INTERROGAZIONE SULLE CRISI DELLE BANCHE
INTERROGAZIONE
SULLA REALTA’ DELLE CRISI DI SOLVIBILITA’ DELLE BANCHE
E SU COME RISOLVERLE
ALLA LUCE DELLE NORME E DELLE PRASSI VIGENTI
con richiesta di risposta scritta
Ill.mo Ministro delle Finanze,
PREMESSO CHE
1 – La IAS 7.6 prevede chiaramente che: la cassa è i contanti (monete e banconote) ed i depositi bancari: http://ec.europa.eu/internal_market/accounting/docs/consolidated/ias7_en.pdf
2 – La moneta bancaria è definita fiat currency dall’autorità bancaria europea (EBA), sottintendendo che è a corso legale poiché accettata dalla banca centrale e dall’autorità statale; https://www.eba.europa.eu/documents/10180/657547/EBA-Op-2014-08+Opinion+on+Virtual+Currencies.pdf
3 – La Banca d’Italia riconosce il valore normativo delle opinioni dell’EBA; https://www.bancaditalia.it/statistiche/raccolta-dati/segnalazioni/eba-its/
4 – La moneta bancaria viene creata dal nulla sul momento dalla banca (KPMG, 5 settembre 2016); https://assets.kpmg.com/content/dam/kpmg/is/pdf/2016/09/KPMG-MoneyIssuance-2016.pdf
5 – Le banche possono creare moneta bancaria in euro perché questo non è proibito da nessuna disposizione (Tribunale di Bolzano, 6 settembre 2016, RG. 2016/14 ESEC.); http://marcodellaluna.info/sito/2016/09/25/signoraggio-secondario-prime-ammissioni-da-banche-e-giustizia/
6 – La BCE in M1 indica monete, banconote e depositi a vista come aggregati indipendenti, quindi nessuna necessità di garantire moneta bancaria elettronica con altra moneta bancaria cartacea, così come quella cartacea non dev’essere garantita da quella metallica (mentre una volta lo si pretendeva…); https://www.ecb.europa.eu/stats/money/aggregates/aggr/html/hist.en.html
7 –Poiché la creazione di nuova moneta rappresenta certamente un influsso, inflow, nella cassa dell’entità che la crea, essa deve apparire innanzitutto nel conto di cassa della banca prima che questa, come proprietaria dichiarata, possa disporne legittimamente e legalmente come fonte dell’impiego. Vedi, ad es. “Lo scopo del rendiconto finanziario è spiegare i motivi che hanno determinato il cambiamento, in meglio o in peggio, della liquidità attraverso l’indicazione delle fonti e degli impieghi di cassa del periodo.” http://www.impresaoggi.com/it2/342-rendiconto_del_cash_flow_bilancio_dimpresa_n_8/
8 – In sostanza, oggi le banche fingono di usare i depositi preesistenti per giustificare la proprietà della moneta che utilizzano, ma nella realtà – anziché intermediari di fondi preesistenti – sono fabbriche di danaro: https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/intermediari/
9 – La contabilità deve riflettere la realtà operativa della banca (art. 2423 codice civile italiano), e non una comoda finzione per ingannare il pubblico e l’erario: http://def.finanze.it/DocTribFrontend/getArticoloDetailFromResultList.do?id={53CCD9C8-46B8-4C97-9F79-FF68382D6667}&codiceOrdinamento=200242300000000&idAttoNormativo={9E93F1BE-06AE-4F24-8E9D-B838F7E0C2E6}
Secondo recentissime dichiarazioni della BCE e di altre fonti ufficiali nonché di KPMG, le banche di credito creano moneta con l’atto di erogare i prestiti. Ossia, non prestano moneta prelevandola dalla raccolta o dalle riserva, bensì la generano ex nihilo, aumentando con ciò il money supply e realizzando un “allungamento” del proprio bilancio. Nell’ordinanza 06.09.16 dell’esecuzione immobiliare 216/2014 il GE di Bolzano ha osservato che gli artt. 127 e 128 del Trattato di Lisbona riservano al SEBC l’emissione solo dell’euro cartaceo e metallico, non di quello scritturale creato dalle banche di credito. Il 7 luglio 2016 a Madrid, in Spagna, il vice presidente della BCE ha ammesso: “Una motivazione fondamentale per la regolamentazione bancaria si riferisce al fatto che, quando concedono credito, le banche creano denaro creando un deposito corrispondente. Questa attività, che è al centro del nostro sistema di moneta-credito, comporta una significativa trasformazione di liquidità poiché i depositi sono molto più liquidi dei crediti.” (“A crucial rationale for bank regulation relates to the fact that when they concede credit, banks create money by creating a corresponding deposit. This activity that is at the centre of our credit-money system, involves a significant liquidity transformation as deposits are much more liquid than credits.” – Qui il testo ufficiale nel sito della BCE: Challenges for the European banking industry Lecture by Vítor Constâncio, Vice-President of the ECB, at the Conference on “European Banking Industry: what’s next?”, organised by the University of Navarra, Madrid, 7 July 2016 https://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2016/html/sp160707_1.en.html)
Tale circostanza è stata ammessa ultimamente dalla Banca Popolare dell’Alto Adige nel procedimento esecutivo immobiliare 216/2014; il giudice di quella causa ha ritenuto che questa prassi sia effettiva e legittima, scrivendo, nell’ord. 06/07/16: “quanto, invece, alla violazione dell’art 127 (ex art 105) del trattato istitutivo dell’Unione Europea, non si capisce per quale motivo la creazione di moneta attraverso il sistema bancario possa violare tale norma, che nulla dispone in tal senso, come è assolutamente irrilevante il riferimento all’art 10 TUB, che non vieta tale sistema, posto che comunque l’Euro è una moneta non rappresentativa, per cui non è richiesto un controvalore per ogni biglietto stampato come all’era del sistema aureo…”. La banca aveva dichiarato: “Il Trattato di Maastricht non riserva alla BCE la creazione di moneta, ma testualmente l’emissione di banconote ed il conio di monete. Il codice civile non conosce affatto soltanto la moneta legale (se fosse così, in base alla normativa antiriciclaggio, oggi sarebbe vietato qualsiasi affare che prevedesse il pagamento di un prezzo pari o superiore ad euro 3.000; simili limiti sono peraltro in vigore nella maggioranza dei paesi dell’Unione Europea). … …. La “creazione di moneta” da parte delle banche commerciali, l’esistenza di “moneta scritturale”, il fenomeno della “riserva frazionaria” sono caratteristiche assolutamente lecite del nostro sistema economico e monetario ed espressione della libertà contrattuale. Se una banca eroga un mutuo ad un cliente, si ha un semplice fenomeno di espansione dello stato patrimoniale (“Bilanzverlängerung”).”
Questa realtà è stata ultimamente confermata da KPMG ( Rapporto KPMG sulla creazione di denaro mediante il prestito, presentata al primo ministro dell’Islanda il 5 settembre 2016: https://home.kpmg.com/content/dam/kpmg/is/pdf/2016/09/KPMG-MoneyIssuance-2016.pdf), che scrive, a pag. 13 dell’allegato 14: “The predominant source of money under the current monetary system is bank lending, where deposits are created in the process of lending. Money creation under the current monetary system, i.e. through commercial bank lending, therefore expands the banks’ balance sheets and raises the indebtedness of households and businesses.”, ossia “La predominante fonte di moneta nel presente Sistema monetario è il prestito bancario, in cui i depositi sono create nel processo del prestare. La creazione monetaria nel presente sistema monetario, perciò, espande i bilanci delle banche e accresce l’indebitamento di famiglie e imprese.”
CONSIDERATO CHE, PERTANTO,
Nel vigente sistema monetario le banche di credito creano ex nihilo, con mere operazioni contabili, senza attingere a fondi in bilancio, le provviste (depositi) con cui eseguono le erogazioni di prestiti e i pagamenti, e ciò, come sopra dimostrato, è conosciuto, ammesso e accettato dalle competenti autorità, governi inclusi;
La possibilità per le banche di creare denaro in tale modo si basa sul fatto che le banche, reciprocamente, si riconoscono e accreditano identicamente alla moneta legale la moneta così creata e trasferita mediante bonifici, assegni o altro;
Questa moneta scritturale è, giuridicamente, uno strumento di debito, ossia una promessa di pagamento, emessa dalla banca pagante (o trasferente a qualsivoglia titolo) nei confronti della banca (o di altro soggetto) destinatario; quindi la moneta scritturale creditizia consiste in una rete di reciproche promesse di pagamento accettate, per convenzione, come moneta finale, estintiva del debito;
La possibilità di una banca di eseguire pagamenti è quindi unicamente condizionata al fatto che le altre banche e la banca centrale rispettino la convenzione di accettazione e accettino tali pagamenti; altrimenti detto, la solvibilità di una banca non dipende dal suo patrimonio, bensì dipende unicamente dal fatto che le altre banche, compresa la banca centrale, in ossequio alla convenzione suddetta, continuino ad accettare i suoi pagamenti eseguiti con la moneta creata scritturalmente; fintantoché esse adempiono la convenzione, ogni banca è in grado di far fronte alle proprie obbligazioni creando denaro scritturale e accreditandolo ai propri creditori;
La condizione di solvibilità o insolvibilità di una banca è pertanto qualitativamente dissimile a quella di un soggetto non bancario, dipendendo essenzialmente dalla volontà delle altre banche; per conseguenza, le crisi finanziarie di una banca vanno studiate e risolte diversamente, ossia ristabilendo con strumenti coercitivi e repressivi l’accettazione dei pagamenti della banca in crisi da parte delle altre banche in adempimento della ridetta convenzione;
TUTTO CIO’ CONSIDERATO,
si chiede se, come e quando il Governo intenda tenere conto della realtà sopra descritta e dimostrata, e procedere come indicato, accertando le vere cause della crisi delle banche in difficoltà, risolvendo le crisi bancarie, e tutelando in tal modo, in ossequio alla Costituzione (artt. 35, 41cpv, 47) il risparmio, i posti di lavoro, l’economia nazionale, evitando l’ingiustificato disastro del bail in e l’ingiustificato spreco del bail out.
09.10.16 Marco Della Luna