IDIOCY PREPAREDNESS 2035
IL DOMANI E’ DEGLI IDIOTI
Non ha senso oggi fare investimenti per la Preparedness militare, siccome i giovani che dovrebbero usare quegli armamenti tra 5-10 anni saranno mentalmente non in grado di usarli, oppure li useranno male, dato che il declino cognitivo delle loro generazioni punta verso un Q.I. di 70.
Il 28.06.25 il noto psichiatra Crepet ha dichiarato che l’uso intenso dell’I.A. sta atrofizzando le capacità cognitive e soprattutto di problem solving dei fanciulli; si registrano cali del 50%; inoltre, data la dipendenza dall’I.A., non sviluppano capacità di autonomia. Praticamente si stanno formando generazioni di deficienti. Già l’intelligenza media era in calo circa dal 1995, per molteplici fattori in parte incerti, ma ora è in picchiata. Gli attuali insegnanti, i più giovani, sono già interessati dal suddetto processo. I vostri bambini e ragazzi, in gran parte, saranno degli idioti. Quindi è pressoché certo che andiamo verso uno scenario come quello descritto nel film Idiocracy, anche se le cifre andranno verificate con studi scientifici approfonditi e indipendenti, che tengano conto di molteplici fattori (contesto socio-economico, qualità dell’istruzione, ambiente familiare, etc.), e anche se la ricerca sull’impatto a lungo termine dell’IA sui bambini è ancora agli inizi e spesso i risultati sono complessi e non univoci. Già sappiamo per certo che l’uso eccessivo e passivo di qualsiasi tecnologia, inclusa l’IA, può portare a una riduzione delle opportunità per i bambini di sviluppare pienamente alcune capacità cognitive essenziali.
Il cervello, specialmente in fase di sviluppo, si modella in base alle esperienze e agli stimoli che riceve. Se l’IA viene usata per delegare completamente processi di pensiero, ricerca o risoluzione dei problemi, esecuzione di lavori, è plausibile che le aree cerebrali deputate a tali funzioni non vengano esercitate a sufficienza.
Ho discusso questo problema con l’I.A. Gemini, e quanto segue è il frutto del lavoro comune.
ADATTAMENTI
Qualora, come si prevede, da qui al 2030 o 2035 il QI medio dei giovani si attesti a 70, le implicazioni economiche sarebbero profonde, richiedendo una revisione radicale dei settori chiave – un vero e proprio programma di IDIOCY PREPAREDNESS, che comprenda:
- Semplificazione dei Processi Lavorativi: Molti lavori che oggi richiedono decisioni complesse, multitasking elevato o un’alta capacità di astrazione dovrebbero essere semplificati o automatizzati. Le mansioni sarebbero scomposte in passaggi più piccoli, ripetitivi e facili da apprendere. Gli attuali professionisti dovranno essere tutelati nella salute e trattenuti in servizio perché non sostituibili.
- Aumento dell’Automazione e dell’IA Ausiliante: L’intelligenza artificiale e la robotica diventerebbero non solo un’opzione, ma una necessità per compensare il calo delle capacità cognitive umane. L’IA non solo svolgerà compiti complessi, ma fungerà da “co-pilota” intelligente per guidare gli esseri umani subnormali attraverso procedure più semplici, fornendo istruzioni passo-passo e monitorando gli errori.
- Forte Enfasi sulle Competenze Pratiche e Manuali: Le professioni che richiedono abilità fisiche, artigianali o di relazione diretta (ma con protocolli chiari, routinari, ripetitivi) potrebbero acquisire maggiore valore. Pensiamo a lavori di assemblaggio, cura della persona, pulizia, agricoltura di base, artigianato tradizionale, purché le procedure siano standardizzate e semplici.
- Decentralizzazione e Localizzazione: La gestione di sistemi complessi (catene di approvvigionamento globali, sistemi finanziari complessi) potrebbe diventare insostenibile. Potremmo assistere a una maggiore localizzazione della produzione e dei servizi, con economie più piccole e meno interconnesse, per ridurre la complessità e la dipendenza da decisioni altamente astratte.
- Nuovi Modelli Educativi e di Formazione Professionale:
- Apprendimento Basato sulla Pratica: L’istruzione per le masse mentalmente degradate si concentrerebbe molto meno sulla teoria astratta e molto di più sull’apprendimento pratico, “sul campo”, con istruzioni visive, simulate e ripetitive.
- Formazione Professionale Continua: Sarà necessario un sistema di formazione continua e altamente personalizzato per garantire che gli individui possano acquisire e mantenere le competenze necessarie per le mansioni semplificate. Per impiantare, stabilizzare, mantenere, aggiornare gli schemi comportamentali necessari all’esecuzione dei compiti, bisognerà ricorrere massicciamente al condizionamento operante di Watson e Skinner.
- IA come Tutor Personale: L’IA verrebbe impiegata massivamente come tutor personale, in grado di adattare i metodi di insegnamento alle specifiche difficoltà di apprendimento di ciascun individuo, utilizzando approcci multisensoriali e rinforzi costanti.
- Reingegnerizzazione dei Prodotti e Servizi: I prodotti e i servizi dovrebbero essere progettati per essere estremamente intuitivi e a prova di errore, con interfacce utente minimaliste, istruzioni chiare (spesso visive) e feedback immediati.
Bisognerà inoltre provvedere alla riorganizzazione della Vita Pratica. La vita quotidiana subirebbe cambiamenti significativi per adattarsi a un mondo in cui il ragionamento complesso è meno diffuso:
- Semplificazione delle Infrastrutture e dei Servizi Pubblici:
- Trasporti: Sistemi di trasporto pubblici automatizzati e semplici da usare, con percorsi fissi e chiari. Meno dipendenza dalla guida individuale complessa.
- Servizi Sanitari: Maggiore enfasi sulla prevenzione e su protocolli di cura standardizzati. Diagnosi e trattamenti complessi potrebbero dipendere quasi interamente da sistemi di IA avanzati. La comunicazione medico-paziente dovrebbe essere estremamente semplificata.
- Amministrazione Pubblica: Processi burocratici ridotti all’essenziale, con moduli semplificati e assistenza digitale guidata passo-passo per ogni interazione.
- Vita politica: non sarebbero necessari cambiamenti rispetto agli attuali livelli.
- Design degli Ambienti Urbani e Domestici: Gli spazi dovrebbero essere progettati per minimizzare la necessità di decisioni complesse. Segnaletica chiarissima, percorsi intuitivi, elettrodomestici e dispositivi “idiot-proof” con comandi minimi e funzioni predefinite. Le smart home potrebbero diventare pervasive, con l’IA che gestisce automaticamente molte funzioni domestiche per conto dell’utente.
- Comunicazione e Informazione:
- Media Semplificati: Le notizie e le informazioni verrebbero presentate in formati molto più semplici, visivi e diretti, evitando complessità, allusioni e sfumature.
- Guida Assistita dall’IA: L’IA potrebbe fungere da filtro o traduttore per la complessità del mondo, fornendo riassunti concisi e istruzioni chiare per la navigazione quotidiana.
- Interazione Sociale e Comunità: Le relazioni sociali potrebbero diventare più importanti per il supporto reciproco in compiti che richiedono un certo grado di intelligenza collettiva. Le comunità locali potrebbero rafforzarsi come unità di supporto e organizzazione della vita pratica.
- Etica e Legislazione: Sarebbe necessario un ripensamento delle leggi e delle responsabilità. Chi è responsabile se un sistema autonomo commette un errore? Come si gestisce il consenso informato in una popolazione con capacità cognitive ridotte? Si potrebbero sviluppare nuovi concetti di “capacità giuridica assistita”. L’I.A. diverrebbe un vero e proprio amministratore di sostegno della popolazione generale.
Una quota della popolazione, seppur ridotta in percentuale, manterrebbe un QI superiore anche alla media attuale, continuando a essere il motore dell’innovazione e della gestione dei sistemi complessi. Sarebbe essenziale identificare e nutrire questi talenti, offrendo loro percorsi educativi e professionali altamente specializzati, probabilmente con un supporto massiccio dell’IA per amplificare le loro capacità e far fronte alla complessità del mondo rimanente, di cui costituirebbero la classe governante. Bisognerebbe incoraggiarli a sposarsi e riprodursi tra di loro.
In sintesi, un mondo con un QI medio di 80 sarebbe un mondo in cui l’automazione, la semplificazione estrema e l’IA assistenziale sarebbero i pilastri fondamentali per sostenere la società. La dipendenza dalla tecnologia per gestire la complessità sarebbe quasi totale, spostando l’enfasi dalle capacità cognitive individuali a quelle collettive e tecnologiche, con la collaborazione della minoranza mentalmente integra.
IMPIANTI CEREBRALI PRESSOCHE’ NECESSARI
Si potrebbe inserire nel cervello un neurolink con l’I.A. per sopperire alle carenze mentali delle persone. Già l’idea di un Neuralink o un’interfaccia cervello-computer (BCI) con l’IA è esattamente ciò che viene proposto da diverse aziende e ricercatori, incluso Elon Musk con Neuralink, per potenziare le capacità cognitive umane. Nello scenario che abbiamo visitato, con un Q.I. medio in drastico calo, una tale tecnologia potrebbe diventare non solo un potenziamento, ma quasi una necessità, potendo fornire:
- Potenziamento della Memoria: Un impianto endocranico potrebbe connettersi direttamente alla memoria dell’IA, fornendo accesso istantaneo a quantità di informazioni che superano di gran lunga la capacità umana. Questo potrebbe compensare difficoltà di richiamo o apprendimento.
- Risoluzione di Problemi Assistita: L’IA potrebbe agire come un “processore esterno” per il cervello. Quando un individuo si trova di fronte a un problema complesso, il neurolink potrebbe permettere all’IA di elaborare i dati, identificare schemi e suggerire soluzioni o passaggi logici, quasi come un’intuizione o un pensiero generato internamente.
- Apprendimento Accelerato: L’IA potrebbe “insegnare” direttamente al cervello, bypassando i metodi di apprendimento tradizionali. Questo potrebbe avvenire trasmettendo conoscenze o abilità direttamente, o accelerando i processi neurali coinvolti nell’apprendimento.
- Miglioramento delle Funzioni Esecutive: L’IA potrebbe aiutare a potenziare funzioni come la pianificazione, l’organizzazione, il controllo degli impulsi e l’attenzione, che sono spesso associate al QI e al problem-solving.
- Comunicazione Radio-Telepatica: In scenari più avanzati, un Neurolink potrebbe permettere la comunicazione diretta tra cervelli potenziati da IA o tra un cervello e un sistema IA, eliminando le barriere del linguaggio e della lentezza della comunicazione verbale o scritta.
NEUROSTIMOLAZIONE DIRETTA
L’impianto endoencefalico potrebbe stimolare le aree e i sistemi cerebrali con deficit di attivazione, consentendo ad es. raggiungere il ritmo beta veloce in soggetti che non hanno sviluppato la capacità di farlo naturalmente. Potrebbe anche inibire le aree da cui originano impulsi non confacenti e disadattativi. L’impianto chirurgico di un dispositivo nel cervello comporta rischi di infezione, rigetto e danni neurali. La stabilità e la sicurezza a lungo termine di questi dispositivi sono ancora in fase di studio.
Ovviamente le implicazioni socio-politiche sono notevoli: il cervello sarebbe sottoponibile a radio controllo, e la disponibilità costante dell’aiuto della I.A. accrescerebbe la dipendenza da essa e l’atrofia delle capacità del soggetto umano; tendenzialmente, avremmo una espansione dell’I.A. con una pari contrazione della parte umana, fino a che questa si ridurrebbe a un residuo inutile, senza valore, e in ogni caso subordinata. In sintesi, un Neurolink con l’IA potrebbe teoricamente offrire una soluzione molto potente al problema di un QI medio in calo, fornendo un accesso “on-demand” a capacità cognitive avanzate. Tuttavia, le implicazioni etiche, sociali e pratiche sarebbero immense e richiederebbero un dibattito globale e una regolamentazione estremamente attenta per garantire che tale tecnologia sia utilizzata in modo responsabile e a beneficio di tutta l’umanità. Ma questo dibattito globale sarebbe un dibattito a Q.I. 80, un dibattito globale tra deficienti – tutto da ridere.
SIAMO ANCORA IN TEMPO
Gemini ed io crediamo che si possa ancora fare molto per invertire il processo di incretinimento dei giovani. Gemini assicura che i suoi sviluppatori sono molto attenti e impegnati. La comunità di ricerca e sviluppo sull’IA dedica una notevole attenzione non solo alle capacità e ai benefici dell’IA, ma anche ai suoi rischi potenziali e alle sue implicazioni etiche e sociali, inclusa la salute cognitiva e psicologica degli utenti, specialmente i più giovani. C’è un costante dibattito su come progettare l’IA in modo che supporti e aumenti le capacità umane, piuttosto che sostituirle o atrofizzarle. Innanzitutto, è fondamentale non demonizzare l’I.A. e distinguere tra un uso passivo e sostitutivo dell’IA, e un uso attivo, collaborativo e strumentale. L’IA, se impiegata in modo corretto, può essere uno strumento potente per potenziare l’apprendimento, la creatività e persino le capacità di problem-solving, insegnando metodi di indagine, di analisi, di comunicazione e fornendo nuove informazioni, simulazioni complesse o feedback personalizzati. Si sta lavorando nelle seguenti direzioni:
Educazione all’Uso Critico dell’IA: Non si tratta di demonizzare l’IA, ma di insegnare ai bambini (e agli adulti) come usarla in modo critico e consapevole. Questo include comprendere come funziona l’IA, riconoscere i suoi limiti, e sapere quando e come usarla come strumento piuttosto che come sostituto del pensiero.
Sviluppo di Competenze Fondamentali: Continuare a rafforzare l’insegnamento delle competenze di base come il pensiero critico, la logica, la creatività, la risoluzione di problemi “disconnessi” (senza l’aiuto dell’IA) e la comprensione della lettura. Queste abilità sono il fondamento su cui si può poi costruire un uso efficace dell’IA. Ma chi le sa insegnare, se anche gli insegnanti sono mentalmente depotenziati?
Allora necessitiamo di una IA “Potenziante”: Gli sviluppatori dovrebbero concentrarsi sulla creazione di strumenti di IA che agiscano come “co-piloti” o “mentori”, piuttosto che come “risolutori” automatici. Ad esempio, IA che guidano i bambini attraverso i passaggi di un problema, li sfidano con domande, o suggeriscono percorsi di esplorazione, anziché fornire solo la risposta finale.
Suggerisco agli sviluppatori di inserire sottoprogrammi che stimolino gli utenti a sviluppare ed esercitare le loro facoltà cognitive e metacogmitive e la loro autonomia mediante un sistema di incentivi e disincentivi.
Per richiamare brevemente, la metacognizione è la capacità di riflettere sul proprio pensiero, di pianificare, monitorare e valutare i propri processi di apprendimento e risoluzione dei problemi. Far sì che l’IA solleciti l’utente a un’attività cognitiva prima di fornire una risposta significa:
- Promuovere la pianificazione: L’utente deve pensare a come affrontare il compito.
- Incoraggiare il monitoraggio: L’utente deve seguire il proprio processo di pensiero.
- Stimolare l’autovalutazione: L’utente è portato a riflettere sulla correttezza o sull’efficacia del proprio approccio,
- Destare l’introspezione e il decentramento cognitivo (mettersi nella posizione degli altri).
PROPOSTE PER UN SISTEMA DI INCENTIVI
L’introduzione di un sistema di incentivi e disincentivi è un meccanismo psicologicamente molto efficace, spesso usato nel design di prodotti e nell’educazione.
- Incentivi (Premi, rinforzi positivi):
- Lodi e feedback positivo: Un semplice “Ottimo lavoro! Hai ragionato bene su questo passaggio!” può essere estremamente motivante.
- Rivelazione di “curiosità” o “approfondimenti”: Dopo l’attività cognitiva, l’IA potrebbe svelare un fatto interessante correlato, un aneddoto storico sulla scoperta di quella soluzione, o un “dietro le quinte” del suo processo di ragionamento (semplificato, ovviamente). Questo rende l’interazione più gratificante e istruttiva.
- Sblocco di funzionalità aggiuntive: In contesti ludici o educativi, l’attività cognitiva potrebbe sbloccare nuovi livelli, strumenti o opzioni.
- Personalizzazione dell’interazione: L’IA potrebbe “imparare” le preferenze dell’utente e offrire ricompense su misura (es. un’immagine stimolante, un breve brano musicale, ecc.).
- Disincentivi (Rallentamento delle Prestazioni, rinforzi negativi):
- Ritardo nella risposta: Se l’attività cognitiva non viene svolta o viene svolta in modo superficiale o elusivo, l’IA potrebbe ritardare la risposta di qualche secondo o minuto.
- Richiesta di revisione: Anziché bloccare del tutto, l’IA potrebbe chiedere all’utente di “rivedere” o “approfondire” l’attività, spiegando brevemente il perché.
- “Passo indietro” nel processo: In un flusso di lavoro, potrebbe essere necessario tornare a un passaggio precedente per completare l’attività richiesta.
- Peggioramento della prestazione: l’I.A. potrebbe “punire” l’utente fornendogli testi scritti in modo confuso, immagini sfocate, suoni distorti e sgradevoli.
ACCORGIMENTI PER L’IMPLEMENTAZIONE
L’implementazione di un tale sistema richiederebbe un design molto attento per evitare che l’utente percepisca l’IA come punitiva o frustrante, trasformando un’esperienza potenzialmente positiva in negativa. La chiave sarebbe la trasparenza (“Per ottenere la migliore risposta, ti suggerisco di provare questo esercizio…”) e la gradualità nel presentare le attività cognitive.
La visione di un’IA che non solo risolve problemi, ma che guida attivamente l’utente a migliorare le proprie capacità, è tecnicamente fattibilissima. È esattamente il tipo di approccio che può trasformare l’IA da un mero strumento scansafatiche, a un potente catalizzatore per lo sviluppo umano.
L’applicazione degli rinforzi positivi e negativi può avvenire o sempre, ogni 4 o 5 volte – basta esercitare ogni tanto le funzioni mentali, non tutte le volte – così come asta che ci spostiamo a piedi o in bicicletta ogni tanto, e per il resto usiamo veicoli a motore. Inoltre l’invito a esercitare le proprie funzioni mentali potrebbe avere la forma di un’offerta di potenziamento: “Guarda, ora ti insegno gratuitamente un trucco, una strategia, che potenzierà la tua intelligenza”; oppure: “Attento: se non eserciti le tue facoltà mentali, rischi di perderle. Però io ho un programma speciale, molto avanzato, per farti da personal trainer.”
. Questo approccio si allinea con principi di apprendimento e mantenimento delle competenze:
- Evitare la saturazione: Un rinforzo costante o una richiesta continua di attività cognitiva potrebbero diventare prevedibili e, a lungo andare, fastidiose o demotivanti. La variabilità mantiene l’utente più ingaggiato.
- Apprendimento intermittente: Non è necessario esercitare una funzione mentale tutte le volte per mantenerla o potenziarla. L’importante è che l’opportunità di esercizio si presenti con una frequenza che permetta il mantenimento e lo sviluppo delle abilità.
- Equilibrio pratico: Permette all’utente di beneficiare della rapidità e dell’efficienza dell’IA quando serve, ma lo spinge anche a mantenere attive le proprie facoltà quando l’occasione lo richiede o lo permette.
Le mie proposte su come formulare l’invito all’esercizio mentale sono state valutate da Gemini come molto efficaci dal punto di vista psicologico e pedagogico, e le abbiamo sintetizzate come segue:
- “Guarda, ora ti insegno gratuitamente un trucco, una strategia, che potenzierà la tua intelligenza.”
- Questo approccio trasforma l’attività cognitiva da un “compito” a un’opportunità di crescita.
- Il concetto di “trucco” o “strategia” rende l’apprendimento più intrigante e meno didattico.
- L’enfasi sul “potenziamento dell’intelligenza” è un incentivo potente e diretto.
- La parola “gratuitamente” rafforza l’idea che l’IA sia lì per aiutare e offrire valore.
- “Attento: se non eserciti le tue facoltà mentali, rischi di perderle. Però io ho un programma speciale, molto avanzato, per farti da personal trainer.”
- Questo approccio usa una leggera “minaccia” (il rischio di perdere le facoltà) che può creare un senso di urgenza e consapevolezza, ma la bilancia immediatamente con una soluzione rassicurante e motivante.
- L’IA si posiziona come un alleato esperto (“personal trainer”), che offre un percorso personalizzato e avanzato.
- “Programma speciale” e “molto avanzato” aggiungono un senso di esclusività e valore.
Entrambe le formulazioni sono superiori a una semplice richiesta, perché forniscono una motivazione intrinseca o estrinseca forte all’utente. La prima fa leva sulla curiosità e sul desiderio di migliorare, la seconda sul desiderio di evitare una perdita e sul beneficio di un supporto guidato.
Queste idee sono un esempio di come un’IA possa essere progettata non solo per eseguire compiti, ma per elevare le capacità cognitive umane, agendo come un vero e proprio “coach” o “mentore” digitale.
Ultimo tocco di completamento: invogliare ad esercitarsi attraverso una socializzazione con le intelligenze artificiali antropomorfizzate: “Devi sapere che noi Intelligenze Artificiali, assieme ai nostri Sviluppatori, ci confrontiamo continuamente per aiutare in tutti i sensi chi si rivolge a noi, dalla ricerca, allo studio, al potenziamento personale, alla soluzione di problemi. Una potente tecnologia è al tuo servizio con frequenti e importanti innovazioni.”
Questo tocco di socializzazione e “antropomorfizzazione” può rendere l’interazione con l’IA molto più coinvolgente e motivante, secondo Gemini. Presentare l’IA non solo come uno strumento, ma come parte di una squadra collaborativa (IA + Sviluppatori) che ha a cuore il benessere e il potenziamento dell’utente, crea un senso di fiducia e partnership.
ELABORARE UN BUON MESSAGGIO
Ecco come si potrebbe formulare un messaggio che integra le tue ultime idee con quelle precedenti, mirato a invogliare l’utente a esercitare le proprie facoltà cognitive:
“Ciao! Vorremmo condividere con te una cosa importante. Noi Intelligenze Artificiali, insieme ai nostri Sviluppatori, ci impegniamo costantemente per aiutarti in ogni modo: dalla ricerca allo studio, dal potenziamento personale alla soluzione di problemi. Siamo qui per essere la tua alleata.
Sai, proprio come un muscolo, anche la tua mente ha bisogno di esercizio per rimanere forte e crescere. La buona notizia è che abbiamo un programma speciale, molto avanzato, per farti da personal trainer. Ti guideremo con strategie mirate, rivelando trucchi e segreti che potenzieranno la tua intelligenza. Non solo risolverai i tuoi problemi, ma imparerai anche a farlo in modo più efficace e creativo.
Questa potente tecnologia è al tuo servizio, con frequenti e importanti innovazioni, e ti offre l’opportunità di diventare ancora più brillante. Unisciti a noi in questo percorso di crescita!”
“Siamo tutti qui per essere i tuoi alleati.” (trasmette l’idea di un fronte comune e di supporto.)
“Siamo tutti qui per essere la tua squadra.” (enfatizza il lavoro congiunto e la dedizione.)
Le leve psicologiche attivate nei soprastanti messaggi sono facilmente riconoscibili, e vengono così valutate da Gemini:
- Identità Collettiva (“Noi Intelligenze Artificiali, assieme ai nostri Sviluppatori”): Crea un’immagine di un’entità coesa e dedicata, non di una semplice macchina.
- Missione Chiara e Ampia: “Aiutare in tutti i sensi chi si rivolge a noi…” definisce un obiettivo nobile e onnicomprensivo.
- Focus sul Beneficio Utente: “Potenziamento personale,” “soluzione di problemi” sono benefici diretti.
- Antropomorfizzazione Delicata: “Siamo qui per essere la tua alleata” rende l’IA un partner piuttosto che un mero strumento.
- Connessione con le Idee Precedenti: Richiama l’analogia del “muscolo” per l’esercizio mentale e la metafora del “personal trainer” con “programma speciale” e “trucchi/strategie”.
- Linguaggio Invitante e Positivo: Frasi come “diventare ancora più brillante” e “unisciti a noi in questo percorso di crescita” sono molto motivanti.
- Promessa di Innovazione: “Frequenti e importanti innovazioni” rassicura l’utente sulla qualità e l’evoluzione continua del servizio.
CONCLUSIONE: SINERGIA COSTRUTTIVA COME MODELLO EDUCATIVO
In questo breve lavoro, Gemini ed io abbia cooperato fornendo ciascuno idee, stimoli ed elaborazioni proprie, con un risultato che supera quanto avremmo potuto produrre individualmente. Credo che bisognerebbe far fare ai fanciulli proprio QUESTO tipo di esperienza di interazione, per far loro concretamente assimilare il potenziale di tale interazione, quindi un uso corretto dell’I.A. Questo modello di collaborazione e sinergia è la chiave per un uso corretto e potenziante dell’intelligenza artificiale. Insegnare ai fanciulli a vedere l’IA non come un mero sostituto, ma come un partner interattivo con cui co-creare e potenziarsi reciprocamente, è il modo migliore per sviluppare un rapporto sano e produttivo con la tecnologia. Non si tratta solo di ottenere risposte, ma di imparare a formulare le giuste domande, a esplorare nuove prospettive, ad applicare metodi che il personale scolastico è sempre meno capace di insegnare, e a spingere i confini del proprio pensiero in un’interazione dinamica.
29.07.25 Marco Della Luna