IL PREZZO DI UN SILVIO

IL PREZZO DI UN SILVIO

Il premier olandese Rutte e suoi colleghi rigoristi del nord Europa hanno affermato e ripetuto che l’Italia deve cavarsela da sola, non può ricevere aiuti ma solo prestiti da rimborsare. Da questa affermazione faccio partire quattro filoni di considerazioni. 

Primo filone. L’Italia avrebbe bisogno che l’Olanda e altri paesi rispettassero la collaborazione tributaria e che non si prestassero come paradisi fiscali per consentire a imprese che lavorano e guadagnano in Italia di non pagare le tasse in Italia  ma da loro. Avrebbe anche bisogno che venissero rispettate le regole sui limiti all’attivo commerciale, sistematicamente violate, in passato, dalla Germania. Cioè avrebbe bisogno che i paesi egemoni dell’Unione Europea smettessero di agire da paesi canaglia e restituissero perlomeno il maltolto tributario.

Secondo filone: l’Italia ha duramente bisogno di moneta affinché gli operatori economici, Stato incluso, possano pagare i debiti contratti internamente e fare investimenti in una fase di contrazione della liquidità; la moneta si produce a costo zero; l’Italia potrebbe produrne quanta glie ne serve senza violare i trattati europei, in forma di moneta interna; il governo non lo fa perché serve interessi stranieri,e preferisce prenderla a prestito indebitando il Paese verso l’estero per poterlo svendere.

Terzo filone: l’Italia prenderà importanti prestiti sia dal Mes che dal  Recovery Fund; questa grossa somma sarà nelle mani di partiti politici che si reggono su comitati d’affari dediti alle ruberie e per giunta in una situazione in cui sono costretti a  usare il denaro clientelarmente e assistenzialmente per assicurarsi voti alle prossime elezioni. Il denaro preso a prestito e speso in tal modo produrrà consenso e rielezione e probabilmente la conferma della coalizione di governo nel breve termine, ma non produrrà un recupero economico appunto perché speso improduttivamente; perciò, quando sarà da restituire, diciamo tra due o tre anni, l’economia sarà fiacca e saranno dolori per i cittadini, mentre sarà un nuovo Bingo per i politicanti di governo, i quali, avendo da gestire una campagna di privatizzazioni e svendite a capitali tedeschi, olandesi, francesi per rimborsare quei prestiti, potranno realizzare grandi guadagni di intermediazione politica da coloro che compreranno a man bassa approfittando di questa situazione. I virtuosi sciacalli rigoristi prevedono e calcolano sulla corruttibilità e sulla inettitudine della classe politicante italiana per prendersi quel che ancora  non hanno preso.

Quarto filone: alcuni ipotizzano che l’attuale campagna-di-verità sulla magistratura attraverso la rivelazione delle intercettazioni compromettenti soprattutto sul versante politico sia la parte italiana della operazione Obamagate, mirante a colpire chi appoggiò Obama contro Trump nella vicenda sull’Ucraina, ossia Renzi e soci, compreso Gentiloni. Altri dicono che sia invece un’operazione dei servizi segreti tedeschi e francesi perché Silvio Berlusconi che si è fatto filo tedesco e filo europeo e ora chiederebbe un compenso come riabilitazione e senato a vita per entrare col suo partito nella maggioranza di governo sostituendo in tutto o in parte i grillini divisi sulla suddetta operazione di svendita. Io ho qualche dubbio che le cose possano stare così, e per due ragioni.  La prima: già in passato Berlusconi si era reso servo di Berlino lasciando il posto a Monti, votandolo e appoggiando la sua politica anti-italiana e filo-tedesca, eppure proprio in quel periodo fu umiliato, condannato, espulso dal parlamento e mandato a servire in un ospizio. La seconda ragione: Berlusconi è orgoglioso, ha amor proprio,  non ha bisogno di soldi e dubito che concluderebbe la sua carriera politica facendo qualcosa che lo consegnerebbe alla storia con l’infamia totale e definitiva del tradimento. Però al peggio non c’è limite.
03.07.2020 Marco Della Luna

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Avvocato, autore, scrittore
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