RICOSTITUIRE LA REPUBBLICA RIFIUTANDO LO STATO-AZIENDA PRIVATIZZATO

Ricostituire la repubblica rifiutando lo Stato-azienda privatizzato

Dopo circa settant’anni, si sono avverate le cupe predizioni del prof. Carl Schmitt:  l‘industria finanziaria sposta 15 volte più ricchezza dell’economia reale, il finanziere sostituisce lo statista come decisore politico, sostituisce la politica con il suo business, sostituisce la volontà delle nazioni con la sua propria volontà, sostituisce il diritto costituzionale e pubblico con i suoi regolamenti privati internazionali, sostituisce i parlamenti con i suoi centri di regolamentazione, sostituisce le monete nazionali e i tribunali dello Stato con la sua moneta e con i suoi tribunali, scavalca gli eserciti nazionali con i suoi eserciti privati di contractors. Lascia in essere gli Stati come suoi debitori obbedienti nonché come esecutori e cinghie di trasmissione delle sue decisioni nei confronti dei popoli, per rimescolarli, riformattarli, toglier loro progressivamente risorse, sicurezza, privacy, capacità politica, facendone una massa passiva senza identità, condizionata a pensare, agire e reagire secondo clichés. E questo programma di ingegneria sociale in parte è già realizzato.

Che fare dunque con questi Stati?

Si tratta ormai di chiamare un bluff, in fin dei conti. Il re è nudo, ora occorre dirglielo non individualmente, ma come collettività politica organizzata, cioè come repubblica dei cittadini: il vero Stato.

Sul piano giuridico costituzionale, ci si può opporre, disconoscendoli, a tutti gli attuali sedicenti governi, ordinamenti statuali, comunitari, sovranazionali , semplicemente in base al fatto che non sono più stati e non sono più pubblici avendo perduto tali caratteri a seguito della loro sottomissione al (dipendenza dal) capitalismo finanziario privato apolide che esige continui trasferimenti a sé stesso di diritti, ricchezza, potere, diritti, a spese dei popoli e del pubblico – vedi da ultimo il TTIP.
Costituirsi in uno Stato-Repubblica indipendente e sovrana, regolata dalle leggi che essa stessa si dà, e retta dal principio di legalità e di certezza del diritto, partecipare consapevolmente alla sua vita e alle sue decisioni, essere rappresentati in essa dai propri eletti effettivamente scelti: tutti questi sono fondamentali diritti degli uomini. E tutti questi diritti sono impediti dalla attuale forma di Stato-Repubblica, poiché essa vede lo stato sottoposto e subordinato alle esigenze e ai comandi della comunità bancaria globale da cui esso dipende per finanziarsi, quindi per funzionare e vivere.

La rinuncia alla produzione e regolazione pubblica della moneta, l’imposizione della autonomia o meglio sovranità dei banchieri centrali rispetto agli organismi rappresentativi e anche al potere giudiziario, l’impero del rating ricattatorio fatto da banchieri privati e del conseguente spread dei rendimenti del debito pubblico, hanno comportato in breve tempo l’indebitamento inestinguibile e la conseguente privatizzazione dello Stato e delle sue funzioni. Se il banchiere centrale è indipendente dallo Stato, allora automaticamente lo Stato è dipendente dal banchiere centrale. Esso di fatto riceve ed esegue una politica dettata dall’esterno di esso, da interessi politici ed economici organizzati. La legislazione europea, che sostituisce quelle nazionali, è un processo burocratico gestito dalle lobbies finanziarie e commerciali assieme ai funzionari comunitari nelle loro stanze chiuse di Bruxelles. Dietro la supposta competenza e tecnocrazia comunitarie (peraltro fallimentari alle prova pratiche, dalla politica agricola comune all’euro all’immigrazione), dietro il “c’è lo chiede l’Europa”, spesso sta semplicemente l‘interesse economico di una lobby e la corruzione di qualche alto burocrate che scrive il regolamento o la direttiva. Poi la Commissione impone agli Stati di obbedire a queste norme sotto minaccia delle famose sanzioni.

Sapete qual è la vera riforma costituzionale, già attuata? Eccola. La filiera della normazione, delle regole che, come tali, “sono sempre da rispettare”, è divenuta: lobby privata che richiede le norme > organismo sovranazionale burocratico che le emette (UE, Wto, Fmi etc.) > governo nazionale che le fa recepire al parlamento nazionale e poi le esegue, altrimenti il paese viene sanzionato. Le riforme elettorale e costituzionale renziane servono a eliminare il residuo filtro di una possibile opposizione parlamentare nella fase di recepimento, facendo più automatico questo iter normativo che rende la volontà e l’interesse dei cittadini ininfluenti e impotenti rispetto a quegli interessi e a quei dettami. E’ questo che Renzi intende come snellimento del processo legislativo e che dice che viene apprezzato dall’Unione Europea. Sono riforme che mirano a perfezionare la privatizzazione del potere legislativo. E a renderlo così fluido, automatico, scontato, che la gente non si accorga nemmeno che le leggi vengono fatte e imposte in quel modo assolutamente antidemocratico, o più esattamente completamente assolutistico.

Il diritto commerciale internazionale emesso da organismi esterni agli Stati e indipendenti, nominati dalle multinazionali, si sostituisce al diritto internazionale pubblico e penetra anche negli ordinamenti giuridici nazionali come legge a cui i giudici sono sottoposti. Il modello di sviluppo e di gestione dell’economia e della società è ormai dettato da organismi finanziari internazionali o sovranazionali del tutto autoreferenziali, del tutto opachi e insindacabili, che decidono a porte chiuse, con diritto stabilito dai trattati alla segretezza e alla irresponsabilità per le loro procedure e decisioni e le conseguenze di queste ultime: vedi statuti della Banca dei Regolamenti Internazionali e della Banca Centrale Europea. Vedi FMI, vedi WTO, vedi Banca mondiale. Queste istituzioni operano esclusivamente al servizio degli interessi privati di un’élite finanziaria globale a cui continuano a procurare nuova liquidità gratuita allo scopo di sostenere le sue attività speculative, e mi riferisco al quantitative rating e ad altre simili manovre; mentre non ne procurano per il salvataggio dei risparmiatori vittime delle frodi compiute dagli stessi banchieri né per i finanziamenti di attività produttive e di infrastrutture sicuramente utili e tali da remunerare rapidamente gli investimenti oltre che da assorbire ampie quote di disoccupazione.

Le strutture costituzionali degli ordinamenti pubblici (rectius: ex pubblici) sono già state adeguate a queste gerarchie e a queste esigenze secondo il principio di ridurre verso lo zero la partecipazione, la scelta, la comprensibilità, la possibilità di opposizione dal basso in favore di organi decisori autocratici, opachi, incontrollabili, irresponsabili,  non eletti (tranne il parlamento proforma di Strasburgo) come già sono gli organi apicali dell’Unione Europea che, in nome della tecnocrazia competente e del progresso che essa doveva portare e non ha apportato, hanno sottratto democrazia e indipendenza alle nazioni aderenti; e come saranno quelli dello stato italiano in caso di approvazione della riforma costituzionale Renzi-Boschi nel combinato con la loro nuova legge elettorale (su questo tema, vedasi miei precedenti articoli).

Il mito dell’unificazione europea da un lato, e la successione di crisi economiche dall’altro lato, hanno molto aiutato la realizzazione di questo nuovo ordine mondiale. Non ha quindi molto senso cercare di convincere i suoi grandi decisori a introdurre misure per prevenire o risolvere le crisi stesse.

Un simile Stato, privatizzato e direttamente dipendente da interessi e poteri privati, escludente la partecipazione il controllo popolari, privo di sovranità propria, semplicemente non è più “Stato ” perché non ha più le caratteristiche proprie ed essenziali dello Stato, ossia la sovranità rispetto appunto agli interessi privati, i quali – scusate se mi ripeto – gli dettano le regole e le leggi che deve emettere e imporre alla popolazione, facendone uno strumento impotente e con funzione di capro espiatorio dei disastri delle ideologie economiche che gli si fa implementare e imporre alla gente. Tantomeno è una Repubblica, perché dipende dal privato e non dal pubblico, perché si cura della cosa privata e non della cosa pubblica, perché è occupato da soggetti e interessi privati e non dal pubblico. Che cos’è allora questo Stato? È un’azienda, un’agenzia privatizzata, un front office con servizio esattoriale, al servizio del vero signore, del vero sovrano, che è è esterno ad esso.

Ma i cittadini non sono tenuti ad accettare un ordinamento che rende superflua e irrilevante la loro volontà e il loro benessere al fine delle decisioni dell’ordinamento stesso. Nessun uomo è tenuto ad accettare un potere che non lo considera soggetto ma oggetto, o che dipende da un potere forte che lo considera oggetto, come cosa. E se non è Stato, non è Repubblica, non rispetta i requisiti fondamentali di rappresentanza e di rule of law, se non rispetta i diritti dell’uomo enunciati all’inizio, allora l’uomo, la gente, non solo non è più legalmente tenuta ad obbedirlo, anzi a riconoscerlo, bensì può e deve costituirsi in uno Stato-Repubblica che sia veramente tale escludendo con apposite norme della sua costituzione la dipendenza dal capitale e dai suoi gestori, vietando e rendendo giuridicamente nullo prima che nasca qualsiasi sistema di mercato della finanza per la finanza (soprattutto i derivati speculativi, le vendite allo scoperto, i credit default swaps), cioè adottando esattamente l’opposto del principio market friendly oggi adottato dal potere costituito. Se non lo fa, il business della finanza per la finanza parte come processo impersonale e oggettivamente irresistibile che si sostituisce con le sue esigenze alla politica e alla volontà prima pubblica, poi individuale. Se non lo fa, l’uomo perde la propria condizione umana. Perciò la repubblica, per vivere, ha necessità di costituirsi intorno a questo-principio cardine: niente finanza per la finanza, niente finanza autonoma. I suoi contratti devono essere nulli per legge e i loro autori e gestori incarcerati. Gli altri principi-cardine sono la rappresentatività (i cittadini scelgono i propri rappresentanti laddove non decidono direttamente), la legalità (i poteri della repubblica agiscono secondo la costituzione e le leggi), la divisione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario), che si bilanciano e controllano reciprocamente.

Ecco dunque che il fondamento ultimo, giuridico, costituzionale, di diritto-dell’uomo, di ogni azione di disconoscimento e di rigetto di ciò che ancora oggi si presenta come Stato, Repubblica, Unione Europea, eccetera, sta nel dirgli: “Tu sedicente istituzione, con le tue pretese nei miei confronti, non sei una Stato, non sei un organismo pubblico, in realtà sei un’agenzia privata al servizio di privati, e per questo io non sono legalmente sottoposto a te, alle tue decisioni, pretese, regole, tasse incluse. Anzi, io, noi, ci siamo già costituiti in una comunità Stato Repubblica: noi, the people, ci riconosciamo in essa, e in essa esercitiamo i nostri diritti inalienabili, non in te che ce li hai tolti. Quindi vaffa falso governo, vaffa ministero, vaffa fisco, vaffa gendarmi in uniforme, vaffa Commissione Europea: siete solo impostori. Conservate per ora di fatto una certa forza materiale, quindi in parte dobbiamo provvisoriamente subirvi, ma un potere è legittimo solo se serve gli esseri umani, e voi servite il capitalismo finanziario e perseguite lo scopo di annullare l’essere umano nella sua essenza di essere che governa se stesso e di “animale politico”.”
Si potrebbe rivolgersi alla magistratura con ricorsi secondo il seguente schema:

“Tribunale di…/ Commissione tributaria provinciale di…
Ricorso per l’annullamento del seguente atto:…

Il signor Pinco Pallino… rappresentato difeso dall’avvocato X Y del foro di…
Premesso quanto segue:


Il ricorrente ha ricevuto la notifica dell’allegato provvedimento amministrativo/accertamento tributario/cartella esattoriale/ordinanza prefettizia con cui si pretende da lui quanto segue:…

Tale provvedimento presuppone, per avere validità, di essere emesso da un ente pubblico Che sia effettivamente tale e che faccia parte dello Stato, e precisamente di uno Stato che sia realmente tale, dotato delle caratteristiche giuridiche essenziali di uno Stato.
L’ente che lo hai emesso non può qualificarsi pubblico perché l’apparente stato italiano di cui esso fa parte in realtà non è uno Stato, mancando dei requisiti essenziali per essere tale, quale la sovranità, postulati anche dalla Costituzione italiana, quali l‘indipendenza, la sovranità popolare, l’essere pubblico anziché privato. Invero, l’apparente stato italiano è in realtà un’agenzia o azienda al servizio e agli ordini di imprenditori finanziari privati, come di seguito si dimostra; pertanto, esso è in oggettivo conflitto di interesse con il popolo:…


Mancando la qualità di Stato, manca la sovranità nei confronti dei soggetti privati, ossia il potere pubblico di emettere provvedimenti dotati di autorità e supremazia nei confronti degli esseri umani.

Il ricorrente chiede pertanto la dichiarazione di nullità ed inefficacia dell’impugnato provvedimento, condannando chi lo ha emesso al risarcimento dei danni che da esso e dalla sua esecuzione siano derivati o deriveranno nonché alla restituzione delle somme che il ricorrente abbia pagato o pagherà a causa di esso…”
Naturalmente siffatti ricorsi sono contraddittori perché presuppongono che il ricorrente riconosca l’autorità del giudice a cui si rivolge, e il giudice è un organo dello pseudo-Stato italiano che il ricorrente disconosce. Però si può provare a uscire da questa contraddizione logica dichiarando nel ricorso che ci si rivolge al giudice in quanto fondato sulla costituzione italiana, che è contraria alla privatizzazione dello Stato e della politica e sul giuramento di fedeltà ad essa che egli ha prestato.
Inizialmente i giudici, tutti o quasi, valutata la loro convenienza e il rischio, faranno orecchio da mercante a ricorsi di questo tipo, ma poi col tempo la riflessione, con la diffusione della consapevolezza, si apriranno spazi per pronunce che ammettano la realtà che è sotto gli occhi di tutti.

Il processo di sottomissione antidemocratica dall’alto andrà avanti avvalendosi anche delle tecnologie informatiche, nanotecnologiche, farmaco-genetiche e biometriche di ultima generazione per il controllo sociale e anche delle singole persone. Intravedo un possibile, fosco scenario nel prossimo futuro, in cui, per difendersi dalla penetrazione del sistema anche nella vita privata, sarà necessario o rinunciare lucidamente e asceticamente al mondo, oppure combattere e difendersi con ogni mezzo disponibile. Forse sorgeranno gruppi partigiani di uomini liberi che difendono o riconquistano il territorio fisico e soprattutto quello politico da un invasore privato che glielo ha sottratto, che non li riconosce e non li vede come soggetti bensì solo come componenti mobili e senza proprio valore del ciclo moltiplicativo del capitale finanziario. Uomini che perlomeno esercitano, nel combattere, i loro fondamentali diritti.

La loro lotta sarebbe non ideologica né religioso-fanatica (questo partigiano è dissimile, in ciò, dal partigiano di Carl Schmitt). Sarebbe intellettuale, morale, condotta con strumenti psicologici, giuridici, economici, informatici, mediatici e tecnologici in generale, incluso lo hacker-sabotaggio, incluse la disobbedienza civile e fiscale, la resistenza passiva, le varie forme di armi. Una lotta probabilmente divisa tra un’ala militare e un’ala non fisicamente violenta, di tipo gandhiano. Una lotta asimmetrica, guerrigliera, senza regole e senza esclusione di colpi, simile a quella dei popoli che già nella storia si sono difesi contro occupanti esterni e i governi fantoccio messi su da questi: spagnoli contro gli occupanti napoleonici, italiani e jugoslavi contro gli occupanti tedeschi, vietnamiti contro gli occupanti francesi e poi americani. Una lotta tra uomini liberi e impero tecnocratico finanziario. La sua intuizione ha ispirato le distopie futuribili delle famose serie MatrixTerminator. In esse, morire combattendo è l’unico modo per vivere liberi.

01.08.16 Marco Della Luna

 


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7 risposte a RICOSTITUIRE LA REPUBBLICA RIFIUTANDO LO STATO-AZIENDA PRIVATIZZATO

  1. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e miriadi di stimati lettori nei ristori feriali,

    Il diavolo é nel dettaglio, quello che i compianti inquisitori chiamavano « cingolum diaboli ». Un esempio : per « regime » si intende un sistema politico atto a governare una popolazione (non necessariamente bovina). Ma la scienza politica ha attribuito allo stesso vocabolo una valenza negativa intendendo un sistema di governo apparentemente democratico e postivo, i cui istituti sono però stravolti o da un dittatore carismatico o violento, oppure (più frequentemente) da un`oligarchia ristretta. Conseguenza planare é l`instaurazione di un sistema politico, sociale ed economico apparentemente retto da leggi ineccepibili, ma in realtà duro, punitivo, ingiusto con i più, come magnanimo, generoso e protettitivo con pochi privilegiati ed i loro amici e dipendenti pro tempore.

    Prodromo necessario ma non sufficiente all`instaurazione del regime é il progressivo indebolimento delle istituzioni leggittime e del loro sistema di valori, dovuto a corruzione, diseducazione, cattivo uso e dilapidazione della comune ricchezza. Eventi questi che generano poi un generale stato di disagio di cui possono facilmente profittare alcuni soggetti e/o ristrette classi sociali bisognose di tutelare i propri interessi visti in pericolo o in forte ascesa.
    È quanto capitato a noi dopo 30 anni di furfanterie tartufesche prima dell`Eroe di Hammamet e dei suoi degni seguaci e poi dei Berluscones eredi diretti dei precedenti. E non solo si é spogliato il paese con ladrerie da basso impero, ma si é anche rincitrullito il cervello del popolo bue mediante idee, valori e programmi demenziali. Tanto si é fatto che é arrivato il prof. Monti assistito dal Grande Presidente, quest`ultimo non avendo potuto in giovinezza vendere il proprio paese all`Unione Sovietica, l`ha con successo svenduto all`UE che altro non é che la riedizione riveduta e corretta. Ed il prof Monti non ha fatto mistero dei suoi propositi chiaramente dicendo che in tempi di crisi (ovviamente opportunamente creati ad hoc con attento programma e con dovizia di mezzi) il popolo bue avrebbe di buon grado accettato quei capestri che in tempi normali non avrebbe neppure voluto vedere in fotografia. Ma tant`é, esaurito con pieno successo il suo lavoro, il Professore e senatore a vita, ha ceduto il campo ( ma non tutto il potere reale) ad altri continuatori, ciascuno ben istruito nel suo ruolo pro tempore.

    Ma affinchè un regime duri nel tempo sono necessari altri tre dirimenti accorgimenti : a) adeguare definitivamente le istituzioni politiche ed economiche alle nuove esigenze (quello che i nazisti chiamavano Gleichschaltung) b) un contemporaneo e radicale attacco alle istituzioni culturali e di insegnamento affinchè non solo accettino i nuovi valori, ma elaborino teorie più o meno fantasiose per demolire i precedenti c) l`irregimentazione delle classi subalterne in aggregazioni obbligatorie atte a controllarne e dirigerne le azioni in ogni minimo fatto della vita corrente. Ovviamente cotali azioni debbono essere supportate non solo dal pieno e totale controllo delle strutture di governo, economia e giurisdizionali ad ogni livello, ma anche da larghi mezzi economici e mediatici.

    Dunque il punto a) é inverato dalla « riforme » gabellate come indispensabili ed urgentissime pena la dissoluzione. E quindi ecco il fantasmagorico referendum per leggittimare un colossale pasticcio liberticida.
    Il punto b) é realizzato mediante il nuovo sistema di valori (scusate senza offesa) da debosciati, in cui la sodomia e la manifestazione e la pratica di vizi palesi e di indecenti stravaganze pubbliche e private sono considerarate segni di merito e distinzione. Oppure vengono considerati priorità assolute necessità assolutamente marginali (unioni civili, fecondazione eterologa & C.) e la repressione di delitti relativamente rari e di scarsa rilevanza sociale rispetto ad altri ben più gravi e dannosi. Contemporaneamente si intimidisce il cittadino che vuole difendersi, sia sul piano fisico, che economico ed amministrativo, mediante sentenze demenziali o procedimenti giudiziari e fiscali fasulli e costosissimi, per altro davanti a giudici già inquadrati. E naturalmente valore supremo é la solidarietà e protezione verso soggetti che sono immessi nel paese con il preciso ed evidente scopo di soggiogare, sfruttare ed intimidire i sudditi onesti e senza potere. A carico dei quali sono poi per altro posti i costi economici e sociali sempre più esorbitanti.
    Invece il punto c) é superato dal controllo informatico che oramai permette legalmente e costituzionalmente all`autorità di vedere, memorizzare in tempo reale ogni atto della vita dei sudditi ed al caso immediatamente o a tempo debito, di denegarlo, annullarlo o punirlo. Da qui l`inutilità di partiti unici ed altre superate forme di propaganda e controllo, bastanto allo scopo la polizia tributaria e criminale ordinaria. E dove necessitasse una scossa più elettrizzante ci pensano i vari « terroristi » che incredibilmente passano indenni tra le strettissime maglie che imbrigliano i sudditi ordinari.

    Come ho detto molte volte questo sistema sia pure perfetto e durevole é costosissimo ed inevitabilmente brucia più ricchezza di quanta riesca a produrne, nonchè ha in sé i germi della propria rovina dovendo opprimere per governare e quindi commettere altri costosi errori.

    Io non sono uno stratega e quindi non conosco i rimedi che un suddito senza potere possa porre in essere per limitare l`oppressione. Ma vi sono alcuni accorgimenti facili che almeno ci permettono di mantenere la mente sana e di cercare di render tale anche quella dei vicini. Ovvero il non credere mai ai proclami ed alle promesse dei capi. Anzi prepararsi a far il contrario. Non credere nei « nuovi » valori permissivi ed edonistici, ma che contengono vizio e degrado. Occultare per quanto possibile i propri beni ed i propri guadagni, per non farseli predare da furfanti che sovente hanno il volto delle istituzioni. Rifiutare gli investimenti truffa. Piuttosto metter i soldi nel materasso, cosa bruttissima e bestemmia economica, ma meglio quello che nelle mani degli euroladri. Diffidare della giustizia lenta e partigiana. Meglio un pessimo ma immediato e definitivo accomodamento privato che una strabiliante sentenza sine die. Far resistenza passiva e disobbedire agli ordini ingiusti appena ciò sia possibile. Diffondere e difendere i nostri semplici valori tradizionali, che per altro hanno dato ai nostri padri un onesto e meritato benessere, con il vero lavoro di cui adesso siamo ingiustamente privati. Rifiutare la collaborazione verso quegli stranieri che camuffati da indigenti e protetti da leggi demenziali vengono da noi per conquistarci e spogliarci. Contestare, subito, ma in forma adaguata e rispettosa quelle idee palesemante demenziali che vorrebbero indurci a fare esattamente quelle cose che i nostri capi non si sognano neppure lontanamente di applicare in proprio. Non contribuire mai a quelle associazioni che si presentano come lupi travestiti da agnelli e vogliono spillarci soldi e lavoro gratuito per finalità rispettabilissime, ma lontane e nebulose e di cui non abbiamo né visione né contro. Associazioni queste che non di rado sono capitanate da personaggi ricchi ed impettiti, soprattutto curatissime ed elegantissime signore con doppio cognome, che gli indigenti che tanto vorrebbero sostenere, non toccherebbero neppure con un dito, anzi neppure vorrebero vedere dal balcone del loro abituale hotel di lusso.

    Infine cara sig.ra Sibilla si disinganni, il popolo bue nostrano é più vicino a Meo Patacca ed al Dr. Ballanzone che a John Churchill I duca di Marlboruogh ed a sir William Pitt il vecchio I conte di Chatham.
    Salvo eventi eccezionali (che per carità mi auguro) il popolo bue sarà prima rincoglionito con la promessa di elemosine umilianti tipo 80 euri (e neppure per tutti) e/o l`abolizione del bollo auto (che per altro privilegia i ricchi essendo un’ imposta regressiva) e naturalmente voterà si con pecorile giubilo e bovina cupidigia. Poi (sempre che Berlino tenga in auge l `attuale impiegato) arriveranno i soliti musi pesanti che ci diranno che improvvisamente si sono accorti che siamo sull`orlo del baratro e quindi caricheranno sulle spalle di ciascuno la solita gerla di tasse e punizioni, oramai abituale regalo di Babbo Natale per gli italiani senza potere.

    E pure non creda affatto che l` »amnistia » a Italia ed Ispanici sul deficit sia un regalo. Difatti sia a Palais Berlaymont cha alla Cancelleria hanno capito che gli indigenti non si riescono a spremere, e quelli che non sono tali son talmente pochi che non conviene ed in più sovente sono amici protetti. Ma oramai la punizione mediante tassazione corrispondente alll`eccesso di debito à cosa superata, bastando il fiscal compact come freno e potendo ricorrere ad altri sistemi di mungitura egualmente micidiali. Come la riduzione dei servizi vitali, l`aumento dei costi (e quindi della già esorbitante tassazione) sui beni indispensabili come luce e telefono, derivati petroliferi, la riduzione dei salari reali tramite i curiosi euroindici inflattivi e tanto altro ancora, come il prelievo surrettizio ai patrimoni privati mediante i « salvataggi » bancari ed altre prestidigitazioni finanziarie.

  2. Sibilla Tiburtina scrive:

    Caro Avvocato & moltitudine di stimati lettori
    il suo ragionamento sulla mancanza di legittimità dell’attuale stato-azienda privatizzato e dell’Unione europea non fa una piega. E’ sicuramente giusto ribellarsi, ma come?
    Il re è nudo, certo; ormai all’Europa unita e alle mirabilia della globalizzazione non crede più nessuno. Quindici anni di euro: non c’è bisogno di essere economisti per capire che se il cono gelato costa l’equivalente di 5000 lire c’è qualcosa che non va… basta andare a fare la spesa tutti i giorni.
    Basta viaggiare un po’ per accorgersi quanto sia pervasiva la propaganda ufficiale del pensiero unico. In Grecia, Francia, Spagna, Italia ripetono tutti gli stessi mantra con le stesse identiche parole: “riforme strutturali”, “luce in fondo al tunnel”, “crisi”, “crescita” e altre palle assortite. (Idem sui giornali internazionali, dall’Economist a Time).
    Si comincia con la palla numero uno: “da quando c’è l’Europa unita non ci sono più guerre”. Già, perchè i cannoni sono stati sostituiti dalle ‘bolle’ e dalle guerre della finanza, molto più micidiali.
    Si continua con: “gli immigrati sono una risorsa perchè pagheranno le nostre pensioni” e invece siamo noi che paghiamo loro e così via. Col solito corollario di popuista xenofobo razzista ecc. per chi non la pensa come loro.
    Anche il mantra “ce lo chiede l’Europa” è a geometria variabile. Francia e Germania per anni se ne sono fregate del 3% di Maastricht, ma l’hanno usato per strangolare l’Italia e la Grecia: E adesso – bontà loro – i bonzi euroburocrati hanno ‘graziato’ Spagna e Portogallo e Italia: niente sanzioni, anche perché dopo la Brexit era dura farle accettare…

    Giusto ribellarsi, quindi, ma come? Con quale leader? Chi comincia e come?
    Sono d’accordo con Ahfesa: non c’è alcuna speranza di vedere riconosciuta l’illegittimità dello stato-azienda privatizzato da parte della magistratura, sia italiana che europea. Lei stesso, caro avvocato, ha scritto tempo fa che il potere giudiziario fa parte del sistema e serve a tener sotto controllo i sudditi proprio con le sue ingiuste sentenze.
    «Ragion di Stato: proibito difendersi: la funzione del potere giudiziario è proteggere l’apparenza di legalità del potere costituito, quale che questo sia, il potere giudiziario non può fare altro che mettersi ad educare gli Italiani alla sottomissione, alla passività, ad insegnar loro, nei modi più vistosi e clamorosi, che resistere al delitto è il delitto per eccellenza (perché va contro il potere), che difendersi è più pericoloso che subire, che bisogna rassegnarsi e porgere l’altra guancia».
    Quindi figurarsi se i giudici ci darebbero ragione: sarebbe come chiedere al tacchino di Thanksgiving di infilarsi da solo nel forno…

    Esiste un mondo al di sopra delle leggi, quello appunto della ‘grande finanza’, che pratica insider trading, che fa salire e scendere le borse con due paroline sul rating e lo spread, che gioca al ribasso con le paure fomentate ad arte, che vive in perenne conflitto di interessi: ma sono regole che valgono solo per gli altri, non per loro.
    Noi comuni mortali viviamo invece in un paese in cui il cittadino è considerato un suddito e quindi è a priori ladro ed evasore fiscale. E la magistratura chiede a lui l’onere della prova, non viceversa.

    L’unica cosa certa è che tutto quel che fa lo stato-azienda va contro il più elementare buonsenso. In questi anni è stata distrutta un’enorme ricchezza vera e materiale, giocando alla roulette russa per favorire l’economia virtuale che, come osservava Tremonti, muove una quantità di denaro virtuale migliaia di volte più grande di quella dell’economia reale.
    I risparmi degli Italiani sono stati saccheggiati e devastati. Fine dei Bot e Cct, fine delle rendite sicure, perché bisogna comprare i ‘prodotti bancari’, investire in azioni, tutte cose che espongono i risparmi di una vita al rischio di evaporazione o di bail-in.
    Da quando la Merkel disse che gli italiani sono (troppo) ricchi perché l’80% di loro possiede una casa, il mattone è stato massacrato dalle tasse. Era il bene rifugio più tradizionale che ha sempre resistito al tempo; ora non più, è diventato un costo. Quanti italiani hanno investito i loro soldi in piccole case per sé e i loro figli, con l’idea di non dover pagare l’affitto oppure di affittarle per avere una piccola rendita che integrasse le misere pensioni? Bene, adesso l’affitto lo pagano allo Stato italiano, un usuraio che diventa sempre più esoso. In tanti sono costretti a vendere le case per disperazione, ma il mercato è crollato e dovrebbero rassegnarsi a incassare cifre miserevoli. E le banche li massacrano ulteriormente con i mutui o comprano a prezzi stracciati.
    Tutto questo vien fatto per spingere la gente a vendere case, mobili, gioielli, tutto, e a ‘investirli’ nelle banche – il che equivale a giocarseli al lotto. Ma finora hanno avuto ragione loro: l’unica cosa che è aumentata in Italia è stata la raccolta dei fondi d’investimento.

    A proposito del Monte Paschi, come mai nessuno ha chiesto che fine abbiano fatto i 4 miliardi di euro sifonati agli italiani da Monti per ripianarne i debiti tre anni fa? Quando Grillo si presentò all’assemblea degli azionisti urlando ‘vaffa’? Che fine ha fatto il mirabolante piano di risanamento di allora, con tanto di mega-manager strapagati?

    Tornando alla resistenza passiva o attiva, quando sento le enormi menzogne della propaganda tv (Renzi, Boschi e Padoan con i loro #staisereno sulle ‘solide banche italiane’, la ‘ripresa’ e la ‘crescita’ per non parlare del jobs act) più che a Matrix e Terminator penso a Farenheit 451. E’ un film di fantascienza degli anni ’60 in cui era proibito possedere e leggere libri (venivano bruciati in piazza al rogo come le streghe) e si viveva in un sistema da Grande Fratello dominato dalla televisione e dallo shopping. Per resistere al pensiero unico e far sopravvivere la cultura, alcuni cittadini impararono a memoria un libro, diventando di fatto il libro stesso e vivendo da clandestini ai margini della città.
    Una delle scene chiave del film mostra l’inseguimento e la cattura di un poliziotto della guardia anti-libri sorpreso a tenere libri in casa, ripresa dalla televisione con poliziotti vestiti di nero che lo inseguono. Peccato che quello stesso poliziotto seguisse la scena della propria cattura comodamente seduto in casa davanti alla Tv: era una finta per il popolo bue, che però naturalmente ci credeva e godeva della giusta punizione.
    Quella scena mi ricorda da vicino le immagini televisive dei raid della polizia francese dopo gli attentati, eseguiti in favore di telecamera, con l’immediata identificazione dei terroristi che (oh, sbadati!) lasciano sempre un documento in auto, così si sa subito chi sono, mentre un tempo ci volevano anni di indagini…

    Sere fa Carlo Freccero sulla 7 ha fatto durissime accuse a Renzi per la sua pulizia etnica in RAi, dove sono rimasti solo i suoi. Ha detto che gli italiani dovrebbero ribellarsi perché questo monopolio televisivo è una dittatura, è pericolosissimo, dato che la TV tuttora ha un grandissimo potere di persuasione; serve a condizionare il popolo bue per il famoso referendum che dovrà blindare lo stato-azienda privatizzato.

    Ecco, forse la strada per la liberazione può essere questa: battersi per il No al referendum e resistere ad ogni modo al pensiero unico contestando implacabilmente e parola per parola la lingua del politicamente corretto che ha alterato il senso delle cose.
    Usare le parole vere per indicare le cose vere, in un mondo in cui ci si ostina a negare l’evidenza delle cose più elementari. Caro Avvocato, lei che ha scritto tanto bene sulle tecniche di condizionamento può spiegare meglio di chiunque altro come resistervi e soprattutto come smascherarle.

  3. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e miriadi di stimati lettori,

    Negli aulici tempi in cui l`Italia entrava nei palazzi del potere supremo dagli atrii trionfali e non di nascosto dalle scale di servizio (come contava Caccia Dominioni), Quello che aveva sempre ragione e pensava per tutti, usava tener edotto il suo osannante popolo bue, ben inquadrato da manganelli ed olio di ricino, delle Grandi Vittorie Nazionali, mediante I cinegiornali Luce, che intervallavano I ludici spettacoli cinematografici, allora principale fonte di svago ed educazione delle plebi italiche. Come non di rado il preposto sorvegliante a comando persino al cinema (ed al buio) suscitava inconcusse manifestazioni di giubilante consenso e sorprendentemente aveva modo di punire adeguatamente I pochissimi che si mostravano refrattari.
    E quindi si mostrava il pugnace (con la macchina fotografica) re sciaboletta che omaggiava gerarchi impomatati ed impettiti, come pure gli stessi sovente presiedevano all`inaugurazione di mastodontici edifici sede delle varie “Opere Nazionali” , oppure mirabolanti bonifiche, nuovi ponti, strade e ferrovie, ben farcite di fasci littori ed archi trionfali di cartapesta. Robetta modesta per un popolo di servi straccioni e lazzaroni, ma che almeno (a parte I predetti archi trionfali) era fatta di cose concrete, tanto che molte si vedono e servono ancora oggi, e magari anche benino.

    Anche oggi siamo retti da un Uomo della Provvidenza. E per tacitare subito I detrattori é certo che la Divina Provvidenza stessa ce lo ha mandato, poichè nessuno l`ha eletto. Vero che qualche maligno (populista, evasore e pedofilo) insinua che il Novello Magnifico non sia altro che un manichino di Berlino, come esattamente avvenne a quell`altro Uomo, quello dei cinegiornali Luce ed Eiar. Comunque sia anche il Nuovo Duce (o ducetto pari alla pugna e la pugnetta) é amante delle esternazioni e delle luci della ribalta (come diceva Chaplin che di dittatori ne sapeva parecchio). E quindi da incuncusso (per ora non ancora purgato) sostenitore vedo di sostituirmi all`Eiar e magnicare I più recenti successi nazionali.

    Banche. Il fondo Atalnte 2 (dice il 24 ore) é quasi arrivato a 3 miliardi di raccolta. Ce ne vorrebbero 5 per coprire per taumaturgia un buco (nominale) di 19 ma rispetto a niente é un grosso successo. Naturalmente I 3 “raccolti” son denari del popolo bue sotto forma di depositi e contributi previdenziali e magari di tasse presenti e future

    Dice pure il 24 ore che la produzione industriale a giugno é C A L A TA dello 0,4%. Cosa un tantino in contrasto con la “ripresa” anche perchè la riduzione mensile non é la sola. Ma si dice che é colpa delle giornate festive e si sa giugno ha solo 30 giorni e non 31.

    Dopo lo “sganciamento” degli Agnelli dall`Italia ecco che Berlusconi vende il Milan ai cinesi, dopo aver tentato di sbolognare un quota di Mediaset e tutta la costosissima Premium a quel francese che é gallo ma non cappone. Tutte e due le sacre famiglie scappano, ma son cose diverse, perchi I furbastri di Villar Perosa si chiamano fuori per esser più ricchi, I Berluscones invece vendono perchè temo abbiano bisogno di monetizzare poichè avendo molti meno santi in paradiso I tempi per loro si fanno più diffcili. Ma il successo nazionale é assicurato perchè trattasi di sana evoluzione del capitalismo famigliare che diventa internazionale. Già in tempi non sospetti Ferdinando Martini diceva che in Italia tuttto era regio, salvo il debito che é (anche oggi) pubblico. E così ci resteranno debiti, “risorse boldriniane” “banche solidissime” e tanto altro ancora.

    Ecco in tema di banche e Orgogli Nazionali apprendo da fonte sicura (non scherzo) che il Paschi Siena non é la bieca banca dilapidatrice come sembra, ma uno stimato istituto che sostiene l`evoluzione dei rapporti umani anche a livello mondiale e geopolitico. Difatti ha donato una somma tra I 100 e 200 mila euri alla sig.ra Clinton per la sua campagna alle primarie presidenziali. E questa é una doppia meraviglia perchè é una formidabile dimostrazione di solidità, in quanto l`istituto elargisce addirittura a politici stranieri. Ovvimamente se per le primarie ha fatto tale regalia, é molto probabile che I risparmiatori avranno l`onore di contribure per molto di più alle vere elezioni. Secondo punto di grande onore é l`ovvia constatazione che anche le altre consorelle “solidissime” banche avranno donato anche loro molto e di più, per non sfigurare. E quindi ecco la planare dimostrazione della vile avarizia dei merdosi piccoli risparmiatori che continuano a blaterare di truffe ed imbrogli, quando non si contentano e gioiscono di un uso così grande ed onorevole del loro sporco denaro, sicuramente anche guadagnato con l`evasione e forse con la pedofilia.
    E meno male che il dr. Renzi (di grande umanità) li tacita solo con giuste leggi e I magistrati ben istruiti e non con il manganello e l`olio di ricino!

    Apprendo anche che I nostri Degni Legislatori, ovviamente fermamente diretti dal Grande Esecutivo, stanno approvando in clima feriale quella divertente leggina che permette all`autorità di polizia (anche tributaria) di inserire nei nostri telefoni e computer opportuni artifizi informatici (ovviamente a nostra insaputa e senza contraddittorio) affinchè gli stessi siano trasformati in permanenti strumenti di spionaggio audiovisivo atto a far conoscere all`autorità ogni atto della nostra vita, ovviamente inclusi quelli che non hanno rilevanza penale e/o estranei all`indagine in corso. È il nirvana del compianto gen. Wolf il quale non ha vissuto abbastanza per arrivare ad un simile sogno, ovvero quello di non solo controllare in tempo reale tutti I sospetti, ma anche di far gratuitamente dossieraggio su tutti gli altri cittadini al momento non inquisiti, per poter poi opporre agli stessi le loro azioni passate opportunamente archiviate e magari rese illegali da leggi retrottive al fine di ricattarli o spremerli.
    Ed ovviamente questo é una ulteriore Grande Vittoria delle nostre Istituzioni perchè la sicurezza collettiva é assicurata. Difatti tutti sanno che riciclatori, terroristi e mafiosi sono ignari di tali furbizie e quindi saranno certamente debellati.

    Infine non posso tacere della nuova ed astutissima politica governativa per incrementare l`occupazione. Difatti tutti sanno che le grandi città di questi tempi sono toccate da disfunzioni più o meno gravi e pittoresche nella raccolta dei rifiuti. I soliti populisti ignoranti evasori e pedifili (ed anche con tendenza al femminicidio ed all`omicido stradale) gridano al disservizio. NON È VERO!
    Invece il nostro Provvido Governo ha semplicemente deciso che la rallentata raccolta dei rifiuti innanzitutto se non comporta economie, ceramente allevia il duro lavoro degli operatori, ma principalemente crea NUOVE FIGURE PROFESSIONALI, come l`acchiappatopi (difatti a Milano da tempi non sospetti si dice va’ a ciapà I ratt) o gli operatori (e dirgenti) per centri di accoglienza per cinghiali protetti e clandestini, con il favoloso indotto che già conosciamo per quelle altre “risorse”.

    Ringraziamo quindi I nostri Provvidi Capi e lasciamo il Grande Leader alle Olimpiadi ad ossiquiare I nostri sceltissimi rappresentanti (che giustamente sembrano più pagatissimi – da noi – divi dello spettacolo con I loro vizi, che altleti di quel coglione di De Coubertin) e naturalmente da silenti gregari paghiamo il nostro doveroso contributo alla Gloria Nazionale. E di questo gioiamo utilizzandolo come companatico.

    Infine un appunto sulle “guerre di liberazione” di cui parla l`avvocato. Tutte cose giuste e vere, salvo che manca un dettaglio. Tutte le “guerre di liberazione” per riuscire devono avere un santo protettore tra gli oppressori. Solo che si tratta di “oppressori” che sono nemici di quelli vigenti nel territorio liberando. Dimostrazione: quando Carlo Alberto – brava persona – ha tentato da solo di conquistare sia pure il solo nord all`Austria é finito in vacanza al Tracadero. Invece il figliolo ha fatto anche troppo, ma solo perchè il suo impiegato Cavour ha mangiato la foglia e si é appoggiato agli anglo-francesi che con I loro sudditi, spece nelle colonie – erano molto più duri che I decretipi Asburgo.
    Quando dopo la tragicommedia del 25 luglio e dell`8 settembre sono nati I partigiani c`erano dietro lo zio Sam e Giuseppe Baffone, perchè se le cose avessero dovuto risolversi solo tra quell`altro Wolff ed I partiginai dei vari colori le faccende sarebbero andate molto diversamente. Anzi credo che non sarebbero andate affatto perchè conoscendo I miei concittadini, salvo qualche folle e/o idealista, gli altri se ne sarebbero stati a casa a veder come sarebbe andata a finire.
    Stessa cosa per I titini che da noialtri e dai cugini ustascia (cattivissimi) hanno preso un carro di legnate, ma hanno vinto perchè c`erano dietro gli inglesi ed il solito Baffone (che poi in parte ci é restato fregato) In Vietnam la stessa cosa.
    Ed a riprova recentissima serve anche che l`alleato “oppressore” sia serio e deciso, altrimenti si fa la fine dei poveri golpisti turchi che si sono trovati (quelli fortunati) come il maresciallo di Bassompierre nella journée des dûpes.

  4. ahfesa scrive:

    Segue parte seconda post (leggere prima il precedente p.f.)

    E come nella compianta Unione Sovietica, i sudditi divengono sempre più miseri, mentre i capi più rapaci, corrotti, parassitari e potenti e naturalmente la ricchezza reale comune é sempre più dilapidata in causa degli sprechi e dei monopoli funzionali al mantenimento del regime. Con però l`esiziale differenza che la nuova URSS é grande come la maggior parte del pianeta.

    È parimenti naturale che tale sistema sia destinato all`autodistruzione, bruciando più ricchezza di quanto riesca a produrne sia pure con metodi sempre più brutali. Ma la redenzione può avenire solo in due modi : a) per dissoluzione consensuale, come appunto accaduto con l`URSS, dove si é semplicemente preso coscienza della scomparsa di un`entità già defunta biologicamente ed economicamente. b) come dovettero far gli americani nel 1776 ed i francesi nel 1789, ovvero tagliando un pochino di teste e facendo crepare (pure male) tanti cocchi di mamma.

    L`azione a mezzo della carta bollata (per altro davanti a tribunali controllati) non dico che sia inutile, ma non può essere individuale, deve essere organizzata con molti e diretta da cospicua mente giuridica e strategica. Deve avere un adeguato supporto mediatico ed ahimé é costosissima, non tanto per gli onorari al proprio patrono e le spese di giustizia, quanto per le esorbitanti elargizioni propedeutiche ad una sufficiente visibilità mediatica. Con l`aggravante che cotale visibilità deve essere mantenuta attiva per lunghissimo tempo, dato appunto il periodo biblico necessario per arrivare ad una sentenza definitiva e non solo da noi, ma anche e soprattutto davanti ai costosissimi ed opachi tribunali europei che a tempo debito si intrigheranno motu proprio di ogni questione che sia pericolosa per il sistema e quindi anche per le lautissime prebende dei giudici interessati.
    Ed infine ogni azione di questo tipo é solo propedeutica all`avvio delle situazioni a/b che ho sopra prospettato, in quanto é illusorio aspettarsi riconoscimenti e ristori proprio da chi é al contrario preposto in sede giurisdizionale alla difesa del sistema vigente e ne trae grande profitto e potere.

  5. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e miriadi di stimati lettori,

    Concordo pienamente sui guasti prospettati e sull`auspicata soluzione (purtroppo se non più utopica di quell`isola di Raffaele Itlodeo con i suoi sifogranti e tranibari, certamente lontana), ma rispettosamente dissento dall`enunciato.

    Mi spiego. Normalmente gran parte dell`umanità é stata governata da regimi o conquistatori imposti. Ad esempio noialtri in recente passato – non soddisfatti di governi eletti e mutevoli – abbiamo fatto in modo che ce ne arrivasse uno stabile – quello dell`Uomo della Provvidenza – per capirsi, e senza trarne poi gran vantaggio, ne abbiamo pesantemente pagato i costi e magari anche quelli non solo nostri. Ma quando il Duce era in auge re sciaboletta e la sua corte impennacchiata stavano benissimo ed erano riveriti e lustri. E pure pingui ed onusti di patacche e prebende erano i vari gerarchi e gerarchetti, ciascuno con il suo gregge di pecore (noialtri) da tosare. E pure i padroni del vapore (quelli dalle belle braghe bianche) stavano bene e le loro industrie, latifondi e banche, se non proprio prosperavano, almeno si conducevano decorosamente, permettendo a padroni, direttori e loro amici di campar benino e mungere secondo condizione. Ovviamente il popolo bue, vestiva la camicia nera e qunando non capiva la sua fortuna era prontamente corretto da manganello, olio di ricino e magari anche da una comoda vacanza più o meno perpetua e silente.
    Insomma il regime era di comandava e chi comandava stava bene, o comunque infinitamente meglio dei sudditi osannanti.

    Ma oggi le cose son diversissime. Infatti l`avvocato dice che noi siamo governati dalla « finanza apolide » che poi più o meno scopertamente, tramite istituzioni sovranazionali create ad hoc o stravolte, impone a governi e popoli il suo volere.
    Ma così non mi pare, per la semplice ragione che curiosamente da quando si é affermato scopertamente il nuovo regime, proprio la finanza e le sue istituzioni hanno collezionato una serie imponente di sconfitte e catastrofi, che hanno azzerato secolari e serissime istituzioni, ed hanno provocato perdite per cifre astronomiche, che per altro si ripresentano anche se si tenta di coprirle. E tale evenienza é resa palese dai ripetuti e continui « salvataggi » che hanno per oggetto la medesima istituzione e per cifre sempre più abissali e lontane da ogni buon senso. Fino a 10 anni fa banche ed assicurazioni erano la cassaforte di tutti, scoppiavano di salute anche durante i ricorrenti periodi di crisi, tanto che per il popolo bue risparmiatore rappresentavano un investimento di tutto riposo, dove per carità non si traevano profitti mirabolanti (sempre il popolo bue ovviamente) ma ci si campava e si manteneva il capitale per figli e nipoti.
    Oggi invece azioni e qualunque titolo di credito bancario sono mine inesplose che non solo non danno reddito e rischiano di azzerarsi senza nessun prodromo apparente, ma anche nascondono ulteriori insidie e trucchi.
    Vero che neppure vive bene chi é proprietario di immobili o di merci, essendo oberato e concusso dalla rapacità fiscale e burocratica, ma almeno non corre (per adesso) il rischio di trovarsi di colpo con niente. Ma é logico, altrimenti non staremmo andando tutti in rovina.
    Non solo il processo di decomposizione (o putrefazione) delle attività finanziarie é inarrestabile e progressivo, nonstante i tartufechi tentativi di arginarlo. Per esempio vedasi il Paschi Siena, dove qualcuno che decide avrà probabilmente fatto sulla carta del macellaio i conticini che ho proposto nel post precedente. E quindi adesso pare che i 5 miliardi, dati per già pagati, anzi i 6, siano ancora tutti da destinare. E (anche se non lo si dice) temo che l`argomento dirimente sia la garanzia pubblica, ovvero di noialtri popolo bue con i nostri beni personali, perchè quelli di JP Morgan & Degni Sodali ovviamente non si fidano neanche un pochino dei mirabolanti sogni bancari proposti dagli strapagati advisor di Lazard e dei consoci « salvatori » o se preferite dei Signori Conti senza contanti. Quindi oggi altro bagno nel cioccolato diversamente gustoso in borsa. Segno evidente che chi ancora ha dei denari ha mangiato la foglia e si chiama fuori.
    E neppure le istituzioni finanziarie di quei paesi che saggiamente hanno mantenuto e difendono la loro sovranità monetaria e normativa come USA, GB, AUS, J per esempio se la passano bene. E neppure i paesi emergenti, ricchi di materie prime a sostegno delle loro banche sono contenti, anzi, i mercati finanziari di Russia, India. Cina e Brasile sono allo sfascio. Ed infine bisogna aggiungere le periodiche multe e requisizioni a cui banche e banchieri sono perodicamente soggetti, per ragioni a volte retroattive ed estremamente opinabili al limite della confisca arbitraria. Ne sanno qualcosa gli appecoronati ed umiliati svizzerotti. Tanto che in Francia ad UBS fanno già pagar la multa ancor prima di aver chiuso l`istruttoria sull`istituto ed iniziato il primo grado del processo.

    Quindi non son certo i professionisti della finanza e del credito che reggono il mondo. Al massimo io credo siano degli impiegati, molto ben pagati, ma esposti al discredito, a sanzioni anche se attenuate, e comunque con molto effimere possibilità di carriera. Tanto che é evidente che banchieri e soprattutto bancari stavano molto meglio nel passato sistema.

    A mio modesto avviso i nostri Supremi Reggitori sono un`elite apolide, riunita in cerchie semiufficiali contigue ed opache, formate da svariati personaggi, di diverse provenienze e professioni, che si cooptano tra di loro, i quali gestiscono un semplice e micidiale meccanismo. Ovvero rendono l`offerta di moneta scarsa ed avulsa dal corrispettivo valore dei beni disponibili. Standardizzano a mezzo di enti privati (agenzie di rating) da loro controllati i criteri di concessione del credito, di formazione delle risultanze contabili, di merito finanziario, nonchè la possibilità di emettere strumenti di credito accettati. Obbligano di fatto tutti gli operatori a metter in comune i loro attivi, restando però il passivo a carico del singolo stato o agente. Tramite capestri informatici attuano la completa tracciabilità di qualunque atto dispositivo del patrimonio dei sudditi, con la possibilità di denegarlo, revocarlo o attuare confiche in tempo reale ed ovunque, con la scusa della sicurezza e/o dell`evasione fiscale. Tramite istituzioni sovranazionale impongono e variano a piacere anche con effetto retrottivo gli opportuni provvedimenti normativi. Ed infine dispongono di tribunali di ultima istanza che possono cassare a piacere qualsiasi norma o comportamento a loro non confacente. Ovviamente queste regole e punizioni si applicano solo ai sudditi, restando esenti i Reggitori ed i loro protetti ed impiegati pro tempore, potendo gli stessi beneficiare di alcuni luoghi reali o virtuali assolutamente franchi dove cotali situazioni non incidono.

  6. maurobolognesi scrive:

    Buongiorno egregio dott. della Luna.
    Purtroppo la sua analisi è vera e le conseguenze, non so se a lungo o breve termine, saranno quelle da lei indicate. Ma alla fine, conoscendo la natura umana, dalle ceneri della “rivoluzione” non nascerà di nuovo, anche se lentamente, una nuova oligarchia?
    Colgo l’occasione per chiederle quando uscirà la nuova edizione di “Neuroschiavi” e, se me lo può dire, in che parti sarà aggiornata o ampliata e per augurarle buone vacanze.

    Con stima

    Mauro

    • admin scrive:

      COMMENTO DI UGO CATOLA, PSICHIATRA MANICOMIALISTA: Il quadro evidenziato è chiarissimo, ma la fine prospettata è inevitabile per una serie di fattori degenerativi della società, intesa come organismo malato di cancro, ormai destinato ad una fine rapida e certa. Il tessuto sociale, struttura portante dell’organismo, deve essere differenziato nelle sue funzioni per essere vitale. Se una parte di questo prende il sopravvento sulle altre, non vi sarà più una sana sovrastrutturazione, dove la base regge il vertice ed il vertice consolida la base, ma un vero cannibalismo delle componenti umane, in cui prevale il più forte e il meglio organizzato: le lobbies bancarie e finanziarie, cioè i mercanti, che decidono le guerre e l’avvenire dei popoli in base al loro interesse di bottega e non guardano il bene comune perché si sentono superiori se non addirittura eletti dal Signore, cioè dal Dio denaro che tutto travolge e che tutti invocano o come strumento di sopravvivenza (i più deboli) o come strumento di accumulo (i più forti) per soddisfare l’insaziabile cupidigia bestiale (come non rievocare la lupa dantesca “che dopo il pasto ha più fame che pria”? ovvero la puttana insaziabile della finanza che nelle fasi di espansione fa crescere l’economia per poi, nella recessione, mangiarsi i vitelli grassi…in base ad una CINICA SPECULAZIONE SPECISTA. Come non pensare che il rimescolamento razziale dei popoli, raccomandato però solo per il parco buoi secondo il principio della doppia morale, non sia un meccanismo razzista di sfruttamento e di predominio in quanto aumenta la distanza genetica e il relativo QI fra dominatori e dominati? (Vedi su questo gli studi di Shokley)
      I fattori dell’inevitabile degenerazione e morte del corpo sociale umano, inteso come comunità di persone consapevoli e autodeterminate sono ben evidenziate nel Maha Bharata, dove la autodistruzione degli Kshatrya è dovuta alla alla cupidigia di beni materiali che porta la lotta fra gli stessi membri della famiglia Bharata, e a nulla valgono gli avvertimenti dei saggi Acarya. Anzi, alcuni di essi combattono in entrambi gli schieramenti, consapevoli della inutilità della lotta e della prossima fine di una civiltà. Cioè le stesse guide spirituali si mettono al servizio della cupidigia e dell’avidità di potere. Lo stesso Krishna, auriga e consigliere spirituale di Arjuna, uno dei fratelli Pandava spodestati illegittimamente dal regno dai cugini Kaurava, consiglia di proseguire lotta che porterà all’inevitabile Varnasamskara che avrà per conseguenza la fine della società organica e il predominio dei forti sui deboli, col cannibalismo sopra accennato di una élite organizzata sulla massa indifesa e inconsapevole, trattata a livello di bestiame, non più in grado di rivendicare la sua dignità e i suoi diritti perché incapace di esercitare, e quindi riconoscersi, un ruolo sociale ben definito. La massa, il popolo inutile sarà pertanto sfruttato e “mangiato” per quel poco che potrà ancora dare….
      In questo poema vediamo il crollo dell’architettura sociale e l’insegnamento che se ne trae è che tale crollo debba essere il più rapido, per poter costruire un nuovo edificio. Nel frattempo non rimane che essere spettatori, cercando, per quanto possibile, di elevare i nostri spiriti e rimanere in piedi in mezzo alle rovine. Ma sopra tutto abbiamo il compito di mantenere accesa la lampada della consapevolezza.
      Non serve quindi lottare contro le tenebre, ma trasmettere a quei pochi che resteranno in piedi dopo di noi quello che stiamo vedendo e vivendo in questa epoca oscura.
      Pertanto, caro Marco, non è possibile “Ricostruire la repubblica” perché i fattori degenerativi sono ormai troppo avanzati.

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