ITALIA, LIBIA, GUERRA, INTELLIGENCE

ITALIA, LIBIA, GUERRA, INTELLIGENCE

Stupidamente in questi giorni ci chiediamo se, quando e come l’Italia debba andare a combattere in Libia.

Stupidamente, perché, in forza dei trattati di pace con gli USA e del fatto che i banchieri yankee controllano il sistema bancario italiano, sarà Washington (con al più Londra e Parigi) a decidere che cosa farà l’Italia, anche questa volta, come già ha fatto con Kuwait, Jugoslavia, Iraq, Afghanistan, Gheddafi. E lo deciderà senza riguardo agli interessi italiani e alla vita degli Italiani.

La storica stabilità della politica estera italiana malgrado la storica mutevolezza dei suoi governi, dipende dal semplice fatto che, a seguito della resa incondizionata agli angloamericani l’8 settembre 1943, sono stati imposti protocolli che stabiliscono che l’Italia obbedisca agli USA in materia di politica estera (e in altre materie, comprese quella finanziaria), al disopra delle norme costituzionali che proibiscono che l’Italia faccia guerre.

Quando personaggi istituzionali italiani e non, preposti alla sicurezza e alla difesa, dicono che si cerca di evitare la guerra e che il problema è in mano all’intelligence, intendono che i servizi segreti militari di paesi Nato, tra cui l’Italia, stanno eseguendo serie di uccisioni mirate di capi “nemici” mediante droni armati, mediante tiratori scelti trasportati con velivoli silenziati o stealth, mediante commandos di Legione Straniera o di corpi simili dei paesi Nato e di Israele. In questi giorni Renzi ha firmato e subito segretato un decreto che estende ai corpi speciali dell’esercito le coperture riservate ai servizi segreti. Il che vuol dire, esplicitamente, che manda le forze armate italiane a uccidere, cioè a fare la guerra, in Libia. Se qualcuno di quei militari sarà catturato dall’Isis, probabilmente sarà torturato e ucciso, oppure scambiato con armi o prigionieri, ma la sua cattura e uccisione (così come lo scambio) sarà tenuta segreta anche ai suoi familiari, non solo alla stampa. Il decreto in questione, essendo in contrasto con l’art. 11 della Costituzione, è illegittimo.

La guerra è già in corso, in segreto, non dibattuta, non dichiarata, non autorizzata dal parlamento, decisa da Washington. E così andava anche con le altre guerre in cui l’Italia ha partecipato: anche i nostri governi mandavano militari sotto copertura a uccidere i capi dei gruppi considerati nemici da Washington. Ma queste pratiche segrete sono da sempre la norma nella politica estera di tutti i paesi. E’ soltanto l’opinione pubblica ignorante, sistematicamente educata dai media a una visione cosmetica della realtà, che si stupisce e scandalizza.

Tornando alla Libia, che si dovrebbe fare per stabilizzarla? Il paese chiamato “Libia” comprende 3 regioni storicamente differenti: Fezzan, Tripolitania, Cirenaica, abitate da molte tribù da secoli in competizione o guerra tra loro. Un paese con una popolazione tribale, senza senso civico e democratico, più abituata a combattere che a lavorare, e con un’enorme ricchezza petrolifera che attira gli appetiti armati di potenze occidentali, le quali ricorrono alla guerra per assicurarsi pozzi e porti, e per toglierli agli altri (all’Eni, in particolare – vedi l’assassinio di Mattei). Come stabilizzare un siffatto paese e un siffatto popolo? E’ ovvio: bisogna che Washington, Londra e Parigi si accordino per spartirsi quelle risorse, che distruggano le forze in campo (usando l’ONU e lo pseudo-governo di Tobruk per deresponsabilizzarsi e dando il comando militare alla serva Italia), che mettano al potere un dittatore armato e finanziato da loro, col duplice incarico di reprimere ogni opposizione o disordine col terrore, e di consentire lo sfruttamento delle risorse petrolifere.

Mutatis mutandis, è quello che stanno realizzando in Italia mediante Renzi e le sue riforme elettorale e costituzionale, che concentrano nel premier i tre poteri dello Stato, limitano la rappresentatività del parlamento e neutralizzano la funzione dell’opposizione.

04.03.16 Marco Della Luna

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5 risposte a ITALIA, LIBIA, GUERRA, INTELLIGENCE

  1. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e stimati lettori,

    Persino per i nobilazzi, che dopo 70 anni di Repubblica continuano a monopolizzare i ruoli de nostro corpo diplomatico, quali immarcescibili vestigia di morti regimi, la Libia ha sempre rappresentato un arcano mistero.
    Ovvero ci é stata regalata come un premio ambito, mentre si é rivelata un colossale debito pagato con danari, fame e sangue dalle italiche classi subalterne. Ma l`esilerante é che quando poi ci é stata espropriata, in quanto perdenti e biechi colonialisti oppressori (benchè ancora oggi i libici defechino nelle fogne che noi gli abbiamo lasciato gratis, con molto altro ancora), il colossale scatolone di sassi si é di colpo trasformato in terra promessa. Difatti l`AGIP creata proprio dal duce anche per trovar il petrolio in Libia (di cui già si sapeva l`esistenza tramite Ardito Desio) ha pompato solo acqua salata finchè non abbiamo fatto fagotto. Poi di colpo il petrolio é sgorgato dal nulla, regalandoci anche la beffa di aver perso la guerra in loco per mancanza di benzina, mentre ci si camminava sopra. E questo – scusate – é già quello che il dotto Fo chiamerebbe « Mistero Buffo » Ma la Libia é per noi come quei certi regali di Natale riciclati. Tanto che ci é stata data in premio una seconda volta mediante l` »amicizia » con il Gheddafi. Vero che il beduino non perdeva occasione per sommergerci con tonnellate di escrementi, che noi benignamente come nostro costume servile consideravamo cioccolati diversamente gustosi, ma aveva anche fatto del nostro ENI (figlio democristiano dell`AGIP) il principale cercatore e pompatore del suo petrolio. Ma anche questo era un cavallo di Troia per l`italico contribuente. Eh sì perchè il prezioso liquido il popolo bue non solo lo pagava al prezzo di mercato gravato da una miriade di accise e tasse sulle tasse che arrivavano persino a perpetuare il costo di guerre oramai cessate e perdute, Libia e Impero inclusi, ma anche perchè vi era un`ulteriore tara. Ovvero tutti sanno (anche se se ne parla pochino, vedi Petromin) che per ogni barile di petrolio che era ammannito alle plebi nostrane, vi era a carico delle stesse un`ulteriore balzello camuffato da costi di mediazione e trasporto, che era equamente diviso tra la famiglia Gheddafi ed i nostri partiti politici dell`arco costituzionale (dei missini non ci fidava, mentre dei comunisti sì). E tale meraviglia era benedetta anche dallo zio Sam che così poteva facilmente ricattare i nostri capi. E sempre con quei soldi il Gheddafi (in proprio mica per la Jamayria o Humma che si dica) si é comprato prima il 10% della Fiat (salvando gli Agnelli dal fallimento e rivendendoglielo dopo a prezzo triplicato esentasse) e poi altrettanto dell`Unicredit prima banca italiana. A questo di aggiungono (per i soliti contribuenti senza potere) anche i costi dell`immigrazione che oramai é evidente era un affare tra il solito beduino furbastro ed i nostri mafioni, i quali avevano l`avvertenza di pagare una lauta tangente ai nostri capi. Mentre lo stesso contribuente, per premio ulteriore, fatto cornuto e mazziato pagava una gabella al Gheddafi affinchè non eccedesse negli invii.
    Sfortunatamente però il Gheddafi con l`età ha perso il senno. Difatti se poteva fare impunemente il cafone con noi e soprattutto con l`amico Berlusconi (che per altro con il suo Bunga Bunga era degno allievo) così non poteva permettersi con altri e molto più potenti e permalosi personaggi. E quindi il beduino pluridecorato ed onnipotente ha fatto la fine del nostro duce, ovvero linciato dai sudditi. Ma l`onnisciente Obama, che ha gestito la defenestrazione, si é ispirato al suo degno predecessore Carter con lo Scià. Ovvero ha fatto il dilettante allo sbaraglio. Ha avuto più fortuna perchè in Libia non vi era un nuovo Komehini, ma il pasticcio é scoppiato, con ostacoli e costi aggiuntivi al pompaggio e via libera totale al libero mercato dei negrieri che non con servile viltà chiamiamo « scafisti ».
    Basterebbe quanto ho detto per convincere ogni italico contribuente onesto a convertirsi alle idee di Mr. Orban (che per altro non é un ignorante populista avendo studiato a Cambridge con ottimi voti) ed erigere idonee barriere per arginare l`invasione. Come pure il petrolio, oramai abbondante é meglio comperarselo dai soliti sauditi che alla peggio costano eguale, ma almeno non appestano direttamente casa nostra. E quindi dalla Libia stare alla larga.

    Ma questo capisco che é impossibile perchè il dr. Renzi é un impiegato e prende ordini se vuol durare. Dunque non solo parteciperemo al gioco ed avremo costi e morti, ma anche saremo fatti capi della gloriosa spedizione. Così avremo le briciole in caso di vittoria e tutte le colpe se qualcosa andasse storto.
    E quello che mi preoccupa stavolta é l`esito tutt`altro che scontato dell`operazione. Ovvero a parte le solite bombe intelligenti, oramai é evidente che nessuna spedizione militare USA (o surrogati) ha sortito un reale effetto vincente, anzi ha creato danni peggiori. Ma stavolta il teatro di guerra é a 100 Km scarsi da casa nostra e non un lontano territorio.

    Difatti i nostri padroni pare si dimentichino della situazione che ha tenuto in vita Gheddafi per oltre 40 anni, benchè fosse un rapace beduino furbastro : e ciò, anche se sembra sorprendente a dirlo, altro non é che il sostanziale consenso dei sudditi, che per altro ha reso vani i molteplici tentivi di assassinio o sostituzione.
    Devo correggere l`avvocato : i libici ed in generale i magrebini non sono affatto più dediti al combattimento che al lavoro, ma sono predoni al posto di essere jahdisti. Mi spiego. Lo jahdista vive per combattere al fine di conquistare il paradiso di Allah e convertire o sopprimere ogni infedele. Di certo rifugge il lavoro considerata attività da schiavo al fine di mantenere i veri credenti dediti alla jiahd. Invece il predone é dedito al combattimento per obbligo. Ovvero é cetamente interessato al paradiso di Allah, ma ci vuole arrivare il più tardi possibile, dopo essersi goduta la vita. Quindi non combatte per ragione di vita, ma solo per necessità, quanto transitoriamente si trova privo dei mezzi per continuare a vivere negli agi in ozio. E dunque rifuggendo il lavoro, sempre cosa puramente strumentale e da schiavi, deve procurarsi detti beni rubandoli ai vicini, meglio se infedeli, ma non necessariamente. E naturalmente i saccheggi cruenti creano odi tribali e famigliari personali che provocano la guerra perpetua. Ma sempre strumentale all`appropriazione a fine di godimento pratico.

    Questa semplice verità ci fa comprendere come l`idea di ripulire il paese dalle milizie armate e poi metterci un dittatore ossequiente non funzionerà mai, salvo l`attuare un definitivo genocidio, con soppressione totale degli autoctoni rimpiazzati con individui dell`etnia vincente o di una assolutamente fedele. Quello che voleva fare l`Omino coi Baffi per capirci.
    E metterci un nuovo Gheddafi che mangi in proprio e mantenga i suoi sudditi, sia pure in condizioni di stretta sopravvivenza, ma senza lavorare é impossibile per Mr Obama & Alleati, perchè a parte i costi faraomici che poco lascerebbero ai vincitori, si creerebbe un pericoloso precedente.

  2. maurobolognesi scrive:

    Gentile dott. Della Luna, volevo sapere se nel futuro prossimo è prevista la pubblicazione di un’edizione aggiornata del suo volume “Neuroschiavi”.
    Nello scusarmi dell’intromissione nella discussione e nel ringraziarla per il tempo che mi dedicherà invio distinti saluti.

    Mauro

    • admin scrive:

      Sì, l’editore ha incaricato me e Paolo Cioni di preparare la quarta edizione. cordiali saluti

      • giusavvo scrive:

        Se accetta un cordiale consiglio, stavolta soffermatevi un po’ di più sul signoraggio, magari ricorrendo ad esempi e linguaggio meno tecnico (per quanto la materia consenta), posto che incredibilmente, c’è ancora gente che non crede (e non parlo solo dell’uomo della strada).

  3. enrico scrive:

    Come Lei dice in questi giorni si parla della Libia e fiumi di parole e opinioni insieme a una crescente produzione di spettacoli televisivi non fanno che parlare di ciò .Da poco l’opinione pubblica ha terminato tutti i commenti possibili sui diritti civili ( senza peraltro chiedersi come mai tanto accanimento su questo tema mentre si cancellano quotidianamente tutti i diritti Sociali).Ancora prima la questione immigrazione e poi di nuovo si ritorna a questi temi interrotti da temi di corruzione o dai soliti falsi ciechi che rappresentano il male peggiore per la Nostra Società.Tutto ciò non fa che rendere palese che le nostre emozioni e relativi commenti sono ad orologeria.Purtropponon riusciamo a pensare con il nostro cervello ,millenni di anni ci lasciano sottomessi a chi muove i fili.In Fisica si parla di Risonanza tra gli umani tanto più c’è correlazione tra più soggetti ,Speriamo che Questa Risonanza possa crescere così da prendere Coscienza .Ovviamente questo mi suggerisce la speranza anche se la Ragione va in un altra direzione .le scoperte scientifiche recenti nella nostra società capitalista purtroppo vanno quasi esclusivamente a vantaggio dei Potenti che utilizzano tali conoscenze per sottometterci sempre maggiormente riducendoci sempre più a macchine anziché umani.Ritorno alla speranza augurandomi che mi sono sbagliato anche se mi suona sempre il detto “Chi di Speranza Vive di Speranza Muore.

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