UN GOVERNO CONTRO ITALIANI E DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA
UN GOVERNO CONTRO GLI ITALIANI E LA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA
Da Yalta a Biarritz la mano del padrone: Trump, Macron e Merkel vogliono il Conte bis e Mattarella lo incarica in sfregio alla volontà degli Italiani, che vogliono votare. La maggioranza del popolo assiste impotente al turpe gioco della partitocrazia: due partiti che si erano presentati fino a ieri dichiarandosi tra loro incompatibili, ora, dopo essere stati sconfitti molte volte nelle ultime elezioni (politiche, amministrative, europee), con l’approvazione del Quirinale si conciuciano allo scopo palese di tenersi il potere e di togliere alla gente la possibilità di essere rappresentata; e si vogliono appoggiare non al consenso degli italiani, che non hanno, ma al sostegno interessato di Francia e Germania via UE e BCE, di cui sono fiduciari. In questo modo è stato fatto, contro la maggioranza degli italiani e con la dichiarata pretesa di imporre una “svolta” al Paese, un governo, che è costituzionalmente illegittimo e illegale, secondo l’ordinamento costituzionale, per le seguenti ragioni:
1- Il ruolo del Presidente della Repubblica, nella fase di consultazioni, è quello di verificare se il candidato premier abbia una maggioranza parlamentare e se questa corrisponda sostanzialmente alla maggioranza degli elettori, affinché non vi sia contrasto tra popolo e governo (1); Mattarella ha tradito questo suo compito poiché ha incaricato Conte pur sapendo benissimo che quasi il 70% degli Italiani vuole votare e non vuole questo governo PD-5S, e sapendo anche quanto segue.
2-I parlamentari grillini e pidini hanno violato la funzione del parlamento di rappresentare il popolo, perché la maggioranza del popolo vuol votare ed essi si sono associati per impedirlo, cioè per impedire che la maggioranza sia rappresentata, quindi per impedire la rappresentatività della democrazia, sapendo che il 67% vuole andare a votare e che, se si andasse al voto, perderebbero;
3- La ragione per la quale tolgono al popolo questo diritto e vogliono governarlo, è proprio la loro consapevolezza di non rappresentarlo: ossia lo fanno con dolo;
4- Quindi lo fanno nell’interesse proprio, privato, di parte, cioè per mantenere le poltrone e per nominare loro uomini alla guida di 500 grandi aziende pubbliche;
5- Mirano a scegliere, pur non rappresentando il Paese, il nuovo Capo dello Stato, ossia l’organo che dovrebbe rappresentare il Paese, in modo da assicurarsi la sua copertura;
6-Essi mirano a continuare la loro già avviata opera di svendita degli interessi e della sovranità nazionale in favore di interessi e potenze straniere, controllanti l’Unione Europea, e imponenti direttive di finanza pubblica recessivi e in contrasto coi principi di tutela del lavoro e perequazione sociale sanciti dagli artt. 1, 3, 36 della Costituzione;
7-Mattarella sa bene che i due partiti del nuovo governo non solo hanno contro la grande maggioranza del Paese, ma sono anche internamente assai divisi e stanno perdendo parte delle loro basi elettorali;
8- Mattarella stesso è stato eletto solo grazie a un premio di maggioranza incostituzionale, ossia con un vizio di rappresentatività democratica dell’allora parlamento, ed è rimasto in carica solo per un’esigenza estrinseca di continuità istituzionale, ma con ridotta legittimazione sostanziale; pertanto, nel momento in cui ira nomina un governo che sa esser privo di rappresentatività popolare, Mattarella si stacca intenzionalmente e completamente dal principio della rappresentanza popolare, la quale è la fonte della legittimità del potere politico-istituzionale, anche del suo;
9- Mattarella aveva già omesso di tener conto della ratio della legge elettorale col non dare, dopo le elezioni politiche del 2018, l’incarico di formare il governo a Salvini, a cui spettava perché la legge elettorale è con premio di maggioranza alla coalizione, la maggioranza era andata alla coalizione di centro-destra, e Salvini era il segretario del più votato tra i partiti di questa coalizione. Mattarella doveva incaricare Salvini; se Salvini avesse trovato una maggioranza in aula, avrebbe presieduto il governo; se non l’avesse trovata, Mattarella avrebbe dovuto sciogliere le camere ed andare a nuove elezioni. Invece, ha fatto nascere una maggioranza intrinsecamente incoerente, interferendo anche illegittimamente sulla scelta dei ministri, con l’effetto di portare a una situazione che ora consente al suo partito, il PD, di tornare al potere e all’asse franco-tedesco di dominare il Paese senza resistenze interne.
Mattarella può permettersi di compiere tutte le suddette forzature perché tanto non ne dovrà mai rispondere ad alcuno.
Ma tutto quanto precede è superato dal fatto che a Biarritz Trump, Macron e Merkel, in rappresentanza delle Tre Potenze (coi rispettivi interessi) che dominano sull’Italia, hanno approvato se non prescritto il Conte bis, o Conte 2.0. È alla loro volontà e alla loro fiducia che il Presidente della Repubblica Italiana deve guardare, non al popolo italiano e ai suoi interessi, non alla Costituzione interna del Paese. Si conferma che il Presidente della Repubblica è un organo dell’ordinamento sovranazionale, avente il compito di assicurare l’obbedienza dell’Italia, e che l’ordinamento sovranazionale è quello che conta, mentre la Costituzione nazionale è solo un proforma. Mattarella ha attuato e rispettato la legalità che conta, quella superiore. Il suo operato è, insomma, legittimo per motivi superiori alla legge nazionale.
I proprietari del MoVimento 5 Stelle hanno operato la conversione da movimento anti-sistema a partito spartitorio pro sistema, apportando al sistema i voti del loro ingenuo elettorato, così come ai tempi di Veltroni il Partito Comunista poi PDS operò la conversione da anticapitalista a pro bancario, e fu pertanto posto alla guida politica del Paese e incaricato di sceglierne i Capi di Stato in modo che questi potessero fare ritornare il PD al governo anche senza consenso popolare quando avrebbe perso le elezioni.
La Lega a sua volta ha perso per strada quasi tutta la sua carica anti-sistema e, come giustamente osserva Diego Fusaro, si è avvicinata all’altro volto del capitalismo liberista, quello dell’area di Forza Italia. Ora quindi, se vuole, la dirigenza della Lega può fare opposizione autentica, dura, dalle piazze, mobilitando le forze produttive tradite; oppure può fare un’opposizione europeisticamente e liberalisticamente corretta, sapendo che così potrà ritornare al governo in una coalizione di centro-destra, verde-bluette (2), quando l’altro braccio del neoliberismo, cioè quello giallo-fucsia (3), sarà stanco o screditato, e si realizzerà così un’alternanza simulante la democrazia. I governanti italiani di volta in volta al potere, collaborazionisti con gli interessi stranieri, potranno partecipare al saccheggio del paese assieme ai loro patrons.
Si conferma quindi la posizione asservita dell’Italia, la sua impotenza ad affrancarsi dalla dominazione e dallo sfruttamento stranieri, e si conferma quindi la validità del mio consiglio di sempre: emigrare come unica via d’uscita da un percorso di costante peggioramento e degrado.
(1) Costantino MORTATI, Istituzioni di Diritto Pubblico, Cedam 1958, Pagg. 369-370.
(2) Così lo chiama Diego Fusaro, evidenziando l’inautenticità della sua pretesa alternatività,
(3) Così lo chiama Diego Fusaro per evidenziare che il PD non è una forza di sinistra, cioè tutelante lavoratori e popolo in generale contro gli interessi del capitalismo, ma fa esattamente l’inverso, con la copertura di provvedimenti marginali per i ceti più disagiati.
28.08.19 Marco Della Luna
ri e popolo in generale contro gli interessi del capitalismo, ma fa esattamente l’inverso, con la copertura di provvedimenti marginali per i ceti più disagiati.
28.08.19 Marco Della Luna