COME NASCE IL MIGLIOR MONDO POSSIBILE
COME NASCE IL MIGLIOR MONDO POSSIBILE
Il principio crematistico e il principio edonistico, ossia (principio della massimizzazione del) profitto affaristico (senza pensiero per le conseguenze) e (principio della massimizzazione del) piacere individuale (senza pensiero per le conseguenze), unendosi in giuste nozze, hanno dato i natali alla moderna democrazia liberale di mercato. Essi sono i due principi generatori, regolatori e normativi del mondo contemporaneo, il migliore possibile, il più libero e razionale, il più conforme ai diritti inalienabili dell’Uomo.
Esplicitando: nel mondo contemporaneo vale per natura come legittimo, doveroso, incontestabile, e va accettato, obbedito, tradotto in leggi, trattati e sentenze, tutto ciò che:
a) toglie al capitalismo privato i limiti alla sua capacità di aumentare il suo profitto – inteso in senso contabile, di bilancio, di breve periodo; quindi vanno rimossi o aggirati gli ostacoli costituzionali, politici, sociali, culturali che si oppongono a ciò, come pure lo Stato, in quando garante di valori e beni collettivi e del controllo della politica sul business globale;
b) toglie al singolo, inteso come fruitore-consumatore, i limiti alla sua possibilità di aumentare il piacere – inteso in senso di godimento individualistico; quindi si procede alla demolizione delle figure di autorità, dei codici dei doveri, del senso del limite e del vincolo (etico come pure biologico – onde l’ideologia gender), dell’educazione all’autodisciplina e al governo delle pulsioni, che destrutturano gli esseri umani rendendoli simili a una materia prima, quindi più plasmabili alle esigenze del business: l’individuo dissoluto per il mercato assoluto.
Il combinato effetto dei due suddetti principi produce aggregazioni sovranazionali private di ricchezza e potere sempre più estese e forti tecnologicamente, economicamente e politicamente, soprastanti a moltitudini di persone sempre più isolate, controllate, impotenti economicamente e politicamente. In mezzo, istituzioni pubbliche controllate dalla grande finanza globale.
Forte del possesso degli strumenti legislativi e di quelli culturali, oltre che di quelli economici, il capitalismo finanziario ormai liberamente spadroneggia, sfruttandole e deprivandole, su masse atomizzate, passivizzate, rammollite e schiave delle proprie pulsioni e dipendenze, quindi incapaci di capire, resistere, organizzarsi, difendersi collettivamente – anche perché private sia della coscienza di classe che dello Stato nazionale rappresentativo sovrano, dotato di strumenti di intervento sui processi macroeconomici. Masse predisposte ad assorbire una narrazione del mondo irenica (cioè inconsapevole dei conflitti), da lotofagi, assieme al pensiero unico e unificante secondo cui questo ordine del mondo sarebbe l’unico praticamente e razionalmente possibile, quindi giusto e immodificabile, anzi da difendere contro chiunque lo contesti, proprio come nel platonico mito della caverna.
25.12.2019 Marco Della Luna