RESPONSI DI MERCATO E APPETITO DI COCCODRILLO
RESPONSI DI MERCATO E APPETITI DI COCCODRILLO
In tempi molto remoti l’esercizio del potere era legittimato dal fatto che il re discendeva da un dio o era lui scelto o unto. Poi gli atti del potere sono stati legittimati dalla volontà popolare, ossia democraticamente. Oggi, gli atti politici sono legittimati o delegittimati dai mercati con le loro reazioni, così come gli atti curativi del medico sono legittimati dalle reazioni dell’organismo del paziente: se la febbre sale, la cura è sbagliata, se scende è giusta, etc. etc. Ossia, si assume che i mercati funzionino secondo leggi naturali e impersonali, e che quindi, nelle varie circostanze, ci sono mosse che sono giuste, e altre che sono sbagliate; e che se si ottiene una risposta positiva dei mercati, è perché si è fatta la mossa giusta, e viceversa. Al contempo, si dice che i mercati sono teatro di terribili speculazioni, che li turbano e ne distorcono l’andamento, causando danni anche catastrofici.
Noto in tutto ciò una palese contraddizione:
Da un lato, si è accertato che l’andamento dei mercati (finanziari, ossia speculativi e improduttivi), anche e specialmente in fatto di debiti pubblici e monete, non è genuino, ossia non riflette la bontà o non bontà delle economie reali e delle scelte politico-economiche, ma è ampiamente pilotato dalla speculazione, a scopo di profitto (reati di aggiotaggio, insider trading, frode, falsi in bilancio ) nonché di imposizione di linea politica, con l’uso di strumenti tecnologi sofisticati e fuori della portata o della stessa conoscenza dei cittadini. Si vede continuamente che agenzie di rating e speculatori eseguono in forma organizzata attacchi selettivi a questo o quel debito pubblico, a questa o quella moneta. Si ricorda il famoso attacco di George Soros prima alla Sterlina, poi alla Lira, e al grave danno con esso arrecato ai cittadini dei due paesi colpiti.
Dall’altro lato, ciononostante, si continua a guardare ai responsi dei mercati finanziari come indicatori della bontà o non bontà delle mosse politiche, economiche, fiscali e persino dei premier, come se fossero, appunto, indicatori genuini e non manipolati ad arte, idonei a disciplinare, a corregger, a punire o premiare. In realtà, sappiamo che i mercati sono il teatrino delle marionette, manovrate da burattinai dietro le quinte, che spostano le asticelle ora in su, ora in giù. Mi ricordo di aver visitato, in Egitto, il tempio del dio Sobek, un coccodrillo. C’era appunto un grande coccodrillo di pietra, cavo, e la guida spiegava che i sacerdoti di Sobek, nascosti dentro di esso, davano ai credenti responsi e prescrizioni, soprattutto di portare molte donazioni al “dio”. La cavità del simulacro amplificava e distorceva la loro voce, così da farla sembrare sovrumana. Mi sembra che oggi stia avvenendo qualcosa di simile, su scala ben maggiore. Sobek infesta non solo le rive del Nilo, ma anche quelle del Reno, dopo aver fatto schiudere le uova su quelle dello Hudson.
Per uscire dalla suddescritta contraddizione, si deve scegliere una o l’altra di due vie:
O si dice che la grande finanza speculatrice ci domina, è padrona del mondo, e non abbiamo la possibilità di resisterle perché si è impadronita delle istituzioni, e specialmente del governo USA, cioè dobbiamo rassegnarci, sottometterci e obbedire ad essa e ai suoi profeti e premier comandati, facendo o accettando imposizioni economiche, fiscali e politiche anche contro il nostro interesse e la nostra libertà e dignità.
Oppure si deve dire che ci sono alcune decine di persone, individuabili, che causano disastri e tiranneggiano mezzo mondo, a scopo di lucro e potere, e allora bisogna mandare la polizia ad arrestarle, bisogna proibire e smantellare i loro strumenti tecnologici e finanziari di trading, e non farsi dettare da loro chi debba essere il premier e quanto i parlamentari lo debbano adulare, perché appunto cose come le impennate ingiustificate dei tassi sul debito sovrano, non sono giustificate dai fondamentali, ma causate da atti criminali di aggiotaggio e terrorismo finanziario. Ossia, sono un problema non di economia, ma di delinquenza finanziaria e informatica. Sono fatti di reato commessi da esseri umani nel loro proprio interesse organizzato. Quindi non ha senso tributare loro obbedienza politica o prelievi fiscali e lacrime e sangue della gente. Bisogna proibire e impedire quelle loro pratiche finanziarie, strappando loro gli strumenti che usano. Questa sarebbe la regolamentazione del mercato. Ciò non toglie, ovviamente, che si debba anche correggere le storture reali dei sistemi economico-finanziari.
E’ come se ci fosse una serie di pandemie, una dopo l’altra, e noi stessimo spendendo un sacco di soldi e facendo un mare di sacrifici per campagne di vaccinazioni e di cure medicinali, e dovessimo cambiare in peggio le nostre abitudini di vita per limitare il diffondersi del contagio, e poi scoprissimo che le pandemie sono causate da agenti delle case farmaceutiche che lucrano sui vaccini e sulle medicine. A quel punto non diremmo più che dobbiamo vaccinarci sempre più massicciamente, che dobbiamo prendere quantità sempre maggiori di farmaci, che dobbiamo evitare i contatti sociali per limitare il contagio, che dobbiamo mettere un professore di farmacologia gradito all’OMS (finanziata dalle case farmaceutiche) a capo del governo, affiancato da un collega pieno di stock options delle medesime case. Faremmo cose molto diverse. Arresteremmo i colpevoli e cercheremmo uno stile di vita veramente salubre e cure vere per malattie vere. Questo faremmo, ovviamente. Amenoché, ovviamente, le case farmaceutiche non si fossero già impadronite dei gangli del potere e dell’informazione.
O l’una cosa, o l’altra, insomma, altrimenti ci si contraddice. Però la psiche ha le sue esigenze e le sue leggi, che sovente impongono le contraddizioni: se devi subire una prepotenza che senti ingiusta e nociva, ma non puoi ribellarti, allora la tua psiche, per diminuire la tua umiliazione e sofferenza morale, te la fa sentire come giusta e utile, ti fa sentire in dovere di sottometterti ringraziando, perché è tutto per il tuo bene.
21.11.11 Marco Della Luna