DEFINIZIONE DI SIGNORAGGIO MONETARIO
DEFINIZIONE DI SIGNORAGGIO MONETARIO
Il signoraggio monetario è la capacità di realizzare estrazione netta (cioè senza corrispondente cessione di beni o servizi reali) di potere d’acquisto dal corpo sociale mediante creazione ed emissione di mezzi monetari, ossia di moneta primaria, moneta creditizia, promesse di pagamento e di ogni altro strumento finanziario liquido, cioè prontamente vendibile o scontabile, quali sono anche i prodotti finanziari derivati (da qui il business della produzione delle bolle finanziarie: servono ad estrarre ricchezza dalle società).
Più terra terra: è la capacità di prendere dal corpo sociale cose reali senza dare in cambio cose reali, ma mezzi simbolici (generati senza costo) idonei a comperare cose reali prodotte dal lavoro degli altri e a loro spese.
Chi detiene il signoraggio si procura ricchezza, insomma, pagandola con addebiti a carico del corpo sociale.
E’ ovvio il conflitto tra la Costituzione (principio di fondamento sul lavoro, principio di eguaglianza, etc.) e l’esercizio privato del signoraggio, soprattutto in regime di monopolio legale, come quello di cui gode il sistema bancario. E’ altrettando ovvio che, in questo conflitto, vince il soggetto privato che possiede il signoraggio monetario.
Per nascondere la realtà, conseguentemente, le regole contabili, quelle tributarie e l’insegnamento della finanza in generale devono ignorare la realtà economica dei flussi del potere d’acquisto, che sono flussi di ricavi, e che appunto non vengono contabilizzati.
28.01.14 Marco Della Luna