LE BANCHE CENTRALI DIRIGONO I GOVERNI
La Grecia colloca tutte le sue emissioni di debito pubblico a tassi ragionevoli. Eppure è messa male.
L’Italia le colloca a tassi modesti, con uno spread sul Bund ai minimi. Eppure anch’essa è messa male: –
crescono debito pubblico, disoccupazione, insolvenze, spese per ammortizzatori sociali;
-i crediti bancari deteriorati si aggirano sui 400 miliardi (tra dichiarati, dichiarabili e sommersi);
-i tassi bancari per imprese e famiglie hanno spread dal 3,25 in su -molto più alti che negli altri paesi europei;
-le erogazioni di prestiti restano in calo;
-la popolazione è molto vecchia e invecchia sempre più: la previdenza non è sostenibile in proiezione.
Mi fermo qui.
Ma tanto basta per concludere che, se lo spread è così basso, è perché “qualche” Banca Centrale lo tiene basso mediante operazioni molto massicce, che il suo statuto consente di ammantare nella segretezza.
Lo tiene basso perché il governo va nella direzione voluta da chi guida la Banca Centrale, compreso il restare nell’Eurosistema fino in fondo.
Ma tenerlo basso non è un favore, è un sabotaggio, se la direzione in cui il governo viene diretto non migliora le condizioni strutturali.
E questo governo, come i precedenti, non le sta migliorando. Sta solo dando soldi del contribuente per assicurare il pagamento dei crediti dei banchieri tedeschie francesi. E riformando il parlamento e la legge elettorale in modo che possa governare e legiferare il segretario di un partito che abbia anche meno del 30% dei voti, con l’aiuto di un po’ di liste civetta.
Avanti così, non durerà a lungo.
29.04.14 Marco Della Luna