SARDINE PER ALLODOLE

SARDINE PER ALLODOLE: LA LORO FASCINAZIONE SULLA GENTE

Molte e interessanti analisi del fenomeno delle sardine trascurano la sua funzione sociopsicologica fondamentale e portante: la difesa, attuata con mezzi anche aggressivi, di un’illusione gratificante quanto infantile -definibile come la politica del Mulino Bianco- contro chi cerca di smontare quell’illusione per svegliare la gente alla cruda realtà del mondo reale, ai suoi pericoli, alle sue necessità.

Diverse fonti1 hanno evidenziato come il movimento delle Sardine, al contrario di come si dichiara, non è spontaneo ma (similmente alle rivoluzioni colorate di Georgia e Ucraina e alle primavere arabe – tutte costruite dall’alto e dall’estero) concepito, organizzato e gestito proprio in Emilia Romagna per la sua campagna elettorale, dall’area politico-finanziaria della ‘sinistra liberista’, così come i suoi fondatori e capi provengono da aziende e ambienti di quell’area affaristica. Lo scopo è il puntello o la supplenza al declinante PD e in prospettiva la confluenza con esso; e in effetti le Sardine hanno conteso, per qualche tempo, le piazze alla Lega, almeno a livello di immagine mediatica e percepita, espandendo la loro Ombra: come dice Diego Fusaro, l’odio, la censura, lo squadrismo e la violenza verso i critici e gli avversari del sistema e della sua political correctness sono legittimati, anzi incoraggiati, col dire che sono sane reazioni al fascismo populista (anticapitalista) e sovranista (antiglobalista) e in generale a tutti coloro che sono fascisti semplicemente perché non allineati col buonismo-dabbenismo politically correct del pensiero unico2.

La rabbia verbale e talora fisica, antifascista (in assenza di fascismo) e antirazzista (in assenza di razzismo), che dichiarazioni apparentemente solo giocose e bonarie, come quelle dei capi-sardine verso Lega e Fratelli d’Italia, suscitano nella gente, mi pare proprio che sia la reazione irosa contro chi la scuote nel sonno per risvegliarla da un rassicurante sogno irenico mettendole di fronte alla brutta e frustrante realtà conflittuale. E’ la rabbia di chi non sopporta di guardare in faccia ciò di cui essa è fatta: sfruttamento, frodi, sopraffazione, inganni, scontri di interessi, costi, limiti. E’ la realtà delle cose che non si dovrebbe ricordare, ossia del conflitto sociale, della violenta aggressione global-finanziaria ai popoli, della sleale competizione tra Stati. La realtà dei costi, dei fallimenti, dei danni collaterali e delle ruberie delle grandi integrazioni idealizzate e interessate: Europa, immigrati, WTO. Come pure della credenza che la politica possa essere moralizzata dai magistrati o dalle leggi. O che possa esistere una politica democratica in un paese che riceve leggi, regole di bilancio, ordini di cambiare governo, da soggetti esteri, non eletti, non responsabili.

L’elemento essenziale e comunicativamente forte delle Sardine -vedi i loro 6 punti programmatici3– è invero il proclamare fiducia nelle direttive del dabbenismo rassicurante, del politically correct, assieme al rifiuto delle forze politiche che criticano tale fiducia; è il parlare e comportarsi come se fossero possibili, nel mondo reale, come metodo del potere, la solidarietà, i buoni sentimenti, le aspirazioni condivisibili da tutti, ossia che la politica si faccia con garbo, onestà, sincerità, apertura, etc. Che l’immigrazione di massa sia utile e sostenibile, che l’Islam non sia un problema, che l’UE sia amica. Che la pace si ottenga rinunciando ai deterrenti.

Credere che la politica possa essere così, rimuovere la realtà sgradevole e che far politica possa consistere nell’esser buoni anziché nel farsi credere buoni per portare avanti la propria strategia col consenso e col voto popolare, promettendo il contrario di ciò che poi si farà (come han fatto i capi grillini) – questo è il messaggio, la suggestione di gruppo trasmessa o rinforzata dalla moltitudine delle Sardine alla massa del pubblico. Ossia, è l’invito a credere che il mondo sia o possa essere come gradiremmo che fosse, pacifico e corretto – a pensare secondo il principio del piacere (della gradevolezza, della rassicurazione) anziché secondo il principio di realtà. In sostanza, a svincolarsi da essa.

Tali inviti riscuotono sempre successo e seguito presso le masse, specialmente se presentati da una folla (apparentemente forte perché numerosa), che a sua volta viene presentato favorevolmente dai mass media cui le masse sono avvezze a credere. È facile perciò indurle a reagire con rabbia e accuse di fascismo, cioè di male assoluto, a chi le vuole svegliare dalla loro comfort zone. Le Sardine quindi svolgono così un’azione che aiuta il sistema inducendo molta gente a un modo irrealistico, acritico, cognitivamente regressivo cioè infantile, di pensare e interpretare la realtà. Il loro capo, Sartori, è arrivato a legittimare una censura del web4.

Insomma, una funzione, quella delle Sardine, letteralmente definibile come rimbambinente.

14.01.20 Marco Della Luna

1) Diego Fusaro (https://www.youtube.com/watch?v=fIsUQENQEmA) ha fatto ben presente come siano conformi agli interessi e alla ideologia della sinistra filobancaria globale i contenuti del messaggio pubblico politically correct delle Sardine (l’arcobalenico e apartitico antifascismo in assenza di fascismo, anzitutto), come siano atti a distogliere l’attenzione politica da ciò che conta, ossia dalla gravità del momento storico e dalla oggettiva conflittualità di classe tra gli interessi e i diritti dei popoli da una parte e gli interessi e le strategie del capitalismo apolide, dall’altra parte, col suo manganello economico che massacra la gente, e dal quale appunto le Sardine vogliono distogliere l’attenzione popolare, dirigendola sul manganello dei fascisti, che agì nel passato e oggi non agisce più. Le Sardine sono, di fatto, un movimento pro-sistema, e, mentre si cerca di reprimere, censurandola come odio deviante e impedendo che si riconosca come rabbia di classe, la rabbia delle crescenti moltitudini impoverite e precarizzate, vediamo che Sardine e Gattini guerreggiano tra loro lasciando gli Squali della finanza depredare indisturbati i paesi (https://www.youtube.com/watch?v=BiZYcgF9Bt8 ).

2) Erica Kant, dalle pagine di Italicum ( https://www.centroitalicum.com/grilli-sardine-ovvero-levoluzione-polittica-della-sinistra/), ha acutamente notato che l’antipartitismo delle Sardine è semplicemente “l’antipolitica targata PD, perché oggi il capitalismo è onnipervasivo, è di destra, di centro e di sinistra, e perché non volendo vedere altro che se stesso, odia la politica ammenoché si configuri come mera continuazione dell’economia” – dove il PD è appunto il partito che porta avanti questo principio, sotto falsi vestimenti di sinistra.

Le Sardine sono, come pure Macron, Greta e M5S, un prodotto di sintesi dei laboratori politici del capitalismo globale: i movimenti eterodiretti dal capitale, come le sardine e le altre fattispecie sopra descritte, sono volti a legittimare la violenza cosiddetta “buona”. In questo ossimoro va inquadrata e risiede la ratio della riesumazione e strumentalizzazione dell’antifascismo in assenza di fascismo, strutturato secondo il seguente paradigma: viene creato il mostro fascista, ovvero si trasforma in fascista chiunque non la pensi come prevedono i diktat del pensiero unico propalato dal ministero della verità, aprendosi così la via al lecito utilizzo dei metodi dell’odio e della violenza. La rivoluzione passiva è quella delle folle agitate e spinte alla violenza dai padroni. Smarrite nelle sabbie mobili del pensiero unico, le coscienze sofferenti e manipolate si ribellano scatenando la propria rabbia repressa proprio contro chi cerca di opporsi al regime. Scendono in piazza contro la famiglia, quando non potranno permettersi di averne una, a favore dei porti aperti e dei nuovi negrieri, le Ong, assalgono con sputi e spintoni gli esponenti delle forze populiste, che cercano di difendere i confini e la sovranità dello Stato nazionale, estremo e unico fortilizio della democrazia.”

3) https://www.la7.it/piazzapulita/video/i-6-punti-programmatici-delle-sardine-commentati-da-mattia-santori-19-12-2019-299657

4) Ibidem

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2 risposte a SARDINE PER ALLODOLE

  1. EmmE scrive:

    Buongiorno Professore,
    la ringrazio sentitamente per questo esemplare scritto.
    Rimane un po’ di amarezza per la crescente e regressiva faciloneria dei più, così avezzi a ringraziare volonterosi i propri carnefici – “bacia la mano che ruppe il tuo naso”, cantava De André.
    Sto rileggendo i toccanti lavori di Ida Magli lucidamente e vitalmente anticipatori della barbarie di là a venire.
    A volte mi chiedo se questo processo involutivo (accelerato dal progressivo ridurre il proprio mondo allo schermo di un telefono affatto “smart”) sia irreversibile…
    Con la massima Stima e i migliori saluti
    Marco

  2. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e stimati lettori,

    gli andalusi, fermi ispanici, ma con forti eredità more ed ebraiche, dicono che le persone che convincono con una certa – sempre migliorabile – parvenza di verità si dividono in “uomini di studio” e “uomini di strada”. I primi hanno acquisito la loro autorevolezza mediante severi e sofferti corsi accademici e partecipando meritatamente ad alti consessi. I secondi devono la loro esperienza ed empirica saggezza alla “calle” ovvero all`interazione con le persone comuni ed al contatto diretto con gli eventi della vita quotidiana, sia dei senza potere che dei privilegiati. Io appartengo alla seconda categoria, ma ciò non di meno riesco sovente, magari in più tempo e con qualche imprecisione enunciativa, ad arrivare alle stesse conclusioni di chi é meritatamente molto più preparato e più in alto di me.
    Nel merito. La sig.ra Gruber/Bilderberg nel suo lussuoso salotto usa convocare una serie di sceltissimi e fidati personaggi, I quali in maniera, cattedratica, disascalica, distinta ed impettita, ammanniscono al “volgo spregiato” di carducciama memoria, tutta una serie di precetti e regole di vita, tendenti a coniugare le aspirazioni di chi meritatamente comanda, con l`obbedienza pronta e se possibile convinta di chi deve invece solo pagare ed obbedire. Certamente tali enunciazioni sono dogmatiche, essendo per ciò stesso verità rivelate e quindi non necessitanti alcuna dimostrazione o analisi critica. Il dibattito é per conseguenza senza contraddittorio. Se a volte per bisogna mediatica occorre convocare qualcuno che la pensa diversamente, si fà in modo – anche con artifici al limite della palese maleducazione ed arroganza – di confondere e soffocare il di lui discorso, in modo da poterlo poi ulteriomente punire in successivi simposi, sempre rigorosamente senza contraddittorio, né diritto di replica.
    Io sono un ascoltatore assiduo della Signora, in ossequio al principio che é bene conoscere attentamente il proprio nemico, se non per meglio vincerlo, almeno per poter dissimularsi e così sfuggirgli.

    Ora giorni fa la Signora ci intrattenne chiosando (con lupesco, finemente imbellettato e sornione sorriso) l`inevitabile fine dei grilliti, in ragione delle loro oramai dirompenti discordie interne, dei fallimenti politici e del crollo dei consensi. In primis gli autorevoli partecipanti, tra cui un noto e fidato accademico, hanno puntualizzato il peccato originale del movimento e ciòé l`essere stati sovranisti. Ora il prof Galimberti, non ha mancato di esternare vigorosamente che I sovranisti (Salvini personalmente in testa) sono per definizione ignoranti, prepotenti ed illetterati, quindi inidonei a qualsiasi incarico direttivo o politico. Affermazione indotta e pericolosa questa, molto poco in linea con l`autorevolezza del personaggio, poichè chi ha anche una minima forma di istruzione sa benissimo che é grave e rischioso errore metodologico il bollare a priori un`indistinta e pure indefinita categoria di soggetti con attributi preconcetti. Come dire che poichè la Sicilia é la terra della mafia tutti I siciliani sono certamente dei mafiosi e quindi devono esseri messi in galera, a meno che non siano loro stessi a dimostrare preventivamente la propria innocenza. Come gli “evasori fiscali” all`italiana per capirci.
    Dunque partendo dal presupposto del sovranismo antisistema dei grilliti, con le relative conseguenze, si é poi argomentato che il loro fallimento era tara genetica inevitabile. Difatti arrivati al governo non sono stati in grado di inverare le loro promesse elettorali non avendone la forza (né lontanamente le capacità aggiungo io). Invece Il consocio Salvini ha mantenuto il proprio consenso elettorale perchè – sapendolo – ha furbescamente e di proposito tirato la catena del cesso anzitempo, sì finendo per accidente anche lui nello scarico, ma potendo così esismersi dal continuare a governare e fallire di conseguenza. I grilliti invece hanno perseverato (anche perchè, sempre dico io, non volevano andar per rane e perdere le prebende). Quindi hanno dovuto per restare in sella (e non farsi detronizzare non certo dal popolo bue ma da Berlino, sempre aggiungo io) far esattamente il contrario di quello che avevano non solo promesso, ma anche nei fatti cercato di attuare col precedente governo. Quindi prima hanno perso la faccia e poi I voti e presto o spariranno o si ingloberanno negli altri movimenti europeisti ortodossi. Naturalmente con numeri ed importanza minimale.

    Ma il dotto discorso della sig.ra Gruber e dei suoi esegeti, contiene una prima coseguenza per tabulas insopprimibile, anche se passata sotto silenzio: ovvero il popolo bue, se chiamato ad esprimersi, oramai premia maggioritariamente (e non solo in Italia) chi anche solo a livello utopico propone soluzioni che attenuino o se possibile evitino l`eurocapesto e magari ci facciano uscira anche solo dal buco del gabinetto. Difatti – ecco che con la vita di strada arrivo alle stesse conclusioni della sig.ra Gruber – io credo che noi voteremmo in massa per il Mago Zurlì risorto se con la sua bacchetta magica, gratis, ci liberasse d`incanto dell`EU facendoci tornare alla liretta ed allo zio Sam padrone assoluto.
    Poi vi é un`altra planare considerazione evidente, sempre accortamente taciuta: ovvero il problema dei grilliti é proprio anche di tutte le forze “globaliste europeiste”. Difatti anche queste, dovendo realizzare con la coercizione ed il terrorismo fiscale interessi chiaramente in contrasto con I nostri, sono condannate al fallimento nei consensi davanti al popolo bue.

    Ed ecco che arrivo alle Sardine. Ora io credo possibile che gli spin doctor che hanno fabbricato dal niente Macron, la Greta, il bellimbusto Kurz, ecc. abbiano anche aiutato non poco il Grillo a metter in piedi I 5S. L`idea era incanalare I consensi del popolo bue, ingannarlo e mungerlo come sempre. Naturalmente lo scopo di base nel marzo 2018 era il renzusconi, ed in subordine – avendo I grilliti sbancato inopinatamente il banco – arrivare subito ad un governo rosso/giallo, con lenta e comoda assimilazione dei grilliti. Ma il diavolo ci ha messo la coda ed I grilliti, vuoi per avidità, vuoi per ignoranza, si sono sputtanati col Salvini ed hanno dovuto in un anno essere ricondotti all`ovile. Ma appunto sputtanati su tutta la linea e con un capo al governo come il Bisconte oramai da opera buffa. Certo ancora in subordine sarebbe stato meglio se I grilliti (ed il Bisconte) avessero dignitosamente fatto subito seppuco, permettendo, magari dopo una fugace parentesi salviniana, prontamente strangolata dalle sturmtruppen di Berlino, l`instaurarsi di un comodo inciucione (arco europeista) dalla Boldrini a Berlusconi. Sogno anche del potentissimo prof Monti il quale candidamente ci diceva che un governo di coalizione “generale” poteva far qualunque spremitura o “riforma” non avendo di fatto alcun rischio elettorale.

    Ma ahimé al ruspante Salvini sono ricresciuti gli attributi (anche perchè tutti gli altri hanno sacrificato I propri a Berlino) I grilliti ed I pidini hanno il credito di quel macellaio di paese che ha avvelenato metà dei suoi concittadini vendendo carne avariata, il Renzi sbraca ed imbonisce sfrontatamente, ma non va oltre al 4% (teorico) ed il senescente e plastificato Berlusconi farnetica di nuovi eurosdoganamenti confondendo Fini con Salvini. Insomma non si sa più quale faccia metter sui manifesti per non pigliar pernacchie.
    Ed allora ecco apparire dal nulla le SARDINE. Ora io credo non serva disquisire e disturbare sociologi e filosofi per accorgersi che questa gente é prefabbricata, preimbonita, precotta e genuina come il lambrusco al metanolo. E pure é stata messa in campo in fretta e male perchè si sono presi personaggi senza né arte né parte e palesemente legati al PD ed alle sue attività paraeconomiche e politiche.

    Ma attenzione che che questi non sono eguali ai grilliti prefabbricati dalla Casaleggio coi soldi di Berlino. Questi non solo imboniscono con le frasi fatte del pensiero unico, ma anche – approfittando di una certa impunità per ora solo di opinione e di piazza – cominciano ad agire. Difatti si comincia a pestare I leghisti, ad impedirgli di fare la loro leggittima propaganda elettorale. Si intimidiscono gli esercenti a livello di caffé e di aperitivi.
    Cose banali da bulli di paese dite voi. Ma attenzione che giusto 100 anni fa si é proprio cominciato così. I rossi per inverare le gesta dell`impettito Lenin hanno cominciato a menar le mani per prender voti approfittando della crisi economica postbellica ( anche quei tempi era questione di debiti enormi non pagati, ma stavolta I creditori erano I franco britannici). Il governo, corrotto fino al midollo ed imbelle, non era in grado di intervenire. Re Sciaboletta aveva paura di usare I suoi soldati temendo che si ribellassero come avevano cominciato a fare nelle trincee due solo due anni prima. La gente aveva vinto la guerra ma faceva la fame. Ed allora si é preso un agitatore di paese e lo si é imbottito di quattrini per arrivare all`operetta della Marcia su Roma, credendo poi di mandarlo a casa quando avesse raddrizzato la situazione. La fine la conosciamo e curiosamente é stata proprio Bella Ciao.
    Adesso certamente I tempi sono diversi, ma ci sono sempre I tedeschi, I debiti ed il governo imbelle. Ed al posto del bonario Re Sciaboletta abbiamo l`accortissimo e ben schierato Notabile Siciliano. Le sardine come “I rossi” parlano bene (sempre secondo frasi fatte e pensiero unico) ma cominciano a menare le mani. Attenzione che anche I verdecornuti leghisti ed I veri “nostalgici” che fanno capo alla Meloni non trovino uno sponsor e comincino a far altrettanto per difendersi.
    Allora saranno per noi senza potere grossi dolori.

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