FUNK: IL PIANO NAZIFRANCESE PER L’EUROPA
FUNK: IL PIANO NAZIFRANCESE PER L’EUROPA
Era una rovina prevedibile, ma il popolo bue aveva già bevuto il mito che il motore dell’Europa fosse la solidarietà fraterna dei popoli e non il business egemonico dei finanzieri. Eppure tutti sappiamo che mettersi in società con un socio più forte di te e in competizione con te, è un suicidio: userà il potere della società a suo vantaggio e a tue spese per prendersi le tue risorse e schiavizzarti. Ancor peggio se i due soci più forti si accordano a questo fine, come hanno fatto Germania e Francia a danno dei paesi periferici, eurodeboli, e particolarmente con l’Italia, impiccandola a un euro forte che ostacola le sue esportazioni, quindi deindustrializzandola e indebitandola, per poi fare shopping delle sue migliori aziende, tecnologie, professionalità, grazie ai loro surplus commerciali (realizzati in violazione delle regole comunitarie) e la moneta autogenerata (senza chiedere permesso) e scaricare sui suoi bilanci le perdite delle loro banche nelle operazioni predatorie in danno di Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda.
Si tratta chiaramente della continuazione del Piano Funk, enunciato nel 1938, con cui la Germania nazista, apprestandosi a sottomettere l’Europa, progettava di rastrellare e concentrare sul territorio e su quello dell’Italia fascista le risorse economiche, industriali, tecnologiche e professionali togliendole ai paesi via via conquistati, e lasciandoli, impoveriti e svuotati, al ruolo di serbatoio di manodopera sottoqualificata da sfruttare, da territorio indifeso per industrie tossiche (Icmesa, per es.), da filtro e discarica per l’immigrazione indesiderata.
Nel dopoguerra, al Terzo Reich fu sostituita l’Integrazione Europea a guida tedesca, e all’Italia fascista fu sostituita la Francia colonialista, che, come paese vincitore e apparentemente democratico, dava la legittimazione politica e morale che la Germania sconfitta non aveva. Lo conferma l’intesa nazifrancese del 3 Aprile sul MES da imporre all’Italia. E lo conferma il fatto che al Quirinale, a Palazzo Chigi e al Ministero dell’Economia possono sedere solo gli ‘europeisti’ garanti dell’esecuzione del Piano Funk.
Vi basta come motivo per uscire da questa tonnara?
05.04.2020 Marco Della Luna