OMOFOBIA E COPROFOBIA
OMOFOBIA E COPROFOBIA
Fino a poco tempo fa l’omosessualità era studiata dalla psicopatologia e definita una malattia, una perversione, una parafilia, un grave disturbo della personalità. Le incertezze sull’identità sessuale nei bambini, cioè i casi dei bambini che non sanno se sono maschi o femmine, che oscillano tra un genere e l’altro nel corso del loro sviluppo, erano erroneamente e antiscientificamente considerati casi di gravissima psicopatia. Adesso invece ci siamo liberati da tali errori e giustamente, la legge stabilisce che il gender si può cambiare liberamente anche all’anagrafe, che cambiarlo è sano, e che l’omosessualità non è più malattia ed è anzi parificata all’eterosessualità. È invece considerato non normale e sanzionato come omofobo chi la definisce come anomalia. Credo che sia una grande conquista di civiltà, di cui va data quota di merito anche agli on.li Scalfarotto e Cirinnà.
Orbene, se l’omosessualità, il rapporto carnale con persona del proprio sesso, non è più malattia ma è equiparata all’eterosessualità, allora la coerenza logica e il principio di parità di trattamento, sancito dall’articolo 3 della Costituzione italiana, esigono che il legislatore legittimi anche il matrimonio tra fratelli e sorelle, il cui divieto – reliquato di epoche oscurantiste – non ha alcuna base scientifica, e che limita la piena realizzazione dell’amore tra due persone già legate da un rapporto familiare.
Occorre altresì che il legislatore riveda tutto il settore delle cosiddette perversioni, in modo che siano dichiarate per legge normali e non discriminabili non solo l’omosessualità, ma anche altre pratiche che tradizionalmente erano considerate perversioni, come i rapporti sessuali con gli animali e con i cadaveri, e come la coprofagia, ossia il mangiare escrementi – una pratica naturale, comune tra gli animali e i bambini, che questi disapprendono crescendo, per effetto dell’educazione ambientale. Gli escrementi sono un cibo più salubre di molti comuni cibi industriali, soprattutto di quelli per fanciulli: non contengono tutti quei grassi idrogenati, quegli zuccheri diabetizzanti, quei coloranti cancerogeni. Consideriamo anche altri benefici di questa pratica: il recupero di sostanze consumate, un’alimentazione a basso contenuto calorico e ricca di fibre naturali.
Se la legge stabilisce che l’omosessualità non è malattia, se il rapporto omosessuale è parificato al rapporto eterosessuale, se entrambi possono egualmente costituire una famiglia, se discriminarla costituisce il reato di omofobia, allora la legge deve stabilire che anche gli escrementi sono parificati agli altri alimenti, che mangiarli è perfettamente normale, che entrambi costituiscono cibo sano, che entrambi devono essere offerti nei ristoranti e nelle mense, e che negare questo principio incitando pubblicamente al disgusto verso gli escrementi e verso il cibarsi di essi, costituisce il reato di coprofobia. Aspettiamo quindi anche su questa materia un apposito disegno di legge dell’on. Scalfarotto.
Per concludere, nell’attesa, lasciateci parafrasare un genio libertario del passato: “Non mangeremo mai il vostro sterco, ma difenderemo fino all’ultimo il vostro diritto di mangiarne finché volete.”
12.10.15 Marco Della Luna