MONETA BANCARIA: CHIAMARE IL BLUFF PER FARE SVOLTA
MONETA BANCARIA: CHIAMARE IL BLUFF PER FARE SVOLTA
Pubblico qui sotto il discorso tenuto ieri da Marco Saba, come azionista, all’assemblea degli azionisti di Mediobanca.
Il sistema monetario-creditizio attuale è confermato nella sua realtà anche dalle autorità monetarie, da KPMG, da qualche giudice, oltre che da accademici.
Esso ha caratteri tanto apertamente incostituzionali e illogici, violando soprattutto il principio di eguaglianza e quello di sovranità dello Stato, che, se reso noto, rivela come radicalmente ingiusto e illegittimo l’ordinamento.
I magistrati, quasi tutti, fingono di non capire o non capiscono proprio – in ogni caso, la loro convenienza è evidente. Qualche giudice ammette la realtà, senza rendersi conto di quanto mostruosamente illegale essa è.
E’ un sistema in cui il grosso della creazione di Euro (di Dollari, di Sterline, etc.) viene fatto, oramai apertamente e col benestare delle autorità monetarie, dalle associazioni private di banchieri privati, senza o quasi controllo da parte delle banche centrali (gli artt. 127 e 128 del Trattato di Lisbona, che assegnano alla BCE il compito di regolare la massa monetaria, sono un bluff).
Viene fatto allo scoperto, ossia senza copertura aurea o di moneta legale, mediante semplici scritturazioni contabili, a costo zero.
Viene fatto attraverso sia la creazione di importi sia per eseguire i prestiti (mutui, anticipi, etc.) che per eseguire pagamenti – leggi: acquisti speculativi in proprio, ossia creazione e sfruttamento di bolle speculative.
Quindi un cartello privato detiene ed esercita, in regime di monopolio, la sovranità monetaria condizionando così economia e politica.
Nessuna norma di legge autorizza le banche commerciali a creare moneta; ancor meno le autorizza a creare l’Euro, cioè la moneta legale; però lo fanno, e farlo è il loro core business: esse sono innanzitutto fabbriche di soldi.
Qualche banca e un giudice hanno scritto: hanno il diritto di farlo perché non è esplicitamente proibito né riservato alle banche centrali, e tutto ciò che non è proibito o riservato è lecito.
Benissimo, ma allora perché non lo fanno anche gli Stati e le pubbliche amministrazioni, anziché tagliare i servizi, triplicare i tributi, e affondare nei debiti? Per far guadagnare i banchieri a spese dei contribuenti? Per aumentare il loro potere politico?
E perché non fanno creazione monetaria a quel modo anche le imprese e le famiglie, per rimborsare i debiti alle banche? Perché non creano anch’esse moneta con semplici registrazioni contabili, come fanno le banche, e non la usano per pagarle?
E’ moneta esattamente identica a quella che le banche hanno prestato loro: ejusdem generis, ossia moneta creata contabilmente. Non possono rifiutarla, per ovvie ragioni di reciprocità.
Ho iniziato cause per clienti che pagano le banche così, con moneta creata alla maniera delle banche, per estinguere i debiti e per fermare le esecuzioni. Vedremo che cosa si inventeranno i giudici per salvare insieme l’apparenza di legalità e l’illegale monopolio monetario delle banche. Su questo tema rischiano grosso, ossia di screditare se stessi e la loro abbastanza prestigiosa categoria, fondamentale per il sistema.
Gli Stati accettano questo monopolio privato delle associazioni bancarie private, pagano con la sua moneta, e la richiedono in pagamento dei loro crediti, tasse innanzitutto. Impongono persino di usarla sopra certi importi.
Per giunta, la creazione monetaria suddetta, come quella delle banche centrali, non è dichiarata in bilancio sebbene sia un ricavo, con conseguente evasione fiscale e creazione di buchi neri monetari, e il fisco fa finta di niente, preferendo torchiare i cittadini e soffocare l’economia.
Se quella creazione fosse dichiarata, risanerebbe le banche salvando azionisti, obbligazionisti, risparmiatori, dipendenti; porrebbe fine all’instabilità del sistema, consentirebbe massicci investimenti e ripianerebbe i conti pubblici, permettendo un forte taglio delle tasse.
Stante la pratica di questa creazione, il default bancario avviene solo per scelta intenzionale: una banca è sempre in grado di rifinanziarsi, se le altre banche del suo circuito accettano la moneta scritturale che essa crea.
Quindi la complicità delle istituzioni nella messa in scena delle insolvenze bancarie e l’imposizione di bail-in e bail-out, così come, in generale, la scelta di lasciare la gente senza lavoro, reddito e pensioni col pretesto che mancherebbero i denari, è tecnicamente un crimine contro l’umanità – un crimine di cui sono co-autori gli uomini ai vertici delle istituzioni.
Crimine contro l’umanità è anche permettere la creazione di moneta da parte delle banche perivate per le loro operazioni di trading in proprio, ossia di speculazione, di produzione e sfruttamento delle bolle finanziarie.
Ecco che l’ordinamento politico-giuridico reale del potere, italiano ed europeo, appare come radicalmente illegittimo perché non solo ingiusto e mendace, ma perché anche in contrasto con i propri principi dichiarati quali fondamenti della sua legittimità.
E adesso oramai il bluff viene scoperto, l’insostenibile contraddizione dell’illegittimità e disfunzionalità del sistema viene portata alla luce, nelle assemblee, nei tribunali, in parlamento, nelle associazioni, nel dibattito pubblico – e diviene quindi possibile che, sotto la spinta della recessione e delle violenze economiche e sociali che l’economia delle bolle sta incrementando contro le popolazioni, la finzione, la maschera, divenga insostenibile e resti totalmente discreditata, aprendo la via a una svolta.
Una svolta che potrebbe consistere in una legge, o in un trattato comunitario, che autorizzi a creare Euro contabili le banche private, proibendo tale creazione ai cittadini, alle imprese, allo Stato, alle pubbliche amministrazioni – ma una simile legge o trattato sarebbe contraria al principio di eguaglianza – art. 3 Cost. – e il dibattito su di essa potrebbe fungere da detonatore di una rottura sociale.
Un importante stimolo per aprire gli occhi alla gente può essere proprio il moltiplicarsi di coloro che pagano le banche e il fisco proprio con la moneta creata contabilmente alla maniera delle banche.
29.10.16 Marco Della Luna
ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI MEDIOBANCA
Via Filodrammatici 3, Milano, 28 ottobre 2016 – h.10.30
Intervento dell’azionista Marco Saba sul primo punto dell’ordine del giorno
“Mi rivolgo ai Sigg.ri Amministratori e, con un saluto esteso, anche a tutti gli Azionisti. Sono l’azionista Marco Saba ed intervengo sul primo punto dell’ODG chiedendo che copia della mia mozione venga trascritta nel verbale dell’assemblea. Anche quest’anno, dal bilancio consolidato, non è possibile sapere quanto danaro è stato creato dal Gruppo Mediobanca durante l’esercizio.
A pag. 21 del verbale dell’assemblea Mediobanca del 28 ottobre 2015, leggo che il dott. Nagel, qui presente, aveva assicurato che nel Gruppo non vi è alcuna creazione di moneta virtuale.
Nella pagina internet della Banca Centrale Europea intitolata “Cos’è la moneta ?”, si dice che la “moneta “interna”, ossia i depositi bancari”, è “una forma di moneta che viene creata, e può essere annullata, nel settore privato dell’economia.” [1]
Il 7 luglio 2016 a Madrid, in Spagna, il vice presidente della BCE aveva ammesso: “Una motivazione fondamentale per la regolamentazione bancaria si riferisce al fatto che, quando concedono credito, le banche creano denaro creando un deposito corrispondente. Questa attività, che è al centro del nostro sistema di moneta-credito, comporta una significativa trasformazione di liquidità poiché i depositi sono molto più liquidi dei crediti.” [2]
In sostanza, come confermato dalla società di revisione KPMG nel rapporto al primo ministro dell’Islanda pubblicato il 5 settembre 2016, a pag. 5: “Quando le banche commerciali effettuano prestiti alla clientela, creano denaro mediante l’emissione di depositi sul conto corrente del cliente. Questo espande il bilancio delle banche, su cui le banche centrali hanno un controllo limitato. Il sistema monetario sovrano (sistema ISM) mira a spostare la creazione di moneta dalle banche commerciali allo Stato e alle banche centrali.” [3]
La prassi di creazione monetaria da parte delle banche di credito è stata ammessa ultimamente dalla Banca Popolare dell’Alto Adige nel procedimento esecutivo immobiliare 216/2014 avanti al Tribunale di Bolzano che, nell’ordinanza del 6 settembre 2016, afferma che le banche possono creare moneta bancaria in Euro, e lo fanno, perché questo non è proibito da nessuna disposizione.
Chiarito il fatto che anche il Gruppo Mediobanca, come le altre banche, crea moneta, dal momento che crea depositi quando effettua degli impieghi, si pone qui il problema della corretta contabilizzazione di questa creazione. All’atto della creazione monetaria, ovvero quando i manager della banca decidono un impiego, si dovrebbe registrare un influsso nel conto dei flussi di cassa, che sono oggetto del Rendiconto Finanziario, per poi trasferire correttamente questa cifra depositandola sul conto del cliente. Se ogni volta che la banca crea denaro, gli amministratori “dimenticano” di accreditare il conto di cassa della banca, si ha una situazione per cui è vero che il bilancio si “espande”, ma senza l’esistenza di un sottostante (ovvero il capitale creato). Quello che succede è che – senza la registrazione degli influssi di cassa da creazione – il Rendiconto Finanziario del Gruppo Mediobanca non ha alcun senso – e così di conseguenza il suo Conto Economico ed il suo bilancio consolidato.
Se il denaro – creato “in nero”, ovvero senza appropriata contabilizzazione – appare improvvisamente sui conti dei clienti senza un’origine o provenienza lecita e dichiarata, si avrà che tutta la massa aggregata del denaro bancario in circolazione non ha una origine iniziale certa ed identificabile violando così anche le norme antiriciclaggio (AML). Allo stesso tempo, si ha l’effetto che questo denaro, pur se invisibile contabilmente, ha vita propria e non si sa bene dove vada poi a finire. A proposito quindi dello Stato Patrimoniale, nel testo del prof. Antonino Galloni uscito nel 2014, per le edizioni Eurilink, ed intitolato “Il futuro della banca”, a pag. 13 si legge: “Ciò non avrebbe alcun senso (…) se non fosse fondamentale per occultare il reale funzionamento delle banche stesse: solo mettendo al passivo i depositi nello stato patrimoniale si nasconde la voragine di attivo (determinato, nel tempo, da un impressionante margine operativo lordo tra gli impieghi con i loro interessi – da una parte – ed i soli costi di funzionamento con gli interessi sui depositi, dall’altra).”
Cosa vuol dire questo, cari azionisti ? Vuol dire che l’ampliamento dell’attivo dello Stato Patrimoniale viene falsamente pareggiato con i debiti verso clientela che non hanno alcun motivo d’essere, poiché i depositi stessi sono autoliquidanti. Infatti, il danaro che avete sui conti lo potete usare propriamente come il contante a corso legale, ed è proprio contante anche secondo il principio contabile “IAS 7.6”.
In sostanza, come non v’è bisogno di garantire le banconote con monete metalliche, così non v’è bisogno di garantire la “FIAT CURRENCY” (come definita dall’Autorità Bancaria Europea) contenuta nei depositi, con banconote o monetine. Oltre a registrare la creazione di danaro in cassa prima di poterne disporre, quindi, l’amministrazione Mediobanca deve rettificare lo Stato Patrimoniale tenendo segregati i depositi dalla contabilità bancaria, esattamente come lo sono già nella pratica e come lo si fa per il contenuto delle cassette di sicurezza.
Mi stupisce davvero che il revisore PWC non abbia ancora fatto proprie queste ovvie considerazioni. L’effetto finale è che l’amministrazione della banca – omettendo di rappresentare correttamente in bilancio una parte rilevante di asset aziendali e di conseguenza alterando il conto economico – sta nascondendo i veri profitti dell’attività del Gruppo agli azionisti, al pubblico e all’erario, e che le autorità di vigilanza e supervisione o sono ignoranti, o fanno parte del gioco e vanno esautorate.
Il collegio sindacale del Gruppo dovrebbe riflettere seriamente su queste considerazioni.
Per questi validi motivi voterò contro il bilancio presentato e chiedo a tutti gli azionisti, danneggiati e responsabili, di fare altrettanto esigendo, senza indugio, la rettifica del bilancio presentato.
Grazie per l’attenzione.”
Note:
1] https://www.ecb.europa.eu/explainers/tell-me-more/html/what_is_money.it.html
2] https://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2016/html/sp160707_1.en.html
3] https://assets.kpmg.com/content/dam/kpmg/is/pdf/2016/09/KPMG-MoneyIssuance-2016.pdf