CRISI: SE SEI SAGGIO, RIDI!

MANIFESTO R.I.D.I. RIFONDAZIONE INDIPENDENTE DEMOCRATICA INTERNAZIONALE

Noi sottoscritti:

1)Riconosciamo presupposto indispensabile per la legittimità di ogni potere pubblico la tutela dell’eguaglianza delle persone, della sovranità popolare inclusiva della sovranità monetaria e della proprietà del valore di ogni mezzo monetario al momento dell’emissione, delle libertà civili e politiche, del diritto alla salute e alla sicurezza personali e ambientali, del diritto al perseguimento della propria felicità o infelicità, della trasparenza dei procedimenti politici, giudiziari e amministrativi, della privacy, della partecipazione popolare alle decisioni pubbliche, dell’indipendenza dei magistrati dal potere esecutivo, dell’accountability nelle funzioni pubbliche, del principio di legalità, e di certezza del diritto, della fondamentalità del lavoro produttivo e del risparmio, dell’esclusione di ogni organismo o ente privato (per natura, per interessi, per gestione) di forza, dimensioni, posizione mono/oligo polista o mono/oligopsonista, e capacità tecnologica tale da prevalere sulle singole persone nella competizione economica e politica e da violare la privacy.

 2)Riconosciamo come legittimi soltanto gli organi rappresentativi liberamente ed equamente eletti dal popolo, con un diritto effettivo di accesso alle candidature e all’informazione;

3)Pertanto riconosciamo come illegittimo il potere costituito nelle istituzioni e nell’ordinamento internazionale e nazionale vigenti; e in particolare l’assetto del potere monetario, finanziario, bancario, creditizio internazionale e nazionale; il WTO, il GATT, il GATS, il Trattato di Maastricht, il Trattato di Lisbona, l’Eurosistema (SEBC), le istituzioni dell’Unione Europea;

4)Constatiamo che i suddetti organi operano senza legittimazione democratica e contro gli interessi del popolo e in sistematica e deliberata violazione dei principi di sovranità popolare e di fondamentalità del lavoro e del risparmio, e per il tornaconto di interessi oligarchici e privati, in totale e aperta sfida ai principi fondamentali della Costituzione italiana e ai diritti dell’Uomo come generalmente sanciti;

5)Riconosciamo quindi come legittima l’affermazione e la difesa dei suddetti principi mediante gli strumenti di fatto e di diritto disponibili, comprese la resistenza e la disobbedienza civili, fiscali, militari; riconosciamo come fuori legge e nemici dell’Uomo tutti gli autori, difensori, rappresentanti ed esecutori della violazione dei suddetti principi e diritti;

 6)Sono illecite, illegittime, quindi nulle e inefficaci, tutte le cessioni e privatizzazioni di sovranità popolare, nonché di beni, diritti, infrastrutture, risorse, industrie, filiere tecnologiche, di interesse strategico nazionale;

 7)Sono altresì illegittimi tutti i debiti, pubblici e privati, assunti e/o imposti in violazione dei suddetti principi fondamentali, ovvero con meccanismi tali che il debito aggregato non sia estinguibile.

 Tutto ciò premesso, noi sottoscritti ci costituiamo, sottoscrivendo il presente Manifesto, in Repubblica Internazionale Democratica Indipendente per la difesa e implementazione dei suddetti diritti e principi.

 

N.B.: Questo Manifesto presuppone che si creda nella possibilità della democrazia e della legalità, nonché nella razionalità dell’agire umano sia individuale che collettivo.

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Avvocato, autore, scrittore
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11 risposte a CRISI: SE SEI SAGGIO, RIDI!

  1. metello scrive:

    sono concorde con tutto quello scritto ma io sono comunque ottimista e noi giovani dobbiamo riprenderci la sovranità che ci hanno tolto i banchieri appoggiati da una classe politica venduta in nome dei soldi.meglio poveri fuori ma ricchi dentro

  2. Robert scrive:

    Qualora ve foste perso …

    Uno dei grandi temi di oggi è l’Europa, e la crisi dell’euro. Da dove nasce?

    «Facendo l’Europa, i Paesi sovrani hanno ceduto all’Europa un loro fondamentale diritto, il diritto a stampare moneta, l’abbiamo dato alla Banca centrale europea e i Paesi che hanno ereditato dal passato dei debiti importanti, incutono timore negli investitori perché il fatto di non stampare moneta ha esposto e espone il debito sovrano alla possibilità di un default, alla possibilità di un fallimento».

    E il debito italiano è altissimo…

    «Noi abbiamo il 120% del debito rispetto al Pil, il Giappone ha il 238%, ma riesce a collocare i titoli del debito pubblico all’1%, come mai? Perché chi investe è sicuro che al momento del rimborso avrà i suoi soldi perché la banca giapponese può stampare nuova moneta.
    Chi può stampare moneta non crea ipotesi di rischio, paura, timore negli investitori».

    Ma il ruolo di Berlino è decisivo in questo senso.

    «La Germania, invece, per il timore dell’inflazione (..)non consente che la Bce si assuma il rischio dei debiti pubblici dei Paesi e che batta euro in più. E questo è un mattone che pesa sullo sviluppo europeo in una maniera tragica».
    Chi può far diminuire lo spread?

    «L’Europa. Ed è nato un nuovo ente europeo: l’Esm, cioè il fondo d’aiuto per contrastare lo spread. Ma ha delle regole che difficilmente lo faranno funzionare (..)Quindi è più che altro un qualcosa fatto intravedere ma sulla cui reale capacità e possibilità di funzionare esistono dei dubbi grandissimi».

    Ci sarà pure un aspetto positivo.

    «L’unica cosa positiva è che Draghi ha detto che stamperà moneta per acquistare titoli del debito pubblico quando questi non trovassero investitori privati. Lo spread da 535 è calato a 335, ma è una cosa provvisoria. Non si sa se l’Esm potrà funzionare e chi ne usufruirà dovrà sottostare alle indicazioni per la riduzione del proprio debito pubblico».

    Come le norme sul Fiscal compact?

    «Il Fiscal Compat impone ai Paesi che hanno più del 60% del debito pubblico di ridurre del 5% all’anno il debito stesso. L’Italia dovrebbe ridurre il suo debito di 40-50 miliardi ogni anno, cosa assolutamente impossibile. Anzi, sarebbe possibile se l’economia fosse in crescita, ma se si aumentano pressione fiscale e tasse non si sostiene la crescita e si va verso una recessione indefinita».

    Invece come dev’essere l’Europa?

    «Solidale, deve sostenere i Paesi debitori senza imporre delle regole che, anziché favorire la crescita, favoriscono la recessione e quindi l’aumento dei debiti».

    http://www.ilgiornale.it/news/interni/province-vanno-abolite-regioni-sono-peggio-838102.html

    http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=1KF216

  3. aural scrive:

    Non è neanche tanto radicale, una semplice richiesta di conformità al liberalismo borghese,questa sua dichiarazione,che per essere attuata richiederà una rivoluzione armata internazionale ed il passaggio delle consegne ad una nuova classe dominante.
    Di quest’ultima e men che meno di un lumenproletariat per il momento non si vede un gran che,anche se penso che sia in formazione fra i ranghi tecnici orientati alla cogestione, che hanno perso l’appartenenza alla borghesia e non saranno disposti a farsi emarginare nel sottoproletariato in cui tende a fare precipitare tutti la pratica disperata del dumping al quale è costretto a ricorrere il capitalismo agonizzante di questa fase.

  4. Cosimo scrive:

    Complimenti, progetto stupendo.
    Per futuri sviluppi, fin da ora do la mia piena disponibilità.

  5. Giancarlo MATTA scrive:

    Adesso, o mai più.
    La prossima nostra tornata elettorale potrà rappresentare la opportunità di diffondere tempestivamente il messaggio:
    = ITALIA FUORI DALLA “unione europea”. La “u. e.” del XXI Secolo è la metastasi della “unione sovietica” del XX Secolo, e FARA’ LA STESSA FINE= .
    Dubito che questo assunto -peraltro evidenziato dalle cronache- sarà sostenuto da alcun politicante tra quelli attualmente “in corsa”. Tuttavia i fatti ( e i FATTI sono testardi… ) lasciano prevedere tale conclusione. Si tratta di avere il coraggio di guardare la realtà. E se alcuno tra i politicanti attuali avesse un poco di dignità e lo dichiarasse pubblicamente, sarebbe molto votato. Staremo a vedere. VIVA l’ITALIA !

  6. Francesco scrive:

    Scusate, ma è poi così fantascientifico realizzare in Italia quel che sta già accadendo in Islanda con una ‘rivoluzione’ tanto pacifica quanto costruttiva, tesa a ribaltare la realtà così come ce l’hanno propinata fino ad oggi? E a dimostrare sopratutto che diversamente si può?

    Per chi non lo sapesse, invito a visitare la pagina all’indirizzo http://it.m.wikipedia.org/wiki/Islanda#section_7.

    Mi piacerebbe conoscere il parere del dott. Della Luna a riguardo.

  7. claudio scrive:

    Non posso che complimentarmi, però l’essere umano credo che quarda solo il suo tornaconto spiccio sia “i potenti ” che i lavapiatti! Le grandi idee i nobili ideali ecc…. hanno fatto tutti in un modo o nell’altro una brutta fine purtroppo. Sono pessimista, il mondo ormai è una babele senza arte ne parte!

  8. Giancarlo MATTA scrive:

    Siamo pienamente concordi. Ora si tratta di diffondere il Manifesto, e di riuscire a ottenerne il rispetto.
    Ho già esposto, e voglio ripeterlo, che i “grandi incendi”
    spesso sono nati da “piccole scintille”.

  9. Giancarlo MATTA scrive:

    Siamo pienamente concordi. Ora si tratta di diffondere il Manifesto, e di riuscire a ottenerne il rispetto.
    Ho già esposto, e voglio ripeterlo, che i “grandi incendi” sono spesso nati dalle “piccole scintille”.

  10. nico scrive:

    magnifico.
    centrati praticamente tutti i nodi cruciali del mondo \"globalizzato\"
    complimenti

  11. nico scrive:

    magnifico.
    centrati praticamente tutti i nodi cruciali del mondo “globalizzato”
    complimenti

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