova emissione deve essere della collettività, perché è della collettività il merito di aver aumentato la produttività. Il progresso è contrassegnato, non dall’aumento nel debito pubblico, ma dall’emissione di un dividendo uguale a ciascun membro della società… Accreditamento Sociale… ; Reddito di cittadinanza…”

Tom non riusciva più a contenersi. Si alzò con il libro in mano e si avviò velocemente dai suoi quattro amici per comunicargli la nuova scoperta.

 

17. SOLDI ‑ CONTABILITA SEMPLICE

 

Così Tom divenne l’insegnante. Insegnò agli altri quanto aveva imparato da quella pubblicazione sull’accreditamento sociale trasmessa da Dio.

“Questo”, egli disse, “è ciò che potevamo fare senza aspettare un banchiere ed il suo barile di oro o senza sottoscrivere alcun debito.”

“Apro un conto in nome di ciascuno di voi. Nella colonna destra metto gli accreditamenti; in quella di sinistra metto i debiti che vanno sottratti dal vostro conto.

Ciascuno desidera cominciare con $200? Molto bene. Scriviamo $200 all’accreditamento di ciascuno. Ciascuno immediatamente ha $200.

Frank compra alcune merci da Paul per $10. Deduco $10 da Frank e gli rimangono $190. Aggiungo $10 a Paul ed ora egli ha $210.

” Paul vende a Jim merci per un ammontare di $8. Deduco da Jim $8 e gliene rimangono $192. Paul ora ha $218. “

Paul compra il legno da Frank per $15. Deduco $15 da Paul che va a $203. Aggiungo $15 al conto di Frank e va di nuovo a $205. “

E così continuiamo; da un conto ad un altro allo stesso modo delle banconote di carta che vanno da una tasca ad un’altra. “

“Se qualcuno ha bisogno dei soldi per espandere la produzione, emettiamo l’importo necessario come proprietà della collettività; una volta che ha venduto i suoi prodotti rimborsa la somma al fondo monetario di accreditamento. Lo stesso per i lavori pubblici; nuove emissioni di danaro di proprietà della collettività. “

“Analogamente, ogni conto è aumentato periodicamente proporzionalmente alla ricchezza della collettività, affinché tutti possano trarre beneficio dal progresso reale della società. Questo è il dividendo nazionale. In questo modo i soldi si trasformano in uno strumento di servizio. Così come i beni invecchiano, anche i soldi devono lentamente perdere di valore in modo che non siano mai presenti troppi soldi a fronte di pochi beni (inflazione), e soprattutto per impedire eccessivi accumuli di potere”

 

18. LA DISPERAZIONE DEL BANCHIERE

 

Oliver capì tutto. I membri di questa piccola Comunità si sono trasformati da debitori in creditori sociali. Il giorno seguente, Oliver, il banchiere, ricevette una lettera firmata dai cinque:

“Egregio Signore, senza nessun motivo ci avete immersi nel debito e ci avete sfruttati. Non avremo più bisogno di operare con il vostro sistema dei soldi. D’ora in poi avremo tutti i soldi a noi necessari senza bisogno di oro, di debiti o tasse. Stiamo stabilendo, immediatamente, il sistema di accreditamento sociale sull’isola. Il dividendo nazionale sostituirà il debito pubblico. “

“Se insistete sul rimborso, possiamo restituirvi tutti i soldi che ci avete dato. Ma non un centesimo in più. Inoltre la moneta che vi restituiremo sarà quella che intendiamo noi, che esiste, e non la vostra che non esiste in quanto è troppo rarefatta. Non potete porre nessun ostacolo alla vera legge, presente, grazie a Dio, nel cuore degli uomini di buona volontà.”

Oliver precipitò nella disperazione. Il suo impero stava sbriciolandosi. I suoi sogni si frantumarono. Che cosa avrebbe potuto fare? Le discussioni sarebbero state inutili. I cinque ora erano creditori sociali: i soldi e l’accreditamento ora non erano più a loro sconosciuti così come non lo erano a Oliver.

“Oh!”, disse Oliver, “questi uomini hanno scoperto l’accreditamento sociale. La loro dottrina si spargerà molto più rapidamente della mia. Dovrei elemosinare il loro perdono? divento uno di loro? lo, un finanziere e un banchiere? Mai! Piuttosto, proverò ad andarmene da questa maledetta isola!”

 

19. LA FRODE SMASCHERATA

 

Per proteggersi da tutti i futuri eventuali reclami di Oliver, i nostri cinque uomini decisero di farsi firmare dal banchiere un documento che attestasse la restituzione di tutto ciò che possedeva quando arrivò sull’isola.

Si dovette redarre un inventario; la barca, i remi, la piccola pressa ed il famoso barilotto di oro.

Olíver dovette inevitabilmente rivelare dove aveva nascosto l’oro. I nostri ragazzi lo dissotterrarono con meno rispetto del giorno in cui lo scaricarono dalla barca. L’accreditamento sociale gli aveva insegnato a disprezzare l’oro.

Il tecnico minerario, mentre stava sollevando il barilotto, lo trovò sorprendentemente leggero per essere pieno d’oro. “Se il barilotto fosse pieno d’oro, ” disse agli altri, “doveva essere molto più pesante. “

L’impetuoso Frank non perse un momento; un colpo dell’ascia ed il contenuto del barilotto fu esposto alla loro vista.

Oro? Non era oro, né poco né molto! Solo rocce, normali rocce senza valore! I nostri uomini non potevano essere più sorpresi.

“Non dirci che ci hai potuto ingannare in questa maniera!”

“Eravamo così ingenui ed entusiasti da non comprendere la pericolosità dei sistema monetario basato sul debito e non sui beni“.

“Abbiamo ipotecato tutti i nostri averi per degli impegni formalizzati su alcune libbre di rocce? E’ un furto costruito sulle bugie!”

“Per pensare una cosa così perversa bisogna proprio odiare l’umanità! Quel diavolo di un banchiere!”

Furioso, Frank alzò la sua ascia. Ma già il banchiere era scappato nella foresta.

 

20. ADDIO ALL’ISOLA DELLA SALVEZZA

 

Dopo l’apertura del barilotto e della rivelazione del suo inganno, nessuno sentì più parlare di Oliver.

Subito dopo, una nave, incrociando fuori della rotta normale di navigazione, notò dei segni di vita sull’isola e gettò l’ancora per mandare una scialuppa a controllare.

Così i nostri 5 uomini hanno saputo che la nave era in viaggio per l’America. Potevano prendere con loro solo le cose essenziali da portare in Canada.

Soprattutto, si assicurarono di prendere la documentazione economica con il libro “il primo anno di accreditamento sociale” che era stato la loro salvezza dalle mani dei finanziere, e che illuminò le loro menti con una luce “divina”.

Tutti e cinque si impegnarono solennemente a diffondere in Canada ed i tutti i luoghi dove fosse presente la civiltà la grande esperienza che avevano vissuto, in modo da non permettere mai più che l’umanità si trovasse schiava dei debito. La vera economia è basata sull’accreditamento sociale.

 

Purtroppo siamo ancora nella stessa situazione dei 5 uomini sull’ísola, sotto il giogo dei banchiere, con l’aggravante che dal 15 agosto 1971 sappiamo tutti ufficialmente che la riserva aurea non esiste più. Quindi siamo ancora più sprovveduti di loro.

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3 risposte a L’ISOLA DELLA SALVEZZA

  1. Paolo scrive:

    è una storia un po’ troppo romanzata su cui manca un dettaglio:
    – come viene immesso (o chiesto in prestito) il denaro nel circuito economico? uno stato come può indebitarsi, per avere denaro circolante, senza rendersene conto? un conto è convertire 1:1 dei beni materiali con un bene “virtuale” come il denaro, un conto è farsi prestare dei soldi senza poter restituire il totale aumentato di interessi.

    @ Claudio:
    cosa intendi con “il vero problema economico è la proprietà”?

  2. claudio scrive:

    Secondo me questa teoria fa acqua da tutte le parti. A partire dalla premessa in cui si dichiara la necessità di usare i soldi per finire con il dichiarare che esistono un’ economia VERA ed una falsa. Si ignora completamente (o viene nascosto) che il vero problema economico è la proprietà.

  3. Hires scrive:

    Quella storiella è assolutamente irreale oltre che assurda sotto diversi punti di vista.
    Quindi è inadeguata a dimostrare difetti del sistema bancario o monetario e tanto meno a trarre qualsiasi conclusione.
    Ho spiegato in una nota il perché questa storia sia irreale.
    Altrettanto per la storiella del Bankenstein.
    In sintesi, ambo le storielle, forzatamente, assumono una emissione iniziale “a debito”, cosa che anche storicamente non ha alcun riscontro, e inoltre assumono dei banchieri assolutamente privi di spese.
    Se si vogliono fare degli esempi, questi dovrebbero almeno rispecchiare in parte la realtà e non essere modellati artatamente per dimostrare una certa tesi.
    Un modello “normale” seppure semplificato l’ho descritto in questa nota ed è ovviamente molto diverso, proprio perché REALISTICO.
    Buona lettura, aspetto i vostri commenti.

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