CONTE E LUKASHENKO: STATISTI A CONFRONTO

CONTE E LUKASHENKO: STATISTI. A CONFRONTO

A chi dei due abili e illustri statisti, l’italo-gesuita e il bielorusso, daremo la palma del migliore, del più fedele agli interessi e alle libertà del suo paese e del suo popolo?

E quanto è oggettivo oppure soggettivo, relativo, il giudizio sulla democraticità di un regime? Quanto gli atti di un governo derivano dalla considerazione degli interessi dei cittadini, e quanto dagli interessi di poteri esterni non dichiarati?

I recenti sviluppi di politica comparata, illuminati dall’articolo del prof. Bonavoglia che segue, suggeriscono di chiederselo, e di adottare i concetti di legalità/costituzionalità/democraticità percepite, in prudente distinzione da quelle reali. Bonavoglia è un qualificato conoscitore della Bielorussia, avendo una moglie di quel paese, paese che egli regolarmente frequenta e studia.

Conte, all’inizio della c.d. emergenza, ha subito sospeso il diritto dei cittadini all’accesso agli atti amministrativi, iniziando con quelli del Comitato Tecnico-Scientifico, e nell’ultimo DL ha rinnovato tale sospensione, proprio mentre affiorano gli interessi economici e politici stranieri dietro la politica del suo governo, che accenna al rinvio delle elezioni da cui uscirebbe delegittimato democraticamente.

In Italia si suole ritornellare che il funzionamento dello Stato è rallentato da molte norme (bicameralismo perfetto, doppia lettura per le leggi, premier che non può nominare e revocare i ministri) che hanno la funzione di prevenire il ritorno  di un regime autocratico. Sembrerebbe una Costituzione blindata, ma Conte ha dimostrato che non lo è affatto, che è fragilissima e sospendibilissima e aggirabilissima e che il Quirinale…

Certo, per il successo del golpe continuo di Conte & Soci -un golpe ‘conto terzi, apprendiamo- è decisiva, assieme alla segretazione degli atti compromettenti per il regime, la pedissequa complicità dei mass media, dei liberi giornalisti, nella disinformazione nella mancanza di critica, soprattutto sui dati pseudo-statistici, nell’occultamento dei legami di interesse internazionali, e nella collaborazione con OMS, Conte e Bill Gates (quello della vaccinazione universale) nell’opera di allarmismo, facilmente riconoscibile anche dal confronto con ciò che La Repubblica scriveva sull’influenza che, or sono 4 anni, mieteva molte più vittime di quelle attribuite alla corrente pandemia, eppure non comportava clausura e sospensione dei diritti:  https://milano.repubblica.it/cronaca/2016/02/06/news/milano_piu_morti_nel_2015_colpa_di_caldo_e_influenza132824312/:

 https://www.repubblica.it/cronaca/2015/12/23/news/il_mistero_del_2015_quei_45mila_scomparsi_come_in_una_guerra_-130020393/

 https://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/12/23/news/emilia-romagna_morti-130065968/

24.08.2020 Marco Della Luna

TRA ITALIA E BIELORUSSIA C’E’ DI MEZZO IL MARE (OCEANO ATLANTICO)

(di Massimiliano Bonavoglia)

La Bielorussia è oggi nell’occhio del ciclone mediatico (occidentale). Sino a poco tempo fa molti manco sapevano esattamente dove fosse collocata geograficamente, ma dopo quelle deprecabili elezioni ora tutti finalmente sanno che laggiù, anzi lassù, la democrazia non è di casa.

Lasciamo per un momento questo argomento e andiamo dall’altra parte dell’Atlantico.  La cosiddetta pandemia ancora in corso nel pianeta ha colpito duro anche gli USA. La FED ha stampato trilioni di dollari su ordine di Trump, si sono dati sussidi a fondo perduto come non mai nella storia americana, enorme ossimoro per il Paese più capitalista del mondo, gesto voluto da un presidente repubblicano, liberale e molto ricco di suo, il 2020 è un anno che troverà ampio spazio nei libri di storia dei prossimi secoli. Il PIL americano è calato, la disoccupazione è esplosa, i volumi nei mercati sono scesi, ma gli indici azionari, dopo un grande tonfo sono risaliti. Che sta succedendo? Proprio quest’anno, i colossi multinazionali si sono arricchiti in modo impressionante, come mostra un recente articolo di Forbes:

(https://www.forbes.com/sites/niallmccarthy/2020/06/22/us-billionaire-wealth-surged-since-the-start-of-the-pandemic-infographic/#5e03e8643f8b)

Jeff Bezos (Amazon) ha incrementato il suo patrimonio di 43,8 miliardi di dollari, Mark Zuckerberg (Facebook) 32,1 miliardi di dollari, Bill Gates soli 11,5 miliardi, passando però da 98 a 109,5. Questo multimiliardario, che grazie alla pandemia ha guadagnato undici miliardi e mezzo di dollari, ha chiamato Giuseppi nei mesi della esplosione (o implosione) sanitaria per farsi elargire 140 milioni di euro per la sua fondazione (Bill & Melinda Gates) per la ricerca sul vaccino anticovid, e lui naturalmente glieli ha dati. Soldi nostri, nel momento in cui l’Italia era il Paese più colpito al mondo dal virus dopo la Cina, con una sanità a brandelli grazie ai tagli degli ultimi trent’anni. Oltre ad essere il creatore di Microsoft, Gates ha doti divinatorie in campo medico, soprattutto epidemiologico. Da anni sosteneva l’imminente scoppio di una pandemia mondiale,  predicendo nel 2015 che vi sarebbero stati milioni di morti a causa di un nuovo virus (https://www.youtube.com/watch?v=6Af6b_wyiwI). Per meglio occuparsene, la fondazione di Gates (che a differenza di società commerciali vive di donazioni e non paga tasse) finanzia direttamente diversi laboratori e centri sperimentali di virologia e batteriologia, tra i quali quello di Wuhan, nella regione di Hubei, diventata tanto famosa purtroppo in questo turbolento 2020. Complottismo? No no, lo riporta il sito web della fondazione stessa (https://www.gatesfoundation.org/How-We-Work/Quick-Links/Grants-Database/Grants/2018/11/OPP1199760):

Si fa interessante, anche perché Gates è nel contempo il maggior finanziatore dell’OMS, l’organizzazione mondiale dealla sanità, che in quanto tale non dovrebbe dipendere economicamente da privati, che perseguono finalità privatistiche. Aggiungiamo che un documentario della RAI, anch’esso del 2015, pubblicava le preoccupazioni di tanti scienziati per gli esperimenti eseguiti in Cina, proprio a Wuhan, dove si innestava “una proteina superifciale di un coronavirus presa da pipistrelli sul virus della SARS ricavato da topi, per produrre un supervirus che potrebbe colpire gli uomini, che resta chiuso nei laboratori – si diceva – ovvio, serve solo per motivi di studio, ma – chiedeva il conduttore televisivo – vale la pena correre il rischio, creare una minaccia così grande solo per poterla esaminare?” (https://www.youtube.com/watch?v=uwyU5P5AuMk). Il dottor Giuseppe Tritto, notissimo esperto in biotecnologia e nanotecnologia con carriera accademica stellare, nonché presidente della WABT (Accademia Internazionale di Scienze Biomediche e tecnologiche) “collega il laboratorio di Wuhan alla Francia e agli Stati Uniti, mostrando come entrambi i Paesi abbiano fornito aiuto finanziario e scientifico ai cinesi quando hanno iniziato a condurre esperimenti di bioingegneria sempre più pericolosi. Sebbene né i virologi americani né quelli francesi siano responsabili del risultato finale – un coronavirus altamente contagioso e una pandemia globale – il loro coinvolgimento precoce potrebbe spiegare perché così tanti insistono sul fatto che la “chimera” deve provenire dalla natura. L’ultima cosa che vogliono ammettere è che potrebbero averci contribuito” (https://www.zerohedge.com/medical/renowned-eu-scientist-covid-19-was-engineered-china-lab-effective-vaccine-unlikely)  

La tv che non ha parlato d’altro dall’inizio del 2020, ci ha informati? Macché, a reti unificate è  stato immediatamente dichiarato che la molecola SHCO14 di cui si parla nel video della RAI non c’entra nulla con il COVID-19, si è frettolosamente tacciato di complottismo delirante ogni supposizione che anche quest’ultimo virus potesse risultare creato in laboratorio, prodotto artificialmente e deliberatamente là dentro, piuttosto che pervenuto attraverso il salto di specie sostenuto dalla versione ufficiale sin dal primo giorno. Questa però non è scienza, perché quando gli indizi cominciano ad essere numerosi, sia nella biologia che nella criminologia, si procede per indagini e investigazioni approfondite, invece che immediata smentita e deliberato attacco contro chiunque si azzardi a porre domande. Sovviene un dubbio… non è che i media sono controllati da grandi multinazionali in Italia come un po’ ovunque nel mondo “libero” delle grandi democrazie occidentali? Ma noooooh, tutte mere illazioni partorite da menti malate populiste e complottiste! Da queste parti si respira democrazia a pieni polmoni!

Torniamo ora alla Bielorussia, ma quella del mese di giugno, quando il Fondo Monetario Internazionale offre 940 milioni per affrontare i contagi, a condizione che si proceda alla chiusura totale come in Italia e nel resto del mondo. I soliti aiuti disinteressati e incondizionati insomma, dati per il piacere di dare e sentirsi tanto buoni. Ti offriamo quasi un miliardo, ma fai quello che diciamo noi, un ritornello che in Italia abbiamo già sentito, e che ahimè conosceremo molto bene nei prossimi mesi, con l’avvento del MES, “finalmente” accettato dalla mansueta Italia. In Bielorussia lo scorso giugno il presidente rese pubblica quell’offerta e la condizione cui era subordinata, motivando il rifiuto con la  catastrofe economica che ne sarebbe conseguita, per un Paese povero come quello, quando il tasso di mortalità, comunicava il ministero della salute nazionale, era del 0,7%, quindi inferiore ad altre malattie infettive (come l’influenza stagionale). Cosa ha fatto il presidente della Bielorussia? Ha denunciato pubblicamente il tentativo di imporre una chiusura totale al suo Paese mediante l’offerta di quattrini. Ha smascherato una modalità di esercitare pressioni politiche e imporre misure eccezionali in Paesi ancora sovrani, senza permettere che sia davvero il governo di quel Paese a decidere cosa fare con gli emolumenti elargiti. Il suo discorso non è mai stato fedelmente riportato in nessun telegiornale main stream dalle nostre parti, ed è molto probabile che quei soldi siano ora transitati a oppositori del presidente per farlo deporre, al punto che si sono viste manifestazioni di piazza che non si ricordavano da parecchi decenni. Ora per tutto il mondo la Bielorussia è oppressa da un terribile dittatore che senz’altro si deve dimettere, come dice la tv. Lo scrivente c’è stato tre volte negli ultimi cinque anni, senza avere l’impressione di trovarsi sotto il Terzo Reich. L’autostrada è gratis, ma solo per i cittadini bielorussi, se hanno un terzo figlio le coppie ottengono un appartamento gratis donato dallo Stato, basta essere cittadini bielorussi, i parchi pubblici non sono transennati come nelle nostre città, sono aperti e accessibili 24 ore su 24. In aeroporto a Minsk, c’è un primo scaffale con le maggiori marche di Vodka bielorussa a prezzi decisamente popolari, mentre tutte le altre marche estere sono negli scaffali misti, con prezzi più alti per via della tassazione. Si protegge la produzione nazionale. Sono vietati gli allevamenti intensivi, la carne ha un sapore che rimane in mente, anche quella di suino, che rufola a terra in spazi sufficienti a far crescere ogni capo in condizioni ottimali. Persino le uova hanno un sapore diverso, e quasi ogni famiglia ha galline e un orto, così da essere parzialmente autosufficiente.  Il vestiario non offre la nostra varietà ed il nostro stile estetico, però pare indistruttibile, non c’è l’obsolescenza programmata da quelle parti, i prodotti d’abbigliamento sono fatti per durare, non per passare di moda dopo sei mesi. È solo questione di tempo, ma Lukashenko verrà deposto, anche aizzando la folla contro di lui, perché non si è piegato al volere di forze straniere che rappresentano immensi interessi finanziari, e non solo ha difeso il proprio popolo, ma ha anche comunicato esplicitamente il tentativo di coercizione. Non si è venduto a potenze straniere. Chi non si può comprare, deve essere eliminato nella logica imperialistica a stelle e strisce, gli esempi sono innumerevoli.

Sarà per questo che si sono messi tutti sull’attenti, dopo che Trump ha nominato Giuseppi capo del nuovo governo, senza che vi fosse stato un cane favorevole prima: Zingaretti e Di Maio erano per non fare alcun inciucio, persino Giuseppi aveva promesso che mai ci sarebbe stato un Conte bis, quando nei giorni precedenti la rottura voluta da Salvini gli veniva chiesto un parere. Nel frattempo, metteva a disposizione di Trump gli 007 italiani , questione mai chiarita né fuori né dentro il parlamento (https://www.open.online/2019/10/07/perche-e-come-conte-ha-permesso-al-procuratore-di-trump-di-incontrare-il-capo-dei-nostri-007/). In tanti ancora oggi non si spiegano perché un reazionario come Trump debba simpatizzare per uno come Conte, quando aveva Salvini che per anni lo lodava e si ispirava al suo modello. La risposata è facile. Salvini parla spesso, dichiara simpatie e antipatie pubblicamente, è un libro aperto, mentre Conte fa i fatti, e poi li nega, secondo l’antica scuola democristiana del potere che logora chi non ce l’ha. Seguito quindi da Di Maio, che da anti-euro è diventato garante della stabilità europea (parole sue) e da tutto il carrozzone cinque stelle, che ne perde una per strada a settimana. Giuseppi tuona sotto il governo gialloverde: “Metteremo fine al business dell’immigrazione. Stop a finta solidarietà”

(https://www.youtube.com/watch?v=TsQM1ehkBgQ), e poi  firma per processare Salvini sotto quello giallorosso e adotta la politica piddina. Si dichiara ora di sinistra, ma per rimanere al potere i giorni post-Papete non ha mancato di compiacere Trump, il vero padrone di casa. Si prende i pieni poteri, dichiara lo Stato di emergenza a inizio 2020, mentendo innumerevoli volte in pubblico, dopodiché qualche mese dopo, a tasso di letalità azzerata del virus proroga lo Stato di emergenza così, se le cose si mettono male, nonostante l’alleanza Pi-di-stelle, può rinviare le elezioni regionali. L’unica votazione sicura sarà quella sulla riduzione dei parlamentari, deputati e senatori, atto che era nel programma della P2 di Licio Gelli (https://www.grandeoriente-democratico.com/I-Neo-piduisti-che-spingono-per-il-taglio-dei-parlamentari-italiani-misura-che-era-auspicata-nel-Piano-di-Rinascita-post-democratica-della-Loggia-P2-di-Licio-Gelli.html), perché riducendo rappresentatività territoriale, si controlla meglio la cabina di comando di uno Stato. Il popolo-bue si lascia condurre alla spasmodica caccia del politico che ha usufruito dei 600 euro, affinché si sappia chi è indegno del voto ricevuto, ma non cerca di sapere chi ha firmato il MES, magari tra coloro che lo hanno ufficialmente criticato (cosa forse leggermente più grave…).

Il popolo si accontenta di sapere che con la riduzione del numero dei rappresentanti parlamentari si risparmierà qualche milione, senza pensare che sarebbe bastato abbassare gli stipendi a tutti, e vincolarli un po’ di più alle promesse fatte in campagna elettorale (altro cavallo di battaglia, rivelatosi poi cavallo di troia dei cinque stelle e ora dimenticato) per ottenere anche un risparmio maggiore e serietà estesa a tutti. Siccome sarà senza quorum, e i dibattiti in pubblico sono sospesi per l’emergenza sanitaria, puntano sulla distrazione di massa per sfangarla anche questa volta. Passato il referendum, sanno di dover scomparire, e questo sarà un motivo in più, se mai ce ne fosse bisogno, per cementare ulteriormente questo governo Frankenstein fino al 2023. Proprio no, Giuseppi non è come Lukashenko.

Quando un italiano (medio, quasi mediocre) sente che in Bielorussia vengono picchiati i manifestanti anti-Lukashenko, inorridisce e invoca i bombardieri yankee come quelli del premio nobel per la pace Obama che sistemarono Gheddafi, e fecero della Libia un esempio  quale è ora di democrazia e libertà, e che dal 2011 ci regala sonni tranquilli.

Quando un bielorusso sente dalla tv che Conte ha ad un certo momento stabilito di interrogare tutti i passanti e accertarsi che si stiano recando da un congiunto, si porta le mani al viso e probabilmente pensa: “Speriamo che Putin faccia qualcosa per non farci cadere in mani americane e finire come gli italiani!”.

23.08.2020 Massimiliano Bonavoglia

Informazioni su admin

Avvocato, autore, scrittore
Questa voce è stata pubblicata in GENERALI. Contrassegna il permalink.

1 risposta a CONTE E LUKASHENKO: STATISTI A CONFRONTO

  1. ahfesa scrive:

    Caro avvocato e stimati lettori,

    Anche stavolta riunisco il commento sui due ultimi post, poichè connessi.

    La questione Covid-19. Ho già detto che non ho evidenze del fatto che l`epidemia sia stata da qualcuno intenzionalmente provocata. Potrebbe benissimo essere, poichè vi sono molte situazioni e coincidenze sospette, a cominciare dalla creazione intenzionale di rischi inutili e pericolosi in certi luoghi, ma non vi sono elementi conclusivi. Invece é certo che l`etablishment globalista abbia ben profittato dell`epidemia, anche non fermandola e/o limitandola quando si poteva, per imporre misure restrittive, fiscali, economiche e di controllo sociale più stringente al fine di punire ulteriormente i « sovranisti » ed affrettare l`instaurazione del « nuovo ordine ». In altri termini il Covid-19 ha di molto fatto regredire i movimenti « anti pensiero unico e di conservazione della democrazia sostanziale » i quali stavano ante epidemia prendendo sempre più credito, non ultimo in causa dei marchiani fallimenti dei governi elitari e globalisti. Purtroppo facendo leva sulle paure della gente ed utilizzando il denaro illimitato, il controllo altrettanto discrezionale sullo stesso, oltre al pressochè totale appoggio dei mezzi di informazione, si é potuto instaurare una specie di limbo (non siamo ancora nella dittatura scoperta, ma siamo oramai vincolati irrevocabilimente dal punto di vista sociale, politico ed economico) in cui di fatto ogni azione é incanalata verso quell`oscuro medioevo che ci attende se gli attuali capi risulteranno purtroppo vincitori. Difatti il cardine oramai palesemente dichiarato di ogni politica UE (leggi i tedeschi) é niente soldi, destabilizzazione istituzionale, strangolamento economico globale a chi non si allinea e non fà quelle « riforme » atte a demolire definitivamente gli ordinamenti democratici degli stati nazionali oramai obsoleti nel nuovo ordine. Come sappiamo tutti la crisi strangolatoria mordeva già duramente ante epidemia, con il Covid-19, le impellenti necessità economiche e finanziarie connesse e l`indebitamento pubblico obbligatorio é arrivata la cuccagna dei poteri forti in quanto unici detentori del denaro, della macchina per farlo a costo zero, nonchè di fatto di ogni potere normativo reale avendo oramai esautorato per bisogno i governi nominalmente in carica. Ed il Covid-19 aiuta parecchio anche « colpendo » guarda caso principalmente i territori « sovranisti » ed i paesi ancora recalcitranti al nuovo ordine. Come pure sempre « provvidenzialmente » lo strano virus muta anche la tipologia sociale da colpire : prima i vecchietti, di solito ospedalizzati e nelle case di riposo, poi adesso i giovani. Prima é mortale e terribile, adesso molto meno grave, anche se poi sulle reali condizioni di salute e numeri dei contagiati i media (quelli che non dicono fake ovviamente) sono molto nebulosi. Adesso da ultimo siamo passati all`infezione « ad personam » dove « per karma » (come dice un arguto giornalista di Repubblica che mischia gli uragani con l`antifascismo) colpisce giusto i critici del pensiero unico quali p.e. il Briatore. E naturalmente colpisce i predetti personaggi, oltre che nella salute, anche nel portafoglio. Tutte cose queste anche spiegabilissime con le più disparate motivazioni, e magari semplicemente attribuibili al caso, ma che mettono in forte sospetto.

    La Bielorussia. Io non sono un accademico, né un conoscitore di popoli, ma solo un uomo di strada come dico spesso. Ora avendo molto viaggiato nella compianta URSS, ho imparato una realtà sottile, ma ineliminabile. Difatti il termine « Russia » include una miriade di popoli e di nazionalità diversissime tra di loro, con forti contrasti e divergenti interessi. Dunque da quando si é formato uno stato russo, esso ha dovuto per forza essere fortemente centralizzato e tendente all`autoritarismo. Gli zar si basavano sulla loro nobiltà terriera feudale che forniva soldati ed alimenti, su di una burocrazia costosa, gerarchica e clientelare e su varie strutture che assicuravano il controllo sociale dei senza potere.
    Il governo sovietico nella sostanza differisce solo per la facciata ideologica, basandosi anche lui su un autocrate, cooptato, assistito e controllato da una nomenklatura, che governa mediante la stessa burocrazia, costosa, inefficiente e clientelare e deve avvalersi di strutture di controllo sociale, quali le organizzazioni del partito unico e le varie polizie. Il nuovo corso postcomunista ha dovuto seguire la stessa strada per tenere insieme l`enorme paese e si é arrivati a quella finzione « augustea » di democrazia, dove Putin come Augusto non é un monarca, ma solo un primus inter pares di una repubblica con strutture parlamentari ordinarie, il quale però di fatto regge tutti i poteri dello stato e si avvale degli « oligarchi » come lo zar della nobiltà, e deve sempre tener in gran conto la burocrazia e le varie strutture di controllo sociale. Naturalmente in questo sistema di potere (zar, sovietico, nuova repubblica) il cambio del leader é grossa iattura che può portare a gravi disordini se non é attentamente pilotata. Ne consegue che sia interesse generale dello stato che l`autocrate pro tempore, se funziona, duri il massimo possibile (da qui la gerontocrazia sovietica) e la successione sia preparata con la massima cura. Vedasi l`alternanza Putin Medvedev.
    La Bielorussia é una regione di confine storicamente facente parte della sfera di interessi russa. Esattamente come noi per 65 anni abbiamo fatto parte della sfera di interessi americana. Quindi ha una precisa collocazione geopolitica e sarebbe danno incaccettabile per lo stato russo il privarsene. Sempre esattamente come la Russia non poteva essere decurtata della Crimea ed almeno dell`Ucraina orientale. Da qui l`esigenza geopolitica che il governo della Bielorussia ricalchi lo stile di quello russo da cui dipende. Lukashenko é un « impiegato » del padrone pro tempore al Cremlino e governa eseguendo gli ordini imprescindibili di Mosca e negoziando tutto il resto. Come facevamo noi con lo Zio Sam, solo che l`ingerenza americana era meno dura, invasiva e soprattutto ci lasciava vivere benino. Ora anche i Bielorussi come dice il professore vivono benino, almeno se si fà il confronto col passato. Tra l`altro il « benino » citato dal professore altro non é che il condensato delle aspirazioni basilari che tutti i popoli dell`ex socialismo reale hanno da sempre. Avere senza restrizioni di quantità e prezzo i beni di prima necessità, avere una casa decente e fornita dei servizi minimi (luce acqua riscaldamento) senza limitazioni a volte pesanti. Avere un lavoro, con però la possibilità di « arrotondare » privatamente con altri lavoretti, legali in massima parte, ma in « nero » tollerato. Infine avere un mino di privacy famigliare. In cambio di tutto questo si sopporta tranquillamente il regime locale più o meno autoritario, corrotto, e sempre legato a Mosca. Il tutto per dire che il Lukashenko é sì un dittatore se giudicato secondo la nostra costituzione, ma nel suo contesto é un « dirigente » (non autocrate perche prende ordini) necessario. Esattamente come il Bisconte, visto come un impiegato di Berlino che assicura la nostra obbedienza. Ma la similitudine si ferma qui. Difatti Lukashenko esegue ma anche negozia e quindi oltre ad essere a suo modo una persona seria, cerca anche di far per quanto possibile il bene del suo paese. Invece il Bisconte é un voltagabbana prezzolato senza onore, che si presta a qualunque mercimonio pur di durare.

    Purtroppo i tempi sono cambiati e ce ne stiamo accorgendo duramente. Difatti oramai in Europa comandano i tedeschi (con francesi soci di minoranza) e gli USA volenti o nolenti hanno abdicato. Un esempio : il Navalny « avvelenato » non va più negli USA come terra di asilo ma in Germania. Ed é sempre più evidente (ma senza prove) il sospetto che il predetto « avvelenamento » venga da mani non putiniane. Difatti i servizi tedeschi sono bravini in operazioni di disinformazione e destabilizzazzione, naturalmente contro poveracci, vedasi i vari Panama Papers, i rubli del Salvini, le « capitane coraggiose » e gli « scherzoni » ai vari partiti e personaggi « populisti » europei. Senza poi dimenticare i vari CD che uscivano dalle « segretissime » banche degli svizzerotti di merda, come i polli dal pollaio e che subito trovavano interessatissimi acquirenti. O la gestione dei « salvataggi » e l`incanalamento dei « naufraghi » dietro stranissime ONG di cui nessuno riesce legalmente a trovare né i donatori né i veri referenti. Quindi andreottianamente io penso male e faccio peccato credendo che anche la faccenda della « rivolta » del popolo bielorusso oppresso dal Lukashenko abbia ben precisi genitori che non scrivono però in crillico e non pagano in rubli. Ed il conio di quella moneta potrebbe essere vicinissimo a quello che foragga i vari « movimenti antirazzisti » e « contro la brutalità della polizia » per fregare il povero Trump, guarda caso anche lui accusato (buffonescamente e senza esito) di esser in combutta col Putin che addirittura l`avrebbe fatto eleggere. L`imperialismo tedesco é scatenato ed alleato stretto degli Obama, dei Clinton e dei loro sodali Bill MIcrosoft in testa. Prima l`Ukraina (con guerra civile tuttora in corso) adesso si tenta con la Bielorussia. Poi liquidato il Trump e magari anche girata la sedia sotto il sedere dell`importuno Boris, che il Dio dei ciucchi salvi noi poveri senza potere da un oscuro medioevo.
    Attenti che i tedeschi causato già due guerre mondiali in meno di 100 anni, adesso stanno facendo progressi per metter in piedi la terza.

    Volendo tornare al paragone tra il « dittatore » ed il Bisconte, devo però dissentire dal professore su una cosa. Ovvero che il Bisconte sarebbe restato in auge per volontà libera di Trump e continui tuttora a servirlo. Per prima cosa la collaborazione tra Trump e « servizi » italiani si é avuta quando regnavano i gialloverdi ed il Bisconte era solo il Conte. Dopo, cambiata la faccia, temo che anche la « collaborazione » sia scemata spostandosi a prima a Pullach e poi a Berlino dal dr. Kahl. Potrebbe poi essere che al vertice che ha preparato l`ascesa del Bisconte, Trump obtorto collo abbia dato il proprio assenso, ma temo non per sua convenienza, ma solo per salvare il suo vero alleato Boris in grosse difficoltà con le prepotenze UE per impedigli di sganciarsi dall`Eurocarrozzone. Quindi ha barattato il Salvini in cambio del Boris. E la cosa é palese poichè il Bisconte di fatto persegue una linea politica (dettata da Berlino) che almeno in apparenza é agli antipodi da quella dello zio Sam. Naturalmente sbarcato il Trump le cose saranno tutte differenti. Invece se Trump avesse appoggiato Salvini adesso le cose per tutti noi sarebbero infinitamente migliori, europei inclusi. Ma evidentemente non si é potuto.
    E noi adesso siamo in guai grossimi che solo un miracolo ci potrebbe alleviare.
    Infine in ossequio al detto « concussi sì, scemi no » non usiamo p.f. il termine « statista » a spoposito : il Bisconte non é uno statista, bensì é (per usare un frasario ripetibile) un collaborazionista prezzolato che per denaro, potere clientelare, ed interesse personale mette alla disperazione i suoi concittadini tradendoli e vendendoli ai tedeschi. Il Bisconte é « statista » come lo era Farinacci che faceva affari (tanto che quando l`hanno preso era pieno di soldi contanti) e vendeva i concittadini alle SS.

Lascia un commento