G7: REPARTO PSICOPATICI
G7: REPARTO PSICOPATICI
Si legge un profluvio di rivelazioni e contenuti sul recente G7, che si è svolto a Carbis Bay, in Cornovaglia, dall’11 al 13 giugno. Nessuno invece ricorda le lezioni della storia:
J.M. Keynes riferisce che, nel vertice di Bretton Woods per decidere il nuovo ordine monetario mondiale, si dibatteva tra due proposte, la sua e quella di un certo White; poi, verso la fine, alla scadenza delle prenotazioni delle camere in albergo, arrivo sul tavolo una terza proposta, non si sa da chi presi posta, e si dovette giocoforza firmare quella.
I vertici ufficiali vengono di regola convocati per dare a decisioni già prese a porte chiuse una legittimazione e una paternità visibili agli occhi dei popoli. Così è stato per GATT, GATS, WTO, Euro e per molte altre decisioni da prendere. I delegati dei paesi più importanti entrano per primi nella stanza delle decisioni. Quelli dei paesi meno importanti vengono ammessi solo per la sottoscrizione.
In quei vertici furono ‘decise’, a porte chiuse, senza coinvolgere i popoli e senza nemmeno informarli – anzi, imbonendoli sugli effetti di medio e lungo periodo di tali decisioni, cose come la globalizzazione dell’economia, l’aziendalizzazione-privatizzazione dei servizi pubblici essenziali, compresa la sanità, e la sottoposizione degli interessi pubblici a un tribunale del capitalismo irresponsabile. Questo modus operandi non è mai stato portato al pubblico dibattito, nemmeno a seguito dei disastri che esso per il pubblico ha comportato.
In un sistema mondiale in cui i governi dipendono strettamente, per il loro finanziamento, dalla comunità bancaria apolide, le cose non possono andare diversamente. L’ultimo G7 non fa eccezione: un G7 di esecutori, di commissari, non di statisti in senso politico, forti della rappresentanza dei rispettivi popoli: Biden, Draghi, Macron, Johnson, Merkel, Trudeau…
L’opinione pubblica pensa ancora a una politica internazionale fatta dai singoli paesi come attori, e pensa i paesi come persone, ciascuna con tratti morali e valoriali distinti, simpatie e antipatie, e che tra loro interagiscono antropomorficamente, in base ad affinità e avversità, a sentimenti: democratici amici dei democratici e alleati contro i dittatoriali o autoritari. Pertanto, sebbene tutto ciò niente abbia in comune con la realtà, alla gente si può raccontare storie come quella di Biden che unisce i leaders delle potenze democratiche nell’opposizione a quelle antidemocratiche, Cina e Russia, e al loro espansionismo.
Per contro, basti pensare che Biden è proprio nella fazione davosiana dell’establishment statunitense che ha cooperato, dando soldi e know how, con la dittatura cinese per realizzare il virus che ora stanno usando, con l’aiuto del terrore pandemico, per liquidare la democrazia e instaurare una tecnocrazia orwelliana di tipo cinese anche in Occidente, servendosi di esecutori quali Draghi, Johnson, Merkel, Sanchez etc., e della creazione di ingenti fondi che comperano il consenso partitico e mediatico.
Gli ingegneri sociali del mondo libero hanno già sovvertito le costituzioni, col pretesto della pandemia artificiale, e ora procedono a rendere definitivo lo stato di emergenza e di deroga: hanno annunciato, anche per bocca di Draghi, che bisogna prepararsi alla prossima pandemia con piani globali per la vaccinazione. Vaccinazione ovviamente mRNA, mutagena, sperimentale, e con ferrina, la proteina per il tracciamento individuale. Ma non basta: hanno preannunciato che si faranno ristrutturazioni olistiche della società, nel settore dell’energia, delle macchine, e in chissà in quanti altri. I bilanci saranno quindi per decenni a venire impegnati e ingessati da questo piano stabilito a porte chiuse, in un disegno di aziendalizzazione delle società che eliminerà ogni imprevisto e spontaneità – a meno che un provvidenziale evento caotizzante ci liberi da tutto ciò, whatever it takes, riaprendo all’Occidente spazi di spontaneità libera dal controllo di questa pseudo-élite di psicopatici.
Intanto, se rimane un governo importante che pare non allineato con questa operazione di Great Reset totalitario, quello è proprio il governo russo.
20.06.21 Marco Della Luna