PANDEMIA PER OLIGARCHIA
PANDEMIA PER OLIGARCHIA
Ecco alcuni estratti dalla prima edizione (2010) di OLIGARCHIA PER POPOLI SUPERFLUI, in tema di pandemia e vaccini. Già allora era scritto quanto avviene oggi…
CAP. XI: I PICCIONI DI PIAZZA SAN MARCO
Quanto più aumenta la gravità dei danni ambientali e climatici dell’attività industriale umana, quindi l’urgenza di intervenire, tanto più aumentano gli ostacoli sociali e politici a intervenire sulle sue cause, anche per effetto della recessione e degli sforzi per uscirne rilanciando l’attività industriale e differendo le regolazioni ambientali. Logico quindi che, se vi è chi ha il potere di farlo, si metta seriamente a studiare come porre todo modo in sicurezza ecologica la terra, vincendo i due grandi e autodistruttivi espansionismi: quello demografico e quello industriale. Se alcune persone abitassero su un’isola assieme a un gregge di pecore, allevate per la lana, la carne e il latte; e le pecore si moltiplicassero tanto non solo da superare il fabbisogno di lana, carne e latte, ma da inquinare l’acqua potabile e compromettere la vegetazione e le colture, che cosa farebbero quelle persone?
Per i poteri forti globali si tratta di creare una concatenazione di eventi sufficientemente drastica da salvare l’ecosistema dalla sovrappopolazione e dalla sovraindustrializzazione, evitando però al contempo di scatenare guerre da povertà e carestie, che compromettano l’ecosistema stesso. questo è il difficile. qui sta la sfida raccolta dall’ingegneria sociale del ventunesimo secolo. il sentiero è stretto, molto stretto: bisogna deprimere l’economia, la produzione, i consumi, l’inquinamento, la natalità, senza però, con questo, suscitare tensioni che portino a estesi conflitti militari, essi pure distruttivi per l’ecosistema. La decrescita infelice, per l’appunto.
Insomma, l’ora dello sfoltimento globale, preconizzata da Bertrand Russell, pare sia scoccata. Russell già nel 1951 scriveva: «non pretendo che il controllo delle nascite sia l’unico modo di impedire alla popolazione di aumentare. ve ne sono altri che pare proprio che gli oppositori del controllo delle nascite preferirebbero. La guerra, come ho testé spiegato, è sempre stata deludente a questo scopo, ma forse la guerra batteriologica potrebbe risultare più efficace. Se una morte nera [la pestilenza che uccise 1/3 della popolazione europea tra il 1347 e il 1352, N.d.A.] potesse essere diffusa nel mondo ad ogni generazione, i superstiti potrebbero procreare liberamente senza riempire troppo il mondo. in questo metodo niente offenderebbe le coscienze dei devoti o le ambizioni dei nazionalisti. La faccenda potrebbe essere un relativamente sgradevole – e con ciò? Le persone di altissimo intendimento (really high minded people) sono indifferenti alla felicità, specialmente a quella altrui». 110 e, poco oltre, continua con un’osservazione perfettamente applicabile alle ricorrenti recessioni economiche, (che oramai sappiamo essere producibili mediante manovre monetarie e creditizie). dice che vi sono tre vie per evitare la sovrappopolazione: «La prima è il controllo delle nascite, la seconda è l’infanticidio o guerre fortemente distruttive, e la terza è quella dell’indigenza generale tranne che per una potente minoranza».
il mondo sta realmente compiendo una svolta, in questi anni, tale da permettere interventi radicali: 1- in questo periodo, vi è una crisi climatica che viene (a torto o a ragione) collegata all’eccessiva combustione sul pianeta (effetto serra) e all’esaurimento di risorse primarie; bisogna tagliare la combustione per ridurre le emissioni e tagliare l’usura delle risorse non rinnovabili; il capitalismo tendenzialmente distrugge se stesso, consumando e avvelenando la propria base materiale, l’ecosistema monetario; 2- in questo periodo vi è (o viene creata) una seria crisi energetica; nell’ultimo secolo, la crescita della popolazione è andata di pari passo con la crescita dei consumi energetici che ha consentito la crescita della produzione alimentare necessaria a sostenere la crescente popolazione; questa progressione non può continuare, ma deve invertirsi; quindi la popolazione deve venire fortemente ridotta; 3- oramai, come già evidenziato, per produrre la rendita e il potere oligarchici, non servono più, se non localmente, le grandi masse di lavoratori, di consumatori, di combattenti, di fedeli, di appartenenti a un dato gruppo etnico; esse servivano quando il mondo era diviso territorialmente tra oligarchie che si contendevano il dominio di territori e mercati, e per farlo ciascuna di esse aveva bisogno di mettere in campo grandi quantità di lavoratori, di consumatori, di combattenti, di fedeli, di etnici; 114 4- oramai il potere non è più legato, quindi solidale, con i popoli e i territori; è divenuto footloose, libero di muoversi irresponsabilmente sottraendosi alle conseguenze dei propri atti, come il capitale sopranazionale; non vi sono più molte élites aristocratiche locali di cui ciascuna sfrutta un un’azione di sfoltimento della popolazione di ampia portata congiunta a una forte recessione imposta attraverso l’uso accorto della sovranità monetaria, e assistita da strumenti di condizionamento neuropsichico collettivo, 116 prepara un esito alla concentrazione crescente del capitale assai diverso, rispetto a quello preconizzato da Karl marx. il processo di concentrazione si sta riscontrando empiricamente, nel senso che effettivamente osserviamo una concentrazione crescente delle ricchezze e dei redditi, ma anche del potere e della conoscenza tecnologici, degli strumenti di controllo sociale, nelle mani di cerchie sempre più ristrette di soggetti, con un correlato depauperamento (proletarizzazione) delle classi subalterne.
E’ inoltre evidente dai fatti (anche dai più recenti, come quello dei quattro carabinieri che ricattavano Marrazzo, e quello di Stefano cucchi, morto di botte prese mentre era in mano ad altri tutori della Legge, e di altri morti in custodia delle forze dell’ordine, a Teramo e a Parma, e dell’intercettazione del dialogo di guardie carcerarie che ammettevano la prassi dei pestaggi), che anche tra le forze di polizia taluni non danno moltissime garanzie morali e che in generale non si opporranno difendendo la popolazione, anziché collaborare a un simile disegno: esse non avrebbero remore.
…- vaccinazioni forzate di massa coi suddetti vaccini, col pretesto di false pandemie decretate dall’OMS o da governi, come potrebbe essere il caso della asserita pandemia di febbre suina (il governo britannico, il 12 Luglio 2009, ha annunciato un piano per vaccinare 20 milioni di suoi cittadini); – in alternativa all’obbligatorietà delle vaccinazioni (o di altri trattamenti sanitari), discriminazioni amministrative (come la limitazione o la esclusione dell’assistenza sanitaria, o una tassa sanitaria aggiuntiva) a carico di coloro che si rifiutino di riceverle; loro criminalizzazione sociale come colpevoli della diffusione dell’infezione; – costruzione di apparenza di pandemie cui attribuire la causa di morie collettive causate da altri fattori, volontari o in ogni caso politicamente non accettabili; 138 nonché al fine di frenare l’economia (il 08.09.09 il Fmi annuncia che la pandemia della febbre suina rallenterà la ripresa); – debilitazione fisica, immunitaria e generativa di popolazioni mediante radioonde emesse da antenne militari, ponti radio, velivoli;
-per forzare la gente a vaccinarsi basterà spaventarla con un poco di enfasi mediatica su qualche decesso. infine, potrebbe farsi ricorso a discriminazioni amministrative a carico dei renitenti, quali restrizioni della libertà di circolazione o di frequentare luoghi pubblici (scuole, ospedali) o quarantene o esclusioni dall’assistenza sanitaria pubblica o esonero delle società assicuratrici dalle obbligazioni indennitarie verso gli assicurati per malattia. nonostante ciò, nonostante le rassicurazioni fornite circa la non tossicità del vaccino e dello squalene da un certo dr. Cruccu (che però dovrebbe essere un neurofisiologo, ma potrebbe nondimeno aver ragione), e nonostante l’interessata montatura massmediatica di una campagna di terrore per la “pandemia”, finalizzata a sostenere la spesa pubblica per i vaccini (e l’acquisto dei giornali), la maggioranza dei medici e della popolazione, come scrive Mario de Aglio sulla prima pagina de La Stampa del 12 novembre 2009, non si fida (più) del vaccino, delle case farmaceutiche, delle istituzioni, e lo rifiuta. il ministro della Sanità vuole rassicurare, ma ha la moglie direttrice generale di Farmindustria, la lobby dei produttori di farmaci. il sindacato dei poliziotti reclama un vaccino non tossico dal governo. La gente, insomma, ha imparato che per il profitto si avvelena e si ammazza, oltre a piegare politica e controlli. Del resto, negli ultimi 8 anni abbiamo avuto 3 influenze falsamente denunciate come pericolosissime e usate per far business coi vaccini: Sars, aviare, antrace. L’industria farmaceutica ha esagerato nell’uso di questo spauracchio, l’ha reso inefficace per eccesso di ripetizione. dovrebbe cambiare responsabili del marketing. oppure fare in modo che una significativa percentuale di chi non si vaccina muoia davvero…”
(Oligarchia per popoli superflui, in seconda edizione, è pubblicato da Aurora Boreale, Firenze).
17.04.21 Marco Della Luna