BURATTINAI DI IMPERI E MONETE

 

L’oro schizza oltre i 140 USD/oncia. E’ oramai ovvio che USA, Europa e Giappone (come altri) non saranno in grado di rimborsare il debito pubblico e forse nemmeno di pagarne gli interessi. Si prepara dunque una crisi globale monetaria, che i mercati presentono, e si buttano sull’oro.

L’unica superpotenza con grande forza monetaria e finanziaria è la Cina, che quindi potrà fornire la nuova moneta di riserva e di scambio internazionale per dare credibilità-accettazione al sistema monetario globale dopo la consumazione di quella crisi.

Preparata con decenni di false teorie macroeconomiche e deleterie politiche finanziarie in Occidente e Giappone, e di conseguente declino reddituale comparato, la suddetta crisi sarà il principale e finale strumento di  sostituzione pacifica (per via monetaria anziché militare) degli USA con la Cina nella funzione di piattaforma tecno-economica della dominance sul mondo. Non nella funzione di garante della democrazia, che gli USA svolgevano nell’immaginario popolare. L’immaginario popolare oggi invoca sicurezza e stabilità, non democrazia e diritti politici.

L’Aquila imperiale sta così trasferendosi da Washington a Pechino dopo aver risieduto a Londra, a Vienna, a Madrid, a Roma, a Persepoli, con transiti francesi e germanici.

Questo rapporto di forza e debolezza in favore della Cina e in danno dell’Occidente è stato costruito lasciando l’Occidente e il Giappone all’automatico processo dell’indebitamento progressivo e irreversibile generato dall’uso di monete-debito, ossia di un money supply interamente generato con un corrispondente indebitamento, soggetto a interesse composto, verso il sistema bancario privato; e facendo per contro  adottare alla Cina una moneta sovrana, emessa senza indebitamento.

Grazie a tale moneta, il regime cinese può finanziare senza indebitarsi, a costo zero, lo sviluppo interno e l’acquisto, anzi l’incetta, all’esterno, di materie prime, terreni, impianti, industrie – ultimamente, anche quello del Pireo, in cambio del sostegno finanziario alla Grecia decotta e messa alle strette da Berlino. Inoltre ha comperato larghe quote di debiti sovrani. La moneta sovrana consente così al regime cinese il take-over dei centri di potere economico, quindi politico, su scala globale: fondazione di un nuovo impero. Comperando l’esorbitante debito pubblico USA e sterilizzandolo col metterlo a riserva, la Cina puntella, per ora, il Dollaro, quindi il sistema valutario internazionale. La Cina è stata messa in condizione di far tutto ciò dalla decisione di dotare il suo governo della sovranità monetaria e di una moneta libera da debito, diversamente dal resto del mondo (con minime eccezioni) – una decisione del cartello bancario internazionale. Il lato debole dell’economia cinese  rimane lo scarso sviluppo della domanda interna – ma se i consumi interni cinesi (e/o indiani) salissero a livello occidentale, avremmo un tracollo ecologico planetario.

Anche gli USA, in passato, grazie a Bretton Woods che istituì il Dollaro come moneta di riserva  mondiale, avevano comperato mezzo mondo stampando carta, e sostituendo al momento giusto (ossia quando il Dollaro divenne troppo inflazionato) la copertura in oro con quella in petrolio (divieto di vendere il petrolio contro valute diverse dal Dollaro, pena l’anatema di stato-canaglia e l’invasione militare con stragi di civili). Qualcosa di analogo, su scala minore, lo aveva fatto anche la City con il Pound, quando era questo la moneta di riserva internazionale.

Ora ospitare l’Aquila imperiale tocca alla Cina: una plurimillenaria cultura impregnata di etnicismo e doppia morale (“chi non è Han è inferiore”), storicamente esente da ideali e sensibilità democratici, liberali, umanitari, cristiani, rinascimentali, illuministi, garantisti, ecologici, bioetici, animalisti (solo ultimamente il governo ha fatto togliere il gatto dal menu dei ristoranti), in cui l’ultima grande rivoluzione ideologica prima dell’attuale capitalismo sviluppista imperiale, è stato il comunismo maoista, che ha eliminato settanta milioni di persone.

Per un mondo in competizione neodarwinista globale, in forte esplosione demografica, dove si lotta per conquistare i mercati e accaparrarsi le risorse in via di esaurimento, e i meno forti soccombono, e i più forti inviano eserciti non solo convenzionali, ma anche di contractors privati, i burattinai delle monete e degli imperi, dovendo trovare un adeguato sostituto degli USA nel ruolo di superpotenza regolatrice, non potevano fare una scelta più efficiente.

30.12.10 Marco Della Luna, coautore di Euroschiavi, Neuroschiavi e altri.

Informazioni su admin

Avvocato, autore, scrittore
Questa voce è stata pubblicata in GENERALI. Contrassegna il permalink.

6 risposte a BURATTINAI DI IMPERI E MONETE

  1. Brumik scrive:

    Non sono d’accordo su alcuni punti elencati da Malorgio.

    Se gli stati democratici, che sono corrotti by definition, potessero emettere moneta, anche senza debito, avremmo un’inflazione spaventosa.
    La promozione della qualita` della vita sarebbe solo per loro, non certamente per il popolo “superfluo”.

    — Michele

  2. Eliseo Malorgio scrive:

    Ho la segreta speranza che forse a qualcuno in Europa possa venire in mente di seguire gli eccellenti consigli dell’Avv. Della Luna e di altri studiosi: Riforma radicale delle attivitá bancarie:
    1) Emissioni monetarie non legate a debito e non in mano a imprese private con finalitá di lucro: ripristino della sovranitá monetaria degli stati.
    2) Prestiti e pagamenti esclusivamente in moneta a corso legale emessa dallo stato.
    3) Fine della riserva frazionaria
    4) Fine delle emissioni monetarie camuffate da “prestiti” eliminando l’uso di assegni, carte di credito, fideiussioni, giroconti, ecc.
    5) Fine dei titoli di credito senza copertura di un corrispettivo bene reale.
    6) Quantitá di massa monetaria in circolazione regolata dallo stato e non da societá private, con finalitá di promuovere la qualitá di vita delle persone e non la speculazione finanziaria.
    7) basta con il mercato dei titoli di credito.

  3. Lord BB scrive:

    In Cina e in India hanno importato un modello economico di sviluppo occidentale…ma non durera’ a lungo.

    La cultura d’oriente e’ opposta a quella occidentale….e poi si sta cercando di forzare la sviluppo economico per unificare le istituzioni in un governo mondiale. Ma sono tutte cose gia’ scrtte e riscritte.

    Nel breve termine sono pessimista, nel medio lungo termine, tra 10 anni, invece sono molto ottimista. Non solo per carattere, perche’, penso stiamo vivendo la fine di un paradigma e l’inizio di un nuovo ed incerto, per ora. Ma nel nuovo sistema economico la moneta di scambio sara’ l’informazione e non la moneta. Sara’ ricco chi piu’ sa’ (informazioni), non chi piu’ ha (soldi).
    Questo e’ sola una mia riflessione.

    Lord BB
    p.s> complimenti per Euroschiavi.

  4. Riccardo scrive:

    Potrà sembrare fuori tema.
    Si dice che l’arma migliore del demonio sia farti credere che non esiste.
    Dall’altra parte tutte le religioni del mondo, ad un certo punto del percorso spirituale, in qualche modo ti chiedono di non farti domande, di non chiederti perchè.
    Perchè Dio dovrebbe deviare la pallottola per Papa G.P.2° e non calmare un’onda che fa trecentomila morti, perchè esiste un Dio che ti chiede di immolarti e uccudere gli “infedeli”, perchè dovremmo crescere e moltiplicarci senza fine.
    Se non restiamo aggrappati al reale, al dimostrabile, al concreto e al ripetibile siamo finiti. Se diamo retta al probabile ,al suggestivo, al verosimile, senza rigore di dimostrabilità, ci perdiamo.
    Io sono il primo ad essere affascinato dalle tesi del nostro Avv., sto leggendo Euroschiavi e ammetto che molto di tutto ciò è sospettabile, di più probabile, forse certo. Ma la realtà è insieme complessa e elementare.
    Mi trattiene il terrore di confondermi con chi blatera che Berlusconi non è stato ferito dalla statuina, che le torri gemelle le ha fatte saltare Bush, che l?america non è mai andata sulla luna e che Elvis fa il barista a Caracas.
    C’è chi dice che la cura del cancro sia già pronta e non viene divulgata, ma in questo caso come facciamo a credere che Agnelli abbia lasciato che il cancro si prendesse un figlio…
    La realtà è coplicata e a volte triste.
    Combattiamo per cambiarla.
    saluti

  5. rinus scrive:

    Non crede dottore Marco ,che l’inizio di quello che lei, ha ragione sostiene, sia iniziato circa 20 anni orsono quando i prodotti cinesi iniziarono ad invadere l’Europa e gli Usa con prezzi minimi e qualità infima.Furono creati delle catene commerciali che favorirono la diffusione dei prodotti cinesi,e come era successo negli anni sessanta con le auto giapponesi,
    man mano il popolo si era abituato alla presenza sugli scaffali di prodotti made in China o made in Prc. Bisognerebbe vedere chi c’era e c’è dietro a queste catene commerciali,li si trovano i colpevoli. Mi pare che già lei abbia trattato l’argomento ,il problema principe è la crisi dell’energia petrolifera ed energetica.Per cui si spera che gli Usa che hanno almeno per ora la supremazia aereonautica e navale non vogliono eliminare la popolazione mondiale in modo tragico.(anche la loro)

  6. Saverio scrive:

    Francamente non credo che l’ America libererà il suo posto da “leader mondiale” così a buon mercato.
    Mi diverte constatare come nei suoi interessanti articoli il dott. Della Luna rinvii spesso al darwinismo sociale ( specie quando parla di noi meridionali ), ma ometta poi di applicarlo fino in fondo.
    Perchè se è vero che -economicamente parlando- il nostro secolo parla il cinese, è altrettanto vero che dal punto di vista militare l’ America è ancora il paese nettamente più avanzato.
    Siamo proprio sicuri che la guerra sarà solo finanziaria ? Che gli Americani accetteranno la leadership cinese ?
    Le notizie che mi pervengono sul riarmo di Taiwan e del Giappone ( pare siano diventate delle autentiche fortezze galleggianti con tutte le armi che gli americani stanno inviando ) e sugli “strani” incidenti di frontiera fra le due Coree , mi sembrano parlare di un America in vena di far sul serio

Lascia un commento