GIUSTIZIA POSTDEMOCRATICA
Di fronte alle prove oggettive e schiaccianti e alla stessa enormità dei danni e dei crimini perpetrati nelle campagne vaccinali, è oramai compatto e consolidato l’atteggiamento negazionista e incurante della magistratura di carriera, del parlamento e del governo Alla luce di tale dato di fatto, nelle iniziative giudiziarie per fare luce e legalità sulla questione vaccinale, ritengo che dobbiamo adottare nuovi temi e nuovi mezzi di azione, per sbloccare la situazione. Con ogni mezzo, dalle conferenze alla televisioni alle manifestazioni alla stampa, e altresì negli atti giudiziari, dobbiamo accendere un pubblico dibattito sulla radice del problema, cioè sulla complicità o connivenza istituzionale con gli interessi delle multinazionali.
Abbiamo tutti i dati documentali per farlo. Dall’ambito accademico, ci aiuta Colin Crouch, il sociologo che, nel suo saggio Postdemocracy (2010), spiega che, data la struttura di poteri , dipendenze e interessi del mondo attuale, le istituzioni pubbliche agiscono per conto del grande capitale e non più in rappresentanza dei popoli e degli elettorati. Per capire la ragione per cui il governo e la magistratura hanno le mani legate anche di fronte alle prove più evidenti e scandalose dei crimini e dei danni dietro la campagna vaccinale, e anzi continuano ad appoggiarla, si guardi alle partecipazioni in Pfizer e Moderna dei fondi come Blackrock, Vanguard e State Street, che detengono buona parte del debito pubblico italiano e che quindi sono in grado di ricattare lo Stato. Ecco svelato l’arcano! I fondi di investimento straniero restano i primi detentori di Bot e Btp con il 26,5% dei titoli pubblici in circolazione (dal 30,2% del 2021): il totale delle obbligazioni emesse dal Tesoro “in pancia” agli investitori stranieri ammonta a oltre 746 miliardi (dato di maggio scorso), in calo di quasi 60 miliardi rispetto a dicembre 2021 (quando era pari al 30,2% del totale).Tenere uno stato per il debito pubblico è come tenere un cavallo per il morso. Lo Stato appartiene ai proprietari del suo debito, a chi finanzia, cioè, il suo bilancio. Se essi gli danno la direttiva di avvelenarci tutti, lo fa.
Nel caso specifico dell’Italia, si aggiunga la sua condizione di paese satellite degli USA a seguito della resa incondizionata, ossia capitolazione (8 Settembre), di paese ‘ospitante’ oltre 130 basi militari USA a 78 anni dal trattato di pace, e di paese designato nonché vincolato (Renzi, 2014), come Stato, ossia in tutti i suoi poteri, a far da capofila nelle grandi sperimentazioni di vaccinazione obbligatoria a tappeto. Compito che esegue, dal DL Lorenzin in poi, incurante dei danni collaterali alla sua popolazione.
Quanto sopra spiega non solo il comportamento della magistratura di carriera (i giudici onorari, got e gdp, non avendo mire di carriera, hanno giudicato con indipendenza in materia vaccinale), ma anche tutte le sistematiche menzogne e le censure adibite dai governi italiani in questa vicenda, rispetto ai dati scientifici e statistici. Spiega la secretazione dei contratti di fornitura (iniziata nel 2009 col vaccino contro H1N1 e già biasimata dalla Corte dei Conti) stipulati senza trasparenza e senza gara con fornitori noti per la lunga fedina penale.
Possiamo anche denunciare il nuovo modello di consumismo, il consumismo farmaceutico, al quale palesemente le masse vengono sospinte, alternativo ai consumi ad alto assorbimento di risorse naturali e ad alto inquinamento. Il sistema economico necessita di consumi crescenti per funzionare e sostenere il suo crescente debito, sulla cui cartolarizzazione/indicizzazione poggiano i mercati finanziari. Ma il consumismo tradizionale non va più bene, perché è anti-ecologico e perché ha perso spinta; quindi lo si sta sostituendo un consumismo delle medicine (vaccini e cure per gli effetti dei vaccini), la cui produzione è eco-sostenibile e la cui domanda potrà essere mantenuta vivace creando continuamente nuovi allarmi per la salute, reali o mediatici che siano, così da assicurare i necessari profitti per servire il debito e stabilizzare i mercati finanziari.
Finché non si apra un dibattito su questo tema, ossia sulle istituzioni (anche sanitarie e giudiziarie) formalmente pubbliche e democratiche ma che, di fatto, strutturalmente, sono al servizio di interessi privati in contrasto con quelli pubblici, e sul cambio in corso del modello consumistico, si discuterà a vuoto, anche in tribunale. Il toro va afferrato per le corna. La discussione diverrà costruttiva soltanto quando porrà agli occupanti delle istituzioni una minaccia di delegittimazione delle istituzioni stesse, inclusa quella giudiziaria. Quando prenderà esplicitamente e centralmente ad oggetto la radice del problema, ossia, ripeto, il fatto documentato che i poteri dello stato operano al servizio del capitale privato, e che il popolo, la base, deve innanzitutto dichiarare alle istituzioni che ha capito questa realtà e sa che esse non lo rappresentano, sono una sua controparte privata, quindi una forza di fatto e priva di legittimazione. E che si è aperto un grande vuoto laddove c’era una volta lo Stato.