SEGUITO A “PAGARE GRATIS CREANDO EURO”

Il mio articolo “Pagare gratis creando euro” ha avuto molto successo e numerosi debitori sembra vogliano mettersi a creare euro scritturali, come fanno le banche, per pagare i loro debiti.

Poiché ho ricevuto diverse richieste di chiarimenti e indicazioni operative, informo tutti coloro che intendono sperimentare la creazione scritturale di euro e il pagamento con essa di propri debiti , che ovviamente i loro creditori dichiareranno di non accettare quella modalità di pagamento, indi procederanno con decreti ingiuntivi, precetti, pignoramenti, istanza di fallimento, a seconda dei casi.

I debitori potranno difendersi in tribunale contestando che quegli euro così creati e quei pagamenti sono validi come quelli creati dalle banche ,in base al principio di eguaglianza sancito dalla costituzione, in base al generale principio di reciprocità, e in base al fatto che nessuna legge prevede o proibisce la creazione euro scritturali, la quale viene praticata tranquillamente dalle banche e accettata addirittura ai governi.

Non mi aspetto che i tribunali accettino questi argomenti perché, aldilà della loro correttezza logica e giuridica, il potere giudiziario non può andare contro il sistema di potere materiale e i suoi interessi.

Però in tal modo si opera di far venire alla luce dell’illegalità e le contraddizioni del sistema e l’inconsistenza della sua giustizia – un sistema in cui le banche possono fare sostanzialmente quello che vogliono e violare i principi fondamentali della costituzione, e arrogarsi il potere esclusivo di creare danaro dal nulla  chiamandolo “euro” come quello della BCE, senza una legge che le autorizzi a fare ciò, semplicemente in base al principio che ciò che non è proibito è lecito, mentre ai cittadini fanno negare questa possibilità: might is right.

E se a creare gli euro scritturali e a usarli per pagare o tentare di pagare saranno decine di migliaia di cittadini, allora si metterà in moto un processo di tipo rivoluzionario, che i giudici non potranno fermare.

11.10.16 Marco Della Luna

P.S. Ovviamente, la cosa illogica e illegittima del vigente sistema è che le banche commerciali private, e solo le banche, abbiano la facoltà-privilegio, accettata da tutte le istituzioni, anche se nessuna legge gliela conferisce, di creare moneta dal nulla, buona anche per pagare le tasse, e denominarla “euro”.  Una facoltà che neanche gli Stati hanno! Una facoltà essenzialmente politica e sovrana.

Altrettanto ovviamente la soluzione non  può essere il riconoscere a tutti la facoltà di creare euro come fanno le banche, ma il riconoscere a tutti questa facoltà è la inevitabile conseguenza logica-giuridica del dire, da parte delle autorità monetarie e di quel giudice di Bolzano, che le banche possono creare euro scritturalmente perché la creazione di tali euro non è proibita e non è riservata alla BCE: come non è proibita alle banche commerciali, così non è proibita a me né a te, che quindi, in quella logica, possiamo emettere euro anche noi. Conseguenza assurda, che dimostra l’assurdità e insostenibilità della tesi secondo cui le banche commerciali abbiano il diritto di emettere euro (scritturali).

 

 

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7 risposte a SEGUITO A “PAGARE GRATIS CREANDO EURO”

  1. Franco Ranieri Santi scrive:

    Caro Marco…. (mi permetto questa ‘entry’ perché ritengo che in contesti di solidarietà, e quindi solidali, sia ‘naturale’, oltre che per me congeniale come unico modo ‘umano’ di comunicare) ho preso conoscenza con vero interesse e piacere dell’artic. sul pagamento dei debiti con emissione di moneta scritturale, di cui ti ringrazio, e questo aggiornamento; dalle tue osservazioni e previsioni di possibili conseguenze, mi è venuta una riflessione , che vorrei sottoporre alla tua valutazione.
    Una possibile reazione/posizione, del sistema e sue articolazioni, ma anche la formale differenza fra un cittadino (sempre che non ci si addentri in contesti come OPPT, dove si ritiene che ogni cittadino sia un trust per il sistema) e l’entità ‘banca’, è quella che quest’ultima è un’entità giuridica in forma societaria (quindi con un’amministrazione scritturale formalmente adottata e riconosciuta) a differenza del singolo individuo.
    Allora l’idea è…. e se un gruppo di cittadini (comunque dimensionato) si costituisse in forma di trust?! magari con lo scopo sociale del pagamento dei ‘dare’ degli amministratori/disponenti attraverso l’emissione di moneta scritturale?! o altra ‘mission’/scopo societario ritenuto più funzionale.

  2. zanellato.lorenzo scrive:

    REPLICA ALL’AVVOCATO MARCO DELLA LUNA
    tutti possono davvero pagare i propri debiti creando moneta. Ma lo possono fare (solo) staccando cambiali (visto che ogni moneta è debito). Dopodiché dovranno pagare quel nuovo debito, invece di quello vecchio.

    Una banca, vista in maniera moderna — l’errore è ragionare in modo medievale, e poi pretendere che la contabilità ti segua nelle tue sciocche fantasie — non crea moneta, ma:
    – Registra debiti e crediti (ovvero, si occupa di pagamenti;
    – Si pone come intermediario nella concessione di credito, nel senso che, se qualcuno vuole comprare una lavatrice a credito, e se il credito non glielo dà il venditore (prendendosi il rischio), allora la banca può concedere lei il credito (sempre prendendosi il rischio).
    PUNTO.

    Non è la banca che crea moneta. Qualunque tipo di credito / dilazione commerciale di pagamento genera disponibilità che prima non c’erano. Nel caso della banca, c’è in più solo un omino che sta lì a sommare i depositi, e ne trova di più.
    Se l’omino non fosse imbecille come il medievale che insiste con la creazione della moneta, fino ad arrivare agli assurdi dove è già assurto da tempo il nostro Marco (forse — nomen omen — egli vive sulla Luna…), si preoccuperebbe di aggiungere a quello che misura anche il credito commerciale che non misura.
    Se manca moneta nel sistema, e tutti si mettono ad accordare più dilazioni di pagamento — che è proprio quello che NON accade, in tempi di crisi — ti ritroveresti con il sistema che viaggia spedito e felice con la poca moneta che c’è.

    • admin scrive:

      A ZANELLATO, senza badare alle sue puerili battute: La mia tesi è appunto che le banche commerciali non creano moneta ma compiono tra loro operazioni (novazioni soggettive e oggettive, compensazioni, cessioni) con cui estinguono o costituiscono o modificano i rapporti tra i loro clienti. Chi vede in ciò una moneta ha una concezione arcaica della banca e pecca di sostanzialismo, perché scambia per moneta quelle che sono operazioni su contratti. Anni fa, sostenendo ciò in una causa di revocatoria fallimentare del tribunale di Cremona, ho vinto. Ora ho in preparazione un articolo su questo.

  3. ahfesa scrive:

    Avvocato lei é un bonaccione ed un inguaribile ottomista. E non mi dispiace poichè il proverbio napoletano (maestri cosmici in “creazione” di strumenti di pagamento visibili ed invisibili) dice “spera buono che buono arriva”.

    Difatti se il problema fosse limitato alla creazione di strumenti di pagamento assimilati ed accettati come il denaro contante da parte delle banche commerciali sarebbe il bacio di una velina. Invece il guaio sono le banche d`affari (ordinariamente camuffate da banche commerciali) che creano moneta per pasticciatissimi affari (che nulla hanno a che vedere con la gestione bancaria), regolarmente lo perdono anche in causa di leve demenziali, e poi quando fanno i conti scoprono di essersi mangiato il denaro (quello vero stavolta) dei depositanti e naturalmente dei piccoli azionisti e creditori obbligazionari (non di rado truffati con complicati e demenziali strumenti). E curiosamente in quel caso (vedi banche di papà) si scopre che la moneta che prima si faceva come i cappelletti a Parma, di colpo non si può più fare a causa di strane e severissime leggi restrittive, che però chissà perchè prima del dissesto esistevano, ma non funzionavano. Ed allora sorci verdi per i soliti che vedono in un secondo sfumare i risparmi di una vita.

    Ma anche questi pasticci sono la maracchella di un ragazzino discolo che si potrebbe mettere in riga con un bello sberlone. Il buco nero, il bubbone con metastasi sone le banche ombra. ovvero quelle istituzioni che nominalmente vendono mortadelle, ma che invece fanno i banchieri senza titolo e senza controlli e con in più la favolosa possibilità di creare mediante le transazioni elettroniche moneta per cifre astronomiche, in tempi infinitesimi e con forme tecniche sempre nuove e più complesse ed assolutamente fuori da ogni previsone giuridica. Tanto che sovente gli stessi emittenti si trovano autotruffati dai loro stessi trucchi. E questo é quello che ci condurrà alla rovina. E neanche fra moltissimo, dr. Draghi compreso.

    • admin scrive:

      AD AHFESA: Certo, in alcuni miei saggi mi sono diffuso sulla creazione monetaria fatta per azzardate o fraudolente operazioni finanziarie e nell’area grigia e nel dark pool. Questa potestà di creare moneta lasciata, implicitamente e come eslege, in mano ai banchieri d’azzardo e frode ha gonfiato una bolla trascendente – ma la domanda è se la mancata regolamentazione di questa creazione sia stata fatta consapevolmente.Io ritengo di sì, per dar loro in mano uno strumento di ingegneria sociale e ricatto politico irresistibile.

  4. ahfesa scrive:

    Scusi avvocato, salvo errore, ma sia pur da profano mi sorge un dubbio. (oltre a non capire le modalità tecniche e contabili della “creazione degli euro scritturali”)

    Allora la materia del contendere che ha originato la pronunzia é semplice: una banca mutuante conferisce al mutuatario della moneta scritturale (che si é fatta da sé, anche se non mi é spiegato come l`attore lo dimostri) per acquistare un immobile che é dato come garanzia reale al servizio del debito contratto.

    Successivamente il mutuatario interrompe i pagamenti e la banca accerta giudizialmente la morosità ed ottiene il titolo esecutivo con la formula.

    A questo punto il mutuatario eccepisce che non può darsi corso all`esecuzione poichè il mutuante si sarebbe procurato la provvista in modo illegale, rendendo nullo il contratto.

    Salvo errore il magistrato giudicante respinge le eccezioni del mutuatario attore e conferma l`esecuzione a favore della banca mutuante. Si ingarbuglia però nelle motivazioni entrando in maniera improvvida nella confutazione delle eccezioni da lei proposte arrivando a dire, per respingerle, che in forza del principio di egualglianza non solo la banca può validamente creare denaro (o strumenti atti all`estinzione delle obbligazioni ad esso assimilati) , ma anche chiunque. Situazione questa che come le ho già detto apre scenari processuali insperati e non sfavorevoli al suo assistito.

    Ma resta un fatto palese: il giudice si è ingarbugliato per essere più realista del re. Ovvero io temo che il modo con il quale il mutuante si sia procurato la provvista sia cosa nettamente disgiunta dalla materia del contendere ed ove ne ricorrano i presupposti vada contestato altrove. Difatti il mutuante ha conferito la provvista (non l`immobile) che é stata accettata del mutuatario che l`ha usata per pagare il suo immobile, dunque senza al momento nulla eccepire in merito all`origine della provvista stessa. Ed anzi ne ha approfittato. Quindi, accertata in via definitiva l`inadempienza del mutuatario temo che lo stesso non possa arrestare l`esecuzione conseguente al titolo esecutivo, eccependo sull`origine della provvista.

    Quindi, con tutte le riserve poichè come ripeto io non sono un giurista, credo che l`appello sicuramente riformerà il dispositivo, non tanto negli effetti, quanto nelle motivazioni. E non parliamo se tale questione dovesse arrivare al Palazzaccio.

    Quanto poi ad un uso generalizzato di questo espediente (per altro valido fino a quando l`ordinanza di supporto sarà vigente) abbia certamente il grosso vantaggio di sensibilizzare sul probelma della creazione di moneta (che sia ben chiaro lei giustamente pone), ma temo non sia poi di ristoro effettivo agli utilizzatori, anzi potrebbe generare a loro sfavore (ed in aggiunta al loro problema originario) tutta una pesante serie di costi e di onorari dovuti alla finale soccombenza in giudizio. E più il grado é alto, più lei mi insegna duramente si paga, specialmente se l`avversario é potente e favorito.

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