SCIOPERO LITURGICO CONTRO SALVINI
SCIOPERO LITURGICO CONTRO SALVINI
Don Paolo Farinella, parroco di S. Torpede in Genova, ha preannunciato che chiuderà la sua chiesa per questo Natale e non celebrerà l’eucarestia come protesta contro il DL Sicurezza di Matteo Salvini, siccome ritiene che ogni immigrante sia Gesù che fugge dalla persecuzione di Erode, quindi respingere gli immigranti sia respingere Gesù.
“Coacervo di discutibili sciocchezze, prodotto “di punta” dei non-preti di oggi”, commenta un sacerdote padovano.
Io commento così:
Don Farinella innanzitutto viola i suoi doveri sacerdotali. I sacerdoti “sono consacrati per predicare il Vangelo, pascere i fedeli e celebrare il culto divino, quali veri sacerdoti del nuovo testamento” (Lumen gentium, n. 28). Celebrare la liturgia è la ragion d’essere del sacerdozio e privare dell’eucarestia i fedeli è sempre illecito, non vi sono giustificazioni. La cura delle anime dei propri parrocchiani e la loro salvazione viene prima di tutto.
In secondo luogo, lo Stato è laico e non può basare le proprie decisioni sul Vangelo o sul Corano o sui Veda.
In terzo luogo, la storia evangelica della fuga in Egitto tratta di una persona sola, non di una migrazione di massa come quella odierna (peraltro non dovuta a persecuzioni, se non minimamente); quindi non vi è analogia tra quella storia e il problema migratorio attuale.
In quarto luogo, la complessiva storia di Gesù-Yoshua narrata nei Vangeli è storicamente del tutto indimostrata (miracoli e resurrezione compresi), mentre è stato accertato che l’80% dei discorsi che i Vangeli attribuiscono a Gesù è posticcio come pure ampie parti dei Vangeli, che sono stati scritti da persone che non avevano conosciuto Gesù-Yoshua (tranne forse Giovanni). Perciò i Vangeli non sono un testo attendibile, da cui si possa ricavare qualsiasi precetto, ma sono mera materia di fede.
In quinto luogo, la Bibbia è piena di storie di Dio che esorta il suo popolo a guerre e genocidi per difendere la sua terra da altri popoli (vedi Giosuè e Gideone, per esempio), e Gesù-Yoshua, suo figlio, non ha sconfessato il Padre su questo punto.
In sesto luogo, la storia oggettiva della Chiesa Romana è ricca di guerre ora istigate, ora combattute direttamente; di persecuzioni e stragi; di benedizioni di armi, di conquiste, di riduzione in schiavitù di molte genti; di partecipazione al grande business che oggi è all’origine della migrazione di massa; quindi questa chiesa non ha titoli morali per giudicare.
In settimo luogo, le organizzazioni legate alla Chiesa Cattolica hanno lucrato fortemente sul business degli immigrati, e il Papa, anche per rendersi popolare nel terzo mondo, ha appoggiato l’immigrazionismo; se ora Salvini toglie loro questa fonte di reddito, allora lo sciopero liturgico si comprende come sciopero economico sotto mentite spoglie.
16.12.18 Marco Della Luna