MUSU, BARNARD, CONCORSO ESTERNO: COME DENUNCIARE IL GOLPE BANCARIO?

 

 

MUSU, BARNARD, CONCORSO ESTERNO: COME DENUNCIARE IL GOLPE BANCARIO?

 Circola una recente denuncia penale che sta facendo sognare molte brave persone, ma che rischia di infliggere una grossa delusione. Per una ragione tecnica. Però non disperate, perché resta una possibilità di azione – correggendo il tiro.

Nel 2005, nella prima edizione del mio saggio €uroschiavi, formulai una denuncia penale per crimini di assoggettamento dell’Italia al potere straniero ed eversione della Costituzione mediante la cessione a privati e a potenze esterne (BCE) della sovranità monetaria. Indicavo come autori dei fatti i vertici politici e le autorità monetarie. Ipotizzavo i reati di cui agli art. 241, 283 e 416 bis (associazione mafiosa). Tra l’altro, scrivevo:

«Attentato all’indipendenza dello Stato (art. 241 CP): [I]. Chiunque commette un fatto diretto a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza dello Stato, è punito con l’ergastolo.

Questo reato potrebbe essere stato commesso da quei governanti che illegittimamente hanno donato la sovranità monetaria prima alla Banca d’Italia e poi alla BCE, e sottoponendo così la Repubblica al potere indipendente e sovrano di organismi privati e, il secondo, addirittura esterno alla Repubblica stessa. La denominazione di “istituto di diritto pubblico” applicata recentemente alla Banca d’Italia è ingannevole e non cambia le cose: per quanto le norme statutarie siano formulate dallo Stato, la gestione e la proprietà sono totalmente autoreferenziali e private.

Attentato contro la costituzione dello Stato (art. 283 CP):  [I]. Chiunque commette un fatto diretto a mutare la Costituzione dello Stato, o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall’ordinamento costituzionale dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni.

Questo reato potrebbe essere stato commesso da quei governanti che illegittimamente hanno concorso a istituire il sistema di dominio della finanza privata sullo Stato. »

Qualcuno raccolse il mio suggerimento e presentò una denuncia su questo schema. Ma nel 2006 le istituzioni reagirono prontamente, e si misero al sicuro, con una legge che ha sanato il loro operato passato e futuro. Così l’opera di eversione costituzionale e di sottoposizione dell’Italia a poteri esterni è potuta progredire.

Come hanno fatto, tecnicamente? Hanno modificato il Codice Penale introducendo, nelle fattispecie di reato applicabili, il requisito dell’elemento della violenza. Se non si usa violenza, non si realizza il reato di attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato, o alla Costituzione, etc. E quanto, da parte delle istituzioni, si sovverte la Costituzione o si assoggetta lo Stato a poteri esterni, lo si fa con leggi e trattati, non con la violenza. Così coperti, nello stesso anno, 2006, hanno riformato lo Statuto della Banca d’Italia, per legittimarne la completa privatizzazione.

Ecco, ad esempio, il testo dell’art. 241 nella formulazione modificata (sopra ho riprodotto quella originale):

«C.p. art. 241. Attentati contro l’integrità, l’indipendenza e l’unità dello Stato.

Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti violenti diretti e idonei a sottoporre il territorio dello Stato [c.p. 4] o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza o l’unità dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni.

La pena è aggravata se il fatto è commesso con violazione dei doveri inerenti l’esercizio di funzioni pubbliche.»

Recentemente, l’avv. Paola Musu e il giornalista Paolo Barnard, promotore in Italia della Modern Money Theory, hanno reso noto di aver sporto denuncia penale contro i vertici dello Stato per reati contro l’ordine costituzionale e l’indipendenza dello Stato, commessi attraverso la cessione della sovranità monetaria e politica al sistema bancario privato, o perlomeno a guida privata, intorno a cui ruota l’Euro.

I denuncianti individuano i colpevoli “in particolare nelle persone del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, dei ministri in carica, dei membri del Parlamento che hanno votato le succitate misure di svuotamento democratico dello Stato italiano e della nostra Carta Costituzionale, ciascuno nelle persone attualmente e medio tempore in carica in relazione all’arco temporale interessato, nonché tutte le altre persone eventualmente coinvolte.”

I reati che essi ravvisano sono i seguenti:

241 c.p. attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato;

270 c.p. associazioni sovversive;

283 c.p. attentato contro la Costituzione dello Stato;

287 c.p. usurpazione di potere politico;

289 c.p. attentato contro gli organi costituzionali;

294 c.p. attentato contro i diritti politici del cittadino;

304 c.p. cospirazione politica mediante accordo;

305 c.p. cospirazione politica mediante associazione.

 

Musu e Barnard pare non si siano accorti del suddetto “dettaglio”. La loro denuncia espone fatti che erano reati prima di quella legge del 2006, ma ora non lo sono più (tranne i reati riferibili agli artt. 287 e 294, che però non credo siano realizzati).

Quindi la loro denuncia difficilmente avrà il seguito sperato. Però aspettate prima di gettare la spugna.

L’istituzione di un apparato di potere come il Sistema Europeo delle Banche Centrali o, peggio, come il Meccanismo Europeo di Stabilità, costituisce, sostanzialmente, una eversione radicale delle costituzioni democratiche di molti paesi coinvolti e la loro sottomissione a un potere esterno, autocratico, non democratico. Per il Codice Penale italiano, però, tale attività non integra più i reati suddetti né quello di Alto tradimento (art. 90, 2° comma, della Costituzione, a carico del capo dello Stato). Non integra i detti reati, perché, dal 2006, tutte quelle fattispecie di reato richiedono anche l’elemento della violenza, che è stato introdotto dalla Legge 24/02/2006 n. 85, denominata “Modifiche del Codice Penale in materia di reati di opinione.” In realtà il legislatore non mirava ad aumentare la libertà di opinione, ma a legittimare l’attentato alla libertà e all’indipendenza dello Stato, la sovversione del suo ordinamento, l’eversione dell’ordine democratico, che erano in via di esecuzione.

Riformulando quegli articoli, si  sapeva dove si voleva arrivare: a proibire la rivoluzione ma a legittimare il colpo di Stato, il colpo di palazzo – cioè legittimare la violazione della costituzione da parte del potere costituito. Quindi chi compie una violenza estrema ma usando armi legislative, agisce nel lecito; chi per contro, reagendo contro quella violenza estrema, che subisce sulla propria vita, dignità, libertà, compie una violenza minima, come incendiare cassonetti, ma illecita, quello sì, quello commette reato. Però ha ancora il diritto di suicidarsi. Questo diritto non glielo hanno ancora tolto, né tassato.

Che fare, a questo punto?

Le cose cambierebbero se pm e giudici iniziassero a considerare come violenza, ai fini della ravvisabilità dei predetti reati, anche quella compiuta mediante manipolazioni dei mercati e altri mezzi finanziari, le manovre per far impennare lo spread o crollare i titoli di Stato, e simili. Perciò tecnicamente consiglio a coloro che si dilettano nel presentare simili denunce, di spiegare, nelle loro denunce e memorie aggiuntive, che sussiste l’elemento della violenza, e in che cosa consiste.

Ma c’è qualcosa di ancora più interessante, specialmente in questo periodo di crescente tassazione, di suicidi fiscali, e di riluttanza del potere politico a tagliare la spesa pubblica parassitaria – 60 miliardi solo per tangenti, scrive la Corte dei Conti. Tra sprechi e creste, almeno 70 miliardi se ne vanno ogni anno nelle voci gonfiate di spese per acquisti di beni e servizi.  E almeno altrettanti per appalti pure gonfiati. Dovevano fare la spending review, dovevano applicare i costi standard per porre fine alla moltiplicazione per 5 dei costi da Milano a Palermo, e ora finiscono per concedere, forse, 2,2 miliardi di risparmi, poi forse altri 2. Cioè la politica dice: io faccio buchi nei bilanci perché spreco e rubo, e siccome sprecare e rubare è mio interesse, non smetto di farlo, e i buchi che apro li dovete colmare voi cittadini con le tasse, e se non vi va bene potete suicidarvi.

Però à chiaro che buona parte, gran parte, di quei 140 miliardi di sprechi e ruberie va ad organizzazioni mafiose che manovrano gli appalti e i subappalti assieme alla politica. E allora si può studiare di denunciare per concorso esterno in associazione mafiosa coloro che, come ministri, pubblici amministratori e funzionari di controllo, pur vedendo come molte spese pubbliche sono gonfiate per procurare profitti alla criminalità organizzata, omettono e hanno omesso di impedire tali illeciti, e continuano a mandare avanti quella spesa a spreco e mangerie, e magari ne traggono benefici in termini di voti nelle elezioni.

Ovvio che per redigere una simile denuncia occorre fare un serio lavoro di documentazione contabile.

08.05.12

Marco Della Luna

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Avvocato, autore, scrittore
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10 risposte a MUSU, BARNARD, CONCORSO ESTERNO: COME DENUNCIARE IL GOLPE BANCARIO?

  1. Fabio M. scrive:

    Non sono un avvocato, ma a me è venuta in mente una cosa.

    Poiché l’oggetto del nuovo art. 241 c.p. riguarda il “sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero”, ovvero il “menomare l’indipendenza o l’unità dello Stato”, che senso logico può avere associare in via esclusiva queste due fattispecie di reato alla sua commissione in forma violenta?

    Faccio un esempio, se io uccido una persona sono colpevole comunque, sia che lo faccia con un pugnale sia che lo faccia in altri modi… meno violenti, magari tramite istigazione al suicidio. Che senso avrebbe che il legislatore modificasse l’articolo del c.p. sull’omicidio specificando che l’omicida è colpevole “solo” se ha agito in forma violenta? Io credo nessuno.

    Quindi ora mi chiedo (e vorrei chiedere all’avv. Della Luna e agli altri specialisti che intervengono in questo blog): potrebbe in qualche modo questa mia osservazione di semplice buon senso essere usata davanti ad un tribunale come prova (o forse è meglio dire come “indizio”) circa le effettive intenzioni “autoprotettive” (e non di “interesse pubblico”) di chi ha partecipato a modificare l’art. 241?

    In parole povere si tratterebbe a mio parere di dimostrare due cose, di cui la seconda (più importante) è collegata alla prima:
    1) dimostrare che i responsabili del nuovo art. 241 c.p. hanno svolto il proprio ufficio legislativo tradendo lo spirito dell’ufficio stesso… “violando i doveri inerenti l’esercizio di funzioni pubbliche”, come viene detto nell’art 241;
    2) dimostrare per conseguenza l’invalidità o l’incostituzionalità del nuovo art. 241.

    Ho finito, se ho detto delle castronerie lasciatemi perdere 🙂

    Un cordiale saluto a tutti e la stima riconoscente di un cittadino qualsiasi al gestore di questo blog.

    Fabio M.

    PS: che bello sarebbe se le 20/30 menti più brillanti e oneste che hanno a cuore il destino di questo paese si coalizzassero tra di loro e convergessero su un unico sito internet e su iniziative comuni… Io credo ne verrebbe fuori una cosa seguitissima, e quindi potentissima.

    Se un Beppe Grillo da solo ha fatto quel che ha fatto, cosa potrebbero mai fare, assieme, 20 o 30 “Beppe Grilli” (naturalmente ciascuno con il suo stile, le sue competenze e il suo target)? Pensateci, è la cosa più importante di tutte.

  2. corrado scrive:

    ma il reato di istigazione al suicidio art. 580 CP non può essere applicato?
    tutti quei suicidi che ci sono stati a causa di vessazioni fiscali e dichiarati nelle lettere di addio che accusano chiaramente il sistema?
    con le giuste argomentazioni si potrebbe ricondurre il suicidio alle porcherie che questi TECNICI DELLO SFASCIO stanno perpetrando per conto terzi

  3. Francesco Carbone scrive:

    vi invito a leggere questo articolo sulle denunce presentate dalla Musu e da tanti ignari cittadini presi dall’euforia di giocare con la legge.
    http://www.linksicilia.it/2012/10/come-difendersi-quando-la-giustizia-zoppica/

  4. TONI scrive:

    ALLORA RAGAZZI,
    Sembra che nessuno voglia aprire un dibattito.
    Eccoci davanti ad un altro terremoto.
    Vediamo se Monti and company includeranno questi danni nel “pareggio di bilancio” e nel “debito pubblico”, e se aumenteranno le tasse e le accise per riparare i danni !
    Chiediamo ai seguaci di Von Mises, che vorrebbero sbarazzarsi del tutto degli interventi statali, dove ci consigliano di trovare i soldi per riparare i danni in Irpinia 30 anni fa, all’Aquila 2 anni fa, e in Emilia adesso ?
    Forse ci suggeriranno di prendere delle polizze assicurative ?
    O forse dovremmo fare altri “debiti” con la BCE ?

    Avanti con i commenti ragazzi !

  5. TONI scrive:

    UN ALTRA COSA DA CORREGGERE

    FESSERIE AUTOREVOLI IN MATERIA DI LAVORO
    di Giacinto Auriti

    Diceva Platone che gli errori maggiormente devianti sono quelli iniziali. Come in artiglieria vale
    la regola per cui lo spostamento pur minimo della bocca da fuoco, in partenza, causa
    l’impossibilità che il proiettile centri l’obbiettivo, così, nella logica, l’errata valutazione delle
    premesse, determina errori irreparabili.
    Ebbene, tutta la problematica in materia di lavoro è oggi permeata di fesserie o perché, gli
    addetti ai lavori, non hanno letto Platone o perché non hanno fatto servizio militare in artiglieria
    ( ovvero, pur avendolo fatto, non hanno capito un “tubo”).
    Dimostrerò ora la validità di questi principi soffermandomi a considerare i tre problemi più
    scottanti in materia di lavoro: la conflittualità contrattuale, la disoccupazione, l’immigrazione.

    1) LA CONFLITTUALITA’ CONTRATTUALE.
    L’equivoco di fondo che impedisce ogni possibilità di sostituire alla regola della “conflittualità”
    quella del “tener fede alla parola data”, basa sulla circostanza che tutta la dinamica dei
    contratti di lavoro risente ancora dell’equivoco della teoria del plusvalore di Marx.
    Marx disse che il datore di lavoro “truffa” a danno del lavoratore il margine di profitto cioè il
    “reddito di capitale” ossia il “plusvalore”. E’ sorto così il sindacato come strumento di
    rivoluzione per rivendicare nei confronti del datore di lavoro il “plusvalore” sotto forma di
    “aumento dei salari”.
    Poiché il salario non è “profitto”, ma “costo”, l’aumento dei salari non può causare distribuzione
    di profitto, ma solo “aumento dei costi” con il conseguente “aumento dei prezzi” e quindi della
    inflazione che causa la ulteriore necessità di aumentare i salari in una spirale senza fine. Come
    il cane che si morde la coda.
    La soluzione del problema sta nell’attribuire, sotto forma di reddito, il reddito e, sotto forma di
    salario, il salario. Il reddito deve essere corrisposto al cittadino come tale senza il corrispettivo
    del lavoro (altrimenti sarebbe salario) e cioè nella qualità di proprietario e non di lavoratore. La
    formula del “tutti proprietari” enunciata nella Rerum Novarum era concettualmente esatta.
    Se nonché il principio rimaneva relegato nella soffitta delle utopie, perché non poteva essere
    realizzato che togliendo ai ricchi per dare ai poveri. Di qui la contrapposizione tra destra
    (tendenzialmente i più ricchi) e sinistra (tendenzialmente i più poveri), in una conflittualità
    cronica incomponibile.
    Oggi, con la definizione del valore monetario come valore indotto, producibile senza altro costo
    che quello del simbolo, rendendo partecipe ogni cittadino della quota di reddito causato
    dall’emissione monetaria è possibile attribuire ad ognuno un “reddito di cittadinanza” come
    contenuto economico di un diritto sociale universale, superando l’antitesi fra destra e sinistra.
    In altri termini, una volta dimostrato che la moneta ha valore per il semplice fatto che ci si è
    messi d’accordo che lo abbia, sarà possibile garantire ad ognuno nella qualità di “proprietario”
    un diritto della persona con contenuto patrimoniale.

    Rafforzata così, una volta per sempre e definitivamente, la posizione del contraente più debole,
    il contratto di lavoro potrà tornare ad esistere sulla regola del “tener fede alla parola data”
    perché il lavoratore accetterà il contratto, non perché costretto dallo stato di necessità, ma
    perché lo ha liberamente voluto. Egli potrà così accettare un contratto di lavoro anche per una
    lira al mese. I contratti collettivi non avranno più ragione di esistere. La concorrenza della
    mano d’opera straniera sottopagata, sarebbe totalmente abolita perché finalmente il mercato
    tornerebbe ad operare nel rispetto dei fondamentali valori etici, giuridici ed economici di un
    diritto sociale universale.

    2) LA DISOCCUPAZIONE
    La disoccupazione, così come concepita dai politologi contemporanei è un falso problema. Il
    vero problema, infatti, non è la disoccupazione ma “la voglia di lavorare che non c’è più”.
    Nessun politico ha capito infatti che non stiamo vivendo in regime di “democrazia”, ma, di
    “usurocrazia”.
    Quando gli economisti ed i politici alla ribalta, pretendono di analizzare le cause della
    disoccupazione sul principio della insopportabilità dei costi di produzione ignorando la
    circostanza che la Banca Centrale, all’atto dell’emissione carica il costo del denaro del 200%
    prestando il dovuto, ossia addebitando alla collettività il denaro che ad essa dovrebbe essere
    accreditato, e che questo costo, già enorme di per se, viene ulteriormente gravato degli
    interessi bancari e dei prelievi fiscali per raggiungere il traguardo del 300% si comprende
    perché meritano di essere giudicati per quello che sono: un conglomerato di presuntuosi
    imbecilli.
    Per rendersi conto della validità di questi argomenti basti ricordare che quando la moneta era
    d’oro il portatore ne era il proprietario, con l`avvento dello stato costituzionale e della moneta
    nominale ne è diventato inconsapevolmente il debitore. Solo così si comprende perché “tutti gli
    usurai sono liberali anche se non tutti i liberali sono usurai”, secondo l’intuizione paundiana.
    I liberali “non usurai” potevano essere perdonati per la loro ingenuità quando gli eventi storici
    non avevano ancora evidenziato il trionfo clamoroso dell’usura: ormai non più. Pretendere di
    sostenere la giustificazione razionale ed etica di questo regime spacciando sotto il titolo
    nobilissimo di “democrazia”, “l’usurocrazia”, trasforma l’ingenuo in “trombone”della politica.
    Il vero scopo inconfessato della Rivoluzione Francese è stata la separazione della sovranità
    monetaria dalla sovranità politica per attribuirla alle soggettività strumentali delle banche
    centrali e trasformare i popoli da proprietari in debitori del loro denaro, sostituendo alla moneta
    d’oro la moneta nominale, ossia alla moneta proprietà la moneta debito, ossia al “numero
    dell’Uomo”, il “numero della bestia”.
    Una volta si lavorava per un profitto : la speranza di conseguirlo causava l’incentivo a lavorare.
    Oggi chi più lavora più si indebita. Ecco perché non solo passa la voglia di lavorare, ma
    addirittura viene la nausea del lavoro. E’ questa dunque la causa vera della disoccupazione:
    L’USURA.

    3) L’IMMIGRAZIONE.
    Il denaro per gli uomini è come l’acqua per i pesci. In tempi di siccità i pesci abbandonano le
    zone asciutte e si rifugiano nelle pozzanghere d’acqua. Su questa regola elementare, i
    banchieri dell’ottocento spostarono milioni di uomini dall’Europa all’America del Nord, creando
    rarità monetaria in Europa ed abbondanza di moneta-carta, di costo nullo, in America.
    Oggi i padroni del denaro hanno creato rarità monetaria nelle c.d. aree depresse – o, per
    meglio dire, che hanno deciso di deprimere – sicché, come i pesci, i popoli si spostano verso le
    aree con minore rarità monetaria.
    Anche per questo problema dunque la soluzione è abolire L’USURA, ossia fare di ogni popolo il
    proprietario della sua moneta in modo che ognuno possa rimanere in pace a casa sua.

    dal sito http://www.Bellia.com

  6. TONI scrive:

    LA PIƯ ALTA FUNZIONE DELLO STATO È -MONETIZZARE LA NAZIONE -E NON -TASSARE LA NAZIONE.
    Qualcuno dovrebbe fare uno striscione con lettere alte 30 metri e avvolgerlo intorno al Colosseo .

    Il prof. Della Luna ha appena dimostrato quanto sia facile creare “Leggi a doppio taglio” e cambiare il contenuto RETORICO, IPOTETICO o PRESUNTO della presente Costituzione.
    Non abbiamo altra scelta ma di tornare indietro 160 anni a Frederic Bastiat (autore di “La Legge” e “Lo Stato”) e fissare per iscritto 7 punti importanti su una COSTITUZIONE DELLA RES PUBLICA ITALIANA dettagliata in ordine di priorità, dato che la presente Costituzione si rimette alla “Legge” per molti punti cruciali al benessere civile del popolo;

    1) A CHI APPARTENGONO E CHI DEVE GESTIRE LE RISORSE MINERARIE, SIA LOCALI CHE D’IMPORTO ?
    LO STATO ? O LE INDUSTRIE PRIVATE ?

    2) QUALI INDUSTRIE POSSONO ESSERE PRIVATE, E QUALI INDUSTRIE DEVONO ESSERE STATALI ?

    3) QUALI SERVIZI DEVONO ESSERE FORNITI DA PRIVATI E QUALI DALLO STATO (Regioni e Comuni) ?

    Dopodiché possiamo matematicamente:
    4) BILANCIARE LA FORZA LAVORATIVA TRA SETTORE PUBBLICO E SETTORE PRIVATO.

    5) SCRIVERE LEGGI CHIARE PER SEPARARE E AMMINISTRARE I DUE SETTORI.

    Dopodiché possiamo matematicamente:
    6) MONETIZZARE AMBEDUE I SETTORI, PUBBLICO E PRIVATO, CREANDO CARTAMONETA.

    7) A CHI DARE LA CREAZIONE DEL CREDITO E DELLA VALUTA ? ALLE BANCHE PRIVATE ? O ALLO STATO ?

    Ma ciò deve avvenire in tutto il mondo cominciando dai paesi europei che sono quasi pronti a cambiare.
    Come vedete, i soldi, la finanza tutta, sono l’ultimo stadio d’azione e non il primo. Tale inversione di priorità crea la differenza tra un popolo CIVILE ed uno INCIVILE. La fuori, in tutto il mondo, vediamo le ROVINE di popoli incivili che hanno ripetutamente collocato l’ USURA E LE TASSE al primo posto in tutti gli ordinamenti governativi del passato. Ce lo dice l’ ARCHEOLOGIA, e non la storia falsificata dal Potere. Persino questa democrazia “virtuale” si sta concludendo male se presto non mettiamo a REFERENDUM i 7 punti sopra. “Il Potere corrompe, il Potere assoluto corrompe assolutamente”, scrisse lord Acton, quindi è inutile discutere di etica, di politica, di finanza se allo stesso tempo non si stabilisce un’ economia da raggiungere (vedi Bastiat, Poud, Auriti, Della Luna …).

    Oppure stiamoci zitti, abbassiamo la testa da buoni schiavi obbedienti, dato che siamo trattati come bestie da macello a combattere le loro guerre, o come funghi cresciuti allo scuro e alimentati con sterco, cercando di essere più competitivi, lavorare di più, vendere di più, sacrificarci di più, conquistare più mercati esteri per pagare più tasse e più interessi sui prestiti, per togliere lavoro a quei mercati e affondarli nello stesso debito che abbiamo noi, svendere o chiudere le nostre industrie o rilocarle dove gli schiavi sono più oppressi di noi come la Cina e l’India ora chiamate a comprare i nostri debiti svalutati e cominciare un nuovo SISTEMA di riciclaggio chiamato “NEW WORLD ORDER”.

    Capisco che la scelta immediata da fare date le pressioni spinte da questa falsa crisi sia tra:
    CARTAMONETA PROPRIETÀ A ZERO TASSE ? (che eliminerà il potere e la corruzione per sempre).
    oppure
    CARTAMONETA DEBITO CON TASSE SU TASSE ? (che continuerà il potere e la corruzione per sempre).
    Seguite subito dagli altri punti suddetti.
    Quindi smettiamo di argomentare tra di noi quando economia, politica, leggi e finanza devono andare a pari passo e allo stesso tempo per sequenza logica. Sono sicuro che qualsiasi università può compilare sia la lista delle industrie, la nuova Costituzione e i disegni di legge entro un anno, le basi già esistono basterebbe solo rivederle e adattarle in sequenza.

    Voi giovani, non dimenticate mai che i DIRITTI UMANI non vengono da false IDEOLOGIE come comunismo, radicalismo, socialismo, fascismo, democrazia, patriottismo, verdismo … ma vengono dalle condizioni che la NATURA ci impone ogni giorno della vita, come fame, sete, malattie, pestilenze alluvioni, terremoti, uragani, maremoti, eruzioni, siccità, gelo … ecc. e la CIVILTÀ è l’organizzazione con la quale COMBATTIAMO per sopravvivere gli attacchi della NATURA, quindi non abbiamo bisogno di altre pestilenze come USURA E TASSE create da uomini malati di mente che per loro stessi hanno creato i “paradisi fiscali”, e per noi gli “inferni fiscali”.
    “Questo mondo corre verso la propria rovina, è tutto un mondo da rifare dalle fondamenta”
    disse Pio XII nel lontano 1952.
    Antonio Palma

  7. michele scrive:

    Dr Della Luna ,penso che oggi sia il suo giorno fortunato,sul web ho trovato un interessante file audio dove un certo NEIL KEENAN ha presentato una denuncia simile alla sua sulle banche ;ma per numero di persone interessate, molto più’ vasta!!! mi auguro che abbia la pazienza di sentire tutti i dettagli ,nomi,cognomi, fatti e documenti che riguadano questo intervento che, lei ha fatto!!!Penso che lei a breve dovra’ scrivere una nuova riedizione aggiornata del suo ultimo libro Euroschiavi,o penso che dovra’ quasi creare un’ antologia di come ci hanno truffato nei millenni !!!! !Il file audio a cui mi riferisco e’ TEMPO DI CAMBIARE EPISODIO 6 DEL 9 MAGGIO 2012; in miei passati commenti le ho mandato il link degli altri 5
    http://www.youtube.com/watch?v=f5ACjw7snSE

    La ringrazio davvero per il suo impegno e lavoro !!!!
    Michele

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