ELITES E MIGRAZIONE: FALSA MORALE, VERI INTERESSI

ELITES E MIGRAZIONE: FALSA MORALE, VERI INTERESSI

I poteri (interessi) forti, attraverso i media da loro gestiti, giustificano l’immigrazione di massa come rimedio alla denatalità dei paesi occidentali.

La giustificazione non regge perché quelli sono i medesimi poteri (interessi) forti che hanno indotto la denatalità (soprattutto) attraverso la loro politica monetaria deflazionistica e recessiva la quale, assieme al modello sociale ad essa collegato, al contrario delle sue promesse di sviluppo e stabilità, ha tolto lavoro e prospettive per il futuro, nonché partecipazione democratica.

Sono i medesimi poteri (interessi) forti che mantengono quella politica nonostante i suoi effetti, e che con essa si sono arricchiti e potenziati politicamente.

Sono i medesimi poteri (interessi) forti che inducono i flussi migratori fomentando o conducendo direttamente guerre in Africa e Asia, per i loro interessi petroliferi, minerari, militari e per vendere armi, e praticandovi il land grabbing.

E che permettono ai comitati d’affari italiani, in veste politica o religiosa, di speculare e rubare sul traffico dell’accoglienza, coperti dal Papa e dai mass media moraleggianti; e che permettono al padronato di giocare al ribasso sui salari grazie alla mano d’opera immigrata.

Un traffico che distrae grosse risorse economiche altrimenti spendibili per sostenere l’occupazione e gli investimenti, quindi la natalità; e che inoltre comporta problemi di criminalità, di sicurezza del territorio e di malattie importate.

Noi facciamo pochi figli e poca domanda interna perché già abbiamo scarso reddito e scarsi servizi e scarsa sicurezza, e quei poteri (interessi) forti ci tolgono altri soldi e altri servizi e altra sicurezza per offrire il mantenimento (per giunta gratuito, senza lavorare) a chiunque arrivi: un invito potentissimo ad accorrere in massa, rivolto a un bacino di centinaia di milioni di poveri, e che mette in moto un flusso inesauribile, che richiederà risorse inesauribili, ossia esaurirà presto quelle disponibili.

Il cerchio si chiude: con la recessione e la disoccupazione si produce la denatalità che giustifica l’accoglienza, la quale sostiene la denatalità; al contempo, con l’imperialismo e l’interventismo nei paesi poveri si alimentano i flussi migratori, scaricandone i costi sui paesi occidentali, in cui le condizioni di cita e le prospettive per il futuro si deteriorano al punto che essi risultano attraenti solo per i migranti economici che vengono da aree molto peggiori, mentre per noi davvero aver figli diviene sempre meno sostenibile e desiderabile. Così sta avvenendo la sostituzione etnica: fuori noi, dentro loro. Ci estinguono con la sindrome del panda: i panda, quando si trovano in cattività, in un ambiente cioè che non sentono più come il loro, smettono di riprodursi.

I soliti preti e mass media dicono che noi occidentali dobbiamo accettare l’immigrazione di massa da quei paesi per espiare il fatto che, in passato, li abbiamo colonizzati e sfruttati. Ma chi decise la colonizzazione e la usò per arricchirsi erano nongià i popoli (occidentali), bensì proprio quelle medesime élites che oggi stanno praticando l’imperialismo verso quei paesi a spese (anche) dei popoli occidentali, e che posseggono i media e  gestiscono l’informazione, cioè la propaganda, a loro profitto.

15.08.16  Marco Della Luna

 

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2 risposte a ELITES E MIGRAZIONE: FALSA MORALE, VERI INTERESSI

  1. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e miriadi di stimati lettori nei ricchi (e trasgressivi) ristori feriali,

    I fatti rappresentati sono veri, ed anzi diventano tragicomici stante la sempre più martellante ed insistente propaganda buonista e strappalacrime volta a stravolgerli ed occultarli e che pare sia bevanda sempre apprezzata dal popolo bue, benchè adulterata e maleodorante. Ne sono fulgidi esempi dapprima l`esternazione encomiastico-trionfalistica del Grande Angelino il quale ci magnifca che a fronte di migliaia di arrivi giornalieri di « migranti » ovviamente costosissimi, non identificati, prepotenti ed incontrollabili (che si sommano ai milioni già stanziati ed altrettanto improduttivi e sempre più esigenti) vi sono stati ben 110 espulsioni e 109 arresti in otto mesi. Sempre che poi detti provvedimenti siano effettivi e non sogni cartolari. Come pure la demenziale idea del dr. Morcone (l`albergatore dei clandestini a spese del contribuente) di « farli lavorare » su « base volontaria ». Sia chiaro che io sono favorevole ad imporre il lavoro obbligatorio ad ogni immigrato irregolare fino a quando la sua posizione non sia definita, ma ferma restando la salvaguardia dei generali diritti dei lavoratori, detta attività deve essere produttiva, reale e sorvegliata con l`immediato allontanamento dei renitenti. E naturalmente deve essere corrisposto un salario a tariffa sindacale. Eguale a quello dei residenti, previa deduzione delle normali imposte, servizi sociali, e dei costi del mantenimento. Invece la proposta del dr. Morcone mi pare la solita pugna che volge in pugnetta, naturalmente a spese ed a scorno del popolo bue pagante. E magari anche con cuccagna ed arrichimento dei diffusissimi e voraci lupi travestiti da agnelli.

    Ma nel merito generale del problema avrei dei dubbi sulle finalità geopolitiche del traffico voluto e gestito dai nostri supremi ed apolidi reggitori.
    Per spiegare occorre una premessa. A partire dall`inizio degli anni `90 oltre al radicale cambiamento geopolitico, vi é stato un`epocale modifica dei sistemi economici dovuta alla globalizzazione ed all`informatizzazione. Ovvero :
    a) Possibilità di trasmissione quasi gratuita, istantanea e planetaria del pensiero e di circolazione illimitata di tutte le merci e di moltissimi servizi
    b) deregulation totale (ma solo a vantaggio dei grandi operatori) in tutte le attività
    c) spostamento dell`attività manifatturiera ed industriale dai paesi occidentali ai c.d. « paesi emergenti » con il vantaggio di salari minori e minori vincoli ambientali, fiscali e sindacali
    d) strangolamento dei paesi produttori di materie prime mediante capestri finanziari internazionali e turbolenze sociali e religiose
    e) concentrazione della sovranità monetaria reale e della gestione dell`offerta di moneta nelle mani di due emittenti

    Quanto sopra ha provocato alcune conseguenze dapprima positive, ma che poi hanno cominciato a creare spaventose complicazioni :
    a) aumento esponenziale nella produzione di beni e servizi
    b) inibizione della correlazione tra massa monetaria e quantità di beni e servizi nel sistema globale
    c) posibilità di instaurare una gestione della finanza fine a sè stessa, autoreferenziale, autoregolata, di valore illimitato ed avulsa dalla circolazione dei beni reali
    d) seri squilibri nella domanda aggregata causa la delocalizzazione delle attività produttive che ha provocato disoccupazione e perdita di potere d`acquisto in una parte cospicua della popolazione dei paesi industrializzati, a fronte di una eccessiva immisione di beni di consumo con conseguente crollo dei prezzi all`ingrosso. (ma non al dettaglio causa i monopoli distributivi di fatto). Ma a fronte di ciò non vi é stato un parirtetico aumento nei paesi emergenti restando la ricchezza concentrata in pochi, oppure surrettiziamente esportata a favore delle élites apolidi.
    e) punizione delle piccole e medie attività a vantaggio dei gruppi multinazionali
    f) intimidazione dei professionisti liberali a mezzo di restrizioni legislative e fiscali
    g) asservimento di giudici e fine della libera docenza con coazione per i recalcitranti e gratificazione per gli obbedienti
    h) crisi della finanza per eccesso di liquidità e demenziali criteri di attribuzione e gestione del credito
    i) crisi dell`economia reale causa la caduta dei consumi delle masse lavoratrici tradizionali
    j) forti tensioni sociali ed aumento degli indigenti nei paesi già ricchi ed ora deindustrializzati
    k) necessità di espedienti costituzionali e di governo autoritari per controllare le masse
    l) introduzioni di oraganismi sovranazionali dotati di poteri autocratici
    m) esplosione della corruzione e degli sprechi sia a fine di ricatto politico che di sopravvivenza economica e gratificazione degli esecutori
    n) fiscalismo esasperato sia per finalità di bilancio pubblico, che per controllo e punizione sociale
    o) concentrazione dei poteri e delegittimazione delle nazionalità ed autonomie locali

    In questo contesto é ovvio che sul piano occupazionale si sia verificata una caduta dei posti di lavoro a fronte di un aumento della produzione. Quindi con riduzione dei salari (e diritti conseguenti). Ma cotale riduzione non é né lineare né omogenea. Ovvero in termini matematici colpisce schiacciandola la parte centrale della curva di Gauss, specialmente quella ad ordinata zero. Ovvero é colpito il lavoratore di qualifica media (impiegato, specializzato, artigiano, piccolo professionista) mentre sono restati indenni i portatori di grandi capacità con elevatissima formazione ed i lavoratori a minima qualifica. Es. La multinazionale o il monopolista distributivo ha bisogno del dirigente/advisor preparatissimo, come dello scopino che non conviene sostituire con una macchina dato che si trova facilmente ed a bassissimi costi e diritti sindacali. Invece l`impiagato d`ordine il quadro intermedio, l`operaio specializzato non servono più essendo rimpiazzati da robot e computer.

    Quindi gli ingegneri di manipolazione sociale dell`élite apolide hanno creduto di inquadrare il problema giustamente dall`inizio : ovvero premiare le qualifiche alte (sempre che obbedienti e flessibili), aumentare il serbatoio dei low grade job e punire duramente le qualifiche intermedie, ma gestendo tutto l`insieme in modo da non penalizzare a livello complessivo la domanda aggregata. Ovvero :
    a) stabilendo una tipologia distinta di paesi/areee da trattare diversamente, come sudditi da sfruttare, intermedi da mantenere ma in istato di costante insicurezza e dominanti da premiare
    b) immettendo nei paesi sviluppati flussi di immigrati atti ai lavori di basso livello provenienti da paesi oggetto di sfruttamento diretto e coattivo. Pariteticamente dirigere e controllare strettamente la formazione e la selezione di quelli destinati agli alti incarichi esecutivi e magari cooptabili nell`élite apolide dominante.
    c) far giungere le masse di disperati prima in altri paesi sudditi, già conquistati e spogliati delle loro ricchezze e quindi da abbandonare, ma facendo in modo che gli stessi fungano da pozzo di decantazione e nuova terra di stanziamento per i nuovi arrivati
    d) prelevare i migranti utili dai paesi di immissione e farli confluire, opportunamente inquadrati nei paesi di destinazione finale, come manodopera di basso grado
    e) aver poi cura di mantenere con opportune restrizioni pratiche la massa di immigrati immessi in condizione di precarietà e sudditanza economica in modo che non possano intaccare la condizione di potere degli indigeni nei paesi dominanti.
    f) condizione quest`ultima che non vale nei paesi sudditi di prima immissione, dove al contrario la presa di potere economico e politico dei nuovi arrivati a spese degli indigeni é incoraggiata, al fine di meglio intimidire gli indegeni sudditi e rendere più attrattiva e lucrosa la migrazione.
    g) utilizzare poi gli immigrati già immessi ed inquadrati come strumenti di pressione politica ed economica verso quelle classi di indigeni non obbedienti alle direttive dei capi. Come pure utilizzare sia in via illegale i migranti cone strumenti di azioni violente verso gli autoctoni indifesi, oppure legalmente arruolarli in appositi corpi paramilitari o para polizieschi per controllare sia gli altri immigrati (magari di etnia e religione nemica) ed anche i sudditi autoctoni.

    L`Italia é paese suddito, già spogliato e deindustrializzato ed ora adibito a pozzo di decantazione. Il nostro governo é fatto da impiegati pro tempore che attuano le direttive geopolitiche decise altrove. Non a caso dico che viviamo in una nuova unione sovietica, dove Mosca é sostituita con Berlino ed il patto di Varsavia é l`euro ed il fiscal compact. Quindi la congiuntura economica é irrilevante facendo premio la punizione fiscale, patrimoniale e politica se deficitari, come la spogliazione dell`eventuale surplus se attivi.

    Ma i nuovi gerontocrati apolidi che hanno sostituito i santoni una volta al Cremlino, che curiosamente si dicevano pure loro sovranazionali, commettono almeno due errori esiziali. Uno é evidente, ovvero il sistema corrente é perfetto, ma come l`ancien régime é retto da una classe parassitaria che si deve avvalere di esecutori costosissimi ed ancora più dilapidatori. Conseguenza brucia più ricchezza di quanta riesca a produrne e per questo (come l`URSS del resto) é condannato all`autoestinzione.
    Secondo errore proprio i flussi migratori che i preparatissimi e sceltissimi ingegneri sociali credono ancora siano controllabili a piacere e quindi arrestabili a comando e/o dirigibili come una qualunque macchina computerizzata. Cosa questa purtroppo lontanissima dal vero, che credo cominci ad esser nota anche ai capi supremi. E la grossa complicazione é la demografia che si sta ritorcendo contro chi l`ha utilizzata come grimaldello sociale. Ovvero la moltiplicazione dei migranti tali e prospettivi, é esponenziale rispetto alla nostra ed é sfruttata artatamente da nuovi capi etnici, pseudoreligiosi e nazionali, estranei alla nostra élite apolide e progressivamente incontrollabili ed antagonisti della stessa.
    Da qui cominceranno a breve a nascere grosse e cruente complicazioni, che sfortunatamente coinvolgeranno per primi i paesi come il nostro che diventeranno il primo terreno dell`inevitabile scontro.
    Quindi attenzione che i selezionatissimi ingegneri sociali hanno creato un mostro che non controllano più come il dr. Frankenstein.

  2. Sibilla Tiburtina scrive:

    Caro Avvocato e Numerosi Lettori
    C’è un altro aspetto parallelo della questione: la NOSTRA emigrazione. Da decenni, grazie a un sistema che pratica solo la selezione dei mediocri – a partire dalle università per continuare in ambito statale – i migliori cervelli italiani hanno dovuto emigrare all’estero per avere qualche possibilità. Bill Gates o Steve Jobs con i loro garage sarebbero stati arrestati e perseguiti perché ‘non a norma’. L’inventore italiano del codice a barre lo ha brevettato negli Usa; qui aspetterebbe ancora il permesso della Asl, dell’Inps, il Durc e la Tari.

    Un’altra cosa vergognosa è il parallelo che si fa fra l’emigrazione italiana del Novecento e quella attuale. Pochi anni fa una mostra al Museo del Mare di Genova fu dedicata all’immigrazione. Spiegava con bei documenti e fotografie come gli italiani poverissimi di inizio secolo pagassero il biglietto, affrontassero un lungo viaggio con le famiglie per andare a LAVORARE in paesi dove per prima cosa venivano schedati ed esaminati (salute, alfabetizzazione) imparavano la lingua, e poi sottostavano agli usi e leggi locali, in nord e sud America come in Australia. Alla fine della mostra, ecco l’immancabile pistolotto moralista sull’accoglienza, con foto dei ‘migranti’ di Lampedusa che venivano oscenamente paragonati ai nostri connazionali; ma loro non vengono per lavorare e integrarsi, vengono per farsi mantenere a sbafo e sfruttarci.

    Oggi in Italia importiamo immigrati clandestini semianalfabeti ed esportiamo i nostri migliori cervelli. Questo si traduce in un impoverimento delle nostre capacità, è un’ulteriore selezione alla rovescia. Senza contare che i ragazzi più giovani col pretesto ‘europeo’ delle borse di studio o degli stages, vengono sradicati dalla loro terra e dalle loro famiglie ed affetti, vagano da una nazione all’altra seguendo la chimera di un lavoro che non sarà MAI stabile. Quindi non si sposano, non fanno figli e in più vengono anche accusati d’essere ‘bamboccioni’ perchè vivono ancora in famiglia – non potendosi permettere nemmeno di affittare un monolocale. Ciò fa parte del piano generale per cancellare le identità nazionali, i popoli più ancora che gli stati.

    Godiamoci il ‘circenses’ estivo, inclusa la caccia ai Pokemon e le Olimpiadi, aspettando lo scarso ‘panem’ che ci verrà dato in autunno. Però, nonostante tutto, cerchiamo di coltivare qualche (illusoria) speranza…

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