PARTITO DELL’INTERESSE NAZIONALE

E’ Natale – nascerà il partito dell’interesse nazionale?

STATUTO DEL “PARTITO DELL’INTERESSE NAZIONALE”

ARTICOLO 1

Denominazione e sede

Tra i soggetti fondatori:   1- 2- 3-……. è costituita un’Associazione con la denominazione “PARTITO DELL’INTERESSE NAZIONALE”, nel proseguimento “PIN” o “il Partito”. L’Associazione ha, alla data della costituzione, sede in ________________.

ARTICOLO 2

Principi e scopi associativi

  1. La funzione fondamentale e legittimante dello Stato, del potere politico, ciò che lo rende una res publica anziché un’azienda privata al servizio di chi la gestisce da dentro o da fuori, è la tutela e la promozione degli interessi del popolo, soprattutto nel lungo termine e in un progetto di respiro generale. A tal fine è indispensabile che il popolo scelga effettivamente i propri rappresentanti e governanti, e che questi rispondano del loro operato agli elettori e alla legge, non a interessi extra nazionali. I fondatori hanno constatato che l’Italia manca di una classe politica che faccia gli interessi della nazione, e che le istituzioni della Comunità Europea non rappresentano e non tutelano l’interesse di tutte le nazioni aderenti, bensì prevalentemente gli interessi delle nazioni più forti e di gruppi finanziari privati. E’ necessario quindi rimediare e controbilanciare questo indesiderabile assetto di potere e rappresentanza.
  2. In politica interna come internazionale, le scelte, gli accordi, gli scontri, le soluzioni dipendono essenzialmente dai rapporti di forza e di interesse tra le parti che interagiscono; quindi un processo democratico reale presuppone che la popolazione sia informata, in termini realistici anziché idealistici, sugli interessi convergenti o contrastanti delle parti in gioco, nonché dei costi e dei benefici nel breve, medio e lungo termine delle opzioni possibili. Il PIN si adopererà affinché la gente sia informata e possa quindi partecipare e decidere a ragion veduta.
  3. L’esperienza, soprattutto quella all’interno dell’Unione Europea, ha dimostrato che il deviare da questi principi, lo sposare spiegazioni delle scelte in termini idealistici, e l’accettare regolatori e legislatori esterni, non eletti e non responsabili, anche se per alti motivi dichiarati, o in base a principi di tecnocrazia e supposta competenza superiore, portano a inefficienza, irresponsabilità, sopraffazione da parte del più forte, soprattutto nei rapporti internazionali.
  4. Purtroppo, per ragioni storiche, la mentalità e la prassi politica italiane tendono all’asservimento verso interessi e poteri esterni. I governi italiani degli ultimi decenni hanno di fatto rappresentato fortemente gli interessi di poteri forti e paesi stranieri con tendenze egemoniche, quali la Germania e la Francia, a scapito dell’Italia, che è stata impoverita, deindustrializzata, ridotta a condizione di inferiorità soprattutto in ambito comunitario; e questo ha comportato la necessità di rinunce e deroghe a principi fondamentali della Costituzione, quali la tutela dei livelli occupazionali e reddituali, gli investimenti produttivi e infrastrutturali, le provvidenze per malati e invalidi, l’impotenza di fronte alla pressione immigratoria di massa. L’Italia, gli Italiani, hanno quindi oggi la primaria e urgente esigenza di una forza politica in cui unirsi intorno agli interessi comuni, per prendere consapevolezza di essi e di che cosa li insidia.
  5. Il partito dell’interesse nazionale, nel proseguimento PIN o “Partito”, si caratterizza per il perseguire e tutelare l’interesse nazionale italiano mediante attività di ogni sorta: legislativa, governativa, amministrative, giudiziaria, culturale, didattica, scientifica, informativa, sindacale, economica, organizzativa, movimentistica, nel rispetto, a parità di condizioni, dei principi del diritto internazionale e dei principi dei diritti dell’uomo, salvi quelli dei cittadini. Naturalmente, l’interesse di ogni nazione comprende i buoni e collaborativi rapporti con le altre, nonché gli scambi culturali, commerciali, e di altri generi. Gli accordi con queste devono in ogni caso essere compatibili con le caratteristiche, la situazione, i bisogni della nazione.
  6. Il partito è disponibile a valutare progetti di fusione o federazione o confederazione con altre repubbliche, a condizione che questa avvenga su un piano di parità e che possa funzionare senza creare squilibri e impoverimento, e che vi sia compatibilità tra le abitudini e le mentalità dei popoli interessati nonché tra i loro sistemi economici. Gli organi rappresentativi, regolatori, legislativi che nascano dai predetti progetti dovranno essere eletti in elezioni a cui partecipi l’elettorato di ogni paese partecipante, su basi di parità.
  7. Il partito agirà per persuadere altre forze politiche, sindacali e istituzionali a collaborare all’opera di difesa dell’interesse nazionale. Il partito difende e afferma la Repubblica come Stato nazionale, parlamentare, democratico, sovrano, avendo constatato che tale forma è quella che storicamente meglio serve e meno tradisce gli interessi nazionali e i principi etico-politici propri della civiltà occidentale, nelle sue varie componenti e risultanti storico-culturali. Non accetta le ideologie contenenti principi di intolleranza ideologica o comunque contrari ai principi di eguaglianza e libertà.
  8. Esso contrasta ovvero non riconosce, ritenendolo illegittimo e di fatto nocivo, il trasferimento di poteri pubblici ad organismi che non siano democratici, elettivi, rappresentativi e sindacabili. Ciò vale anche per i poteri di regolazione ed emissione monetarie. Si riserva di disconoscere e ripudiare a tutti gli effetti tali atti.
  9. I fondatori constatano che, negli ultimi decenni, l’attività principale dei governi e della politica in generale, in Italia, è stata diretta a sottoporre il paese a interessi e direzione esterni adesso, e a trasferire a potentati esterni le principali aziende e banche italiane, compresa la Banca d’Italia. Tale attività politica è causa primaria della grave situazione in cui versa il paese. Il partito si riserva di disconoscere e ripudiare a tutti gli effetti tali atti ed omissioni, nonché le loro conseguenze, anche in termini di acquisizione di aziende o mercati strategici, siccome compiute nella consapevolezza della loro nocività per gli interessi nazionali.
  10. Pertanto, in tutte le questioni interne, come in quelle internazionali e in quella dell’immigrazione, il partito provvederà a fornire ai cittadini informazione e analisi oggettivamente verificabili sulle divergenze e convergenze di interessi e sui rapporti tra costi e benefici.
  11. In ambito normativo il partito propugna la modifica di norme esistenti, quali gli articoli 11 e 117 della Costituzione, nonché l’introduzione di norme nuove, che, nel loro insieme, impediscano che all’ordinamento italiano e al governo italiano vengano imposte da organismi esterni norme o condotte contrarie agli interessi nazionali italiani, e altresì che impediscano che l’Italia si trovi in posizione di inferiorità di diritto o di fatto nei rapporti con altri paesi od organismi esterni, come attualmente da molto tempo avviene in ambito europeo nei confronti di alcuni paesi e degli stessi organi comunitari, quali la Francia e la Germania. Questi paesi, a differenza dell’Italia, hanno norme e giurisprudenze costituzionali che pongono un vaglio a tutela dell’interesse nazionale sulle direttive e le altre attività dell’Unione Europea.
  12. In generale, l’Italia deve tutelare e promuovere i propri interessi nazionali dato che Francia, Germania, Polonia, Ungheria. Regno Unito e altri paesi europei tutelano e promuovono in modo nazionalista i propri, contro quelli degli altri paesi europei, Italia inclusa.

ORGANIZZAZIONE DEL PARTITO 

ARTICOLO 3

Organi associativi

Sono organi dell’Associazione:

– il Consiglio Direttivo;

– il Presidente;

– Il Comitato di presidenza

– il Tesoriere e i Vice Tesorieri;

– l’Assemblea degli eletti.

Sono chiamati, per unanime volontà dei comparenti, a comporre inizialmente il

Consiglio Direttivo

…..

è nominato Presidente, e ______________ vicepresidente,

ambedue con mandato quinquennale.

Il Presidente può istituire e sciogliere un Consiglio di Presidenza, con funzioni

consultive ed esecutive, sotto la responsabilità diretta del Presidente.

Sono altresì chiamati, per unanime volontà dei comparenti, a svolgere la funzione di

Tesoriere;

e di Vice Tesorieri del Movimento:

– .

Tesoriere e Vice Tesorieri partecipano, senza diritto di voto, ai lavori del Consiglio

Direttivo provvisorio .

ARTICOLO 4

Compiti degli organi associativi

Al Consiglio Direttivo provvisorio, come costituito a norma dell’articolo 3), è

assegnato il compito di redigere lo Statuto definitivo del Movimento e ogni altra regola

associativa, che saranno sottoposti per l’approvazione all’Assemblea.

Il Presidente ha facoltà di nominare uno o più relatori che procederanno ad elaborare e

redigere la proposta di programma politico da sottoporre al Consiglio Direttivo, con

facoltà di ciascun componente dello stesso di proporre emendamenti nel termine che

sarà fissato. La proposta di Statuto risulterà approvata, ove consegua la condivisione

della maggioranza dei componenti del Consiglio Direttivo stesso.

Il Tesoriere e i Vice Tesorieri, nominati con il presente atto, durano in carica 5 anni.

Il Consiglio Direttivo provvisorio provvederà agli adempimenti occorrenti per

procedere alla nomina dei previsti organi statutari, centrali e periferici, oltre che per

ogni altro adempimento che sarà ad esso assegnato in tale sede.

Lo Statuto del Movimento e ogni altra regola associativa e di funzionamento dello

stesso sono redatti in conformità ai principi e alle disposizioni contenute nella legge 6luglio 2012 n.96 in materia (fra altro) di garanzia di trasparenza dei rendiconti e saranno

informati ai principi democratici nella vita interna, con particolare riguardo alla scelta

dei candidati, al rispetto delle minoranze e ai diritti degli iscritti, così come

espressamente prescritto nell’articolo 5) della Legge citata.

ARTICOLO 5

Altri compiti degli organi associativi

Al Consiglio Direttivo provvisorio è assegnato il compito, per unanime volontà dei

qui comparenti fondatori, di procedere alla selezione dei Candidati che saranno

presentati alle consultazioni elettorali per il rinnovo del Parlamento Nazionale, per le

elezione di ogni livello, oltre che in occasione dell’indizione di ogni altra competizione

elettorale destinata ad avere luogo in data anteriore al primo Congresso del Partito.

Il Consiglio Direttivo provvisorio provvede altresì a previamente sollecitare

l’indicazione di possibili candidati da parte di ordini professionali, di associazioni di

cittadini, di imprese e di lavoratori, con lo scopo di formare liste il più possibile

rappresentative della pluralità sociale, e in modo tale da determinare che non meno di

un terzo di coloro che individuerà come possibili candidati provenga dalla

partecipazione diffusa dei cittadini. Provvede a garantire la partecipazione degli elettori

alla composizione delle liste e alla scelta delle cariche monocratiche oggetto delle

elezioni anche attraverso l’indizione di elezioni primarie, qualora il sistema elettorale

non preveda lo strumento delle preferenze o altro sistema che garantisca la libera scelta

dell’elettore.

Al Consiglio Direttivo provvisorio è inoltre assegnato il compito di dar luogo alla

composizione delle liste che saranno presentate nelle consultazioni elettorali di cui

sopra, con l’indicazione specifica di ogni singolo candidato e della relativa posizione

all’interno della lista, procedendovi con voto unanime dei suoi componenti, sentito il

Comitato etico di cui all’articolo 7) e senz’altro attenendosi alle indicazioni di

quest’ultimo ove le stesse siano state espresse all’unanimità anche da esso. Qualora il

Consiglio Direttivo provvisorio non conseguisse unanimità in una delle decisioni da

assumere in relazione a quanto sopra, la medesima è demandata al Comitato di

Presidenza, che assume le decisioni con voto unanime dei componenti.

Al Presidente e ai legali rappresentanti del Movimento è assegnato il compito di

procedere a tutto quanto occorrente per la presentazione delle liste dei candidati, ivi

compreso l’assolvimento degli adempimenti formali e di carattere amministrativo

previsti dalle vigenti leggi e di qualsiasi altro stabilito o comunque necessario, con

facoltà di conferire delega a terzi, anche non aderenti al Movimento, per l’esecuzione di

uno o più atti, ove ciò risulti previsto e consentito dalle vigenti disposizioni.

Il Presidente procede a quanto disposto dai commi 1, 2 e 3 che precedono,

strettamente attenendosi anch’esso a quanto previsto all’ultimo capoverso del

precedente articolo 4).

ARTICOLO 6

Adesione all’associazione

La partecipazione al Partito è aperta a tutti coloro che riterranno di riconoscersi nei

suoi valori fondanti, anche come esemplificati all’articolo 2) che precede e che ne

condivideranno i programmi elettorali e di funzionamento di volta in volta elaborati e

condivisi.

Il Consiglio Direttivo provvisorio provvede all’attivazione di un “sito internet”,

contenente ogni utile indicazione per procedere all’adesione al Movimento, parimenti

da esso stabilita. Provvede altresì all’approntamento dei più idonei strumenti di comunicazione, oltre

che all’adesione del PIN ai correnti “social network”, con lo scopo di favorire la

partecipazione diffusa dei cittadini all’attuazione del suo programma politico,

procurando soprattutto che tale partecipazione risulti il più possibile consapevole e

determinata, fondata su dibattito e permanente possibilità di scambio d’opinioni.

ARTICOLO 7

Comitato Etico

E’ costituito, in via transitoria e provvisoria, sino a quando l’Assemblea di cui

all’articolo 4) non avrà approvato il definitivo Statuto, pure comprendente l’indicazione

degli organi di direzione e di funzionamento del Movimento, e le relative modalità di

elezione e di nomina, un Comitato Etico, costituito da tre componenti e presieduto da

quello di essi di maggiore età, cui è affidato il compito di esaminare le candidature

predisposte in forza di quanto previsto dall’articolo 5) che precede, al fine di validarne

la compatibilità con le vigenti leggi, oltre che con l’esigenza del PIN di proporre agli

elettori esclusivamente candidati che, anche sotto il profilo della semplice opportunità,

non possano essere sottoposti a fondate ragioni di censura, prevedendo in particolare

l’esclusione dalle liste per coloro i quali abbiano subito una condanna, anche solo in

primo grado, per reati infamanti.

Analogo vaglio è compiuto dal Comitato Etico, in relazione alla sussistenza e

persistenza delle qualità di cui sopra in capo a coloro i quali aderiscono a qualunque

titolo al Partito, proponendone – se del caso – l’esclusione su cui si pronuncia il

Consiglio Direttivo.

I componenti del Comitato Etico, che rimangono in carica così come previsto per i

componenti del Consiglio Direttivo provvisorio nell’articolo 4) che precede, sono

inizialmente indicati dal Comitato di Presidenza, con decisione unanime dei suoi

componenti, entro quindici giorni dalla stipula del presente atto.

ARTICOLO 8

Organizzazione territoriale

In via provvisoria e sino a che non sarà provveduto, con l’approvazione del definitivo

Statuto del Partito, alla compiuta definizione delle organizzazioni a carattere territoriale

e dei rispettivi sistemi di funzionamento e di rappresentanza, i comparenti stabiliscono

che l’azione politica del Movimento sia promossa e coordinata su base regionale da

Consigli Direttivi Regionali provvisori composti ciascuno da tre membri, alla cui

nomina dà luogo il Comitato di Presidenza, che provvede altresì alla nomina del

relativo coordinatore provvisorio.

I Consigli Direttivi Regionali provvisori svolgeranno azione tesa a favorire la

formazione di aggregazioni di cittadini, anche a carattere spontaneo, che,

riconoscendosi nei valori e nel programma politico del Partito vorranno concorrerne

all’attuazione.

Tali aggregazioni, anche costituite nella forma dei Circoli, potranno formarsi e

costituirsi senza particolari formalità secondo le modalità indicate dal Comitato di

Presidenza.

Il Consiglio Direttivo provvisorio determinerà la facoltà di utilizzo della

denominazione e del simbolo del PIN, che potrà essere tuttavia concessa anche in via

temporanea e provvisoria e comunque in qualunque momento insindacabilmente

revocata.

ARTICOLO 9Patrimonio e funzionamento

L’Associazione non ha fine di lucro e dispone di un patrimonio da cui si attinge per le

spese connesse al proprio funzionamento.

Il patrimonio iniziale è costituito dalle somme e dai beni conferiti dai fondatori, dai

membri del Consiglio Direttivo provvisorio e da coloro che abbiano voluto sostenere il

progetto associativo fin dal suo avviamento.

Il Consiglio Direttivo, all’unanimità, ovvero, in assenza di quest’ultima, il Comitato

di Presidenza, stabilisce le modalità di costituzione o accrescimento del patrimonio.

ARTICOLO 10

Il Simbolo

Costituisce altresì patrimonio comune del PIN il Simbolo dello stesso, che è

rappresentato da:

ARTICOLO 11

Tesorieri e Rappresentanza Legale

La Rappresentanza Legale del PIN, di fronte ai terzi ed in giudizio, compete

congiuntamente a coloro che svolgono la funzione di Tesoriere e di Vice Tesorieri.

Ai soli fini di cui al II comma dell’art.36 C.C., il Partito potrà stare in giudizio nella

persona del Tesoriere e dei Vice Tesorieri con firma tra loro congiunta, salvo delega ad

uno di loro conferita all’unanimità, ai quali, secondo gli accordi dei fondatori, è

conferita – solo a tale limitato fine – la Direzione del Partito.

I medesimi hanno facoltà e, se su indicazione del Presidente, obbligo di assegnare

deleghe, anche a terzi non aderenti al Movimento, per lo svolgimento di singole

operazioni o di gruppi di esse.

Il Presidente o il Comitato di Presidenza può altresì attribuire a uno o più componenti

del Consiglio Direttivo provvisorio, o anche a persone estranee a questo, specifici

compiti o assegnare loro competenze in materie determinate, attribuendo i relativi

occorrenti poteri.

ARTICOLO 12

Rendiconto

Al termine di ciascun anno è redatto a cura del Tesoriere e dei Vice Tesorieri

rendiconto economico dell’esercizio con le modalità previste nell’articolo 8) della legge

2 gennaio 1997, n. 2 come modificato dall’articolo 9) comma 23 della legge 6 luglio

2012 n.96.

Il rendiconto, nel termine dei successivi novanta giorni, sarà sottoposto per la relativa

approvazione, previe verifiche da parte di Società di Revisione, ai sensi dell’articolo 9)

comma 1 della legge 6 luglio 2012 n.96, all’organo che risulterà all’uopo individuato

nello Statuto definitivo.

ARTICOLO 13

Autorizzazioni “una tantum”

I comparenti autorizzano i Legali Rappresentanti a compiere tutte le necessarie

pratiche per il conseguimento dell’eventuale riconoscimento del Movimento da parte epresso le competenti Autorità e ad apportare al presente atto, ivi compresa la parte del

medesimo in cui è stabilito il primo Statuto provvisorio, tutte le variazioni e modifiche

che venissero eventualmente richieste.

ARTICOLO 14

Durata

La durata del Partito è stabilita a tempo indeterminato, per unanime volontà dei

comparenti.

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5 risposte a PARTITO DELL’INTERESSE NAZIONALE

  1. Sibilla Tiburtina scrive:

    Caro Avvocato, caro signor Ahfesa e numerosi lettori
    per allietare il nuovo anno sotto i miglori auspici vi propongo questo link:

    http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-%2F%2FEP%2F%2FNONSGML%20TA%20P8-TA-2016-0441%200%20DOC%20PDF%20V0%2F%2FIT

    Leggete (se avrete pazienza) questo documento dell’Unione europea – link originale dell’Unione Europea:
    confermerà i timori del signor Ahfesa sulla libertà di espressione e sul controllo delle libere opinioni espresse sul web. C’è poco da stare allegri.

    E’ un documento in cui si discute su come affrontare e contrastare la “disinformazione” attribuita ai russi e all’Isis per danneggiare l’immagine dell’Unione. In realtà la disinformazione diventa un pretesto per controllare e censurare chiunque critichi l’unione europea.
    E’ l’anticamera per creare un nuovo reato di “attività antieuropea” o “propaganda antieuropea” su modello di quella “attività antisovietica” o “propaganda antisovietica” che permise ai russi di mandare nei gulag chiunque, con qualsiasi pretesto.
    Bisogna leggerlo avendo bene in mente che il suo vero significato è l’opposto di quel che vogliono far sembrare. Solita manipolazione del linguaggio e stravolgimento della realtà. A fin di bene, naturalmente.

    Ecco un riassunto del documento, con una lettura critica del testo che viene estrapolato da quello originale del link.
    In parentesi quadra i paragrafi del documento originale (vedi il link) da cui le frasi sono state estrapolate

    – La crisi ha portato un declino del pensiero critico nel pubblico rendendolo più predisposto alla disinformazione e alla manipolazione [§. G]

    Il primo atto di disinformazione viene compiuto dall’Unione europea stessa, quando scrive:

    L’UE rappresenta un modello riuscito di integrazione che, nonostante la crisi, continua ad attirare paesi che intendono riprodurlo o diventarne parte… [§. 6]

    l’UE deve trasmettere un messaggio positivo sui suoi successi, valori e principi con determinazione e coraggio, e che nelle sue argomentazioni deve passare all’attacco anziché rimanere sulla difensiva [§. 6]

    La disinformazione viene definita arma da guerra e naturalmente viene attribuita a russi (vedi Obama) e all’Isis, che va contro i ‘valori europei’

    – La disinformazione viene fatta contro la UE, istituzioni e cittadini, ed è considerata un’arma di guerra [§. D]
    – La propaganda ostile alla UE è un appello all’odio nazionale, razziale o religioso: vietato per legge [§. F]
    – Compromette il giornalismo e fa diventare l’informazione faziosa o strumento di potere politico [§. B]
    – Legittima azioni che minacciano sovranità, l’indipendenza politica, la sicurezza dei cittadini e l’integrità territoriale degli Stati membri dell’UE [§. I]
    – Distorce la verità, semina il dubbio, divide gli Stati membri [§. 1]
    – Scredita le istituzioni dell’UE e i partenariati transatlantici [§. 1]
    – Inculca nei cittadini dell’UE paura e incertezza, unitamente a una rappresentazione degli attori ostili, statali e non [§. 1]

    RIMEDI:
    Quindi il popolo va rieducato con le buone maniere

    – Rafforzare il pluralismo, l’obiettività, l’imparzialità e l’indipendenza dei media all’interno dell’UE e nel suo vicinato [§. 29]
    – Raccolta di dati e cifre sul consumo di propaganda [§. 2]
    – Alfabetizzazione mediatica e altre azioni utili [§. 3]
    – Definizione dei concetti di propaganda e disinformazione [§. 2]
    – Comunicazione politico-istituzionale, ricerche svolte in ambito accademico e da gruppi di riflessione [§. 3]
    – Campagne sui social media [§. 21, 46]

    o con le cattive maniere:

    -La guerra strategica e la guerra dell’informazione sono una una questione interna [§. 2]
    – La lotta contro la disinformazione va affidata alle istituzioni dell’Unione [§. 5]
    – Creazione di un centro di eccellenza delle comunicazioni strategiche Nato [§. 14]. per sorvegliare il web
    – Limitare il pluralismo dei media in qualche misura, come sancito dal diritto internazionale [§. A]
    – Controllo delle fonti nell’ambito dei nuovi media digitali [§. C]
    – Chiede alle competenti istituzioni e autorità dell’UE di monitorare attentamente le fonti di finanziamento della propaganda anti-europea [§. 25]

  2. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e stimati lettori,

    come giustamente dice un autorevole quotidiano non populista il nuovo governo comincia ad elargire al popolo dei senza potere i primi cospicui regali. Ovvero, benchè le infallibili agenzie statistiche nazionali ed europee ci dicano che siamo in deflazione, e quindi il costo della vita diminuirebbe, (io sono ignorante e non me ne accorgo, anzi il mio portafoglio mi dice il contrario) viene come oramai di consueto dal primo gennaio reiterata tutta una pletora di aumenti su beni irrinunciabili quali benzina, gas da riscaldamento, autostrade ecc. Inoltre detti aumenti curiosamente non son calcolati in decimi con i quali si misurano le “riprese” del PIL e delle cuccagne popolari, bensì in sonanti e multipli punti percentuali. Ad esempio il gas sale di circa il 5%, la luce dell` 1% dopo esser già aumentata del solito 5% tre mesi fa. Per conto le pensioni scendono appunto per la “diminuzione” del costo della vita dei gaudenti vecchietti e nonni che mantengono i nipoti trentenni. E naturalmente con il “surplus” si mantengono (impinguando ben ben introdotte cooperative benefattrici) nell`ozio assoluto masse di felici migranti che ringraziano con rivolte, violenza sui deboli, traffici illeciti, oppure i migliori, nullafacendo.

    Ieri é arrivato un altro regalo che invito l`avvocato a scartare e verificare con molta attenzione essendo sua materia, e magari farci sapere.
    Dunque uno dei vantaggi del web é che chiunque può dire la sua, beneficiando di un grado variabile di anonimato. E questo ovviamente a qualcuno in alto non piace, specialmente se l`uso di questa libertà sbugiarda vizi e difetti della sua privilegiatissima categoria. E dato che nonostante “l`impegno” e le “promesse” i capi , alemeno da noi, quando si arriva al dunque collezionano vistosi ed incresciosi insuccessi, é planare che il popolo ignorante ne approfitti per rognare sul web. E questa é una valanga dilagante che va ben oltre la “mormorazione” che persino il duce ed i gerontocrati del Cremlino tollaravano.
    È anche vero che tutte le libertà generano eccessi ed abusi, pensate al simpatico Robespierre che ossessionato dalla necessità di far tutti gli uomini eguali, al caso accorciava quelli fuori misura cominciando dalla testa. Quindi sul web circolano solenni “bufale”, dette dagli esperti “post-verità” di ogni forma e colore, come pure vi sono simpaticoni che diffondono solenni bugie, magari anche lautissimamente pagati per farlo. Ma é altrettanto vero che come dico spesso persino i bovini hanno un`interessante attività cerebrale e quindi nella stragrande maggioranza dei casi l`unomo comune sa distinguere il vero dal palesemente fasullo. Ovviamente a meno che lo stesso suddito non sia per preconcetto legato ad una certa ideologia o interesse, attribuendo quindi assoluta verità a qualunque cosa i suoi leaders pubblichino. Caso assai comune da noi sia in politica (es gli antichi lettori de L`Unità ai bei tempi), sia nella moda, quando il tal divo/cantante/calciatore, sfoggiano un certo abito/gadget, tutti i fans se ne provvedono immediatamente, capendo di non poter vivere senza.

    Quindi sembra i che nostri sempre attenti e solerti massimi magistrati abbiano pubblicato una sentenza che stabilisce la responsabilità del titolare di un blog per le opinioni pubblicate da un iscritto e trovate false o diffamatorie. Come pure un dotto e nobile avvocato, penso diretto discendente di un famoso personaggio manzoniano, ha avanzato interessanti proposte appunto per stanare – nel rispetto formale della libertà di espressione – i diffamatori e/o gli agitatori. Non commento nel merito lasciando al nostro avvocato, salvo il dire che il punto qualificante della proposta é l`obbligo della immediata e pubblica rintracciabilità e nominatività di chiunque scriva sul web. Al fine quindi di poterlo inquisire ed al caso punire si diffama qualcuno o mente. Come ho detto sopra la proposta é formalmente ineccepibile, salvo che pretende un mondo ideale dove il debole se inquisito o diffamato trova pronta protezione e ristoro, come al contrario dove non ci siano Don Rodrigo, Ferrer (molto amico dell`antenato del nobile avvocato) e Conte Zio & Padre Provinciale compiacente. Eh sì perchè il potente con questo sistema troverebbe non solo giusto e pronto ristoro, ma potrebbe anche facilemnte per vie traverse punire duramente il debole, anche e soprattutto nel caso in cui al contrario dicesse assolutamente il vero. E per conseguenza inevitabile il debole senza potere sapendo il suo rischio sarebbe molto invogliato a chiudersi la bocca, come appunto in quelle società rurali, oramai diffuse anche nella c.d. padania, dove il sasso poi lo si metteva in bocca di chi era inappropriatamente stonato, dopo averlo tacitato farcendolo di metalli pesanti.

    E quindi cari stimati lettori dobbiamo star bene attenti a quello che diciamo e scriviamo, anche perchè una volta la carta stampata la rodevano i topi e si perdeva nell`oblio, invece oggi quando scriviamo qualcosa sul web siamo eguali ai faraoni dell`antico Egitto i cui scritti sono rimasti scolpiti e leggibili per millenni e promettono di durare di più. Difatti questo articolo sarà inevitabilmente immagazzinato in un remoto angolo virtuale di un potente server, ma l`esperto potrebbe in millisecondi resuscitarlo anche dopo 10mila anni.
    E quindi se io qui avessi offeso un potente e poi per avventura anche tra anni io dovessi per disgrazia incrociarne la strada, il potente stesso avrebbe i mezzi per riesumare il mio dire e sia pure dopo molto tempo rivolgermelo contro.
    Difatti il difetto dei “social” é che sappiamo ciò che diffondiamo (ma anche lì dobbiamo stare attenti, vedasi il caso di quella che ha incautamente diffuso intimità e poi si é suicidata per la vergogna dopo la mondovisione simultanea delle stesse) ma appunto non sappiamo assolutamente i destinatari presenti e futuri del nostro dire e questo ci espone ad un inevitabile rischio.

    Quindi concludo come nei film. Il presente scritto é una mia libera inerpretazione di fantasia di certi fatti e situazioni, salvo errore e con ampia possibilità di rettifica. Come ogni riferimento a fatti e persone reali é puramente casuale.

  3. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e miriadi di stimati lettori,

    Buon Anno a tutti, sperando da inguaribile ottimista, che non sia peggiore del precedente.

    Ho letto lo statuto del PIN e sono d`accordo senza riserve, come credo lo sarebbero moltissime altre persone.
    Sfortunatamente però le idee gagliarde per produrre benefici – senza per altro inficiare il lavoro dell`avvocato – devono però essere tradotte in pratica.
    E qui tra il dire ed il fare non ci vedo solo il mare ma almeno tre oceani.

    Il primo e più facilmente valicabile à rappresentato dal trovare le persone ed i mezzi idonei per creare e far funzionare le nuova organizzazione. La cosa potrebbe richiedere tempo e molto denaro, ma non credo sia impossibile, anche perchè l`offerta politica istituzionale é quella che tutti sappiamo e quindi il fatto di proporre – almeno con una facciata seria e professionale – una nuova possibilità é certamente cosa che ricuote interesse. Unica remora é il fare in modo che le risorse umane e materiali non provengano in maniera dirimente da un unico soggetto o centro di interessi, per evitare che poi di fatto il partito ne sia controllato.

    Ma molto più complicato é il passo successivo, ovvero il riuscire a preservare le persone, le loro cose e l`organizzazione dall`invitabile opera di demolizione paralegale che verrà sicuramente posta in essere dai poteri forti a mezzo delle istituzioni costituite nel momento in cui gli stessi attuali potentati si accorgessero che il PIN rappresentasse una reale minaccia al loro potere. Ovvero dal presidente al semplice aderente, ciascuno dovrà affrontare spiacevoli ed insidiosi contenziosi con l`autorità o con strani e molto ben appoggiati soggetti, che improvvisamente lamentano abusi, offese, crediti o altre inimmaginabili pretese. P.e. l`industriale che appoggia il movimento, anche se in forma discreta, potrebbe trovarsi oggetto di impreviste pretese fiscali, dure e costose complicazioni burocratiche, svantaggiose modifiche della destinazione urbanistica del suo patrimonio, o magari anche un`antica segretaria che dopo anni si ricordi di aver subito avances indesiderate. O magari il professore si trova trasferito, o il funzionario di fatto retrocesso. o il semplice dipendente licenziato con le più speciose motivazioni Il tutto per la semplice ragione che le idee del PIN sono molto “populiste” e tutti sanno che appunto i “populisti” oltre che ignoranti ed incivili, sono anche certamente evasori fiscali, delinquenti e certamente pure pedofili.
    Si dovrà dunque far in modo che chi di fatto operi per il partito sia per quanto possibile inattacabile da simili interessati nemici, o in mancanza sia provvisto di efficacissimi e ben dotati mezzi di difesa, sia tributari, che legali che mediatici. Cose queste molto difficili da realizzare e molto costose da ottenere.

    Ma il terzo passo é il più difficile. Difatti una volta ottenuto un grado importante di consenso a livello nazionale, e magari anche la maggioranza decisionale, per evitare di scomparire o di essere istituzionalizzato (come la lega o i grilliti) il PIN deve affronare con successo il nemico nazionale e far in modo che il paese si affranchi sotto la sua direzione dalle oragnizzazioni internazionali e dalle élites apolidi che lo tengono in schiavitù. E qui o si dispone di dirimenti mezzi coattvi, come la capacità di bloccare tutti i commerci p.e. oppure i missili e le immense risorse naturali del sig, Putin che però già non basterebbero da sole, o ci si trova nella durissima eventualità di andar ad affrontare frontalmente sul terreno dei quattrini chi i quattrini stessi li fabbrica a piacere, ed anzi può sempre a piacere dire pure quelli che che son veri e quelli che sono falsi. Roba da far sembrare giochi da bambini le fatiche di Ercole o le astuzie di Ulisse.

    A meno di non seguire una strategia certamente non meno faticosa e pericolosa ma che almeno eviti il terzo problema e limiti assai il secondo. Ovvero dar vita alla struttura, ma mantenerla con la massima discrezione nell`ombra, senza nessuna pretesa di partecipatzione espressa all`attuale vita politica così come congegnata, tuttavia essendo preparati con persone e programmi precisi quando l`attuale sistema dichiarerà bancarotta. Cosa questa che da evidenti indizi pare sempre molto più vicina, anche se temo il trapasso non sarà indolore.

    Ma io non sono un politico per cui prendete le mie riflessioni per quello che valgono e prepariamoci senza molte illusioni all`imminente incerto futuro.

  4. ahfesa scrive:

    Di nuovo Buon Natale a tutti.

    Io aderisco di sicuro al nascente partito, ma scaramanticamente inserirei nello statuto una norma che obblighi tutti gli iscritti che dovessero essere chiamati a svolgere qualsiasi funzione direttiva nel partito stesso e/o andassero ad occupare cariche pubbliche a fornire copia aurtentica del loro titolo di studio. Questo per non esser trombati due giorni prima delle elezioni da una laurea millantata come il sig. Giannino ,che nonostante la mancanza di tittoli accademici di sicuro ha parecchie buone idee. Per questo appunto l`hanno buggerato.

    Ma il commento allo statuto lo rinvio a dopo Natale, adesso anche in relazione al post precedente vorrei fare alcune piccole precisazioni sulla vicenda del tunisino accoppato a Sesto S. Giovanni.

    Questo solo per far capire – magari tra gli stimati lettori c`é qualcuno che ha conoscenza personale dei nostri capi – che il popolo é sì bue, ma anche i bovini esercitano una sia pur modesta attività cerebrale ed autoconservativa.
    Allora dal Capo del Governo Conte Gentiloni, fino al gregario di bassa forza oggi é stato un corifeo autogratificante, encomiastico e reciprocamente magnificatorio, inneggiante alla assoluta bravura del Governo, delle forze dell`ordine di ogni tipo e grado, dei prevedenti politici, dell`UE ed anche dello zio Cirillo.

    Ma é tutta aria fritta e pure puzzolete e per alcune dirimenti ragioni

    1) Il tunisino (quello che ha lasciato i propri documenti sulla scena del delitto) avrebbe – a detta dei nostri media e salvo errore – rapinato un camion con l`autista a bordo a Cinisello Balsamo, con lo stesso (sempre con l`autista vivo o morto non si sa) sarebbe andato fino a Berlino per sfondare il mercatino. Proposito possibile ma un pochino complicato, essendo molto temo molto più pratico procurarsi il mezzo sul luogo dell`azione. Vedi Nizza. Quindi prima bufala.
    2) Il tunisino a conto della bravura della nostra polizia (mi si scusi se faccio astrazione di quelle degli altri) é riuscito ad entrare in Italia, a cambiare vari treni ad attraversare Torino e MIlano (così si conta) fino ad arrivare alla 3 di notte a Sesto S.G. Meno male che sioma stati bravi altrimenti rituranva indenne al suo paese ed oltre.
    3) Sul predetto piazzale della stazione pare sia stato preso per caso ( a meno di una complicatissima trama dietrologica) da due giovani agenti dei quali – sempre per colmo di bravura – si é dato ampio rislato di generalità e vita privata. Naturalmente prima che qualcuno (in alto) si accorgesse della bestialità della cosa. Ma non contenti l`errore invece di passarlo sotto silenzio, lo si é pure pubblicato in tutti i telegiornali, unitamente al timore di rappresaglie così da metter idee strane in testa agli immancabili esaltati
    4) Nautalmente la comunita islamica locale non ha mai visto il soggetto e nulla sa, giusto come a Platì quando si parla di andrangheta.
    5) È evidente che il tunisimo (che adesso poi risulta essere stato schedato come pericoloso e da espellere) era in Italia prima dei fatti libero come l`aria e tranquillamente ha potuto con altri evidenti complici preparare lo spwttacolo
    6) E sempre per tabulas é sltrettanto chiaro che il simpatico aspettava qualcuno ieri notte e la iella di Allah (eh sì ce l`hanno anche loro) ha voluto che due gioveni agenti lo prendessero.
    7) Ma il tunisino cela un ulteriore mistero per il fatto che benchè capace di rapinare un TIR a Cinisello Balsamo per fare un attentato a Berlino, di giudarlo attaverso tre nazioni, facendo i rifornimenti indispensabili, oppure di farlo farlo guidare dall`autista a destinazione prima di eliminarlo, non riesce a sfuggire ad un controllo casuale fatto da due dilettanti. Sarebbe infatti bastato il fingersi una delle tante “risorse” a piede libero in loco, magari anche un po`brillo, per esser certo di scamparla. Oppure alla peggio un tipo che ha il sangue freddo di compiere un`azione simile non vedo quale difficoltà avrebbe avuto a far avvicinare i due ragazzi e spedirli a mente serena nel nostro paradiso con la 22 carica.

    Ma vedete che se leggete bene queste semplici considerazioni per noi ed i nostri capi di gloria e di meriti ce ne sono ben pochi, salva la grande fortuna che hanno avuto i due agenti. Anzi a me pare che ci facciamo la solita figura dei pirla.

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