SPOLPARE: IL BUSINESS DI QUESTA FASE

L’Italia è un territorio da cui le attività produttive, soprattutto quelle per il commercio estero, se ne sono andate o se ne stanno andando, assieme alle residue capacità tecnologiche e a molti imprenditori e tecnici e ricercatori. Rimane un apparato amministrativo sempre più elefantiaco, costoso e inefficiente; un sistema infrastrutturale e scolastico sempre più arretrato e carente; due milioni di giovani che né studiano né lavorano; una popolazione sempre più vecchia, improduttiva, bisognosa di sostegni; un debito pubblico sempre più massiccio; una fiducia nelle regole quasi azzerata, come quella nell’etica; una share del 46% per Sanremo.

Però in capo a questa popolazione rimane anche il notevole patrimonio accumulato in epoche precedenti e diverse. Quale può essere il business in una tale situazione? Quali attività economiche incoraggia un paese così? E’ ovvio: l’attività economica che rende di più – e forse l’unica che possa rendere realmente – in un paese come l’Italia, non è produrre nuova ricchezza, non è investire a lungo termine, ma è il sottrarre la ricchezza già esistente a chi la possiede. Produrre nuova ricchezza è economicamente razionale, soprattutto in tempi di globalizzazione, solo dove vi sono le condizioni per farlo, ossia dove vi sono buona amministrazione, buone infrastrutture, tecnici qualificati, alta produttività oraria rispetto al costo del lavoro, bassi oneri fiscali. In tali condizioni, è razionale fare investimenti e programmi di lungo termine. Dove vi è l’opposto di queste condizioni, conviene disinvestire, fare programmi a breve, e … spolpare. Specialmente se si dispone di una classe politico-sindacale e amministrativa corrotta, comperabile, guidabile (dall’interno, o dalla UE, dove l’Italia è passiva nelle mani di Germania e Francia), come quella italiana. E se le autorità di controllo sono anch’esse inefficienti e condizionabili. Queste condizioni rendono particolarmente agevole ed efficace la sottrazione di ricchezza esistente alla popolazione. Ungendo gli ingranaggi giusti, si può ottenere collaborazione o connivenza politica, sindacale e giudiziaria. E’ irrazionale aspettarsi dalla politica qualcosa di divergente dall’assecondamento di tali strategie – aspettarsi uno sforzo per rilanciare il paese. Semplicemente, non è il momento, non è la fase.

Con queste premesse, quali sono i metodi con cui sottrarre ricchezza alla popolazione?

Sul piano internazionale, i pesci grossi – in Europa, la Germania e la Francia; su scala mondiale, gli USA, soprattutto – negli organismi internazionali acquisiscono vantaggi – posizioni di mercato, grandi commesse, normative economiche – a svantaggio dell’Italia.

In ambito interno, innanzitutto, già ci si è accaparrati le parti migliori e i mercati di grandi imprese in crisi chiudendo i rami poco o troppo concorrenziali,  trasferendo all’estero le produzioni migliori, etc. Ciò viene fatto anche con le grandi imprese pubbliche, che lo Stato privatizza e vende all’asserito scopo di far fronte alle sue difficoltà finanziarie.

Queste difficoltà, che periodicasmente vengono proposte come emergenze, consentono alla partitocrazia di spremere molte tasse per far fronte alle crisi, ma usa a tal fine solo una parte di queste tasse – il resto se lo mette in tasca.

Sempre sfruttando la debolezza finanziaria dello Stato e lavorando di rating, si possono spremere interessi passivi “premiali” sul debito pubblico. Le truffe finanziarie mediante contratti truccati alle pubbliche amministrazioni da parte di banche anche di primo piano, sono all’ordine del giorno, e quelle banche continuano a detenere le loro quote in Banca d’Italia, mentre seguitano a progettare, con l’aiuto di ingegneri finanziari, obbligazioni strutturate truffaldine, per sottrarre ricchezza agli ignari risparmiatori.

Inserendosi nell’attività appaltistica come quella dei lavoro pubblici e quella della sanità, molto ricca ed estremamente corrotta soprattutto da Roma in giù, si possono realizzare lauti guadagni a spese soprattutto delle finanze regionali, che per l’80% vanno in spese sanitarie, giustificate solo in parte minoritaria dal valore effettivo dei beni e dei servizi comperati, e per il resto costituente margine di profitto economico, seppur formalmente criminale. Profitto che, quindi, attraverso il SSN, è prelevato dai cittadini contribuenti.

Sfruttando le posizioni di monopolio di servizi pubblici essenziali e/o imposti per legge, quindi sfruttando la possibilità di imporre sovrapprezzi monopolistici da un lato e di risparmiare sul servizio dall’altro, grandi quantità di denaro vengono spremute costantemente e stabilmente dalla popolazione: acqua, rifiuti, energia elettrica, etc. Le aziende che forniscono tali servizi sono state costituite con soldi dei contribuenti e poi sono state vendute o svendute a società private o miste, che hanno rapidamente moltiplicato le tariffe, peggiorando il servizio.

La spremitura fiscale è un ulteriore e ovvio metodo per prendere la ricchezza alla gente. L’Italia ha un sistema tributario ampiamente basato su aliquote impossibili, che, se pagate, buttano l’azienda fuori dal mercato, e su presunzioni di reddito. Presunzioni in teoria semplici, ossia superabili mediante prova contraria, ma perlopiù funzionanti come assolute, perché considerate tali dai giudici tributari (nominati, pagati e alloggiati dal Ministero delle Finanze) o perché non sono ammesse le prove per confutarle. D’altronde, pagare le tasse a un sistema destinato al collasso non ha senso economico, soprattutto per il grande capitale, che quindi continuerà a sottrarsi al fisco, costringendo lo Stato a torchiare sempre di più i cittadini e le pmi – il che accelera il collasso stesso.

La spremitura mediante il fisco e mediante i monopoli è sostenuta con metodi terroristici: controlli fiscali fatti da militari della GdF col mitra puntato, multe da fallimento, ganasce fiscali e altri barbarici strumenti di intimidazione. Sovente l’unica via di scampo è corrompere. D’altronde, soprattutto in una competizione globalizzata, una ditta che sta in Italia (e che quindi sopporta alti costi del lavoro, alti costi dei servizi, alti costi dell’energia, alti costi della pubblica amministrazione, alta pressione fiscale, scarsa qualità delle infrastrutture, della giustizia, della formazione), essendo da tutto ciò svantaggiata rispetto alla concorrenza, o evade o fallisce, a meno che disponga di una posizione di nicchia o di monopolio. E in effetti la parte più normale e sana dell’economia italiana è fatta di nicchie. Le quali però sono posizioni labili, contendibili. Mentre i monopoli, assistiti coi pubblici poteri dalla politica corrotta, alzando sempre più le tariffe, sottraggono il reddito dai consumi, quindi alle altre imprese, e deprimono il mercato.

L’estorsione fiscale è accompagnata dalla frode fiscale, compiuta dalla pubblica amministrazione e dai suoi concessionari mediante l’emissione di c.d. cartelle pazze (che spesso pazze non sono, ma pianificate) e da cartelle doppie (per tributi già pagati)  al fine di aumentare gli incassi: emettere cartelle indebite, fingendo l’errore, non costa nulla, e una buona parte viene pagata, vuoi per svista, vuoi per paura, vuoi per mancata conservazione delle ricevute (che si deve tenere per 10 anni, ossia fino alla prescrizione), vuoi perché opporsi costa troppo.

Con tutte queste aziende in difficoltà, con tutte queste persone che lottano per salvare la casa da mutui, ipoteche, Equitalia, etc., è possibile realizzare grandi profitti con l’usura: offrire un poco di liquidità per tirare avanti, nella speranza che le cose stiano per cambiare, che arrivi la ripresa sempre annunciata dalla politica…  e, siccome fintanto che c’è vita c’è speranza, e fintanto che c’è speranza la gente si tira il collo per lavorare, risparmiare, fregare il prossimo, ipotecare i beni di tutta la famiglia, dar fondo a tutte le riserve, pur di pagare i debiti e salvare la casa o  l’azienda, grazie a tutto ciò l’usura bancaria e parabancaria più arricchirsi dello sforzo lavorativo totale di milioni e milioni di persone, senza assumersi alcuna responsabilità sociale verso di loro (libertà assoluta d’impresa). Analogamente, ai lavoratori dipendenti si dettano le condizioni contrattuali che devono accettare se vogliono lavorare e mangiare.

Ulteriori possibilità di saccheggio del patrimonio e del lavoro dei cittadini si possono produrre se e quando il paese entrerà in dissesto, se sarà costretto a tagli brutali di spesa e/o a imposte straordinarie. Allora si potrebbe avviare un fuggi-fuggi di persone e capitali dall’Italia, contrastato da misure governative di emergenza (blocco dei capitali) e si potrebbe speculare vendendo alla gente in panico costosi servizi di trasferimento all’estero dei suoi risparmi, di esterovestizione, di reinvestimento.

Dopo una simile fase terminale di smantellamento socio-economico del paese, ci sarebbero le condizioni per massicci reinvestimenti di rifondazione e di ricostruzione – investimenti concentrati di grandi capitali internazionali, demolizione dell’attuale sistema di produzione di consenso, e strutturazione di un nuovo sistema statuale – o di più stati, per adattarsi alle diversità etniche e storiche. Disponendo di un grande, incontestabile e concentrato potere e libertà di strutturazione economica, politica e sociale, questo capitale potrebbe lanciare e sostenere programmi di sviluppo e piani di investimenti di lungo termine, idonei a incoraggiare le iniziative economiche e gli investimenti dei singoli imprenditori, stranieri e italiani, avviando la fase di ripresa e di fiducia nel futuro. Fino a che non si sia esaurita la presente fase, col drenaggio di tutta la ricchezza drenabile, e lo smantellamento del sistema sociopolitico degli interessi e delle rendite istituzionalizzati e facenti parte del sistema di consenso e potere, e fino a che non sia stata innescata quella nuova fase, la politica e l’economia potranno solo lavorare allo spolpamento e non potranno avere piano di rilancio e risanamento. E così anche oggi vediamo  che il pacchetto di stimolo all’economia del governo è pietoso, mentre l’opposizione (faccialmente di sinistra, ma collaterale alla finanza bancaria, al globalismo, alle privatizzazioni), non si differenzia dalla maggioranza, non formula alcun piano di rilancio, e parla essenzialmente di tasse. Sforzarsi di riparare e rilanciare il sistema Italia ora sarebbe come sforzarsi di seminare in Luglio, sotto il sole cocente e prima di aver liberato il campo le messi guastate dai parassiti: si sprecherebbe solo lavoro e semenza. Nessun agricoltore lo farà mai. Così come è sterile ogni sforzo di moralizzare la politica attraverso i tribunali o altro: la politica di una fase così può essere solo così, una politica del brevissimo termine, del mordi e fuggi.

Dopo, forse molto dopo, con la nuova fase, riprenderà il processo di concessione di crediti allo sviluppo e al consumo, i quali produrranno, nel corso del tempo, le future crisi di indebitamento e l’innesco di altre fasi, meno allegre, del ciclo economico. 

14.02.11

Marco Della Luna

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19 risposte a SPOLPARE: IL BUSINESS DI QUESTA FASE

  1. Giuseppe scrive:

    Il quadro nefasto completo del Sistema Italia è perfetto ma ciò non toglie che possiamo contribuire a cambiarlo magari unendo le forze e migliorando tutti col tempo.

  2. Alfio200 scrive:

    Apprezzo le Vostre iniziative, ma (ripeto) sono d’accordo con l’avvocato Della Luna sul fatto che il sistema Italia è ormai irreversiblmente fallito, sia a Sud che a Nord, o, per dirla con le parole di Benetazzo: “il Titanic è già affondato, solo che non ce ne siamo ancora accorti” o meglio, aggiungo io, ce lo tengono nascosto (finchè possono). E’ evidente che sarà proprio l’Italia il teatro (speculativo) del grande e definitivo attacco contro l’euro.

    Per cui…formulo in maniera più specifica la mia domanda all’avvocato Della Luna (che è appunto un avvocato e quindi competente in merito) sul come salvare il fondoschiena trasferendo i propri risparmi all’estero:

    1. Prassi legale per aprire un conto in un paese UE o in Svizzera.

    2. Come evitare una patrimoniale sui risparmi avendo un conto all’estero.

    3. Come utilizzare una casseta di sicurezza in una banca estera (conversione in oro o certificati di deposito al portatore dei propri risparmi).

    4. Acquisto immobile all’estero e possibilità di tassazione del medisimo dall’Italia (patrimoniale).

    5. Cittadinanza italiana e averi all’estero. Senza escludere un cambio di residenza fiscale o citttadinaza (paesi UE).

    Un simile articolo, costruito in modo da essere visualizzato su Google, sarebbe un’ottima pubblicità per il sito.

    Un’ ultima nota per l’avvocato Della Luna:
    in un’eventuale, prossima edizione di Euroschiavi, mi permetto di consigliarle un po’ di coraggio in più. Faccia il nome dell’unico governante che ha abolito il signoraggio e restituito completamente la moneta al popolo. Lei sa a chi mi riferisco, vero?

  3. Riccardo scrive:

    L’intervento del sig LordBB è suggestivo (a parte l’incredibile nome) e forse anche strategicamente una svolta possibile nei nostri rapporti con il sistema.
    Provo nel mio piccolo a raccogliere il suo invito.
    Voglio organizzare un incontro pubblico nella mia città, un incontro con un signore che si chiama Giorgio Fidenato.
    Questo tizio sta combattendo, praticamente da solo ,una battaglia titanica contro un gigante, l’INPS, per eliminare la funzione di sostituto d’imposta.
    Tutti i datori di lavoro si sostituiscono allo Stato e trattengono dalle buste paga dei loro dipendenti tasse e contributi per versarli all’erario, è un ingegnoso sistema dello Stato per essere certo di incassare imposte abnormi senza che esploda una protesta che sarebbe fatale per le sorti di questo sistema truffaldino.
    L’80% dell’Irpef totale viene dai lavoratori dipendenti, è facile immaginare cosa succederebbe se nelle mani dei lavoratori transitassero 3000 euro al mese e lo Stato mensilmente ne chiedesse 1600 direttamente a loro. In mezza nazione il tentativo di riscossione riceverebbe qualche luparata ma anche nell’altra metà ci sarebbe qualche problema.
    Questa è una cosa semplice, concreta per far esplodere un sistema sbagliato.
    Come diceva LordBB, accetto il sistema, mi rendo conto che è la mia prigione e cerco di incrinare le sbarre forzandole da dentro la cella.
    Se qualcuno pensa di essere interessato alla divulgazione di questa iniziativa me lo faccia sapere.
    saluti

  4. La soluzione c’è.

    Bisogna cambiare prospettiva o punto di analisi per osservare i problemi e cercare nuove soluzioni.

    Proverò a spiegare il mio ragionamento.

    Non voglio dillungarmi sul concetto di democrazia, come sistema politico inefficiente per la pace mondiale, ma invece molto utile ed efficace per mantenere la pace finanziaria: una oligarchia che controlla il sistema monetario insieme ad una classe politica che esegue le strategie dei potenti.

    Se questa breve e sintetica descrizione del quadro macroeconomico e politico è valida, come possiamo superare questa contrazione economica (non crisi economica)?Accettando il sistema e sfruttando le sue inefficienze sistemiche e gestionali (classe politica corrotta, leggi imperfette, politiche monetarie instabili e debito pubblico).

    Non sto ragionando in termini, di giusto e sbagliato, in questa sede per trovare la soluzione, ma in termini di ciò che è valido e ciò che non è valido in termini probabilistici. Bisogna dire che finchè fatte appello ai vostri sentimenti e alla vostre percezioni è molto difficile risolvere questi problemi sistemici.

    Quindi un mio suggerimento, è di inizare a cambiare prospettiva o punto di osservazione accettando la realtà. Senza giudicarla. Ma semplicemente accettandola.

    Forse, per molti può essere difficile questo atteggiamento mentale.
    Ma vi garantisco che questo metodo è quello che nel medio-lungo termine ha un alta probabilità di successo. Ma anche per azioni tattiche nel breve termine. Ed inoltre, vi permette di ritrovare la serenità quotidiana, nonostante la difficoltà del momento.

    Detto ciò vediamo la soluzione.
    Non è l’unica, ma è una delle possibili.
    Ve ne sono molte altre se cambiate il vostro atteggiamento mentale, come vi ho suggerito sopra.

    Per comprendere la soluzione bisogna partire non solo dalla vostra condizione di reddito (reddito da lavoro e/o rendita finanziaria – portafoglio titoli e fondi, immobili in affitto e beni rifugio: oro, opere d’arte). Ma dipende anche dalle vostre fonti di conoscenza, non ho scritto livello d’istruzione, ma conoscenza. E qui il discorso si fa complesso. Perchè acquisire conoscenza istituzionale calssica richiede tempo, ma purtroppo è inutile per comprendere la realtà che non è mai bianca o nera, ma solo e sempre GRIGIA. Ad esempio chi studia alla Bocconi, studia più grigio di un studente dell’università statale. Perchè ha pagato, ha questo diritto. Quindi se uno ha speso molto tempo, e soldi, per apprenedere un sapere istituzionale, che all’occorenza è bianco o nero, e si sforza di comprendere la realtà che è grigia sarà sempre SCHIAVO del sistema, e soprattutto STRESSATO/A. Perchè ha speso tempo a costruirsi, da solo, con continui sforzi il proprio recinto mentale. Non sto dicendo che non bisogna studiare, aggiornarsi o dedicarsi alla ricerca, ma solo che bisogna mettere in discussione le sorgenti o le fonti che vi “distribuiscono” il sapere.
    Per chi vive in Italia, ad esempio, è ha un reddito da lavoro e nessuna rendita finanziaria. Una soluzione sarebbe diventare socio d’impresa, parteicipare al rischio d’impresa. Partecipando agli utili d’impresa e ma anche ai rischi d’impresa. Naturalmente con uno stipendio minimo mensile per alimenti e beni di prima necessità.
    Oppure costituire delle cooperative di ex dipendenti cassa integrati prossimi al licenziamento (purtroppo) per vendere il proprio lavoro alle pmi più dinamiche, si può chiedere consiglio ai commercialisti. Ma molti obietteranno che la previdenza, lo stato sociale andranno persi, e che non è giusto. Torno ripetere che dovete cambiare atteggiamento mentale, accettare la realtà, per riguadagnare spazio di azione. la previdenza ve la costruire affidando a gestori finanziari INDIPENDENTI.

    Diffidaste dei politici che avete votato sono inutili, è inutile che delegate il potere ai politici, che sono schiavi del sistema e si devono dare ragione d’essere. la verità che non fanno quello che c’è fa fare, se vogliono mantenere la loro poltrona.

    Camera dei deputati n.630 (servi del Popolo Italiano) + 315 senatori (servi del Popolo Italiano) = 945

    In USA: membri della camera n.435 + senato n.100 = 535

    In UK: camera dei comuni 650 + 92 mebri della camera dei Lords = 742

    USA = 535 parlamentari
    UK = 742 parlamentari
    ITA = 945 parlamentari

    Quindi dal punto di vista sistemico se accettiamo la realtà e vogliamo portare efficenza 945-535= 410 parlamentari devono essere licenziati o messi in cassa integrazione, sono inutili, efficenti. Oppure se hanno problemi di mantenimento (…????) possiamo metterli in mobilità.

    Se invece state a criticare il sistema, arrabbiarvi non serve niente. Sfruttate il sistema a vostro vantaggio, per il bene comune.

    LordBB

  5. Eliseo scrive:

    Gentile signora Anna,
    Lei ha ragione; le Sue parole incoraggiatrici mi ricordano quel che mi diceva mia madre molti anni fa alla vigilia di esami difficili: “Non aver paura, tu hai studiato, vedrai che andrà bene…”.
    Ma ritorniamo alla questione:
    Si parla in questi giorni di un libro di un americano, Gene Sharp – From Dictatorship to Democracy –, probabilmente tradotto in Italia col titolo “Dalla dittatura alla democrazia”. Questo libro, nella versione in arabo, avrebbe fomentato le attuali rivolte in Egitto, Libia, Tunisia, Yemen ed altri paesi. Nel libro vi è un lungo elenco (ben 198) di metodi di protesta e di persuasione non violenta. Non sto a elencarli qui ovviamente, ne riferisco solo alcuni: Discorsi pubblici, lettere di opposizione ….. e di seguito: comunicazioni per un più ampio pubblico: motti, fumetti, simboli, manifesti, volanti, opuscoli, radio TV ecc. Pressioni sugli individui: Fastidi ai funzionari ; satira e ridicolo, teatro e interpretazioni musicali; Riunioni della protesta, boicottaggi … Disobbedienza sociale, ecc.
    Forse una buona spunto potrebbe essere: Chiedere l’emissione e Circolazione di Buoni del Tesoro nazionale da usarsi in tutto come moneta (in cedole da 1, 5, 10, 20, 50, 100 unità econometriche), e eliminazione dell’Euro (debito impagabile fabbricato dal nulla da un soggetto privato il quale con attività fraudolente, falsi contabili, e la complicità della classe politica sta strangolando la nosta economia e la nostra nazione).

  6. Anna scrive:

    @ Eliseo

    Marco dalla Luna fa dei quadri molto veritieri della situazione.
    Seguendo le leggi fiscali per lavoro mi sono resa conto da parecchi anni che stava succedendo qualcosa di anomalo nel nostro sistema, ma non avrei mai pensato che sarebbero arrivati a tanto.

    Quello che volevo chiedere a Marco, poiché lui è un punto di riferimento per molte persone già sulla via della consapevolezza, è di non lasciarsi prendere dallo sconforto. Se perdiamo speranza siamo tutti perdenti e loro vincitori.
    In questo periodo sembra che i poteri stiano uscendo allo scoperto forse per dimostrare alla minoranza che ha coscienza, che loro sono potenti e invincibili e far perdere speranza alle uniche persone che potrebbero contribuire a sconfiggerli.

    Le previsioni sono realistiche ma non sono reali, spetta a noi impedire che si realizzino.
    Credo che dovremmo pensare che: se non facciamo niente accadrà ciò che si prevede… se invece ci mettiamo in azione li sconfiggeremo.

    Pessimismo e senso di impotenza non ci porteranno da nessuna parte anche perché loro avranno il mondo in pugno e non ci sarà spazio per le fughe.

  7. Simone scrive:

    Dello Stato stanno lasciando solo il guscio esterno, l’apparenza, da levare all’ultimo momento.

  8. Eliseo scrive:

    Gentile Signora Anna,
    “Gli Stati Uniti nel 2012 diventeranno una nazione sottosviluppata. Vi sarà una rivoluzione gravissima per i generi alimentari, rivolte con invasione di abitazioni. vedremo la fine del commercio al dettaglio. La situazione sarà peggiore della grande depressione del 29. Benchè le persone non accettino questo oggi, gli USA stanno entrando in un periodo di depressione. La prospettiva di una rivoluzione era già prevista dal Ministero Britannico della difesa. Nei prossimi 30 anni aumenterá il divario tra la classe super ricca e le classi medie e le sottoclassi urbane. Ciò significa una minaccia all’ordine pubblico. Le classi medie del mondo potrebbeo unirsi e pianificare processi transnazionali nell’interesse della propria classe. Le classi medie potrebbero diventare una classe rivoluzionaria. La prima cosa da farsi é organizzare rivolte contro le imposte. Questo tipo di rivolta comincerà a svilupparsi.
    Ritorneremo a tempi oscuri. Molte persone saranno senza casa nè rifugio. tende e baracche nelle città si stanno già moltiplicando. Si verificheranno grandi quantità di crimini. E la criminalità sarà ben peggiore di prima, dato che nel 29 la mente delle persone non era tanto corrotta dalle droghe quanto oggi.” Queste le previsioni di Gerald Celente, una Cassandra moderna le cui previsioni accuratissime fatte nel passato si sono poi puntualmente verificate in tempi recenti.
    “Quando la CNN (rete di notizie) vuol sapere sulle grandi tendenze, chiede a Gerald Celente” (CNN Headline News).
    Signora Anna, noterà come le previsioni di questo Celente coincidono con quelle scientifiche dell’Avv. Della Luna.
    Dunque signora, possiamo rimboccarci le maniche. La prima cosa è raccogliere consensi, spiegando a quante più persone possiamo, come le banche derubano le nazioni da secoli con giochetti di illusionismo, poi organizziamo una rivolta invitando tutti a non pagare più le tasse, nessun tipo di imposte e tasse.
    Sarebbe già un ottimo inizio.
    Cordialità. Eliseo

  9. Alfio200 scrive:

    @ Anna

    Il punto, ormai non è più cosa fare per rimediare a questa situazione, ma…come salvarsi.

    Già in un precedente post ho suggerito al Dott. Della Luna un articolo approfondito su come traferire i propri risparmi all’estero legalmente e nel contempo evitare patrimoniali e affini.

    Se poi vuoi a tutti i costi la mia opinione sul “cosa fare”, ti dirò:

    prendere coscienza e farla prendere al maggior numero di persone che “era meglio se l’ultima guerra la vincenvano gli altri”. Sarebbe un punto di partenza concreto su cui costruire un’ opposizione (e alternativa) al sistema. Secondo me, naturalmente.

  10. Anna scrive:

    Caro Marco, quello che dici è tutto vero. Però io non mi rassegno, non voglio rassegnarmi. Voglio immaginare una soluzione, voglio pensare alla gente che comincia a prendere coscienza, controlla i suoi dirigenti, e senza avidità riesce a vivere in pace. La situazione attuale è diversa da quelle del passato (almeno per il momento c’è internet, si può fare informazione in autonomia con video, foto, blog)
    Bisogna diffondere quello che si conosce, in internet e di persona, lo si deve fare senza presunzione, per piccoli passi

    Tecniche di imbecillizazione, come dice Eliseo, esistono, in primis la scuola, poi i media, la televisione che io non guardo più per niente da parecchio tempo e si sta benissimo, ma abbiamo anche molti strumenti di informazione che in passato non esistevano. Ma stanno pensando già a come toglierceli quindi è meglio svegliarci se non vogliamo finire questo transito sulla terra in modo davvero brutto.
    Gli eventi in Egitto erano stati previsti nei tempi e nelle modalità? Stanno accelerando molto i tempi perchè hanno paura dei ribelli, il tempo è poco.

    Purtroppo non ho modo di vivere di filosofia e anche se potessi non credo che la notte dormirei bene sapendo quanti bambini saranno ridotti in schiavitù.

    Anna

  11. Mark Opaz scrive:

    @Eliseo
    si è così. sono straconvinto del potere di rincoglionimento della televisione e che esso sia stato utilizzato per turpi ed indegni scopi.

  12. Eliseo Malorgio scrive:

    Anni fa, trovai una cosa sorprendente in un libro di memorie di un famoso pubblicitario del secolo passato. Questo autore, David Ogilvy, racconta che negli anni settanta gli venne in mente di assumere un ipnotizzatore per mandare in onda un “commercial” di televisione che avrebbe indotto il pubblico a comprare non so qual prodotto. – Durante le prove, – racconta Ogilvy, – rimasi talmente impressionato dal potere di quest’uomo, che rinunciai al proposito temendo conseguenze gravi per la mia agenzia e per tutti.
    L’episodio fa molto riflettere. Non é possibile che l’opera di “imbecillizzazione del popolo italiano”, così bene realizzata, non dipenda da tecniche criminali di dominazione del libero arbitrio di intere popolazioni?
    Se le cose stanno così…

  13. Luka78 scrive:

    Purtroppo è vero, questa è la triste realtà italiana. La domanda “Che fare? Ci organizziamo?” è lecita e ovvia per chi ha una sua dignità, voglia di vivere e senso delle cose.
    Ma come si può immaginare, con una popolazione sempre attenta alle stupidagini, al gossip ( ormai entrato nei palazzi del “potere” ), al proprio orticello di piccoli e pecorecci interessi, non si farà mai nulla.

    Ovvio che la speranza è l’ultima a morire ed è ovvio pure che, finchè uno resterà in Italia, continuerà ( perchè così è il suo modo di essere ) ad interessarsi e incavolarsi. E se potrà, si iscriverà in qualche movimento di persone indignate su questo sfacelo ( spero per loro e per un futuro movimento, NON incentrato solo su Berlusconi come male di tutto ).

    Staremo a vedere; continuiamo ad indignarci e, se vogliamo organizzare qualcosa, facciamolo.

  14. Simone scrive:

    ….L’Afragolese è sprofondata in Prima Categoria……

  15. Simone scrive:

    Aneddoto brevissimo: anni fa (inizio anni ’90) ero in vacanza con amici, una mattina compro il Corriere della Sera. Un amico (ragazzo buonissimo, gentile, pacifico, gran lavoratore e risparmiatore) vedendo il giornale lo prende, senza neppure guardare i titoli di testa (eppure mancavamo dall’Italia da diversi giorni…) lo gira e comincia a leggere le notizie sportive.
    Con un altro amico faccio un commento sulla guerra del Golfo e il primo alza la testa dal giornale e spara: “io bombarderei a tappeto TUTTO!” e ritorna a leggere dell’Afragolese serie c2….
    Io gli replico che in Iraq ci saranno 30 milioni di persone, il petrolio ecc….ma lui non mi segue più…..

    Questo è un italiano di quelli buoni…..e gli altri????
    Io la rivoluzione per questa gente non la farò mai!

    Secondo aneddoto, ancora + breve:
    Lungo le coste del Centro America ho conosciuto persone che vivono sul mare, in zone tranquille appena sfiorate dal turismo, appena arriva il “casino” prendono e trasferiscono la loro attività 30-40 km più in là, e così via. Sono persone interessanti, che parlano di filosofia, fanno volontariato e attività sociali, ma che stanno sulle loro…

    Purtroppo questa è diventata la mia filosofia, dopo un’analisa approfondita della realtà. Bisogna avere come confini il mondo,
    ma si può fare, almeno per i prossimi 20 anni.

  16. anna scrive:

    Quadro completo e perfetto di quello che stanno facendo.
    Pero dobbiamo scrollarci di dosso il fatalismo e pensare reazioni di ribellione.
    Siamo davvero così rammolliti e poveri di idee da non pensare a soluzioni per liberarci dalla schiavitù?
    E’ rimasto poco tempo, poi non potremo fare più niente.
    Organizzare conferenze, far conoscere ciò che ci stanno facendo anche a chi non lo sa.
    Pensare nel medio lungo periodo, ribaltare gli schemi mentali di business che ci hanno messo in testa.
    Dai reazione!!

    • admin scrive:

      Cara Anna,

      grazie per le tue osservazioni. Ma ti dico: rasségnati. Infatti, nelle tue proposte di ribellione, tu non consideri che a)Quanto succede è un processo sistemico e impersonale, innescato da rapporti di convenienza economica, non da volontà personali; quindi non c’è un nemico contro cui si possa combattere; b)Chi coltiva quegli interessi, dispone del potere degli stati, delle forze armate e di polizia, dei mass media, dell’economia, quindi è invincibile; c) la gente,, portatrice di interessi diffusi, non ha le conoscenze né il coordinamento per agire in modo efficace; quando viene coordinata, al massimo fa una rivoluzione che sostituisce un regime cattivo con uno peggiore per la gente che ha fatto la rivoluzione, e migliore per chi sta dietro di essa; d)quando nella massa si forma un’organizzazione stabile, i suoi capi la gestiscono nel loro proprio interesse a spese della gente.

      Insomma, ogni organizzazione umana è fondata e funziona attraverso il privilegio, le diseguaglianze, lo sfruttamento e l’inganno.

      Vedi dunque che è meglio mettersi il cuore in pace e rivolgersi alla filosofia.

      Marco

      • admin scrive:

        DA UN LETTORE:
        Purtroppo con questo scenario non si va da nessuna parte, o meglio, si puo’ soltanto sprofondare per non ritornare mai più a galla. Mentre il paese “civile” e la civiltà occidentale crollano e scompaiono in Italia, tenendo conto dei diversi indici di fertilità delle donne occidentali e di quelle islamiche, si prepara il trapasso alla dominazione islamica. L’Italia meridionalizzata e islamizzata sarà a pieno titolo “terzo mondo”, e quel che succede adesso in Egitto, in Tunisia, in Algeria e forse fra qualche tempo in Libia, succederà anche in Italia: penso fra una decina di anni. Il processo potrebbe essere più lento, se avvenisse in altri stati diversi dal nostro, ma il substrato esistente nel Centro sud del paese e la presenza delle reti mafiose faciliteranno questo processo di imbarbarimento, peraltro già ben in atto. E’ ovvio che il Vaticano dovrà sloggiare, forse ancora ad Avignone….

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