NON E’ LA CRISI, SIETE STATI VOI: PROTESTA DEI DIPENDENTI MPS
NON E’ LA CRISI, SIETE STATI VOI: PROTESTA DEI DIPENDENTI MPS
Il concetto che oggi guida la protesta dei dipendenti MPS contro i vertici è: “Avete sperperato e abusato dei soldi della banca, avete compiuto forzature ed errori colpevoli, avete messo in serio pericolo l’azienda, e ora volete salvarla a spese nostre, adducendo il pretesto della crisi. Non è la crisi ad aver messo in difficoltà MPS, siete stati voi, con i vostri traffici, e ve lo dimostriamo, con tutti i dati. Dovreste tirar fuori i soldi dalle tasche vostre, non dalle nostre. E magari vi facciamo anche una class action, se non si sveglia la Consob.”
Non è il tu confidenziale che si usa tra amici, né il tu abituale che si usa tra colleghi. E’ il tu velato di disistima che si usa con un re nudo, quello con cui Bruno Fonghini, sindacalista FABI dei dipendenti di MPS, scrive a Fabrizio Viola, neo nominato successore di Vigni come direttore generale, per contestare il peggioramento contrattuale ultimamente imposto ai 31.000 dipendenti dell’antica banca.
Fonghini parla di mxxxx fino alla bocca di MPS, e di policy del risparmio adottata perché non si sa fare utili. Un peggioramento che riduce i redditi dei già assunti, toglie il premio di produzione (non però ai dirigenti, che se lo erano messo nello stipendio come componente fissa), quantifica a livelli di terzo mondo quelli dei futuri assunti, implementa il precariato come regola, ferma gli avanzamenti, taglia posti, esige orari notturni e lavoro gratuito per non licenziare – in palese contraddizione col fatto che pochi mesi fa il cda ha assunto 1.500 impiegati. Inoltre introduce un principio di portata anche morale: la fungibilità: ogni dipendente potrà essere cambiato di ruolo liberamente, anche quando ciò comporti un demansionamento, senza che possa opporsi o richiedere un risarcimento o indennizzo. E’ la cancellazione di diritti fondamentali attinenti alla stessa dignità del lavoratore, che viene messo in balia della direzione.
Ma senza gli sprechi fatti ai vertici, non ce ne sarebbe bisogno. I tagli, però, non riguardano i responsabili. Il potere è anche scaricare sugli altri le conseguenze dei propri abusi ed errori.
E ancora c’è la faccenda degli zainetti previdenziali, il cui montante era comunicato dalla banca ai dipendenti ogni mese per iscritto, mentre da circa sei mesi la direzione non ne fa parola. Qualcuno teme che gli accantonamenti non vengano più fatti o persino che siano stati trasferiti ad altri impieghi. In prestito, o in via definitiva.
Fonghini scrive una lettera lunga e pesante di fatti, dati, numeri. Eccepisce vistose contraddizioni nell’operato del cda. Sperperi e uscite molto sospette per consulenze, pigioni e sovvenzioni al calcio e al basket, magliette pagate a peso d’oro, 7 M per la sponsorizzazione del Siena Calcio, e altrettanti per il MPS basket. Per risparmiare, non bisogna tagliare il reddito dei dipendenti, che hanno più che triplicato (salvo clamorosi falsi di bilancio) gli utili, ma occorre tagliare gettoni e poltrone dei consigliori di amministrazione (specie quelli che hanno svenduto le loro azioni, dimostrando sfiducia e disaffezione). Occorre razionalizzare spese di trasferte, por fine a cariche, prebende e auto blu nepotistiche. E via così per 14 punti appuntiti come banderillas. In milioni, si risparmierebbe: da calcio e basket, 14; da riduzione remunerativa di 10.000 l’anno per 500 dirigenti, 5; da autoriduzione stipendiale di Viola, 1; da stipendi per ruoli inutili, 26; da riduzioni dei/ai dirigenti, tagli dei benefits etc. – una somma imprecisabile – ma certo abbastanza per recuperare i 66 milioni che si vogliono economizzare dagli stipendi dei dipendenti non dirigenti.
La Fondazione MPS è schiacciata dai suoi errori e non ha un progetto gestionale; sta perdendo il controllo della banca; è ora che il Prefetto intervenga, perché il capitale privato che sta prendendo il dominio di MPS non consente e ancor meno consentirà il perseguimento dei fini istituzionali della fondazione. Infatti, gli interventi in favore di Siena e provincia sono già calati a quasi niente, rispetto a quanto erano sino a due anni fa, e vanno a finire del tutto, di questo passo.
Fonghini minaccia Viola che i dipendenti potrebbero “suonare le loro campane”, passando a forme di lotta inedite per il settore, come smettere di pagare alla banca le rate dei prestiti in corso; non seguire più i corsi fuori dal comune di residenza o sede lavorativa; altre azioni da sciopero bianco. E io aggiungerei: ritirare i vostri depositi presso MPS, per contanti; vendere le sue azioni e obbligazioni. Non siete stati addestrati a valutare il rischio delle controparti debitrici? E allora valutate anche il rischio di una banca gestita in un certo modo.
Ma il sindacalista, come sovente fanno i sindacalisti, non dice, tiene nella sua penna, di riserva, le cose più pesanti, le cause “grosse” della crisi di liquidità in cui versa MPS. Che sono poche, chiare e tracciabilissime:
A)MPS ha comperato Antonveneta pagandola 9 B quando valeva 2 B (cattiva organizzazione, sofferenze sestuple, personale sovrabbondante);
B)sono stati concessi grassi crediti a chi non aveva merito e si poteva prevedere che non avrebbe rimborsato e in effetti non ha rimborsato.
Chi erano i corsari, e chi li ha fatti entrare? Che modello di dipendente si sta foggiando per il futuro? Un dipendente duttile, malleabile, che non sia in grado di capire. Salario di sopravvivenza. Contratto precario. Obbedire per mangiare. Formazione minima. Dignità dimenticata. Così, anche, i rami d’azienda saranno meglio vendibili. La proprietà si è fatta padrone nel senso duro, nel senso della seconda rivoluzione industriale. Perché il prestatore d’opera ha perso potere o volontà di contrattazione.
Cari dipendenti di MPS, cari cittadini senesi che state perdendo la vostra banca, è ora di fare così: • Raccogliete informazioni su chi ha incassato i soldi delle azioni antonvenete, su chi ha guadagnato i 7 B di plusvalenza, sugli eventuali legami suoi e dei suoi familiari con azionisti e dirigenti di MPS e Fondazione.
• Raccogliete informazioni sui crediti concessi abusivamente, su chi li ha presi, sugli eventuali legami suoi e dei suoi familiari con chi li ha accordati e con azionisti e dirigenti di MPS e Fondazione.
• Tracciate tutti i flussi di denaro relativi alle predette operazioni.
• Aggiungete il tutto a quanto sopra richiamato, e tirate un bel totale.
• Fate un esposto alla Consob, al Prefetto e magari al PM: indaghino e accertino eventuali colpe.
• Fate causa civile in gruppo, richiedendo perizie, risarcimenti, rimozioni, commissariamenti, sequestri – anche perché non vi sfugga lo zainetto.
• Portate quanto sopra a conoscenza dell’opinione pubblica.
• Gettatelo sul piano delle trattative. • Chiedete a Monti perché non mette il naso anche in queste cose. Va ben che siete bancari, ma al peggioramento non c’è limite, il padrone ha rotto l’antico patto fiduciario con voi, e chi si fa pecora, il lupo se lo magna.
08.03.12 Avv. Marco Della Luna