POMIGLIANO: SILENZIO SULL’ESSENZIALE

Abbiamo scelto un insieme di lavoratori con un’immagine francamente indifendibile per iniziare a introdurre deroghe altrimenti impresentabili, o perlomeno allarmanti, a diritti fondamentali e indisponibili. Questa è ingegneria sociale. Ma è anche solo l’inizio di un processo epocale.

L’immagine dei dipendenti Fiat di Pomigliano, vera o falsa che sia, è appunto pessima, indecente, indifendibile: decenni di impudente assenteismo, di finte malattie e finti certificati medici, record di improduttività, irresponsabilità e doppiolavorismo in malattia, infortunio e cassa integrazione.

Abbiamo detto a loro e a tutti: adesso siamo globalizzati e in recessione, voi state in competizione di libero mercato anche coi metalmeccanici cinesi; il capitale va dove le condizioni gli sono più favorevoli: è il libero mercato, il bene di tutti; se rinunciate a diritti economici sindacali e costituzionali con un libero referendum, allora investiamo i nostri soldi qui in Campania e vi diamo un reddito, altrimenti andiamo altrove. Vedete voi.

La maggioranza dei sindacalisti e dei politici, e gli economisti di governo, approvano dichiarando che è una scelta dura ma positiva e  realistica, intelligente, da prendere ad esempio, giustificata dalla necessità di attrarre investimenti, invertire la delocalizzazione e mantenere i posti di lavoro.

La FIOM e pochi altri rifiutano dichiarando che è un ricatto con la minaccia della fame,  e che su diritti fondamentali e costituzionali non si deve transigere; confidano che i giudici invalideranno le clausole che derogano ad essi. Vi è chi ricorda che, come diceva Karl Marx, l’interesse e la tendenza obiettivi del capitalismo sono a massimizzare i profitti minimizzando i costi, quindi anche i salari, fino al livello di sussistenza e riproduzione della forza lavoro. Io però direi fino al semplice livello di sussistenza, perché oggi la forza lavoro si trova già riprodotta gratis nel Terzo Mondo, a josa. Basta lasciarla entrare, e arriva persino a proprie spese. I costi sociali si scaricano sulla collettività.

Ambo i fronti hanno in parte torto, in parte ragione.

Ma entrambi mentono, anzi osservano il silenzio sull’essenziale, sulla vera causa del decadimento industriale occidentale. Ossia sui seguenti fatti:

La competizione dei salariati italiani con quelli cinesi, anzi dell’Italia e dell’Occidente con la Cina, non è solo e non è tanto sui salari e sugli altri diritti del lavoratore, quanto e soprattutto sul fatto che in Italia, USA, Germania, Giappone etc. la spesa pubblica avviene mediante indebitamento dello Stato, e in Cina no.

E che quindi la Cina, diversamente da noi, può finanziare lo sviluppo senza debito.

E lo sviluppo senza debito è anche senza inflazione, perché: a)il debito genera interessi passivi e tasse, che sono costi di produzione, quindi vanno a rincarare i prodotti e i servizi; b) la spesa pubblica senza debito, aumentando le infrastrutture, quindi la produttività e la produzione, cioè l’offerta di beni e servizi, si tiene basso il loro prezzo anche se aumenta la domanda a seguito dell’aumento di liquidità; c) lo Stato, creando e immettendo moneta nella società, dà a questa (imprese e cittadini) il denaro per pagare gli interessi sui crediti che ottengono.

Per contro, i paesi che non adottano questo sistema monetario, o uno simile – America, Giappone ed Europa in primis – hanno i grafici dell’indebitamento (pubblico e privato) in ascesa costante e sempre più rapida, e ricorrenti crisi di insoilvenza. Si ammette oramai pubblicamente che non potranno mai pagare i loro debiti sovrani. La loro massa monetaria è, infatti, interamente generata dal sistema bancario mediante creazione di debito di pari importo capitale e gravato di interesse composto, che determina appunto e automaticamente l’ascesa inevitabile e sempre più rapida dell’indebitamento e del costo del servizio del debito, cioè il drenaggio degli interessi passivi sui margini di profitto, fino a renderli negativi, come già avviene in molti settori produttivi, che hanno quindi chiuso o stanno chiudendo. Oramai circa la metà dei costi di produzione è costituita da costi finanziari, diretti e indiretti – molto più dei costi del lavoro, soprattutto nelle produzioni a media e altra tecnologia. Anche la Germania, entrata nell’Euro, è lontana dal modello renano di sviluppo, coi tassi intorno all’1%. Quindi le nuove tecnologie, sostenute da maggiore disciplina, potranno sì, anche a Pomigliano, dare un recupero di produttività quindi competitività, ma sarà un fuoco di paglia: la curva esponenziale del costo del debito lo riassorbirà prestissimo.

E su tutto ciò le manovre e i tagli e i sacrifici non hanno influenza perché non toccano il meccanismo di fondo, che è quello della moneta-debito. E’ come gettare a mare i mobili del Titanic che sta affondando perché ha la chiglia squarciata.

E vi è di più: la Cina non ha bisogno di adattarsi alle avide condizionalità del FMI e dei capitalisti sovrannazionali per attrarre capitali di investimento al fine di sviluppare la propria economia, dato che può generare la liquidità in proprio e senza debito e finanziare da sé lo sviluppo.

E ciò vale non solo per la concorrenza tra imprese e lavoratori cinesi e occidentali, ma anche per la concorrenza tra Cina e altri Stati, in fatto di creazione di infrastrutture di supporto all’economia.

Inoltre, non avendo bisogno di emettere titoli di debito pubblico per finanziare la propria spesa pubblica, la Cina non è esposta agli attacchi speculativi della finanza internazionale, tipo short selling, sul proprio debito pubblico; quindi non può essere depredata né ricattata come la Grecia o l’Italia. Anzi, poiché il governo ritira la valuta straniera ricevuta in pagamento dagli esportatori cinesi cambiandola contro la valuta nazionale, esso può usare la valuta straniera per comperare bonds americani, europei etc. in quantità tali, da acquisire un potere di destabilizzazione e condizionamento su quei medesimi paesi.

Se non adotta il sistema monetario cinese, che libera la spesa pubblica dall’indebitamento, e che affranca dal capitale straniero (spesso di rapina), l’Italia, anzi l’Occidente, va semplicemente a fondo, anno dopo anno. Punto e fine.

Queste cose non le dice la FIOM né gli altri sindacati, non le dice Tremonti né Trichet, non le dice Berlusconi né la Marcegaglia, né (quasi lo dimenticavo) il Bersani. Silenzio sull’essenziale. Anzi, tutti collaborano nel nasconderle all’opinione pubblica, agli imprenditori, ai lavoratori. Collaborano, pur con le loro divergenze di superficie, a costruire e confermare, nella gente, l’idea ingannevole che si tratti solo di un problema di concorrenza, di costi del lavoro, e che le variabili, le leve, su cui si può agire siano quelle dei tagli, dei sacrifici, delle rinunce – nella spesa pubblica e nei diritti di lavoratori, risparmiatori, contribuenti. Quindi occorrono, e bastano, ragionevolezza e sopportazione, per uscire dalla crisi (quella che già ieri era superata, naturalmente). Del resto, quelle inutili leve sono le uniche di cui i governi dispongano, visto che le leve che contano, quelle monetarie, sono saldamente in mani bancarie private, come le banche centrali. Tanto saldamente, che i politici non ardiscono nemmeno parlarne. Solo Tremonti ha fatto accenni a questi temi.

Dato che sacrifici, tagli e rinunce non possono avere, non hanno mai avuto, né mai avranno, alcun effetto sulla causa reale e diretta del problema, essi vengono, oramai da almeno 15 anni, continuamente rinnovate, perché sempre ci si accorge, pochi mesi dopo, che sono insufficienti.

Quindi i tagli dei diritti sindacali e costituzionali dei lavoratori di Pomigliano sono solamente l’inizio. I tagli si allargheranno e si espanderanno via via che la curva del debito e conseguentemente degli interessi e della non-redditività delle imprese si impennerà nel suo andamento esponenziale. Oggi li facciamo rinunciare a certi diritti di sciopero e di retribuzione in malattia come condizione per dargli una misera paga, domani li faremo rinunciare a tutele contro infortuni e malattie professionali per conservare il diritto alla pensione; dopodomani, a parte del pagamento in denaro se vogliono avere alloggio e servizi pubblici “liberalizzati”. Poi toccherà alla generalità dei cittadini, ai diritti civili e politici, iniziando con la privacy.

Per paesi sottoposti alla moneta-debito e alla sovranità monetaria privata delle banche, col suo moltiplicatore esponenziale dell’interesse composto, il peggioramento delle condizioni di vita e di diritti, nella competizione con paesi dotati di un sistema monetario come quello cinese, che sgancia la spesa pubblica dall’indebitamento, è un processo automatico, che proseguirà senza limiti e recuperi. E come partecipare a una maratona tenendo le gambe nel sacco, con uno che ti bastona perché ti devi sforzare di più. Dell’unica possibile riforma che cambierebbe le cose, ossia togliere le gambe dal sacco, neanche si parla al pubblico.

Taglio dopo taglio, perciò si arriva, inevitabilmente, alle tensioni sociali in popolazioni che vengono rapidamente impoverite e alla necessità di gestirle con nuovi strumenti di polizia, di sorveglianza, di tutela dell’ordine pubblico e di law enforcement, ossia di imposizione della “legge”. A questo fine sono state rese disponibili e vengono introdotte molte nuove tecnologie di monitoraggio, di tracciamento, di ispezione (vedi, da ultimo, Maroni che pare voglia introdurre il bodyscan anche nelle stazioni ferroviarie). Vengono altresì derogate o abrogate norme che proibiscono l’uso delle forze armate sul territorio nazionale in funzione di ordine pubblico contro le proteste della popolazione (vedi l’abrogazione del Posse Comitatus negli USA, l’uso dell’esercito contro i cittadini che si opponevano alla lottizzazione privata di aree della Lousiana colpite dall’uragano Katrina, l’impiego dei mercenari contractors della Blackwater Corp. verso popolazioni civili). Le stesse agitazioni sociali creano le condizioni politiche per imporre tali misure.

Certo, render noti questi fatti alla popolazione la renderebbe inutilmente ingovernabile, il che sarebbe ancora peggio, quindi non lo si fa. A che serve, alla gente, sapere che non ha futuro? Che i suoi sforzi e sacrifici sono vani? Sappiano però FIOM, Marcegaglia, Tremonti, Trichet, Bersani, Berlusconi, Draghi e compagni, che alcuni osservatori, pur comprendendo le loro ragioni, non bevono il loro catechismo economico per ragionevoli pappagalli.

Mantova, 17.06.20

Marco Della Luna, consigliere L.I.A.

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22 risposte a POMIGLIANO: SILENZIO SULL’ESSENZIALE

  1. Riccardo scrive:

    Sante parole, Della Luna.
    Ma voi letterati, dott. Marco, spesso complicate le dinamiche dell’economia, che in definitiva è come un quadro impressionista, anzi, ricorda i puntinisti?
    L’economia e la politica sono così, più cerchi di avvicinarti e più sono incomprensibili, poi fai due passi indietro e tutto diventa chiaro.
    Il globalismo nient’altro è che il vecchio buon principio dei vasi comunicanti. Tutto qui.
    Certo, concordo sulle menzogne incrociate di Fiat, sindacato e politica. Ma questo, facendo i soliti due passi indietro, non importa molto.
    Come diceva quella signora…. “Ecco, arriva la fine del mondo e io non ho niente da mettermi…”
    Cordialmente.

  2. giorgio scrive:

    SilverTree poi ci sarebbe da dire che le popolazione del nord europa provengono dalla turchia…..i nordici sono manipolati geneticamente perciò sono superiori.

  3. SilverTree scrive:

    Il fratello dovrebbe dire allora che questo è un discorso vecchio di 80/90 anni almeno, vedi alla voce eugenetica sostenuta dall’elite wasp americana; tutto si riversò poi – considerato il montante allarmismo nella società americana – nel sostenimento e finanziamento del movimento nazista tedesco nei primi anni ’30.

  4. giorgio scrive:

    erano barbari e sono diventati nordici……

  5. giorgio scrive:

    Sig. Della luna,

    I popoli biondi con occhi azzurri…..i “nordici” ci sono diventati con l’intervento sul genoma umano……la loro superiorità “evidente” in tutto intelligenza ragione e bellezza è stata costruita artificialmente. La modella olandese alta e bionda è frutto della scienza…..mio fratello lavora nella criptogenetica alla John Hopkins University….il primo laboratorio per purificare la razza umana fu costruito dagli olandesi…..ora anche noi popolazioni meridionali i nuovi nati hanno occhi azzurri e capelli biondi……ci siamo arrivati in ritardo. Non pensa? Bisogna affidarci alla scienza……un grande passo dell’umanità sarebbe di purificare la razza umana e farla diventare tutta 100% nordica. Il mondo cambierebbe…….in positivo.

  6. SilverTree scrive:

    Non le sembra che arrivati al 2010 ( dovevamo andare tutti sulla Luna durante i weekend, o no?) tra esperti in politologia, analisti socioeconomici, forumisti sulla sostenibilità, pacifisti alle marce per la pace-che-non arriva-mai, secessionisti, l’unica vera notizia fresca, destabilizzante, ribalta-paradigmi in una società compulsivamente in movimento materiale e statica a livello mentale (direbbero storici analisti di un ancien regime) sia quella che le hanno dato i suoi attendibili conoscenti ?

  7. silvertree scrive:

    Giorgio non sputtanare così il fenomeno delle interferenze aliene sulle vicende della civiltà umana; togliti per favore questa spocchia idiota apocalittica, che rende invariabilmente ridicoli agli occhi dei più coloro che sono a conoscenza delle dinamiche extraterrestri di intervento nelle nostre azioni, dalla religione all’economia (passando per la massoneria).Più che David Icke c’è un grande italiano che sta analizzando con metodo scientifico tutto questo, il professore di Pisa Corrado Malanga: la sua pagina Facebook ha varie migliaia di sostenitori; questo è il futuro che risolverà i problemi!

    • admin scrive:

      Niente so di mio, e niente posso affermare, ma diversi attendibili conoscenti mi hanno riferito cose che danno da pensare in fatto di alieni e di interventi genetici sul genoma umano. Non credo che la natura, da sola, sarebbe riuscita a combinare un genoma tanto balordo.

  8. giorgio scrive:

    Sig. Della Luna,

    Sono Giorgio( Giuseppe da Nocera Superiore) ci siamo sentiti anche per telefono.

    Questa è l’agenda dei rettiliani 2010-2011-2012.

    http://alamongordo.com/prophecies_for_2010.html

    Ci vediamo in paradiso.

  9. giorgio scrive:

    Si.

    Sono schiavi modificati con la manipolazione genetica.

  10. giorgio scrive:

    I rettiliani sono i padroni del mondo….una razza aliena cattiva che governa il mondo sono i windsor…..proprietari dell’ FMI BANCA MONDIALE BANCHE IN TUTTO IL MONDO NATO SONO ORGANIZZAZIONI Dei rettiliani.

    Ci trattano come bestie e il loro scopo è il controllo del mondo. Vengono non so da quale pianeta……puoi ascoltare le conferenze su youtube di david icke…..ecco perchè la violenza non si ferma perchè gli inglesi, in realtà non sono umani. Sono rettiliani essere perfidi e malvagi puoi anche studiare carl sagan e comprare il libro “il mondo infestato da demoni”.

  11. Luca scrive:

    Salve Avvocato, molto probabilmente neanche Giorgio saprà chi siano i rettiliani.
    Avrà voluto “infestare” questo spazio di discussione del suo blog.

    Arrivederla.

    Luca

  12. giorgio scrive:

    Peccato che la violenza(rettiliana) vince sulla ragione. Il secolo del totalitarismo non è mai finito……la mentalità rettiliana non è mai stata estirpata in 5000 mila anni…..la stessa Atlantide è vissuta felice come il regno delle due sicilie fino alla infiltrazione dei rettiliani che distrussero atlantide in una guerra atomica e il regno delle due sicilie che rappresentava un fiore all’occhiello per il mondo intero. La Terza guerra mondiale rettiliana è vicina…6 agosto 2010 attentato nucleare distruzione della civiltà…..chissà se toccherà al ricco nord italia.

  13. RINO scrive:

    Complimenti. Ho chiaro adesso la forza della Cina nel conquistare i mercati mondiali. Paga bassa ,con la speranza che cresca,grandi lavoratori e Lo Stato che stampa la moneta tramite la loro Zecca,senza passare dall’Organizzazione e pagare lo scotto.Accidenti pensare che avevo sempre su CDC. copiato un lungo articolo che spiegava che lo stesso metodo nel 1963 voleva realizzare John Kennedy ,vietare alla Fed.RES. Bank di prestare a strozzo denaro . Peccato,non ha fatto in tempo… ,,,,,ma SE QUELLI PORTANO LE FABBRICHE ALL’ESTERO perche gli Italiener devono comprare le loro auto straniere.? volevo scrivere di peggio però …salutoni

  14. ciccio scrive:

    Voglio darle ancora merito dell’articolo sopra e de lsuo libro Neuroschiavi. Davvero ben fatto! Non ho capito però se: a proposito dell’ultimo periodo nell’articolo, sia puro sarcasmo o crede veramente che l’ngestibilità del popolo sia un fattore negativo. Io lo penso come un fatto positivo e come ultima speranza. Questo a meno che lei non sappia dei fatti per cui ritenga ormai inutile il pensare all’ “ISOLA CHE NON C’E'” di Bennato. Ripeto. Sempreché non si tratti di sarcasmo.

    P.S.:
    “Molto, molto spiritoso! Quindi Lei concorda con me: l’unica soluzione è andarsene.”

    Già … ma dove?! E lei?!

    Sempre più convinto che il sapere e la razionalità siano l’anticamera dell’ignoranza e della pazzia. D’altronde basta guardarsi in giro, e non lontano, per scoprire di essere anormali!

  15. Eugenio Orso scrive:

    Mi aspettavo che lei “spostasse” l’angolo visuale, per dare una spiegazione della trista vicenda di Pomigliano d’Arco, ricorrendo all’argomento, peraltro rilevante, della sovranità monetaria e del signoraggio bancario.
    Ma “è nato prima l’uovo o la gallina”, nel senso che è il signoraggio ad essere all’origine di questa situazione – la vera sorgente della condizione di militarizzazione bismarkiana che si prospetta per il lavoro operaio e dipendente di fabbrica in Italia – o il signoraggio stesso è conseguenza di altre cause, che hanno agito in profondità nel tessuto sociale ed economico, aventi in primo luogo natura culturale?

    Non intendo “appesantire” il commento e mi fermo qui, lasciando in sospeso la domanda …

    Saluti

    Eugenio Orso

  16. daniele scrive:

    domanda: ma la cina finanzia il suo sviluppo senza debito perché ha ingenti capitali che derivano dal suo surplus commerciale e perché ha in mano la banca centrale, quella che per intenderci stampa i soldi? Quindi la soluzione per l’europa sarebbe nazionalizzare la banca centrale?

  17. Luca scrive:

    Complimenti per l’articolo, Della Luna, ha aggiunto un tassello alla situazione di Pomigliano.
    Sicuramente, oltre ai fatti noti, c’era un qualcosa di più sottile e lei lo ha descritto molto bene.

    Un altro fatto – che forse non si riporta con grande attenzione, ma che è di una banalità disarmante – è che la FIAT fungerà da volano per situazioni simili in altri posti di lavoro qui in Italia.
    Non si può credere che una ditta “traslochi” giusto perchè c’è gente ( e non lo metto in dubbio ) che si mette malata troppo spesso. Si coglie questa scusa giusto per buttare del fumo negli occhi della gente per farla abboccare. E far abboccare – e quindi anche dividere – gli stessi lavoratori per accettare, tramite votazione, il “patto” di Marchionne.

    Ora la saluto e complimenti ancora per tutti i suoi articoli e i suoi libri.

    Luca

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