IL TERRIBILE LAPSUS DI DRAGHI
IL TERRIBILE LAPSUS DI DRAGHI
La comunicazione pubblica dei politici è ingannevole e manipolatoria sempre, per necessità, soprattutto sulle loro vere intenzioni, e soprattutto quando, come in un discorso per la fiducia a un governo di vasta ammucchiata, devono ingraziarsi persone e forze molto diverse loro per opinioni e interessi, agglomerate solo dai 209 miliardi del Fund. Quindi di regola dicono e promettono cose gradevoli, generiche, colorate di ideali; mentre evitano le cose divisive, precise e concrete.
Così ha fatto anche il goldman-sachsino Draghi, il nuovo uomo della provvidenza, dopo Monti, Berlusconi e Mussolini. Solo che, mentre leggeva, appariva chiaro, dai toni emotivi e dagli errori di lettura, che il suo discorso non l’aveva scritto lui né l’aveva attentamente letto. Ma vi è molto di più: gli è scappato un lapsus terribile, che i servili massmedia hanno passato sotto silenzio. Al minuto 11 circa, enunciando i dati sul Covid, ha detto che in Italia “oggi” abbiamo ricoverate in terapia intensiva 2.002.074 persone. Prontamente, qualcuno fuori campo lo ha richiamato, ma Draghi ha continuato sui “due milioni”; poi l’hanno corretto più esplicitamente, e allora ha detto “2.074”, il numero esatto. Orbene, in Italia abbiamo 10.000 posti circa in terapia intensiva. Due milioni sono un’assurdità. Perché Draghi l’ha detta, e poi ripetuta? E’ un uomo di conti, di numeri, dunque certamente non gli sfuggiva la differenza di scala tra duemila e duemilioni. E’ pensabile che non sapesse che 2.002.074 è un’assurdità? Che è impossibile? Che non ci possono essere due milioni e passa di posti letto in terapia intensiva? E allora come spiegare che lo abbia detto e ripetuto benché avvertito?
Una plausibile spiegazione è che 2.000.000 sia il numero che vogliono raggiungere, e che si tratti di lapsus freudiano: una svista attraverso cui si esprimono i desideri nascosti, segreti, proibiti, perché… inconfessabili – in questo caso, il desiderio di una grande emergenza sanitaria, di reparti che scoppiano, della giustificazione per provvedimenti draconiani, sulla linea Conte-Speranza e oltre. Di poter finalmente mettere da parte la Costituzione. E su che cosa, innanzitutto? Il primo obiettivo enunciato nel suo discorso, assieme alle cessioni di sovranità all’Europa (ossia alla Germania), è la vaccinazione a tappeto. Non le cure per il Covid, la vaccinazione. Però il “governo dei migliori (Speranza-DiMaio-Colao)” in questo progetto di somministrare a tutti i vaccini ancora sperimentali ha un problema: il Trattato di Norimberga vieta la sperimentazione sull’uomo (e per oltre 2 anni i vaccini resteranno sperimentali), la Convenzione di Oviedo vieta l’imposizione della vaccinazione, mentre il Consiglio d’Europa e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo dichiarano illegittima ogni discriminazione per chi non si vaccina. E mentre si diffondono dati allarmanti sui danni causati da questi vaccini.
Il mezzo per superare questi ostacoli legali è l’estrema emergenza, i due milioni di casi da terapia intensiva: necessitas non habet legem. E ancor meglio, credo, il ricatto morale: il governo, agitando il pericolo delle ‘varianti’ del virus, continua e continuerà a far oscillare regioni, province e comuni tra Giallo, Arancione e Rosso, per addossare la colpa morale del contagio, che determina le limitazioni, a coloro che rifiutano di sottoporsi all’esperimento della vaccinazione. Credo che gli effetti generali di questa si vedranno tra un paio d’anni. Intanto, persino Roberto Burioni non sta più al gioco del terrorismo, e ha scritto, in Fb, “La nuova moda è ‘terrorizzare con la variante’. Vorrei farvi notare che varianti virali emergono continuamente e, fino a prova contraria, non rappresentano un pericolo.”
Continuiamo col suo discorso al Senato.
Ha detto che tutti i lavoratori vanno aiutati, ma che, tra le imprese, vanno aiutate solo quelle che, prima della pandemia, erano vitali. E quelle che erano vitali prima delle mazzate di Monti, precursore di Draghi e suo collega goldman-sachsino? E i posti di lavoro inutili e improduttivi? E il Meridione, che non è mai stato vitale nonostante gli enormi aiuti perequativi ricevuti nel dopoguerra a spese del Settentrione (vedi Il sacco del Nord, di Luca Ricolfi), aiuti che hanno rafforzato il parassitismo e la criminalità organizzata (Accessuro, Morire di aiuti), la quale ora per giunta non reinveste più al Nord, ma all’estero, grazie all’Euro, ai vincoli e all’UE? Toglierà questi aiuti al Meridione, preparando il suo distacco? O li manterrà, condannando anche il Nord al Terzo Mondo? Perché la criminalità organizzata controlla oramai profondamente le istituzioni ed è determinante per le maggioranze parlamentari e regionali, quindi neanche Draghi può batterla o governare senza di essa.
No: Draghi sa benissimo che l’Italia, esattamente al contrario di quanto ha affermato, non ha resilienza –infatti, da sempre, è l’ultima in Europa nel recuperare dalle crisi (la resilienza la hanno le piccole imprese, che Draghi, significativamente, non ha ricordato: ha la missione di eliminarle). Sa che l’Italia non è vitale, non ha futuro, che è irrecuperabile, spacciata. In declino incessante da 39 anni. Che i più qualificati tra gli Italiani emigrano sempre più numerosi. Che può solo essere usata per estrarne le sue risorse valide e spartirle tra i Paesi dominanti. Nel solco di Monti, questo appunto il Draghi è venuto a completare. E’ venuto a goldmansachsinarla.
Infatti ha detto che è necessario che essa ceda la sovranità all’Europa nei settori più deboli e, ossia in tutti quelli strategici, per l’Italia. Cederla come nazione, per ritrovarla in comunione. Draghi mente: cedere la sovranità a una Unione Europea in cui la Germania è l’unico partner ad esercitare l’iniziativa politica insieme al diritto di veto, significa semplicemente cedere sovranità alla Germania senza niente in cambio se non sponsorizzazione per i politici traditori che si prestano a ciò. Significa consegnare il Paese e le sue ultime valide risorse al capitalismo finanziario franco-tedesco. E farsi usare come area di accoglienza e selezione dell’immigrazione: gli elementi validi proseguono oltre le Alpi, gli altri ce li teniamo e manteniamo noi.
Ulteriore conferma: dire, come ha detto Draghi, che l’Italia ha meno capacità di ripresa dalle crisi degli altri paesi europei e che l’Italia deve guardare alla ripresa non come ripresa sua propria ma dell’insieme comunitario, significa dire che l’Italia deve accettare di essere comperata e diretta da capitali e padroni europei, e particolarmente di quei paesi che riceveranno più soldi dalle banche mentre L’Italia, a questo fine, sarà tenuta a corto di liquidità – come, a questo fine, già avviene dall’inizio dell’Euro.
Il lapsus sopra segnalato tradisce forse il bisogno di terrore pandemico per creare le condizioni sociopolitiche estreme grazie a cui realizzare l’ultimo atto del disegno ‘europeista’.
Draghi, che davanti a Mattarella aveva giurato fedeltà “alla repubblica” senza specificare quale repubblica – forse a quella dei banchieri si è spinto all’inverecondia di affermare che l’attuale parlamento, il quale ha già fiduciato due governi opposti per carattere, e ora fiducia un governo d’ammucchiata, rappresenterebbe la nazione, mentre non la rappresenta sia per composizione, essendo le quote di elettorato molto cambiate dalle ultime elezioni politiche; sia nella sostanza, dato che tutti i partiti, tranne FdI e SI, hanno tradito gli impegni giurati coi loro elettori, virando fino a 180°. Un premier che mente così ufficialmente e apertamente, si prepara a tutto.
Alcuni commentatori, pur consapevoli della lunga e spaventosa storia professionale di Draghi come killer economico, negano quanto sopra, e ritengono che egli oggi sia stato mandato non per liquidare l’Italia ma per renderla efficiente e per risanarla, perché questo ora corrisponde all’esigenza primaria dell’Europa e degli Stati Uniti, di rinforzarsi per meglio competere con l’espansionismo e l’imperialismo cinesi. Il ragionamento è sbagliato, perché l’enorme crescita della Cina che si proietta a soppiantare gli USA come superpotenza, è dovuta proprio al fatto che le oligarchie finanziarie globali hanno scelto di servirsi di essa come piattaforma di dominazione globale al posto della indebolita piattaforma imperialistica statunitense. Esattamente come dopo la prima guerra mondiale decisero di sostituire in questa funzione l’Impero britannico con gli Stati Uniti. Ha inoltre scelto di imporre il modello sociopolitico totalitario cinese come modello generale per la New Generation. La pandemia, provvidenziale o artificiale, introduce il grande reset.
20.02.21 Marco Della Luna