RENZI ROTTAMA MONTESQUIEU E NOMINA MATTARELLA

RENZI ROTTAMA MONTESQUIEU E NOMINA MATTARELLA

Matteo Renzi, il rottamatore che non ha bisogno di chiedere consenso, tanto meno di essere eletto dal popolo (infatti non è mai stato parlamentare, ma dà comandi ai parlamentari), si sceglie e impone in parlamento il presidente della Repubblica, il quale invece dovrebbe rappresentare e garantire tutti, super partes. Facendolo, tradisce il Patto del Nazareno (che d’ora in poi potrà chiamarsi Patto del Giuda), e forma la sua terza maggiorana parlamentare, in perfetto stile africano.

Adesso anche il presidente della Repubblica è un nominato. Un nominato del Primo Ministro, ratificato da un parlamento di nominati, eletto con una legge elettorale già dichiarata incostituzionale una Corte di cui era membro lo stesso Mattarella! Ovviamente non potrà, quindi, svolgere una funzione di controllo e contrappeso rispetto al capo del governo. Questa è la componente sostanziale.
Ma c’è anche la componente del metodo, che in materia costituzionale è sostanza: Renzi lo ha scelto unilateralmente e ha comunicato il nome della sua scelta all’ultimo momento persino al suo partito. Non si potrebbe immaginare qualcosa che sia più di parte di questo. Per giunta, è chiaro che Renzi ha scelto lui perché non minaccia, sia in Italia che all’estero, di contendere a lui la scena e alla Germania l’egemonia imperialista.

A questo punto, che sia una figura politica e umana decente, presentabile, è secondario. In generale, la vicenda dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica evidenzia l’assurdità dell’assetto costituzionale presente, e ancora di più l’assetto costituzionale che risulterà dalla riforma elettorale congiunta la riforma del Senato: un assetto in cui un organo squisitamente di parte, parte politica, cioè il segretario del partito di maggioranza, non solo, direttamente o indirettamente nomina i deputati senatori, ma nomina persino il capo dello Stato che dovrebbe controllare e controbilanciare. È come se il premier britannico nominasse il re o la regina. L’assurdo non potrà mai essere legittimo, nemmeno se imposto con la legge costituzionale. Vedremo presto se Mattarella asseconderà questo processo eversivo della Costituzione.

La divisione dei poteri dello Stato sembrava un principio cardine, scontato oramai e indiscutibile, indispensabile ai fini della legittimità dello Stato, un’acquisizione definitiva e irreversibile della democrazia occidentale; ma evidentemente non era così, almeno in Italia: con le riforme del Senato e della legge elettorale, il nostro premier è riuscito a rovesciare il lavoro di Montesquieu, a ritornare a una struttura statuale come prima della rivoluzione francese. Ora infatti il premier unisce in sé il potere esecutivo, il potere legislativo, e un’ampia parte del potere di controllo. Inoltre, non vi sono contrappesi indipendenti da lui al suo strapotere.

La tesi fondamentale esposta da Montesquieu nel suo celebre trattato Lo spirito delle leggi, pubblicato nel 1748, è che può dirsi libero solo quell’ordinamento in cui nessun governante possa abusare del potere a lui affidato. Per prevenire tale abuso, occorrono contrappesi e controlli, occorre che “il potere arresti il potere”, cioè che i tre poteri fondamentali siano affidati a persone od organi differenti, in modo che ciascuno di essi possa impedire all’altro di esorbitare dai suoi limiti e debordare in tirannia. La riunione di questi poteri nelle medesime  mani, siano esse quelle del popolo o del despota, annullerebbe la libertà perché annullerebbe quella “bilancia dei poteri” che costituisce l’unica salvaguardia o “garanzia” costituzionale in cui risiede la libertà effettiva. “Il potere corrompe, il potere assoluto corrompe assolutamente”: è partendo da questa considerazione, che Montesquieu elabora la teoria della separazione dei poteri. Per evitare che si conculchi la libertà dei cittadini, il potere legislativo e quello esecutivo non possono mai essere accentrati in un’unica persona od organo costituzionale.

Tecnicamente, perciò, Renzi ha restaurato l’ancien régime, lo stato assolutista pre-rivoluzione francese. Infatti con le sue riforme il premier domina il partito e ne forma le liste elettorali; domina la camera con un terzo circa dei suffragi; domina l’ordine del giorno dei lavori; domina il Senato; sceglie il capo dello Stato; nomina direttamente cinque membri della Corte Costituzionale  e cinque attraverso il capo dello Stato; nomina o sceglie i capi delle commissioni di garanzia e delle authorities; da ultimo, quasi dimenticavo, presiede il Consiglio dei Ministri. E gestisce molte altre cose. Si è fatto controllore di se stesso. Questo intendo dire quando affermo che è stato superato il principio della divisione dei poteri dello Stato. In ciò, Renzi batte Mussolini, perché l’espansione dei poteri del Duce incontrava la limitazione data dalla presenza del re a capo dello Stato,  il quale non era scelto, ovviamente, dal Duce ed era al di sopra del suo raggio d’azione, tanto è vero che il Re lo fece arrestare nel 1943. Rispetto a questo, Renzi è più simile a Hitler, perché anche in Germania non c’era la monarchia, quindi il cancelliere potè riunire nelle sue mani tutti i poteri.

L’abolizione della separazione dei poteri dello Stato è un salto costituzionale tanto lungo e radicale quanto sarebbe il salto per passare alla legge islamica, alla shariya. Eppure, chi si accorge di tale salto? Il popolo è scusato, dato che le stime ufficiali rilevano un 47% di analfabetismo funzionale e solo un 18% capace di capire testi un po’ complessi, figuriamoci Montesquieu.  Ma dove sono i liberali, i democratici, i costituzionalisti, i filosofi, i politici, gli intellettuali, quelli che hanno ampio accesso ai mass media e che fino a ieri si riempivano la bocca di antifascismo, costituzione, resistenza, garanzie? Dove sono i fieri magistrati che dimostravano con la Costituzione sotto il braccio togato? Perché tacciono di fronte alla concentrazione dei poteri in un’unica persona, di fronte all’abolizione dei controlli e dei bilanciamenti? Perché non insorgono come facevano in passato per molto, molto meno? Se non ora, quando, vostro Onore? O sono cambiati gli ordini di scuderia?

Forse voi, maliziosi lettori, pensate che i suddetti signori siano tutti diretti sul carro del vincitore, alla mensa del principe. Ma che male ci sarebbe, a questo punto? I poteri forti, la cosiddetta Europa del Bilderberg e di altri simili organismi, hanno capito che le inveterate caratteristiche sociologiche italiane non consentono il risanamento morale, la legalità e l’efficienza. Non provano nemmeno a metterci le mani. Si sono convinti che per governare e spremere questo paese ci vuole invece proprio il suo autoctono, tradizionale regime buro-partitocratico, con i suoi poteri collegati. Attraverso Renzi e Berlusconi, uniti da un patto sottobanco e di convenienza, forse comprendente la soluzione di problemi giudiziari, lo hanno perfezionato, stabilizzato, costituzionalizzato, ponendo tutto nelle mani del segretario del partito forte, controllore di se stesso. Honni soit qui a mal de panse. Adieu, Montesquieu: vive le renzien régime!

 

29-31.01.15 Marco Della Luna

 

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6 risposte a RENZI ROTTAMA MONTESQUIEU E NOMINA MATTARELLA

  1. ahfesa scrive:

    Nei felici tempi in cui ancora la censura governativa « de facto » esercitata a mezzo di « politically correct » era molto meno stringente, ogni tanto sentivamo parlare oltre che di emuli di Jan Palach per ragioni fiscali, anche di una particolare ma diffusissima categoria di disadattati economici : ovvero i « contestatori da filiale ». Parlo di quei personaggi che stufi di essere vessati, ricattati e taglieggiati dalla loro banca, per deborbante turba psichica, si precipitavano in filiale e nei modi più disparati e confusi chiedevano allo sfortunato responsabile di turno inusitate agevolazioni atte ad alleggerire l`insopportabile ed umiliante pressione economica che subivano unitamente ai loro dipendenti e familiari.

    Tutti sanno che l`esternazione normalmente finiva, per i fortunati, in una punizione ulteriore, magari somministrata con inflessibile garbo. Invece nei casi più deprecabili vi era l`intervento della forza pubblica, con costosissime complicazioni di natura penale e devastanti soggiorni in carcere e/o visite di esattori e pignoratori.. Eh sì perchè per i pirati della strada ed i delinquenti professionali, specialmente se di origine straniera, si fanno molti distinguo ed i giudici son molto maganimi, invece con questa categoria di « delinquenti » la punizione é rapidissima e sovente mortale. Economicamente di sicuro, fisicamente qualche volta, perchè il malcapitato o si butta sotto il treno (morte orribile e men che meno indolore) oppure dalla finestra.

    Ora i governanti greci ai quali purtroppo con piena ragione (fino a questo momento) ho predetto una fine tristissima mi sembrano esattamente nella stessa posizione. Ovvero peregrinano tra un europotente e l`altro in cerca di aiuto. Ma chi conta non si degna e spiana il bastone e la faccia feroce, chi non conta come il Nostro Grande Leader, per paura e vile ossequio, sfoggia un tratto tra l`umile ed il pecorile, come dire : « Vorrei aiutarti, ma devo obbedire al padrone e non posso perchè altrimenti vengo punito anch`io ».

    E che le Due Signore vogliano stravincere sui folkloristici e stramannati postulanti lo si evince dalle « proposte » che non solo, lungi dal concedere sono foriere di ulteriori punizioni, ma anche pretendono « la rinuncia alle promesse elettorali » con conseguente misera ed ingloriosa fine politica dei pezzenti che hanno osato solo manifestare qualcosa di differente da una deferente, piena, completa riconoscente sottomissione. Ciò ovviamente nel perfetto spirito mafioso secondo il quale colpendone esemplarmente uno se ne educano mille.

    Io non starò e discurere l`aspetto economico della vicenda, ma vorrei fare alcune considerazioni politiche che riguardano direttamente ognuno di noi.
    Difatti sfrondando il discorso degli europadroni dalle chiacchiere di cortesia i fatti sono semplicissimi : i popoli europei (adesso dei paesi sudditi ovviamente, ma la comoda regola si estenderà anche agli altri in futuro) hanno perso oltre che i diritti economici anche quelli politici e tra breve perderanno anche quelli civili.
    Difatti se votano come é loro comandato va benissimo e questo vale per i secoli, se invece dissentono o la votazione é da rifare (come per i merdosi svizzeri) o non vale (come per i « ribelli » in Ucraina) oppure semplicemente si esautora il governo che vorrebbe (anche a rischio personale) far rispettare la volontà dei propri elettori. Ed al posto dello stesso si mette un « salvatore » (curiosamente o banchiere o eurofunzionario) che per diritto divino impone punizioni e cambia leggi secondo gli ordini superiori. Senza scomodare gli elettori ovviamente. E tutto naturalmente per salvaguardare un futurissimo « benessere » o « crescita » per altro anche molto nebuloso e non per tutti. Tanto che le punizioni e le esazioni crescono continuamente ed i debiti dei soliti invece di calare mercè il denaro estorto, al contrario aumentano sempre di più. Come i bambini pakistani che devono pagare il riscatto tessendo tappeti.
    O come quando si gestivano i gulag per arrivare al futuro « paradiso socialista ».

    Al di là delle personali opinioni tutto ciò deve far riflettere. Difatti la storia insegna che é meglio avere un tenore di vita modesto e dover lavorare per vivere, che fidarsi di chi promette la cuccagna perpetua, ovviamente a venire, mentre in cambio ci priva subito della libertà, che dopo la salute é il bene più prezioso.
    E la dura sentenza non é solo per i poveri greci, illusi da capi fufanti di poter vivere gratis per sempre, ma é anche per noi e tra non molto lo sarà anche per quei paesi che oggi si credono dall`altra parte del nuovo muro della povertà.
    Difatti anche la libertà é un concetto manicheo : o si é liberi o si é sudditi la via di mezzo non esiste. Quindi qualunque popolo voglia riacquistare il proprio decoroso benessere (non la cuccagna gratis) deve prima riprendersi la propria libertà e la propria sovranità nazionale. Senza questo si sarà sempre in balia dei soliti padroni che ci sfrutteranno e ci ridurranno in miseria. E naturalmente siccome cotale situazione l`abbiamo creata noi permettendo ai prepotenti di prender piede, ciascuno si dovrà accollare grossi sacrifici per ritornare al benessere passato.

  2. ahfesa scrive:

    Perdoni, mi sfugge il paradosso.

    Difatti i nostri giudici costituzionali potranno anche non piacere, ma non sono degli stupidi. Quindi se da un lato per evidentissime ragioni non potevano esimersi dal giudicare incostituzionale il porcellum, si sono peritati di lasciare implicita una « piccola » forzatura : ovvero che i parlamenti eletti con la norma cassata (eh sì perchè son più d`uno) ed i loro atti sono tutti perfettamente leggittimi. E di conserva essendo il presente parlamento « leggittimo » può a piacer legiferare, su ogni cosa. Come dire che io benchè trovato reo di furto, non solo non sono ladro, ma anche posso continuare a rubare legalmente nel futuro fino a quando non mi ravvedo.
    Vero anche che la costituzione (vigente) dice che una norma dichiarata incostituzionale é come non fosse mai stata fatta ed i suoi effetti sono nulli, ma pare che questa statuizione non conti, come nessuno, potentato o popolo bue, sembra faccia nulla per farla valere.

    Convengo ovviamente con lei che cotale sentenza sia una mostruosità giuridica degna di una corte di un paese bananas. Ma oramai cotali palesi ingiustizie legalizzate sono diventate cose ordinarie in ogni nostra sede giudiziaria. A cominciare dalla famosissima sentenza Andreotti , per arrivare a quelle su Berlusconi e furbetti del PD, che per gli stessi fatti ora sono rei, ora sono trovati innocenti a seconda del clima politico vigente. I soli che sono sempre colpevoli sono quelli che fanno opposizione vera a qualunque titolo. L`unica forma di equità in tema é che cotale magnanimità assolutoria si estende su ogni specie di delinquente professionale (salvo quelli che infastidiscono i potenti). Difatti é di ieri il caso del simpatico rumeno nullafacente ed ebbro, che dopo evere ridotto in fin di vita una mamma e conciato male la figlia bambina, e naturalmente essere fuggito senza prestar soccorso, per fortuna acciuffato, viene prontamente scarcerato (gratis et amore dei e senza cauzione o controllo) in attesa del « processo per direttissima ».

    Ma tutto questo ci deve render edotti che, terminato il periodo dei berluscones e quello degli esattori a faccia feroce, é risorto quello dei democristiani e della specie più pericolosa, ovvero dei conigli mannarri di sinistra. Ovvero quelli che per convenienza politica imbonitoria si dicono di sinistra copiando i comunisti veri, ma non vogliono compromettersi e rischiare in proprio e quindi si dicono cattolici praticanti e moderati borghesi (per i loro affari ovviamente) con ossequio, intrallazzo e messa e conunione giornaliera. E con anche la comoda scusa di dire che Cristo era il primo comunista .

    Ora se Monti era un DC sui generis, Letta lo era certamente, Renzi esattamente lo stesso, metà PD viene o é erede della sx DC, quindi che si arrivi ad un presidente dello stesso conio non mi pare né paradossale né fuor di programma. E questi degni signori sono così furbi da non rischiare nemmeno di confluire chiaramente in un nuovo partito a scudo crociato. Difatti quello che non esiste non può essere sconfitto o criticato politicamente.

    Certo questa gente ci ha rovinati e ne ha tratto non solo grande profitto, ma si é pure conservata come i vampiri in frigorifero. Ed adesso ben venduti ai nuovi padroni (come si vendettero a Craxi prima ed a Berlusconi dopo) ci succhieranno il sangue.

  3. Giovanni V. scrive:

    Il paradosso Mattarella

    Il 4 dicembre 2013, Mattarella e i membri della Corte Costituzionale hanno sancito l’incostituzionalità del Porcellum.

    Ieri il Parlamento, eletto grazie al Premio di maggioranza a favore del PD previsto dal Porcellum, lo ha nominato Presidente della Repubblica.

    Serve aggiungere altro?

    ^_^

  4. ahfesa scrive:

    Caro avvocato, stimati lettori,

    Per puntualizzare sull`integrazione, dirò che la « personalità » che Renzi ha « garbatamente suggerito » (brillando però non di luce propria, ma di pallido riflesso della potenza eurotedesca) é stata convenuta con cura machiavellica. Per prima cosa il Nostro Nuovo Grande Presidente é l`archetipo dell « apparatic », ovvero del potentato che é assurto a posizione di vertice per (lecita, ma clientelare) cooptazione ereditaria, e mutevole ossequienza al signore di turno, e non per intrinsiche doti personali. Quindi trae la sua stessa vita e quella dei suoi cari dal sistema consociativo-classista stesso e perciò ne é l`ideale difensore e custode a prezzo di qualunque compromesso. Non a caso tutti i parenti del Nostro Grande Presidente sono ben collocati in lucrose, ma defilate, posizioni amministrative. Ad esempio un figliolo é capo ufficio legislativo di un ministero e lui stesso con la posizione di giudice costituzionale si era assicurato un comodissimo e pluripensionato empireo con minima visibilità e rischi. Curiosità : il precedente presidente ha un figlio professore universitario in un`università in cui lo zio era rettore. Invece il Nostro Nuovo Grande Presidente era professore ordinario nell`ateneo in cui lo suocero era rettore. Come si vede fatte le debite trasposizioni la biografia sembra quella di un dignitario appunto dell`ancien régime, dove nascita e famiglia erano tutto ed il merito niente.
    Ed é perfettamente in sintonia anche un tratto saliente del carattere del prof. Mattarella attribuitogli oggi dalla stampa, ovvero il parlar pochissimo. Difatti questa (si dice) é la prima dote del notabile siciliano che é e vuole restare tale, e trasmettere magari accresciuta agli eredi la sua potenza.
    In tema di « loquacità » si narra che Don Vito Cascio Ferro, durante la lunga prigionia impostagli dal prefetto Mori, fu interrogato deferentemente da un compagno di galera – che evidentemente godeva della sua stima – sul perchè fosse semtre stato estremamente taciturno sia da capomafia onnipotente che da detenuto dimenticato. Il Grande Personaggio rispose brevissimamente che la parola per l`uomo (non per mezzi uomini, omuncoli, omiciattoli e quacquaracquà) é un veleno. Infatti il veleno se assunto in dosi studiate e minimali ed al momento giusto può anche salvare la vita, mentre negli altri casi fà danno ed uccide. Così se uno é potente gli basta esprimere la sua volontà in modo semplice e lapidario per esser subito obbedito. Se invece potente non é a maggior ragione bisogna tacere, sia perchè a chiacchiere non si ottiene nulla, sia perchè si potrebbe esser petulante ed offendere un potente o scontentare chi potrebbe aiutare. Ed ancora il potente che é parco di parole mantiene impenetrabile il suo pensiero (e le sue emozioni e difetti) e quindi diviene ancor più temuto e rispettato.
    Anche Don Francisco Franco Bahamonde era estremamente silenzioso, ma ne dava un motivo differente : chi tace non sbaglia mai, anzi sovente fà sbagliare gli altri.

    A questo punto qualcuno potrebbe notare lo stridente contrasto fra il silenzioso presidente ed il logorroico premier che l`ha « consigliato ». Io credo che detta contraddizione non esista, per la semplice ragione che il Nuovo Grande Presidente deve, come detto, la sua posizione al sistema vigente, mantenedosi al vertice per cooptazione consociativa e non per merito o attività propria. Invece il Nuovo Uomo Della Provvidenza é assurto al sommo potere per furbizia propria. Ma essa furbizia consiste nell`essersi venduto ai padroni stranieri e quindi ha per forza bisogno di molte chiacchiere per imbonire il popolo bue. Il rischio mortale che corre (come tutti i collaborazionisti alla Quisling) é quello di non usare le stesse chiacchiere con i sui méntori a Berlino.

    Dunque come facilmente ognuno vede, corroborati da questi prodromi molte « riforme » « semplificazioni » « riduzioni » « abbassamenti di imposte » « riprese » ci attendono. Ma come dico sempre a noi sta bene ed oramai anche se bene non ci stesse più (come temo realizzeremo tra poco) adesso non siamo più in tempo a tornare indietro.

    E per finire quanto accaduto potrebbe essere anche un chiaro messaggio ai berluscones in « semplificazione » del patto del Nazareno. Difatti il capo credo abbia capito e sta facendo buon viso a cattivo gioco. Ovvero Renzi é il padrone ed aver messo in alto un personaggio che vanta tra le pochissime azioni « decise » della sua vita quella di essersi opposto alla legge Mammì potrebbe significare che davvero i tempi del Brigante di Arcore sono finiti ed il meglio per lui é un comodo, silente e repentino esilio. Con per altro nessuna sicurezza sul destino di beni e famiglia. E quest`altra machiavellica trovata h la sua ragione nel fatto che nessun autocrate può toillerare un altro autoscrate (o ex autocrate) sul suo territorio, come pure l`insicurezza economica e famigliare rende Berluscone il miglior carceriere di sé stesso. Almeno per adesso e fino a quando Renzi avrà il favore di Berlino.

  5. ahfesa scrive:

    Caro avvocato,

    Io lo dico sempre lei é un inguaribile ottimista. Difatti io credo che la realtà sia assai peggiore di quanto lei, magari per sostenerci moralmente, ci rappresenta.

    Innanzitutto temo che tra i nostri capi, soprattutto al governo ed in parlamento, coloro i quali abbiano magari solo sentito nominare Montesquieu siano pochini. Ancor meno essi hanno una vaga idea delle di lui opere. Ed infine anche a costoro, temo, delle idee del personaggio non importi né tanto né poco.

    E ciò già si evince dal fatto che il c.d. « patto del Nazareno » non sia per nulla un accordo tra forze politiche avente per oggetto il governo e la legislazione del paese. Affatto. Al contrario esso é una segreta transazione tra privati potentati, Renzi e Berlusconi, i quali vogliono regolare le rispettive sfere di interesse, comprendendo per loro reciproco vantaggio ( e giammai quello dell`Italia e del popolo bue) che sia meglio (forse solo per adesso) un consociativo accordo ad un pericoloso scontro frontale. Che poi le statuizioni dei Duunviri abbiano effetti sul governo del paese e sui sudditi, questo é fatto puramente incidentale. Nessuno, salvo la strettissima cerchia dei due potenti conosce i dettagli esatti dell`accordo, ma anche un profano potrebbe inferirne la sostanza. Da un lato il Brigante di Arcore ha capito di aver in politica fatto il suo tempo e di aver predato agli scemi che gli hanno creduto tutto il possibile, e quindi é disposto a lasciare che Renzi diventi il nuovo padrone assoluto ed esattore supremo d`Italia (almeno davanti ai sudditi, non più cittadini). Dall`altro l`aliquid retentum consiste nel permettere a Berlusconi di ritirarsi in aurea vita privata, magari conservando qualche carica pubblica a titolo onorifico, con piena remissione tombale di ogni vertenza giudiziaria e relativa riabilitazione (pure col sigillo della tartufesca e costosissima corte europea), nonchè ovviamente il mantenere integro e protetto il suo impero economico e la posizione patrimoniale, giuridica e fiscale della di lui famiglia. Credo sia anche implicito (come di fatto sta già accadendo a scorno degli elettori di FI) che il restante potere elettorale e mediatico venga discretamente gestito in maniera non sfavorevole a Renzi.
    Dunque per instaurare cotale « nuova » situazione é implicito lo smantellamento non solo di fatto, ma anche de jure dell`impianto costituzionale del 1948.
    Ed é parimenti ovvio che un regime totalitario, che per forza deve reggersi autonomamente rispetto al consenso popolare elettivo, non possa tollerare una separazione dei poteri. Al popolo bue (che mediamente conosce Montesquieu ancor meno dei capi) la cosa al momento non interessa, essendo infognato nei propri vizi e nelle proprie miserie. Ma se ne accorgerà amaramente tra poco. Difatti in un governo « personale » totalitario le garanzie irrinunciabili dell`individuo, dalla libertà economica a quella politica ed associativa vengono meno. E quando inevitabilmente il cerchio si stringe per mantenere il tiranno, cade anche il diritto alla salute, alla mobilità, al lavoro ed alla vita.
    E proprio Montesquieu ci descrive la nostra attuale situazione (*) :

    « Nel secolo scorso fu uno spettacolo abbastanza bello vedere gli Inglesi fare sforzi impotenti per stabilire in casa loro la democrazia. Siccome coloro che maneggiavano gli affari erano di poca virtù, e la loro ambizione era irritata dal successo di colui il quale aveva più osato e solo l`animo di una fazione reprimeva quello di un`altra, il governo mutava senza tregua : il popolo stupefatto cercava la democrazia senza trovarla da nessuna parte. Finalmente dopo vari moti, vari urti e varie scosse ci si dovette riposare sul governo medesimo che si era proscritto. »

    (*) Lo spirito delle leggi – Vol I – Libro III- Capo III – Nota : la traduzione é mia

    E qui si vede che siamo messi molto peggio di quanto ci conta l`avvocato. Difatti se la questione fosse solo il passare da un governo democratico ad uno autoritario ci si potrebbe anche campare, anzi ci siamo abituati. Anche Re Sciaboletta credendo di far bene prima di tutto a sé stesso, poi a Casa Savoia, poi ai suoi amici & sodali, poi ad industriali ed agrari ed infine – forse – anche al popolo bue, mise in auge il Duce. E bene o male, sia pure con un regime di cartapesta e con bastoni e carote si durò oltre 20 anni. Poi si pagò il conto, Re Sciaboletta per primo. Ma si era almeno evitato di finire come i russi con Baffone. E l`altro Omino coi Baffi, che il « Duce » che credeva di aver sempre ragione si pigliò come alleato, per fortuna fece molto danno ma durò poco. E fu l`unico sbaglio, perchè se i Mussolini fosse stato buono al suo posto, scommetto che noi servi stupidi e lazzaroni furbastri, ce lo saremmo tenuto caro come gli spagnoli Franco fino agli anni 70, salvo morte naturale (con funerale in pompa magna) ovviamente.

    Ma ahimé come dice Montesquieu parlando degli inglesi, noi non abbiamo un Cromwell ma un Renzi. E la differenza se non si vede per prepotenza e superbia, emerge spaventosamente in tutte quelle altre doti che deve aver un governante (sia pure autocratico). E mica é finita, perchè almeno Mussolini e Re Sciaboletta lavoravano in proprio e ne erano gelosissimi. Renzi invece no, perchè é un impiegato di Bruxelles/Berlino. Tanto che prima di nominare (lui e mica il parlamento) il presidente al posto di Napolitano dimissionato solo per ragioni di senescenza composita, ha preso ordini dalla sig.ra Mekel. E la Gran Dama scommetto sarebbe venuta a Firenze in treno se ci fosse ancora la carrozza CIWL di Rethondes dove avrebbe in degno ambiente imposto al nostro Ramapante Toscano un altro bel « diktat »

    E naturalmente il cerchio si quadra con l`ovvietà che ai nostri colonizzatori va benissimo un governo autocratico, sia perchè può immediatamente adeguarsi ad ogni disposizione senza dover dare inutili spiegazioni ai sudditi, sia perchè non avendo alcuna vera legittimazione e consenso popolare (anzi essendo normalmente odiato e temuto) può essere sostituito con chi pare, pure facendo credere ai sudditi di far loro un piacere.

    Per concludere temo che questa prossima sempre più dura oppressione durerà parecchio. Ma ce la siamo meritata e ce la terremo. Certo se ci facciamo un esame di coscienza (come dovettero fare i nostri nonni) ci siamo presi i vari Craxi, Berlusconi, Prodi & Degni Sodali, farciti anche con Cicciolina, Bossi, Carfagna, Cuffaro, D`Alema, Boschi e tanti altri/e che tutti sanno come bene abbiano « illustrato la patria »

    IO non indovinerò il nome del Nuovo Grande Presidente, poichè pare che il terribile Amato per il momento ci sarà risparmiato, ma il concetto l`ho preso : un nome scelto da Berlino, sentito il Renzi e che sia una perfetta nullità, magari con qualche scheletruccio nell`armadio, così da poter tenerlo meglio in riapetto. E naturalmente che sia espressione del « vecchissimo » per evitare ogni forma di consenso popolare.
    Unica soluzione : ribellarsi per salvare non lo stato e la democrazia, ma noi stessi ed i il futuro dei nostri figli.

    PS I Grilliti : come avevo detto in tempi non sospetti i dilettanti allo sbaraglio si sono presto abituati alla ciccina buona ed hanno mangiato la foglia. Difatti i tempi delle elezioni sono finiti e chi comnda davvero oramai é noto. Ovvero il Grillo tornerà a far il capocomico e sarà abbiente come prima, sempre che faccia politica solo sul palcoscenico, ma loro non vogliono tornare alla mortadella rancida ed al lavoro precario. Quindi ecco il fuggi fuggi generale di chi può trovare un posticino alla mensa del nuovo padrone. IL resto si dissolverà come la nebbia al sole.

  6. enrico scrive:

    Un ottimo Articolo , punto di Domanda Rivolto agli interessati Primi , Dove Siete sig Rodota’ ,Imposimato , Violante e tutti Quei magistrati che egli ultimi anni camminavano con sottobraccio la Costituzione e in ogni Dove la Reclamavano ?per anni hanno insistito sulla violazione di Essa è di incanto Opla’ tutto tace .Che dicono i sig Travaglio , quello di anno zero ,quello di ballaro e altri che sono oggi conduttori televisivi pagati come è più di Re,dire che avete la testa nella Merda sarebbe offendere quest’ultima ,solo Grazie a quel 47 % di cui parla il Dot. Della Luna potete ancora Esistere.

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