DIFFIDARE DELLE ISTITUZIONI

(DEDICATO A SAN LAOCOONTE MARTIRE,

PROTETTORE DEI COMPLOTTISTI)

Il primo dei complottisti fu il sacerdote troiano Laocoonte. Egli aveva capito che un’insidia si nascondeva nel cavallo di legno lasciato dai Greci come dono agli dei davanti alle porte di Troia, e ammonì i suoi concittadini di non portarlo dentro. Ma due serpenti uscirono dal mare e uccisero prima i suoi due figli e poi lui, martirizzandolo; e i troiani, pensando che questa fosse la giusta punizione per le sue fake news, portarono il cavallo in città. Il resto lo dovreste sapere. Pubblico questo articolo ora, fintantoché è consentito, perché già qualche esponente del Partito Democratico ha invocato la punizione di chi confuta lo story telling ufficiale. San Laocoonte, martire della verità, ce ne guardi.

Dalle varie crisi degli ultimi decenni abbiamo imparato a diffidare delle istituzioni nazionali e internazionali perché esse hanno sempre e sistematicamente raccontato alla popolazione menzogne nell’interesse di un’oligarchia globale che evidentemente le controlla.

Oggi le istituzioni domandano molto fortemente la fiducia dei cittadini e danno da credere che, per fronteggiare la crisi nazionale, all’insegna della solidarietà nazionale, i diversi partiti politici si sitano unendo; ma i partiti politici si uniscono quando c’è da prendere e da spartire spennando i cittadini, non per aiutarli: si chiama consociativismo, lottizzazione. Prendere e spartire, per esempio, il Recovery Fund, Prendere e spartire la patrimoniale del 14% sui conti correnti che gli amici tedeschi ci chiedono da molti anni e che oggi sempre più frequentemente viene prospettata come rimedio necessario all’aumento della spesa e del debito pubblici.

Nel mondo reale, le crisi producano non unità, solidarietà e concordia, ma divisione e contrappposizione in ragione dei diversi effetti che producono sulle diverse componenti socio-economiche. Per le classi che controllano il potere esecutivo e legislativo, le crisi sono opportunità di arricchimento a spese delle classi subalterne. La pandemia e, soprattutto, la sua gestione, stanno infatti arricchendo enormemente le grandi multinazionali (finanza, e-commerce, Big Pharma) e immiserendo i lavoratori in generale.

Su scala più piccola, in Italia, osserviamo che i dipendenti pubblici godono di forti privilegi perché hanno lo stipendio garantito, stanno in buona parte a casa lavorando poco o nulla, e mantengono il posto di lavoro. I lavoratori autonomi, invece, sono costretti a non lavorare, in buona parte, e a pagare le tasse, magari con qualche rinvio. Il governo si appoggia sul consenso dei lavoratori garantiti della pubblica amministrazione e dei grandi imprenditori che si stanno avvantaggiando della crisi. Si regge anche sui parlamentari grillini, i quali pure sono garantiti nel reddito e hanno interesse a non farlo cadere perché, se si andasse ad elezioni, in buona parte non verrebbero rieletti. Stanno rendendo chiaro che il parlamento non è l’organo della rappresentanza, ma dell’antirappresentanza: questo parlamento non si scioglie proprio perché sa di non rappresentare il Paese.

 È ovvio e inevitabile che le istituzioni, cioè i politici, facciano gli interessi dei capitalisti finanziari internazionali: infatti, dipendono dalla loro volontà per ricevere i soldi con cui finanziano i loro bilanci e con cui possono operare, mentre non dipendono dalla volontà dei cittadini, dato che i cittadini non possono rifiutarsi di pagare le tasse e non sono capaci di coordinare uno sciopero fiscale.

Voglio dire che il governo, il quale si finanzia da un lato attraverso i mercati e dall’altro attraverso le tasse, fa politica per ingraziarsi i mercati cioè i banchieri, perché questi possono decidere se dare o non dare i loro soldi e possono quindi dettare le condizioni; mentre il contribuente non può negoziare col governo le condizioni per pagare le tasse, essendo costretto a pagarle. Quindi la politica del governo sarà automaticamente e inevitabilmente nell’interesse dell’oligarchia bancaria che esige dai governi leggi e riforme che trasferiscano ad essi redditi e risparmi dei cittadini e che li privino di autonomia, di libertà di scelta, di capacità politica, di informazione critica, e li sottoponga a uno story telling unificato, scoraggiando e reprimendo la controinformazione.

Questo è stato il caso, per l’Italia particolarmente, delle grandi promesse circa i benefici immancabili dell’euro. Mi ricordo di quando il governo Dini dava da bere agli Italiani che fosse conveniente pagare una tassa aggiuntiva per entrare nell’Euro, perché, una volta entrati, l’Unione Europea si sarebbe fatta carico del nostro debito pubblico: la promessa si è rivelata tragicamente falsa. Per l’Europa,  è stato il caso delle illuminate regole  della finanza e dei bilanci virtuosi, con la demenziale introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione. Per l’Occidente, in generale è stato il caso delle grandi promesse sui benefici della globalizzazione, e del sottoporre la politica alle direttive dei mercati. E anche dell’immigrazione a porte aperte e della garantita e benefica integrazione dei migranti. Nei fatti, le promesse si sono avverate all’incontrario e le assicurazioni delle istituzioni si sono dimostrate false, come le verità scientifiche degli intellettuali ad esse organici, ossia degli economisti di fama e palazzo.

Queste riforme e queste regole hanno portato a catastrofi bancarie, finanziarie, economiche, sociali, alla deindustrializzazione, alla disoccupazione, alla criminalità incontrollata, all’impotenza degli Stati ad intervenire a tutela dei diritti fondamentali e costituzionali dei loro cittadini, e a un’enorme concentrazione della ricchezza nelle mani della élite dominante: esattamente l’opposto della stabilità, della sicurezza, della crescita, della giustizia sociale che erano state promesse come loro immancabili risultati. Era tutto un complotto, e ha avuto grande successo: i fatti lo hanno dimostrato. Ora la raccontazione e gestione della pandemia viene adoperata per contenere l’esplosione di quanto sopra.

Anche in altri ambiti le istituzioni si sono dimostrate sistematicamente e interessatamente menzognere in favore del grandissimo capitale: ricordate le armi di distruzione di massa e i legami con al-Qaida inventati, narrati e strumentalizzati per invadere l’Iraq e assicurare le sue risorse petrolifere alle multinazionali e porre fine alla vendita di petrolio contro valute diverse dal Dollaro? Ricordate gli allarmi e le grandi spese per vaccini e i grandi lucri dell’industria farmaceutica giustificati con la narrazione delle pericolosissime epidemie suina e aviaria, che sono finite praticamente nel nulla, mentre centinaia di milioni di dosi di vaccini, pagate coi soldi dei contribuenti, sono rimaste inutilizzate? Erano altrettanti complotti, e hanno avuto successo.

Abbiamo imparato che le istituzioni sono governate da interessi oligarchici e in conflitto con la popolazione generale, dal cui consenso e dal cui voto le istituzioni pretendono di essere legittimate nel loro esercizio del potere politico, legislativo, esecutivo, giudiziario – e nelle loro imprese guerresche. Abbiamo imparato che esse mentono, che ingannano, che si servono di pretesi grandi esperti per convincere del falso, che lo fanno governi, commissioni internazionali, l’OMS in particolare, lo fa l’Europa, lo fanno i capi di stato tromboni, lo fanno i professori, lo fanno i mass media, stroncano come cospirazionisti e negazionisti tutti i portatori del dubbio, del pensiero critico, delle richieste di verifica nel merito. Devono stroncarli e delegittimarli moralmente e politicamente, come fecero i serpenti con Laocoonte, perché ne va del loro business, del loro potere, dei loro complotti, delle loro strategie segrete.

Però non tutti abbiamo imparato: una buona parte della popolazione non riesce a sopportare il peso di una verità così sgradevole e minacciosa, che la priva dei riferimenti di autorità, che mette in crisi il suo vivere; e preferisce porsi sotto l’ala protettiva dell’Autorità costituita, preferisce fare il click nella mente, rimuovere la consapevolezza, incollarsi alla televisione e conformarsi e applaudire e allinearsi e continuare a fidarsi e a sperare e a liquidare come complottismo e fake news tutto ciò che disturba questa fede, senza esaminare il merito. Questa è la base democratica con cui si legittima l’apparato istituzionale.

Oggi, ad essere sottoposta a scepsi razionale, è la narrazione della pandemia o delle pandemie. Le menzogne e complicità (con la Cina) delle istituzioni, a cominciare da quelle dell’OMS, stanno venendo alla ribalta. Il virus Covid-19 non è naturale, non viene dai pipistrelli, ma è di laboratorio. Di un laboratorio in cui hanno messo le mani e i soldi anche la Francia, Bill Gates, la Pfizer, l?OMS, lo U.S. AID. Il controllo a tappeto con i tamponi è una rovinosa follia perché i tamponi mentono nel 90% o più dei casi, lo ha detto il loro stesso inventore, premio Nobel, spiegando che non vanno usati a fini diagnostici. La possibilità e la innocuità di un vaccino efficace per un virus che muta viene seriamente messa in contestazione.

In Italia il tasso di letalità è pressoché doppio rispetto agli altri paesi occidentali perché le istituzioni deliberatamente contano come morti di questo virus anche tutti i deceduti di altre cause in cui il tampone  rilevi la presenza di qualche frammento di RNA compatibile col Covid-19.

Il Covid-19 non causa una polmonite e non va curato come una polmonite, bensì causa una tromboflebite e va curato in modo diverso; molti di quelli che sono morti a causa di esso, in realtà sono morti per errore diagnostico e terapeutico; e le istituzioni lo hanno tenuto nascosto proibendo le autopsie e bruciando subito i corpi prima che si potesse scoprire la verità, così che l’errore continuasse, la paura crescesse e si potesse instaurare un regime autocratico di emergenza e sospensione dei diritti.

Lo stesso Bertolaso ha parlato di 2.000 euro al giorno elargiti agli ospedali per ogni paziente dichiarato Covid. Dalla busta paga rivelata da un medico trevigiano, risulta che le istituzioni pagano supplementi di migliaia di euro al mese a medici che si occupano di malati di Covid 19. Questi premi sono un incentivo a farne crescere il numero, anche col classificare “malati” i meri positivi. Intanto, le istituzioni, in previsione della seconda ondata, non hanno minimamente rinforzato le strutture  sanitarie bensì, con grandi spese di denaro pubblico, ci hanno dotati urgentemente di milioni di banchi a rotelle e di monopattini elettrici.

L’Unione Europea stipula enormi contratti per l’acquisto di vaccini e li tiene segretati e le case produttrici tengono segretati i dati delle loro sperimentazioni e centinaia di milioni di cittadini europei dovrebbero accettare di essere vaccinati in queste condizioni, a scatola chiusa, sapendo che le loro istituzioni hanno garantito, oggi come in passato, le case fornitrici che non dovranno pagare risarcimenti per i danni da vaccino.

I numeri gonfiati, i falsi positivi dei tamponi, vengono usati dal regime per abituare la gente a rinchiudersi da sola in casa a comando televisivo, per avvezzarsi a privazioni incostituzionali di diritti, libertà, reddito, dibattito parlamentare, lavoro. Vengono usati anche per fermare l’economia e indebitare il Paese allo scopo di costringerlo a svendersi alla finanza internazionale in cambio di iniezioni emergenziali di moneta che le banche private generano a costo zero, come potrebbero fare gli Stati se non fossero al servizio dei finanziari privati. E la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, quella che disse che la gente vive troppo a lungo e i vecchi sono una minaccia perché costano, oggi, pur sapendo di parlare a persone consapevoli che la Banca Centrale genera la moneta a costo zero e in generale in misura illimitata in base alle necessità oggettive, respinge la proposta del presidente del Parlamento Europeo di cancellare i debiti pubblici dovuti all’emergenza sanitaria perché “lo proibiscono i trattati”. Certo: quei trattati basati su falsità sistematiche e concepiti per arricchire l’oligarchia finanziaria depredando la popolazione, i risparmiatori, i lavoratori, i pensionati, i giovani.

In conclusione, possiamo trarre questo insegnamento dai fatti della storia recente: diffidare di ciò che viene dalle istituzioni e dai mass media, diffidare sempre, sistematicamente, in ambito economico e sanitario soprattutto, perché esse portano avanti interessi di parte contro quelli collettivi. Diffidare delle loro spiegazioni, diffidare delle loro promesse, diffidare delle loro proposte.

29.11.2020 Marco Della Luna

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Avvocato, autore, scrittore
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