STATO ILLEGITTIMO E ANTISOCIALE

Le fonti ufficiali citate nei precedenti post dimostrano che lo Stato (compresi fisco e “giustizia”) rinuncia a creare denaro in proprio per le spese socialmente necessarie, ma permette ai banchieri di creare, per prestarlo o investirlo direttamente, denaro scritturale dal nulla, senza una legge che li autorizzi, senza imporre loro di dichiarare questa creazione come ricavo, senza tassarla, cioè li lascia evadere circa 540 miliardi l’anno, più dell’attuale gettito fiscale, preferendo spremere i cittadini e lasciarli senza servizi, senza pensione, senza lavoro e senza infrastrutture.

540 miliardi, perché i banchieri ogni anno mediamente creano dal nulla circa 1.000 miliardi di euro, cioè si prendono un potere d’acquisto pari al 61% del pil – senza contare i circa 180 miliardi prodotti pure dal nulla dalla Banca d’Italia, che è di proprietà privata e in cui i privati scelgono il management e decidono la politica. Con quelli, arrivano al 72%.

Inoltre, benché le banche creino il denaro dal nulla, quindi benché per esse sia impossibile restare insolventi (amenoché non  le saboti la banca centrale o l’insieme delle altre banche, per ragioni politiche), lo Stato, complice di banchieri truffatori, finge che molte banche siano rimaste senza soldi per avere il pretesto di aggiungere tasse ai cittadini, con cui copre le bancarotte fatte dai managers scelti dai principali partiti di potere.

Onesti ministri, soprattutto nel 1992 e in anni seguenti, hanno stipulato – e segretato – contratti-scommessa con grandi banche speculatrici, scommettendo decine di miliardi sulla previsione che i tassi sarebbero saliti, mentre i medesimi banchieri (tra i quali era stato cooptato qualche ministro) poco dopo hanno avviato un trend discendente dei tassi, così che stanno guadagnando decine di miliardi a spese dei contribuenti italiani. Questi ministri, stipulando quei derivati, hanno fatto con lo Stato italiano e coi soldi dei contribuenti semplicemente ciò che Mussari ha fatto con MPS e coi suoi depositati stipulando i derivati Alexandria e Santorini.

Ancora una pennellata: lo Stato (come sopra) permette di fatto, quasi sempre, ai banchieri di esigere e incassare tassi sopra la soglia di usura, di spacciare ai risparmiatori prodotti-bidone, di nascondere nei bilanci le perdite sui crediti, di negare prestiti alle imprese sane e produttive per erogarli ad amici maxi-bidonisti che non li rimborseranno; poi sempre lo Stato tiene nascosti i loro nomi.

L’apparato istituzionale Stato-UE è il principale strumento del crimine, e il settore bancario è la centrale dell’eversione anticostituzionale. Hanno affossato il lavoro, quale fondamento della Repubblica e diritto del cittadino. Hanno saccheggiato il risparmio ed eroso i redditi. Hanno condannato milioni e milioni di lavoratori a pensione sotto i 600 euro al mese. E su tutto hanno mentito e ingannato senza limiti la popolazione, e lo fanno ora sempre di più. Lo Stato italiano non ha alcuna legittimazione ad esercitare un potere sulla gente. Non ha diritto di giudicare né di pretendere tasse.

Hanno modificato l’art. 117 della Costituzione per rendere l’Italia supina e senza filtri rispetto alla legislazione europea diretta da Berlino, mentre i tedeschi si sono dotati di filtri per far prevalere il loro interesse nazionale sul legislatore europeo. In tal modo la nostra cricca politocratica ha consentito lo svuotamento dei principi fondamentali della Costituzione italiana, dalla tutela del lavoro a quella del risparmio a quella dell’utilità sociale dell’impresa a quella dell’eguaglianza sostanziale a quella dell’astensione dell’Italia dalle guerre offensive.

Hanno ammazzato l’economia italiana con tasse poste per assicurare a banchieri tedeschi e francesi profitti di rapina su prestiti fraudolenti a Grecia e altri paesi.

Tutto questo è stato costruito, nei decenni, dalla sedicente sinistra (i progressisti), dal centro (i “moderati”), dai falsi europeisti – ovviamente, dalla dirigenza politica, non dalla base sciocca e ingenua che la vota in buona fede.

28.02.17  Marco Della Luna

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1 risposta a STATO ILLEGITTIMO E ANTISOCIALE

  1. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e stimati quanto eterei lettori,

    La situazione rappresentata, certamente reale, non é però momento straordinario, quanto invece logica conseguenza di un preciso programma geopolitico e di ingegneria sociale, perfezionato in almeno due decenni, e che ora comincia ad entrare nella sua fase di pratica realizzazione. Esattamente come i « regimi a sovranità limitata » del compianto paradiso socialista che costituivano il normale modus vivendi di quei fortunati paesi, destinato a durare a tempo indefinito. E difatti la « liberazione » non é giunta per cause endogene, inclusa la rivoluzione guerreggiata che anzi – purtroppo _ ha generato ulteriori inasprimentiper i sudditi, , bensì per immediata dissoluzione causa il superamento del modello geopolitico fino ad allora vigente.

    Per questo oggi viviamo una pericolosa epoca di transizione in cui si fronteggiano le forze del « nuovo » ovvero della sovranazionalità globale e del controllo « totale informatico/delatorio » dei senza potere, retta da elites apolidi armate dal monopolio del denaro, ed i « nostalgici del « vecchio » ovvero delle arcaiche tradizioni nazionali, del primato della produzione reale sulla finanza, delle diversità dei popoli, dei complicati e « costosi » governi a democrazia reale e della tutela del pericoloso « interesse nazionale. E naturalmente la stampa e le dotte autorità « non populiste » di ogni colore e lingua ci spiegano in modo sempre più ossessivo e penetrante che il « vantaggio » dei senza potere risiede certamente nel « nuovo » che come la storia insegna ha sempre prima o poi superato il « vecchio ». Tanto che sempre per proteggere il popolo bue (che potrebbe capire male ed essere ingannato) sempre più pertinacemente si affrettano a screditare ed a perseguire con i più fantasiosi pretesti ogni persona e/o istituzione che pretenda di ostacolare il cammino del « progresso ».

    Ma io da andreottiano di ferro, anzi allo zolfo, penso male ed ho qualche dubbio sugli sbandierati concetti di « vecchio » e « nuovo ». Mi spiego.
    Se torniamo indietro di circa un secolo, troviamo che il mondo di allora era governato (esattamente come curiosamente si vorrebbe oggi) da entità sovranazionali. Erano essei semiteocratici Ottomani, la Russia degli zar, l`Impero Britannico, gli Imperi « Centrali » Europei (Asburgo/Hoenzollern), e più indietro la Francia della III repubblica con le sue colonie, legata per interesse ai britannici. Anche gli USA erano in un certo senso uno stato « sovranazionale » sia per il mosaico di nazionalità che li popolavano e sia per la « democratica » egemonia montante verso gli altri paesi delle due Americhe e dell`est asiatico.
    Ma il termine « stato sovranazionale » era (ed é anche oggi) un grosso inganno. Infatti ciascuna delle Entità che ho citato nascondeva in realtà il durissimo e spietato predominio di una nazionalità su tutte le altre che su un piano di formale ed illusoria parità le costituivano. Così p.e. i tedeschi erano i soli signori di ungheresi, cechi, polacchi, slavi, italiani, ecc.. che componevano la Duplice Monarchia. I Britannici sfruttavano con scienza, forca (dopo giusto processo) e metodo la miriade di popoli che abitavano il loro impero. Negli USA il potere reale era saldamente in mano dei WASP (bianchi anglosassoni, protestanti e plutocrati). In Russia gli zar e la nobiltà feudale (e poi Giuseppe Baffone con i cekisti) governavano con pugno di ferro i russi sfruttando duramente, polacchi, bulgari, baltici, siberiani, arabi centroasiatici. Gli unici etnicamente abbastanza omogenei erano i tedeschi del Kaiser, ma stavano tropoo stretti in casa loro, e già opprimevano la loro parte di est europeo, volendo però espandersi a spese degli altri « stati sovranazionali »
    Tutto il sistema geopolitico era una derivazione dell`ancien régime ante rivoluzione francese , temperato dall`illuminismo e da quanto si poteva importare dalle teorie rivoluzionarie moderate, temperate e rielaborate dalla restaurazione post napoleonica. Ovvero in estrema sintesi il sovrano « illuminato » e « per grazia di dio » era sostituito da un re (o da un presidente in regime repubblicano) eletto però a suffragio o limitato o facilmete manipolabile in modo che potesse governare nell`interesse e con il sotengno delle classi sociali elevate sia per censo acquisito che per domini e ricchezze ereditari. Una ristretta elite insomma, non ancora apolide e sovranazionale, ma molto affine ed internazionalizzata, per pratica e convenienza.
    Come vedete, a parte le differenze epocali e dovute al progresso tecnologico e comunicativo, tra queste obsolete vestigia del passato ed il « nuovissimo » che ci viene proposto vi é moltissimo in comune. A cominciare dal sistema di governo elitario, nominato e cooptato, e non eletto in libere e rappresentative elezioni, da meccanismi di formazione del consenso controllati, dallo stato di polizia che, con i più disparati pretesti ed avvalendosi di delatori e servizi segreti, controlla ogni azione dei sudditi senza limiti legali e di giurisdizione. E naturalmente da leggi « eguali per tutti » che però in realtà sono a favore di una nazionalità e contro certe altre ; da una giustizia frammentata in una miriade di giurisdizioni e gradi, non solo di materia ma anche di classe sociale e censo ; da una giustizia che di fatto non é più separata dal potere esecutivo. E per finire da un leglislativo di « nominati » che é intangibile quando vota senza dicutere quanto richiesto, e che é « licenziabile » quando non serve più. Perfino nella democraticissima Inghilterra quando un parlamento non veniva più ritenuto idoneo alle esigenze della classe dominante veniva semplicemente sciolto dall`esecutivo e rimpiazzato (salvo rarissime sorprese) con uno più adeguato.

    Tutto questo perfetto meccanismo ha subito un primo violento scossone con la I guerra mondiale, scoppiata per marchiano errore diplomatico e per la causa immediata delle tensioni tra tedeschi ed anglosassoni. Ma a livello globale il sistema presentava un esiziale tarlo interno. Ovvero, a parte le croniche rivendicazioni delle nazionalità dominate più o meno turbolente, vedi i balcanici, vi era l`insoddisfazione sempre più acuta delle classi medie che erano le vere sostenitrici dell`economia, dell`innovazione, della cultura, della fiscalità e delle armate. E quindi ambivano a quella rappresentanza politica reale e loro negata per nascita e per censo.

    I supremi reggitori a Versailles nel 1919 hanno creduto di risolvere il problema semplicemente eliminando e spartendosi per egemonia gli stati sovranazionali perdenti. Ma non hanno cambiato il meccanismo geopolitico. Conseguenza é stata la crisi del 1929, la depressione ed il riesplodere del dualismo anglo-germanico con la II guerra mondiale. E la bomba atomica, ideata e costruita curiosamente da scienziati ed ingegneri della classe media, benchè fatta coi soldi del popolo bue, ma spesi dalle elites.

    Il mondo postbellico benchè diviso in due blocchi ha cercato di risolvere al meglio il problema accettando l`innovazione sostanziale del dominio della classe media. Difatti solo con un governo basato sul sostanziale consenso delle masse attive e sul sostegno economico ed intellettuale dei veri creatori di valore ed innovazione, si poteva da un lato reggere la concorrenza tra i due blocchi, quando evitarne lo scontro.
    Persino un sistema totalitario come il socialismo reale ha accettato a modo suo questo principio. Difatti dalla dittatura assoluta dell`aristocrazia proletaria formata da Stalin e dalla sua mutavole (per purga) ma circoscrittta corte, si é passati al sistema di Chruscev basato sugli « apparatic » ovvero i funzionari di partito/esercito/KGB di medio livello riconosciuti come principali sostenitori del regime e con i conseguenti premi ed avanzamenti.

    Ora vedete che il « nuovo » che i nostri astutissimi capi cercano con bastone e carota di gabellarci é il passaggio da un « governo della classe media » basato su un`imperfetta ma sostanziale democrazia e garanzia delle libertà civili, economiche e politche fondamentali, ad un « governo sovranazionale apolide » che promette come i passati « Imperi » futurissime cuccagne in cambio di pesantissimi e presenti sacrifici, oltre alla rinuncia immediata, sempre in cambio della futurissima e nebulosa cuccagna , a quelle libertà fondamentali che hanno fatto il benessere della nostra generazione.

    Io sono uno che ha studiato alla scuola serale, quindi non ho pretese didattiche, ma a me pare che curiosamente il « nuovo » dei nostri capi sia il ritorno al « vecchio », anzi al vecchissimo, obsoleto e sconfessato dalla storia.
    Ma non dovete credermi, informatevi e pensateci con la vostra testa.

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