CONTE E LA VIA ITALIANA ALL’EPIDEMIA
CONTE E LA VIA ITALIANA ALL’EPIDEMIA
(Un’epidemia senza pianificazione)
Già il 31 gennaio il governo Conte bis sapeva benissimo che stava arrivando un’epidemia, come prova il fatto che in quel giorno Conte firmò il decreto di stato di emergenza sanitaria, in cui si dice che occorrono misure eccezionali di prevenzione (1); poi però, per oltre un mese, non ha preso le misure per contenere il contagio. Perché? Fu un errore? Una coincidenza?
Anzi, assieme a Zingaretti e altri, diffondeva dichiarazioni rassicuranti e minimizzanti: tutto è sotto controllo: un errore? Una coincidenza?
Ha bloccato i voli in arrivo direttamente dalla Cina, non però gli arrivi indiretti, via qualche scalo, quindi il blocco era inutile: un errore? Una coincidenza?
Il 30 gennaio Salvini aveva chiesto il blocco degli arrivi dalla Cina e la quarantena per i già arrivati, nonché altre misure urgenti. Reazione di Conte: : “Qualcuno dovrebbe pagare per le sciocchezze. “ Fu un errore? Una coincidenza?
Intanto Zingaretti, capo del principale partito di governo, incitava alla fiducia e ad abbracciare i cinesi, mentre la sinistra imprecava contro il razzismo dei fascio-leghisti. E Speranza, ministro della salute, appena qualche settimana fa dichiarava: “L’Italia è un grande Paese, con il più alto livello di salvaguardia e sorveglianza sul coronavirus”. Era un errore? Una coincidenza?
Questo per oltre un mese. Quando il governo Conte ha deciso di istituire le zone chiuse di Lombardia, mezzo Veneto e altre province, lo ha fatto sapere pubblicamente con un giorno e mezzo di anticipo, e così ha indotto migliaia di persone a fuggire dalle zone rosse verso il Sud, a propagare il contagio. Un altro errore, un’altra coincidenza?
Due giorni dopo, ha dichiarato zona rossa o zona protetta non più solo la Lombardia e le altre 11 province, ma tutta l’Italia. Perché ha aspettato due giorni? Per permettere che quelli che scappavano dalle zone rosse diffondessero il contagio nel resto d’Italia, oppure per un errore o per una coincidenza?
Tutto questo va a costare migliaia di morti.
Se quel salernitano che si è filmato e messo in rete mentre sputa sulla frutta in un supermercato, con la scritta: “Infettiamo!” dovrebbe essere in galera, dove dovrebbe essere questo governo? Chi ha fatto più danni, più morti?
I provvedimenti di restrizione della libertà di movimento, costituzionalmente sancita in modo rafforzato dall’art. 16, e del diritto di riunione, possono essere opportuni per contenere il contagio. Ma con che faccia, con che legittimazione li emette un governo Conte, dopo aver commesso tutti quegli errori e quelle coincidenze? Con che faccia minaccia ulteriori restrizioni e vanta decine di migliaia di controlli e migliaia di denunce contro supposti trasgressori del suo decreto sospensivo delle libertà costituzionali? E minaccia il carcere contro persone che non fanno nulla, rispetto al danno che ha causato il governo stesso? E continuamente chiede all’opposizione di non fare polemiche? Chi ha commesso il reato di epidemia (art. 438 CP), se qualcuno lo ha commesso? E se i morti di questo virus non sono solo tre, come dicono fonti ufficiali.
E come potranno i nostri bravi Giudici giudicare legittimamente i trasgressori al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri contro la libertà di spostamento, se nessun procedimento e nessuna condanna saranno disposti per i colpevoli di tutti quegli errori e coincidenze?
Ora mi immagino i complottisti abbandonarsi alle loro esorbitanti speculazioni. Mi aspetto che bercino qualcosa come: “Ecco, non possono essere tutti errori e coincidenze, in politica niente avviene per caso, un governo con tutti i suoi consiglieri tecnici e il dialogo col Quirinale non può commettere errori e coincidenze così numerosi e grossolani. Evidentemente la diffusione dell’epidemia era voluta e pianificata, e pianificata allo scopo di creare una situazione di emergenza che consentisse una sospensione della Costituzione e la sua sostituzione con un regime di controllo zootecnico della popolazione, dii evitare elezioni che avrebbero messi in crisi il governo, creare le condizioni per poter rinchiudere, isolare e tracciare elettronicamente la gente, una grande prova del domani tecnologico. E in più un disastro economico per la gioia degli speculatori internazionali a danno dell’Italia.”
Ebbene, dichiaro che queste sono tutte fantasie morbose, e che si è trattato solo di errori scusabili e di coincidenze sfortunate, di governanti un po’ improvvisati, un po’ brocchi, che la Natura, senza loro colpa, non ha dotato delle facoltà necessarie a governare. Ma li abbiamo scelti noi, quindi queste cose, questo danno, rientrano nei costi della democrazia.
I complottisti mi permettano di insegnare loro una cosa. Bisogna guardarsi dall’ incorrere in un errore molto comune in coloro che non hanno esperienza di ricostruzione forense dei fatti: l’errore che ci porta, esaminando e collegando i fatti a posteriori, a interpretarli in un modo o nell’altro, ravvisando questa o quella intenzione nei loro autori, a seconda dei nostri pregiudizi o dei nostri scopi.
Però, nel caso in esame, con tutto il rispetto per il prof. Conte e per il suo governo, allo scopo di ridare autorevolezza alle istituzioni in questa fase molto critica e di decisioni impegnative, soprattutto quelle di sospendere i diritti costituzionali e il funzionamento costituzionale del Parlamento e le votazioni, sarebbe bene che andassero subito a casa (anzi, in quarantena sotto chiave) e venissero sostituiti con coloro che, sin dall’inizio, tempestivamente, hanno invocato quei provvedimenti che ora, tardivamente ,alla spicciolata, il governo prende, ma che, se assunti a quel tempo, avrebbero risparmiato molti morti e molta rovina economica, soprattutto nelle regioni portanti del Paese.
Dopo questa sostituzione, potremmo anche dirci, senza ridicolo, orgogliosi che il modello Italia di gestione dell’epidemia venga adottato in tutto il mondo.
20.03.2020 Marco Della Luna
1- Ecco nel testo ufficiale, estratto dalla Gazzetta Ufficiale, la prova che Conte e soci sapevano che si dovevano prendere i provvedimenti che hanno poi iniziato a prendere solo 33 giorni dopo:
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI Nella riunione del 31 gennaio 2020
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Vista la dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica per il coronavirus (PHEIC) dell’Organizzazione mondiale della sanità del 30 gennaio 2020;
Viste le raccomandazioni alla comunità internazionale della ,Organizzazione mondiale della sanità circa la necessità di applicare misure adeguate;
Considerata l’attuale situazione di diffusa crisi internazionale determinata dalla insorgenza di rischi per la pubblica e privata incolumità connessi ad agenti virali trasmissibili, che stanno interessando anche l’Italia;
Ritenuto che tale contesto di rischio, soprattutto con riferimento alla necessità di realizzare una compiuta azione di previsione e prevenzione, impone l’assunzione immediata di iniziative di carattere straordinario ed urgente, per fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività presente sul
territorio nazionale;
Considerata la necessità di supportare l’attività in corso da parte del Ministero della salute e del Servizio sanitario nazionale, anche attraverso il potenziamento delle strutture sanitarie e di controllo alle frontiere aeree e terrestri;
Vista la nota del 31 gennaio 2020, con cui il Ministro della salute ha rappresentato la necessità di procedere alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale di cui all’articolo 24 del decreto
legislativo n. 1 del 2018;
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Ritenuto, pertanto, necessario provvedere tempestivamente a porre in essere tutte le iniziative di carattere straordinario sia sul territorio nazionale che internazionale, finalizzate a fronteggiare la grave situazione internazionale determinatasi;
Tenuto conto che detta situazione di emergenza, per intensità ed estensione, non è fronteggiabile con mezzi e poteri ordinari;
Ritenuto, quindi, che ricorrano, nella fattispecie, i presupposti previsti dall’articolo 7, comma 1, lettera c), e dall’articolo 24, comma 1, del citato decreto legislativo n. 1 del 2018, per la dichiarazione dello stato di emergenza;
Su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri;
Delibera:
1) In considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 7, comma 1, lettera c), e dell’articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, è dichiarato, per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
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Roma, 31 gennaio 2020 Conte